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Autore: ubbo    27/12/2007    7 recensioni
…ciò che vide lo lasciò senza fiato: sul suo viso spiccavano due iridi color ghiaccio screziate di azzurro fin troppo familiari!
Genere: Azione, Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Draco, Malfoy, Harry, Potter, Serpeverde | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

Note sulle modalità di scrittura:

Narrazione

-Dialoghi-

Pensieri

Lettere o biglietti scritti

=Serpentese=

 

 

Capitolo 5

 

 

Nonostante la calura e il sole battente iniziarono la loro marcia con passo abbastanza spedito in modo da guadagnare tempo prezioso fin da subito; il sentiero era molto stretto e a tratti solo accennato, ma per ora non troppo ripido. Ben presto, comunque, la situazione cambiò e i cinque dovettero arrampicarsi su un percorso sempre più impervio reso più difficoltoso dalla forte pendenza e dagli alberi sempre più fitti e intricati che, però, con la loro ombra rendevano il caldo più sopportabile. Il percorso procedette senza inconvenienti per una decina di minuti, a parte uno scivolone di Nott che fece prendere loro un bello spavento: la roccia sotto i suoi piedi era franata improvvisamente facendolo precipitare, ma per fortuna Zabini era ad un passo da lui ed era riuscito ad afferrarlo al volo in tempo. Giunsero così ad un ponte sospeso sopra ad una delle rapide del fiume che scendeva dalle pendici del monte, esso era la prima vera prova del percorso, infatti era semi-distrutto e loro avrebbero dovuto trovare un modo per rimetterlo in sesto e proseguire.

 

Il ponte serviva a coprire una distanza di circa quattro o cinque metri, troppi per essere superati con un salto e la distanza che lo separava dall’acqua turbolenta, che rendeva l’ipotesi di un guado da escludere a priori, era di circa tre metri; la base era costituita da travi di legno piuttosto marcio, poste orizzontalmente, tenute insieme da due corde poste alle loro estremità. Nel terreno su entrambe le sponde erano piantati i quattro pali che avrebbero dovuto fungere da sostegno per il ponte, ma le funi dal loro lato erano spezzate e il ponte galleggiava in maniera sinistra sulle acque agitate, sbattendo contro le rocce, ancorato solamente ai sostegni sulla riva opposta. Non vi erano, inoltre, corde aggiuntive da poter utilizzare come supporto laterale per la traversata o per improvvisare una sorta di passaggio aereo dall’altra parte. Con un incantesimo di appello Blaise e Pansy tirarono il ponte fuori dall’acqua fino alla loro sponda, ma le corde erano troppo lise per poter essere fissate ai sostegni; gli altri tre allora andarono a cercare dei massi che potessero permettere il loro passaggio sul ponte, li scelsero abbastanza pesanti da non spostarsi o far scivolare via le funi quando loro avessero attraversato il guado. Con un incantesimo di lievitazione fu facile spostarli e usarli come ancora. Per sicurezza Harry e Draco tennero d’occhio un sostegno ciascuno per prevenire eventuali incidenti mentre gli altri, a turno, superarono l’ostacolo; il primo ad andare fu Blaise, per testarne la sicurezza, seguito da Pansy e Theo. Dopo fu la volta di Malfoy che, essendo più alto e più pesante di Harry, aveva più bisogno, rispetto al moro, di qualcuno che controllasse le cime sfilacciate. Al suo passaggio le assi scricchiolarono pericolosamente minacciando di spezzarsi, ma il biondo arrivò a destinazione senza incidenti. Sentito il rumore delle travi, il rosso-oro si preoccupò e si chiese se fosse meglio attraversare il ponte con calma o di corsa. Optò per un’andatura intermedia, pronto a balzare in caso di pericolo, ma dopo un paio di passi il legno marcio cedette del tutto facendo precipitare il moro che afferrò al volo una delle corde laterali; lo strattone della caduta, tuttavia, fece spezzare i sostegni, già precari, fissati ai massi e il ponte rovinò, come un rocambolesco trapezio, conto la roccia verticale della sponda opposta. Harry riuscì a tenersi al ponte e a non scivolare in acqua, ma qualcosa lo stava tirando verso il basso. Abbassando lo sguardo vide tre esserini sferici con lunghe zampe palmate attaccati ai suoi piedi che cercavano di trascinarlo giù.

