Note sulle modalità di scrittura:
Narrazione
-Dialoghi-
Pensieri
Lettere o biglietti scritti
=Serpentese=
Capitolo 5
Nonostante la
calura e il sole battente iniziarono la loro marcia con passo abbastanza
spedito in modo da guadagnare tempo prezioso fin da subito; il sentiero era
molto stretto e a tratti solo accennato, ma per ora
non troppo ripido. Ben presto, comunque, la situazione cambiò e i cinque
dovettero arrampicarsi su un percorso sempre più impervio reso
più difficoltoso dalla forte pendenza e dagli alberi sempre più
fitti e intricati che, però, con la loro ombra rendevano il caldo
più sopportabile. Il percorso procedette senza inconvenienti per una
decina di minuti, a parte uno scivolone di Nott che
fece prendere loro un bello spavento: la roccia sotto i suoi piedi era franata
improvvisamente facendolo precipitare, ma per fortuna Zabini
era ad un passo da lui ed era riuscito ad afferrarlo al volo in tempo. Giunsero
così ad un ponte sospeso sopra ad una delle
rapide del fiume che scendeva dalle pendici del monte, esso era la prima vera
prova del percorso, infatti era semi-distrutto e loro avrebbero dovuto trovare
un modo per rimetterlo in sesto e proseguire.
Il ponte serviva
a coprire una distanza di circa quattro o cinque metri, troppi per essere
superati con un salto e la distanza che lo separava dall’acqua
turbolenta, che rendeva l’ipotesi di un guado da escludere a priori, era di circa tre metri; la base era costituita da travi di
legno piuttosto marcio, poste orizzontalmente, tenute insieme da due corde
poste alle loro estremità. Nel terreno su entrambe le sponde erano piantati i quattro pali che avrebbero dovuto fungere da
sostegno per il ponte, ma le funi dal loro lato erano spezzate e il ponte
galleggiava in maniera sinistra sulle acque agitate, sbattendo contro le rocce,
ancorato solamente ai sostegni sulla riva opposta. Non vi erano, inoltre, corde
aggiuntive da poter utilizzare come supporto laterale per la traversata o per
improvvisare una sorta di passaggio aereo dall’altra parte. Con un
incantesimo di appello Blaise e Pansy
tirarono il ponte fuori dall’acqua fino alla loro sponda, ma le corde
erano troppo lise per poter essere fissate ai
sostegni; gli altri tre allora andarono a cercare dei massi che potessero
permettere il loro passaggio sul ponte, li scelsero abbastanza pesanti da non
spostarsi o far scivolare via le funi quando loro avessero attraversato il
guado. Con un incantesimo di lievitazione fu facile spostarli e usarli come
ancora. Per sicurezza Harry e Draco tennero d’occhio un sostegno ciascuno
per prevenire eventuali incidenti mentre gli altri, a turno, superarono
l’ostacolo; il primo ad andare fu Blaise, per
testarne la sicurezza, seguito da Pansy e Theo. Dopo
fu la volta di Malfoy che, essendo più alto e più pesante di Harry,
aveva più bisogno, rispetto al moro, di qualcuno che controllasse le
cime sfilacciate. Al suo passaggio le assi scricchiolarono pericolosamente
minacciando di spezzarsi, ma il biondo arrivò a destinazione senza
incidenti. Sentito il rumore delle travi, il rosso-oro si preoccupò e si
chiese se fosse meglio attraversare il ponte con calma o di corsa. Optò per un’andatura intermedia, pronto a
balzare in caso di pericolo, ma dopo un paio di passi il legno marcio cedette
del tutto facendo precipitare il moro che afferrò al volo una delle
corde laterali; lo strattone della caduta, tuttavia, fece spezzare i sostegni,
già precari, fissati ai massi e il ponte rovinò, come un
rocambolesco trapezio, conto la roccia verticale della sponda opposta. Harry
riuscì a tenersi al ponte e a non scivolare in acqua, ma qualcosa lo
stava tirando verso il basso. Abbassando lo sguardo vide tre esserini sferici con lunghe zampe palmate attaccati ai suoi
piedi che cercavano di trascinarlo giù.
