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Autore: maple    10/06/2013    11 recensioni
San Valentino.
Il giorno dell’anno in cui il lavoro da svolgere raddoppia, se non triplica. Che lavoro potrebbe mai raddoppiare il giorno di San Valentino? Semplice, il cupido.
Questo personaggio mitologico è sempre stato raffigurato come un neonato armato di arco e frecce pronto a scagliarne una su un umano per farlo innamorare perdutamente. Non c’è niente di più sbagliato su ciò che siamo. Siamo, esatto. Saremo migliaia di cupidi esistenti, se non milioni. Esistiamo da quando esiste l’amore, praticamente da sempre. Non scocchiamo frecce per fare innamorare la gente, basta toccarla per un attimo, magari urtandola per sbaglio, raccogliendo qualcosa che le è caduto e posarglielo sulla mano
Viviamo sulla terra, ma non siamo umani. Ne abbiamo l’aspetto e i comportamenti. L’unica cosa che ci distingue da loro è il fatto di non poter provare sentimenti. Strano, vero? Il nostro compito è quello di far innamorare, sentimento a noi sconosciuto.
Accenni Zarry
Genere: Romantico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7


Spiegazioni. Tutto quello di cui ho bisogno sono delle spiegazioni. Speravo che dormirci sopra mi avrebbe fatto passare la delusione e così è stato, ma è notevolmente aumentata la mia curiosità. Qual è il motivo per cui non ha neanche avuto un secondo per avvertire che non sarebbe potuta venire. Io stesso ho avuto alcuni imprevisti che mi hanno impedito di fare qualcosa, ma ho sempre cercato di avvisare che non sarei potuto venire.
Potrei andare a casa sua per chiederglielo di persona, ma non è nemmeno la mia ragazza. Farei la figura del ragazzo geloso, isterico e possessivo, che non sono.
Così afferro il telefono. Cerco il numero di Ivy nella rubrica e, dopo averlo trovato, schiaccio il tasto verde, che fa partire la chiamata.
Uno squillo, due, tre, ma non ottengo nessuna risposta.
Potrò anche farle cambiare idea su di me, ma voglio una spiegazione.
Così mi alzo dal divano su cui ero steso e mi dirigo verso la porta, Prossima fermata: Casa di Ivy.
 
Scendo dalla macchina. Fa davvero freddo, in questo momento rimpiango di essere uscito da casa talmente di corsa da scordarmi addirittura di prendere un maglione, o una giacca, o qualsiasi cosa che potrebbe riscaldarmi.
Percorro il vialetto che porta davanti al portone di casa. Busso ripetutamente.
« Chi è? » Chiede qualcuno dall’interno. Non può essere Ivy, è la voce di un ragazzo. Probabilmente ho sbagliato casa, perfetto.
Sto per voltarmi e tornare a casa, quando sento il rumore della porta che si apre. Mi ritrovo davanti Ivy che, appena mi vede, assume un’espressione dispiaciuta, quasi imbarazzata.
« Scusa. » Mormora con lo sguardo fisso a terra, come se improvvisamente le sue pantofole fossero diventate interessanti da guardare. « Sarei venuta, ma non sono potuta uscire. » Di tante scuse che poteva inventarsi questa, è la peggiore. Insomma, non hai quindici anni, non hai genitori che non ti fanno uscire finché non hai finito di studiare.
« Perché? » Chiedo istintivamente e, dal tono della mia voce, probabilmente capisce che non credo a ciò che mi ha appena detto. Prima che possa rispondere, vedo un ragazzo in pigiama passare dietro di lei, strusciando rumorosamente i piedi per terra, attirando la nostra attenzione. Non appena si accorge che quel tizio è dietro di lei la vergogna si fa spazio nel suo volto. È il suo ragazzo, è così ovvio. Probabilmente ha accettato di uscire con me per pena, ma poi ha capito che non ha era la cosa giusta da fare ed ha cambiato idea.
Ho capito le sue motivazioni, anche senza che lei me l’abbia detto chiaramente, e sono anche valide.
Giro i tacchi e mi dirigo verso la mia auto, ma sento una mano sulla spalla.
« Perché vai via? » Chiede non capendo il mio gesto. C’è il tuo ragazzo dietro, secondo te perché vado via.
« Non voglio che il tuo ragazzo pensi male » Mi giustifico.
« Lui? » Chiede con una faccia leggermente schifata puntando un dito verso l’interno della casa « È il mio coinquilino, Zayn » Mi spiega. Mi sento così stupido, almeno non ho improvvisato chissà quale scenata isterica vedendolo. « Ed è anche spudoratamente gay ».
« Perché appena è passato ti sei vergognata ».
« Un ragazzo di vent’anni che ti passa dietro con un pigiama rosa e i capelli sparati in aria stile gallo non è proprio il massimo » Ora si spiega tutto, ma mi è rimasto solo un dubbio.
 « Perché non sei venuta ieri allora? »
« Perché il ragazzo l'ha lasciato qualche mese fa e lui è ancora distrutto. Mi dispiaceva che io uscissi con un ragazzo e lui restasse da solo, a casa, tutta la sera a vedere qualche stupida commedia romantica. Se fosse uscito anche lui, non avrei avuto problemi a venire ». Mi spiega gesticolando. Ho capito esattamente che devo fare e anche chi mi aiuterà.

Salgo in macchina, lasciando lì Ivy, con un’espressione perplessa sul viso.
Prendo il cellulare dalla tasca e chiamo Harry.
« Pronto » Dice con la voce impastata dal sonno; probabilmente l’ho appena svegliato.
« Ciao, Hazza. Sono Niall, ho bisogno di un favore » Dico velocemente, sperando che mi aiuti.
« Spara » Risponde curioso di sapere cosa gli chiederò, anche se probabilmente dopo averlo saputo cercherà in ogni modo di non aiutarmi.
« Ivy ha detto che non può uscire finché il suo coinquilino gay non ha un appuntamento ».
« Ed io che c’entro? » Chiede. Non ha ancora capito in che modo devi aiutarmi.
« Dovresti invitarlo a uscire » Dico il più velocemente possibile.
« No. Te l’ho già detto: quella sera ero ubriaco e quel ragazzo aveva i capelli lunghi; l’ho solo scambiato per una ragazza » Ricordo quella sera. Lui aveva alzato il gomito e, per sbaglio, aveva baciato un ragazzo, che dopo non aveva esitato a rompergli il naso con un pugno in piena faccia.
« Devi solo fingere, per favore » Lo supplico assumendo una faccia da cane bastonato, nonostante sappia che, essendo al telefono, non può vedermi. C’è un lungo silenzio, forse ci sta pensando o forse ha solamente allontanato il telefono dall’orecchio.
« Forse » Dice chiudendo la chiamata.
 




Lunga vita agli umpa lumpa
So che avevo detto hce avrei agiornato a giugno, ma ho trovato un briciolo ditempo per scrivere :)
Da qui inizia la parte Zarry della storia, anche se sarà solo accennata, la scriverò in uno spinn-off, perchè non c'etrerebbe cranchè con questa storia e magari a qualcuno non piace il genere.
Poi ho notato che le recensioni, dal primo capitolo, si sono dimezzate. Quindi, la domanda mi sorgespontanea. Ho sviluppato male la storia? Non è abbastanza per le aspettative che avevate inizialmente?
Poi, ultima cosa, ho pubblicato una One Shot, six degrees of separation, qualche anima pia passa?
  
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