 

-Sai Potter…- sghignazzò Malfoy -Dopo il simpatico scherzetto della Stamberga Strillante potrei lasciarti ancora un po’ in balia di questi plimpy… Ma mi fanno troppa pena per lasciarli a contatto prolungato con i tuoi piedi!- terminò ilare mentre insieme agli altri lo stava già tirando su.

 

Sedendosi sul bordo della sponda per riprendere fiato, il Grifone alzò gli occhi verso Draco e chiese: -cosa diavolo erano quei cosi?! Dei piranha obesi?!-

 

-Potter… Ignorante! Quelli erano dei plimpy! Sono dei pesci sferici che di solito vivono nei laghi, si nutrono di chiocciole d’acqua e si divertono a mordicchiare i piedi e gli indumenti dei nuotatori… I Maridi li detestano! Pensa che per tenerli a bada gli annodano le zampe e questi poveri animaletti flottano per ore nel tentativo di slegarsi…- rispose Nott, e incitò il Grifondoro scherzando: -Su! Su! Andiamo! Per colpa tua abbiamo già perso fin troppo tempo!

 

Il cammino proseguì senza particolari intoppi, visto che un branco di Folletti della Cornovaglia non poteva certo essere considerato una difficoltà da dei maghi del loro livello; dopo pochi minuti giunsero ad un bivio: a sinistra c’era un cartello che diceva “STRADA Più RAPIDA, MA Più pericolosa” e a destra uno che diceva “strada più lenta, ma più sicura”, poi Pansy notò un terzo cartello al centro delle due strade che diceva “ATTENZIONE! IN CASO DI BISOGNO LANCIATE DELLE SCINTILLE ROSSE IN ARIA E VERRETE SOCCORSI IMMEDIATAMENTE!”

 

-Ma… Secondo voi con “immediatamente”… Quanto immediatamente intendono?- disse la ragazza con un filo di preoccupazione.

 

-Eh dai, Pansy! Con quattro cavalieri come noi non avrai mica paura!- disse Malfoy imboccando spavaldo il sentiero di sinistra.

 

Vari minuti dopo, a parte il terreno sempre più accidentato, tutto procedeva tranquillo. Troppo tranquillo a parere di Harry che si guardava in giro nervoso.

 

-Rilassati Sfregiato… Cosa vuoi che accada? Fidati…- disse Zabini in tono annoiato.

 

-Fidati tu di me, Zabini, è tutto troppo tranquillo. E troppa tranquillità è sinonimo di guai. Come la calma prima della tempesta. L’ho provato sulla mia pelle, credimi.- rispose Potter estraendo la sua bacchetta.

 

Intimoriti dalle sue parole anche gli altri membri del gruppo lo imitarono. Un istante dopo un fruscio alle loro spalle li fece voltare di scatto puntando tutte le bacchette in direzione del cespuglio ondeggiante in attesa di scoprire cosa ne sarebbe spuntato fuori. La tensione era palpabile e tutti e cinque trasalirono come dei pivelli quando dal cespuglio schizzò fuori una palla di pelo beige simile ad un grosso furetto. Il primo a riprendersi fu Harry che, tirando una leggera gomitata nel fianco di Draco, sghignazzò: -Thò, guarda, Malfoy! Un tuo socio!-

 

La creaturina fece un paio di passi e si fermò davanti alle loro bacchette ancora puntate; li fissò con sguardo curioso per qualche istante, poi…

 