-Sai
Potter…- sghignazzò Malfoy -Dopo il simpatico scherzetto della
Stamberga Strillante potrei lasciarti ancora un
po’ in balia di questi plimpy… Ma mi
fanno troppa pena per lasciarli a contatto prolungato con i tuoi piedi!-
terminò ilare mentre insieme agli altri lo stava già tirando su.
Sedendosi sul
bordo della sponda per riprendere fiato, il Grifone alzò gli occhi verso
Draco e chiese: -cosa diavolo
erano quei cosi?! Dei piranha obesi?!-
-Potter…
Ignorante! Quelli erano dei plimpy! Sono dei pesci
sferici che di solito vivono nei laghi, si nutrono di chiocciole d’acqua
e si divertono a mordicchiare i piedi e gli indumenti dei nuotatori… I Maridi li detestano! Pensa che per tenerli a bada gli annodano le zampe e questi poveri animaletti flottano
per ore nel tentativo di slegarsi…- rispose Nott,
e incitò il Grifondoro scherzando: -Su! Su!
Andiamo! Per colpa tua abbiamo già perso fin troppo tempo!
Il cammino
proseguì senza particolari intoppi, visto che
un branco di Folletti della Cornovaglia non poteva certo essere considerato una
difficoltà da dei maghi del loro livello; dopo pochi minuti giunsero ad
un bivio: a sinistra c’era un cartello che diceva “STRADA Più RAPIDA, MA Più
pericolosa” e a destra uno che diceva “strada più lenta, ma più sicura”,
poi Pansy notò un terzo cartello al centro delle
due strade che diceva “ATTENZIONE! IN CASO DI BISOGNO LANCIATE DELLE SCINTILLE ROSSE IN ARIA E VERRETE
SOCCORSI IMMEDIATAMENTE!”
-Ma…
Secondo voi con “immediatamente”… Quanto immediatamente
intendono?- disse la ragazza con un filo di preoccupazione.
-Eh dai, Pansy! Con quattro cavalieri
come noi non avrai mica paura!- disse Malfoy imboccando spavaldo il sentiero di
sinistra.
Vari minuti dopo,
a parte il terreno sempre più accidentato, tutto procedeva tranquillo.
Troppo tranquillo a parere di Harry che si guardava in giro nervoso.
-Rilassati
Sfregiato… Cosa vuoi che accada? Fidati…-
disse Zabini in tono annoiato.
-Fidati tu di me,
Zabini, è tutto troppo tranquillo. E troppa
tranquillità è sinonimo di guai. Come la calma prima della
tempesta. L’ho provato sulla mia pelle, credimi.- rispose Potter
estraendo la sua bacchetta.
Intimoriti dalle
sue parole anche gli altri membri del gruppo lo
imitarono. Un istante dopo un fruscio alle loro spalle li fece voltare di
scatto puntando tutte le bacchette in direzione del cespuglio ondeggiante in
attesa di scoprire cosa ne sarebbe spuntato fuori. La tensione era palpabile e
tutti e cinque trasalirono come dei pivelli quando dal cespuglio schizzò
fuori una palla di pelo beige simile ad un grosso
furetto. Il primo a riprendersi fu Harry che, tirando una leggera gomitata nel
fianco di Draco, sghignazzò: -Thò,
guarda, Malfoy! Un tuo socio!-
La creaturina fece un paio di passi e si fermò davanti
alle loro bacchette ancora puntate; li fissò con sguardo curioso per qualche
istante, poi…
-CHE CAZZO AVETE
DA GUARDARE?! STUPIDI MOCCIOSI COL LATTE ALLA BOCCA!
MAGHI CAZZONI DI MERDA! SEMPRE A PUNTARE QUELLE
MINCHIA DI BACCHETTE A DESTRA E A SINISTRA!