-CHE CAZZO AVETE DA GUARDARE?! STUPIDI MOCCIOSI COL LATTE ALLA BOCCA! MAGHI CAZZONI DI MERDA! SEMPRE A PUNTARE QUELLE MINCHIA DI BACCHETTE A DESTRA E A SINISTRA! METTETEVELE NEL CULO QUELLE FOTTUTE ASTICELLE DI LEGNO! VI SEMBRO FORSE PERICOLOSO?! CHE CAZZO AVETE DA FARE QUELLE FACCE DA RINCOGLIONITI?! VI FACCIO PAURA, EH?! EH?!!! WHAAAAAAAAAAAA!!!- imprecò tutto d’un fiato l’animaletto contro i cinque ragazzi agitando le zampe anteriori ai lati della testa e concludendo con una linguaccia. Sembrava un invasato da tanto che aveva urlato la sequela di insulti come una mitraglietta impazzita. Poi, come nulla fosse, assunse nuovamente la sua aria angelica e batuffolosa riprendendo a camminare e sparendo tra gli alberi. Il gruppo, palesemente attonito, era ancora fermo nella medesima posizione con le bacchette per aria puntate verso il vuoto.

 

-Ehm… Malfoy? Ma voi furetti siete sempre così socievoli ed educati?- la voce del Grifondoro spezzò il silenzio.

 

A tale affermazione Nott si schiaffò la mano sulla faccia, in segno di disperazione -Potter! La tua ignoranza non ha confini! Mi chiedo seriamente come farai a sconfiggere il Signore Oscuro! Non riconosci una creatura a pagarla oro!-

 

-Beh, non devo mica andare da Voldemort, dargli una pacca sulle spalle e dirgli “Hey, ciao Tom! Scusa il disturbo! Quanto tempo che non ci vediamo! Senti, non è che invece di ammazzarci a vicenda ti va di sfidarci ad un quiz su chi conosce più animali squinternati?!”- rispose Harry con un filo di irritazione nella voce. -Comunque, o dotto Serpeverde, elargiscimi la tua conoscenza! Che diamine era quel coso peloso?!-

 

Nott sospirò e rispose: -Quel “coso peloso”, come lo chiami tu, era un jarvey. Ha l’aspetto di un grosso furetto, ma, come avrai notato, sa parlare e, visto che non è in grado di fare una conversazione civile, si limita a questi sproloqui e a sciorinare una sequela di frasi brevi (e spesso volgari) in un flusso quasi ininterrotto di parole!-

 

Ripresero subito il cammino, ogni minuto guadagnato poteva essere quello decisivo per la vittoria. Le difficoltà sul percorso aumentarono, di lì a poco, infatti, affrontarono un nido di doxy infuriati e fu solo grazie alla prontezza e alla mira di un incantesimo di Pansy se Harry aveva evitato il morso doloroso e velenoso di uno di quei perfidi animaletti alati che lo stava attaccando alle spalle. Poco oltre gli si parò davanti una roccia alta circa due metri e mezzo che riuscirono a superare grazie ad una sorta di scala umana. Al di sopra di questa roccia vi era una radura non molto grande, ma molto luminosa; sui bordi c’erano alberi e cespugli di vario genere e, proprio nel mezzo, troneggiava irrequieto un graphorn. La creatura era decisamente enorme: le corna affilate facevano bella mostra di sé, come le zampe robuste e le quattro dita tarchiate su cui si sosteneva ciascuna di loro; la gobba contribuiva ad amplificarne l’imponenza e il colorito viola-grigiastro gli conferiva un aspetto quasi surreale. Ben consci dell’innata aggressività di questi animali, i cinque ragazzi si nascosero subito dietro un albero per studiare una strategia per superare quello che, presumibilmente, era l’ostacolo finale. Dopo una breve discussione decisero di attaccarlo su due fronti: Harry e Draco avrebbero cercato di aggirarlo con il mantello dell’invisibilità e, ad un segnale concordato, avrebbero attaccato il graphorn da un lato mentre gli altri tre lo avrebbero fatto dall’altro. Nott aveva, infatti, ricordato agli altri che la pelle di questa creatura era ancora più resistente agli incantesimi di quella dei draghi e speravano di ovviare a tale inconveniente con un attacco combinato. Detto fatto, i due ragazzi, ormai invisibili, presero le loro posizioni e l’attacco ebbe inizio. Era un continuo susseguirsi e rimbombare di incantesimi di tutti i generi, di voci che urlavano -Impedimenta!- oppure -Stupeficium!- o -Bombarda!- senza sosta per atterrare l’indomito animale; ormai le posizioni iniziali erano solo un ricordo e i ragazzi si ritrovarono ora vicini, ora più lontani, senza uno schema, con il solo scopo di non farsi ferire o peggio uccidere. Ad un certo punto Nott provò a fermarlo accecandolo con un incantesimo conjunctivitus, ma la situazione non fece che peggiorare: il graphorn ora vagava, come impazzito, per la radura con brusche virate e scatti repentini, confuso e guidato dalla cacofonia di voci e rumori che lo circondavano. Blaise cadde a terra stordito scampando per un pelo dall’essere travolto dalla corsa folle della creatura; Nott cacciò un urlo che attirò l’attenzione dell’animale, ma quando Pansy raggiunse Zabini steso a terra l’animale stava già puntando nuovamente verso di loro. Vedendoli in pericolo Draco non esitò un istante e gli si parò davanti cercando di frenare quel mostro imbizzarrito insieme a Nott che ormai l’aveva raggiunto. Gli incantesimi continuavano ad avere risultati inconsistenti e i ragazzi stavano per essere travolti, quando improvvisamente, senza che se ne riuscissero a rendere conto, una saetta nera passò sopra le loro teste e corse verso il graphorn, iniziando a lottare con lui. I Serpeverde non capivano bene cosa stesse succedendo e la scena che gli si presentò davanti aveva dell’incredibile: una gigantesca pantera nera era sulla schiena viola dell’avversario e cercava di graffiarlo e azzannarlo, poi scattava giù e cercava di atterrarlo e confonderlo con ringhi minacciosi e morsi alle zampe, schivando con maestria tutti i colpi che l’animale ferito restituiva in propria difesa. Uno di questi andò a segno facendo sbattere violentemente il felino contro il tronco di un albero. La pantera si rialzò quasi subito, ma con suo sommo orrore vide che la creatura accecata era stata di nuovo attirata dalle urla di Pansy e dai lamenti di Blaise; d’istinto balzò al suo inseguimento e lo azzannò il più vicino possibile alla giugulare, riuscendo a farlo deviare prima che travolgesse i ragazzi. Per il dolore la vittima scrollo violentemente il capo più volte facendo volare per aria il felino, incornandolo e scaraventandolo a terra a qualche metro di distanza prima di fuggire via nel fitto della boscaglia.

 

La pantera giaceva a terra immobile, il respiro pesante, e Malfoy fu il primo a raggiungerla fermandosi a poco meno di un metro da lei, affiancato pochi secondi dopo dai suoi amici. Le corna avevano provocato una profonda lacerazione nella spalla sinistra, che era stata trapassata da parte a parte, e una più superficiale, ma comunque dolorosa, sul fianco destro; il sangue colava sull’erba umida. Dopo qualche istante la pantera iniziò a riprendersi facendoli indietreggiare di un passo, i muscoli guizzanti sotto la pelliccia lucida mentre cercava invano di rialzarsi con un lamento di dolore e un ringhio basso. Di colpo due incredibili occhi verdi si spalancarono sul muso dell’animale incatenandosi agli occhi di Draco. Incredibile il contrasto e l’intensità di quelle due pozze verde smeraldo sulla pelliccia nera come le tenebre; le pupille vigili e fiere nonostante le ferite. Tutto in quell’animale suggeriva determinazione e potenza. Un altro tentativo di movimento e l’animale scivolò di nuovo steso a terra privo di forze. Ignorando le parole di Pansy e Nott, il biondo si avvicino alla pantera come attratto da quello sguardo ancora fisso su di lui, ma prima di averla raggiunta essa era scomparsa, lasciando al suo posto un Harry Potter ansimante sul terreno e ferito nei medesimi punti. Gli occhi, ora di nuovo grigi, sempre fissi in quelli del biondo in una muta richiesta di aiuto. In una frazione di secondo tutte e quattro le Serpi si erano lanciate su di lui per aiutarlo e medicarlo: gli levarono la camicia intrisa di sangue passandola a Pansy che con un “gratta e netta” e un “reparo” la fece tornare come nuova; nel frattempo Draco si stava occupando della ferita alla spalla e Blaise di quella al fianco. Quando i due riuscirono a fermare l’emorragia, Theo, che si era occupato di un bernoccolo in testa dovuto alla botta contro l’albero, con un paio di “ferula” ben assestati, fasciò le lesioni passandogli, poi, la camicia che il Grifondoro riuscì ad indossare con qualche difficoltà. Una volta rivestito, Potter li ringraziò e si alzò in piedi sostenuto da Malfoy. Provò a fare qualche passo e si rese conto che, se Draco avesse continuato a dargli una mano, ce l’avrebbe fatta senza troppo sforzo.