METTETEVELE NEL CULO QUELLE FOTTUTE ASTICELLE DI LEGNO! VI
SEMBRO FORSE PERICOLOSO?! CHE CAZZO AVETE DA FARE QUELLE FACCE DA RINCOGLIONITI?! VI
FACCIO PAURA, EH?! EH?!!! WHAAAAAAAAAAAA!!!-
imprecò tutto d’un fiato l’animaletto contro i cinque
ragazzi agitando le zampe anteriori ai lati della testa e concludendo con una
linguaccia. Sembrava un invasato da tanto che aveva urlato la sequela di insulti come una mitraglietta impazzita. Poi, come nulla
fosse, assunse nuovamente la sua aria angelica e batuffolosa
riprendendo a camminare e sparendo tra gli alberi. Il gruppo, palesemente
attonito, era ancora fermo nella medesima posizione con le bacchette per aria
puntate verso il vuoto.
-Ehm…
Malfoy? Ma voi furetti siete sempre così socievoli ed
educati?- la voce del Grifondoro spezzò il silenzio.
A tale
affermazione Nott si schiaffò la mano sulla
faccia, in segno di disperazione -Potter! La tua ignoranza non ha confini! Mi
chiedo seriamente come farai a sconfiggere il Signore
Oscuro! Non riconosci una creatura a pagarla oro!-
-Beh,
non devo mica andare da Voldemort, dargli una pacca sulle
spalle e dirgli “Hey, ciao Tom! Scusa il disturbo! Quanto tempo che non ci
vediamo! Senti, non è che invece di ammazzarci a vicenda ti va di
sfidarci ad un quiz su chi conosce più animali
squinternati?!”- rispose Harry con un filo di irritazione nella voce.
-Comunque, o dotto Serpeverde, elargiscimi la tua conoscenza! Che diamine era
quel coso peloso?!-
Nott sospirò e rispose: -Quel “coso
peloso”, come lo chiami tu, era un jarvey. Ha l’aspetto di un grosso furetto, ma, come
avrai notato, sa parlare e, visto che non è in
grado di fare una conversazione civile, si limita a questi sproloqui e a
sciorinare una sequela di frasi brevi (e spesso volgari) in un flusso quasi
ininterrotto di parole!-
Ripresero subito
il cammino, ogni minuto guadagnato poteva essere quello decisivo per la
vittoria. Le difficoltà sul percorso aumentarono, di lì a poco,
infatti, affrontarono un nido di doxy infuriati e fu
solo grazie alla prontezza e alla mira di un incantesimo di Pansy
se Harry aveva evitato il morso doloroso e velenoso di uno di quei perfidi
animaletti alati che lo stava attaccando alle spalle. Poco oltre
gli si parò davanti una roccia alta circa due metri e mezzo che
riuscirono a superare grazie ad una sorta di scala umana. Al
di sopra di questa roccia vi era una radura non molto grande, ma molto
luminosa; sui bordi c’erano alberi e cespugli di vario genere e, proprio
nel mezzo, troneggiava irrequieto un graphorn. La
creatura era decisamente enorme: le corna affilate
facevano bella mostra di sé, come le zampe robuste e le quattro dita
tarchiate su cui si sosteneva ciascuna di loro; la gobba contribuiva ad
amplificarne l’imponenza e il colorito viola-grigiastro gli conferiva un
aspetto quasi surreale. Ben consci dell’innata aggressività di
questi animali, i cinque ragazzi si nascosero subito dietro un albero per
studiare una strategia per superare quello che, presumibilmente, era
l’ostacolo finale. Dopo una breve discussione decisero di attaccarlo su
due fronti: Harry e Draco avrebbero cercato di aggirarlo con il mantello
dell’invisibilità e, ad un segnale
concordato, avrebbero attaccato il graphorn da un
lato mentre gli altri tre lo avrebbero fatto dall’altro. Nott aveva, infatti, ricordato agli altri che la pelle di
questa creatura era ancora più resistente agli incantesimi di quella dei
draghi e speravano di ovviare a tale inconveniente con un attacco combinato.