 

-Hey, micetto! Ce la fai a camminare?- domandò il biondo ironico per allentare la tensione, anche se dai suoi occhi si capiva che era sinceramente preoccupato.

 

-Dovremmo chiamare i soccorsi e farci venire a prendere!- disse subito Pansy, preoccupata e con la bacchetta stretta in mano.

 

-No!- disse Harry, cercando di tranquillizzarla -Non ti preoccupare, Pansy, ce la faccio! E poi la grotta è proprio dietro a quella curva…- aggiunse indicando un punto ad un centinaio di metri oltre la radura -…se mi date una mano non avrò grossi problemi!- concluse con un sorriso.

 

-Sei sicuro? Come fai a saperlo? Non è che ti sta tornando il complesso dell’eroe, vero?- chiese nuovamente Malfoy continuando a sostenerlo mentre iniziavano ad incamminarsi tutti insieme.

 

-Ma quale complesso dell’eroe?! Piantala di sparare cagate! Non dico che sia piacevole avere una spalla bucata e un fianco tagliuzzato, dico solo che non sono la cosa più dolorosa che mi sia mai capitata e che posso resistere fino alla fine del percorso! Dai ragazzi, siamo arrivati fin qui, è un peccato abbandonare ora! E comunque, sì, ne sono scuro, la grotta è là. Ci sono già stato qui e mi ricordo un po’ la zona.-

 

-Ok! Ma appena arriviamo ti fai medicare subito dai soccorsi!- disse subito Theo.

 

-No, non possiamo attirare troppo l’attenzione. E poi voi avete già fatto un ottimo lavoro.- rispose Harry fermamente. Nott stava per ribattere, quando Blaise si intromise: -No, Theo. Harry ha ragione, non può farsi medicare dai soccorritori.-. Allo sguardo confuso dei suoi amici continuò a spiegare: -Vi ricordo che siamo usciti dal castello di nascosto. Credete davvero che se il famoso Bambino Sopravvissuto venisse ferito a Hogsmeade la cosa passerebbe inosservata? Ci scoprirebbero in un istante e passeremmo tutti dei casini! È già un miracolo che sia riuscito a non farsi riconoscere all’iscrizione, non possiamo esporci troppo. Tra qualche ora ricontrolleremo le ferite e cambieremo le medicazioni, ma dobbiamo cavarcela da soli. Giusto, Harry?-

 

-Non averi saputo dirlo meglio, Blaise- rispose il Grifone con un sorriso un po’ tirato per il male. Nel frattempo i cinque avevano raggiunto la grotta e un mago piuttosto alto e magro era incaricato di segnare il loro tempo d’arrivo.

 

-Ben arrivati ragazzi!- li salutò gioviale -Siete stati bravissimi, davvero! Solo voi e altri tre gruppi siete riusciti a arrivare fino a qui! Dopo la vostra partenza sono partiti altri due gruppi prima che le iscrizioni chiudessero, ma per ora siete stati i più veloci… Quindi in bocca al lupo per la vittoria! Là c’è una passaporta che vi riporterà a Hogsmeade.- proseguì indicando un maialino nero di pelouches estremamente soffice e completamente tondo che saltellava in un angolo della caverna -E non dimenticate l’annuncio dei vincitori la premiazione alle 15! Puntuali mi raccomando!-

 

Senza ulteriori indugi i ragazzi toccarono la passaporta e, con l’ormai familiare strappo all’ombelico, si ritrovarono nella piazza principale del villaggio, di fronte ai Tre Manici di Scopa. Decisero così di rientrare dentro il pub, chiedere una stanza a Madama Rosmerta e riposarsi per un pochino in attesa che arrivassero le tre.

 

 

 

 

Cantuccio di U&S!

 

Piaciuto questo capitolo tutta azione? ^.^

Il prossimo sarà decisamente più soft, ma si scopriranno tante cose sui vari personaggi… Purtroppo, temo che dovrete aspettare fino al 5 gennaio per leggerlo perché noi due ce ne andiamo via per qualche giorno e abbiamo bisogno di un po’ di tempo per correggerlo prima di postarlo quando torniamo, anche se è già quasi tutto scritto, per cui possiamo assicurarvi che saremo puntualissime!

 

Ora che ci avviciniamo alla fine di questa storia, abbiamo una domanda per voi… Abbiamo la testa piena di idee per uno o più sequel di questa storia… O magari delle one-shots incentrate su dei momenti particolari… Che ne pensate? Vi piacerebbe? Avete qualche suggerimento o qualcosa in particolare che vi piacerebbe che succedesse? Ve lo chiediamo perché la trama generale c’è, ma ci sono dei vuoti qua e là, per cui ogni consiglio o idea sono molto più che bene accetti!

 

Un bacione a tutti quanti e TANTISSIMI AUGURONI DI BUON ANNO!

 

Lore & Titti.

 

 

E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:

 

fanny80: Premesso che siamo assolutissimissimissimissimissimamente d’accordo con te su Hermione (soprattutto Titti ^_^)… Soddisfatta della gara? Abbiamo cercato di fare una cosa leggera, anche se sul finale Harry da una dimostrazione importante ai Serpeverde, ma ne saprai di più col prossimo capitolo… Grazie mille per gli auguri! Un bacione grande grande da entrambe!

 

fra ro: finalmente giovedì è arrivato portandosi dietro questo capitoletto tutto azione… Speriamo che la gara sia stata all’altezza della tua immaginazione… Facci sapere se ti è piaciuto, ok? Grazie davvero per gli auguri, al prossimo cap! Baci baci!

 

fuyumi chan: Oh, Martina cara, la nostra fedelissima number one… La scena dei Serpeverde nella stamberga strillante è quasi interamente opera della Titti, per cui rendo a lei il merito che le spetta! Come avrei letto la gara non è stata un duello, ma è una gran bella idea e ce la siamo già segnata tra le idee da utilizzare nel (o nei) sequel che abbiamo in mente… Ogni volta che riparliamo di questa storia ci vengono in mente cose nuove da poter realizzare, per cui non è escluso che ne faremo più di uno che saranno, ovviamente, tutti concatenati fra loro… Tu che ne pensi? Frasi adorabilmente ambigue a parte, t’attizza l’idea? Grazie infinite per gli auguri, passa un buon Capodanno! Bacioni!

 

haruka333: Grazie mille per gli auguri, Haruka, e buon anno anche a te! In effetti abbiamo creato dei serpe verde un po’ innovativi, ma sono personaggi ampiamente trascurati dalla Rowling, a nostro giudizio, che però hanno un gran potenziale… Quindi siamo felicissime che ti piacciano! Un bacione e alla prossima!

 

ximeng: Sì, è un gruppo parecchio affiatato e con questo capitolo si uniranno ancora di più… Nel prossimo, poi, ci sarà un’ulteriore evoluzione, ma dovrai aspettare un po’ per sapere di cosa si tratta… Harry un po’ perfido è più realistico, secondo noi, anche perché se il Cappello Parlante voleva metterlo a Serpeverde ci dovrà pur essere qualche motivo valido, no? Speriamo che la gara abbia soddisfatto le tue aspettative, alla prossima! Bacioni!

 

 

Grazie di cuore anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a quota 30! ^.^

 

 

  
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