Detto fatto, i due ragazzi, ormai invisibili, presero le loro posizioni e
l’attacco ebbe inizio. Era un continuo susseguirsi e rimbombare di incantesimi di tutti i generi, di voci che urlavano -Impedimenta!- oppure -Stupeficium!-
o -Bombarda!- senza sosta per atterrare l’indomito animale; ormai le
posizioni iniziali erano solo un ricordo e i ragazzi si ritrovarono ora vicini,
ora più lontani, senza uno schema, con il solo scopo di non farsi ferire
o peggio uccidere. Ad un certo punto Nott provò a fermarlo accecandolo con un incantesimo
conjunctivitus, ma la situazione non fece che
peggiorare: il graphorn ora vagava, come impazzito,
per la radura con brusche virate e scatti repentini, confuso e guidato dalla
cacofonia di voci e rumori che lo circondavano. Blaise
cadde a terra stordito scampando per un pelo dall’essere travolto dalla
corsa folle della creatura; Nott cacciò un
urlo che attirò l’attenzione dell’animale, ma quando Pansy raggiunse Zabini steso a terra l’animale stava già puntando nuovamente
verso di loro. Vedendoli in pericolo Draco non esitò un istante e gli si
parò davanti cercando di frenare quel mostro imbizzarrito insieme a Nott che ormai l’aveva raggiunto. Gli incantesimi
continuavano ad avere risultati inconsistenti e i ragazzi stavano per essere
travolti, quando improvvisamente, senza che se ne riuscissero a rendere conto,
una saetta nera passò sopra le loro teste e corse verso il graphorn, iniziando a lottare con lui. I Serpeverde non
capivano bene cosa stesse succedendo e la scena che gli si presentò
davanti aveva dell’incredibile: una gigantesca pantera nera era sulla
schiena viola dell’avversario e cercava di graffiarlo e azzannarlo, poi
scattava giù e cercava di atterrarlo e confonderlo con ringhi minacciosi
e morsi alle zampe, schivando con maestria tutti i colpi che l’animale
ferito restituiva in propria difesa. Uno di questi andò a segno facendo
sbattere violentemente il felino contro il tronco di un albero. La pantera si
rialzò quasi subito, ma con suo sommo orrore vide che la creatura
accecata era stata di nuovo attirata dalle urla di Pansy
e dai lamenti di Blaise; d’istinto balzò
al suo inseguimento e lo azzannò il più vicino
possibile alla giugulare, riuscendo a farlo deviare prima che travolgesse i
ragazzi. Per il dolore la vittima scrollo
violentemente il capo più volte facendo volare per aria il felino,
incornandolo e scaraventandolo a terra a qualche metro di distanza prima di
fuggire via nel fitto della boscaglia.
La pantera
giaceva a terra immobile, il respiro pesante, e Malfoy fu il primo a
raggiungerla fermandosi a poco meno di un metro da lei, affiancato pochi
secondi dopo dai suoi amici. Le corna avevano provocato una profonda
lacerazione nella spalla sinistra, che era stata trapassata da parte a parte, e
una più superficiale, ma comunque dolorosa, sul fianco destro; il sangue
colava sull’erba umida. Dopo qualche istante la pantera iniziò a
riprendersi facendoli indietreggiare di un passo, i muscoli guizzanti sotto la
pelliccia lucida mentre cercava invano di rialzarsi con un lamento di dolore e
un ringhio basso. Di colpo due incredibili occhi verdi
si spalancarono sul muso dell’animale incatenandosi agli occhi di Draco. Incredibile il contrasto e l’intensità di quelle due
pozze verde smeraldo sulla pelliccia nera come le tenebre; le pupille vigili e fiere nonostante le ferite. Tutto in
quell’animale suggeriva determinazione e potenza. Un altro tentativo di
movimento e l’animale scivolò di nuovo
steso a terra privo di forze. Ignorando le parole di Pansy
e Nott, il biondo si avvicino
alla pantera come attratto da quello sguardo ancora fisso su di lui, ma prima
di averla raggiunta essa era scomparsa, lasciando al suo posto un Harry Potter
ansimante sul terreno e ferito nei medesimi punti. Gli occhi, ora di nuovo
grigi, sempre fissi in quelli del biondo in una muta richiesta di aiuto. In una
frazione di secondo tutte e quattro le Serpi si erano lanciate su di lui per
aiutarlo e medicarlo: gli levarono la camicia intrisa
di sangue passandola a Pansy che con un “gratta
e netta” e un “reparo” la fece
tornare come nuova; nel frattempo Draco si stava occupando della ferita alla
spalla e Blaise di quella al fianco. Quando i due riuscirono
a fermare l’emorragia, Theo, che si era occupato di un bernoccolo in
testa dovuto alla botta contro l’albero, con un paio di “ferula” ben assestati, fasciò le lesioni
passandogli, poi, la camicia che il Grifondoro riuscì ad indossare con
qualche difficoltà. Una volta rivestito, Potter li ringraziò e si
alzò in piedi sostenuto da Malfoy. Provò a fare qualche passo e
si rese conto che, se Draco avesse continuato a dargli una mano, ce l’avrebbe fatta senza troppo sforzo.
-Hey, micetto!
Ce la fai a camminare?- domandò il biondo ironico per allentare la
tensione, anche se dai suoi occhi si capiva che era sinceramente preoccupato.
-Dovremmo
chiamare i soccorsi e farci venire a prendere!- disse subito Pansy, preoccupata e con la bacchetta stretta in mano.
-No!- disse
Harry, cercando di tranquillizzarla -Non ti preoccupare, Pansy,
ce la faccio! E poi la grotta è proprio dietro
a quella curva…- aggiunse indicando un punto ad un centinaio di metri
oltre la radura -…se mi date una mano non avrò grossi problemi!-
concluse con un sorriso.
-Sei sicuro? Come
fai a saperlo? Non è che ti sta tornando il complesso dell’eroe,
vero?- chiese nuovamente Malfoy continuando a sostenerlo mentre iniziavano ad incamminarsi tutti insieme.
-Ma quale
complesso dell’eroe?! Piantala
di sparare cagate! Non dico che sia piacevole avere una spalla bucata e un
fianco tagliuzzato, dico solo che non sono la cosa più dolorosa che mi
sia mai capitata e che posso resistere fino alla fine
del percorso! Dai ragazzi, siamo arrivati fin qui, è un peccato
abbandonare ora! E comunque, sì, ne sono scuro, la grotta è
là. Ci sono già stato qui e mi ricordo un po’ la zona.-
-Ok! Ma appena arriviamo ti fai medicare subito dai soccorsi!-
disse subito Theo.
-No, non possiamo
attirare troppo l’attenzione. E poi voi avete già fatto un ottimo
lavoro.- rispose Harry fermamente. Nott stava per
ribattere, quando Blaise si intromise:
-No, Theo. Harry ha ragione, non può farsi medicare dai soccorritori.-. Allo
sguardo confuso dei suoi amici continuò a spiegare: -Vi ricordo che
siamo usciti dal castello di nascosto. Credete davvero che se il famoso Bambino
Sopravvissuto venisse ferito a Hogsmeade
la cosa passerebbe inosservata? Ci scoprirebbero in un istante e passeremmo
tutti dei casini! È già un miracolo che sia riuscito a non farsi
riconoscere all’iscrizione, non possiamo esporci troppo. Tra qualche ora
ricontrolleremo le ferite e cambieremo le medicazioni, ma dobbiamo cavarcela da
soli. Giusto, Harry?-
-Non averi saputo dirlo meglio, Blaise-
rispose il Grifone con un sorriso un po’ tirato per il male. Nel
frattempo i cinque avevano raggiunto la grotta e un mago
piuttosto alto e magro era incaricato di segnare il loro tempo
d’arrivo.
-Ben arrivati
ragazzi!- li salutò gioviale -Siete stati bravissimi, davvero! Solo voi
e altri tre gruppi siete riusciti a arrivare fino a
qui! Dopo la vostra partenza sono partiti altri due gruppi prima che le
iscrizioni chiudessero, ma per ora siete stati i più veloci…
Quindi in bocca al lupo per la vittoria! Là c’è una passaporta che vi riporterà a Hogsmeade.-
proseguì indicando un maialino nero di pelouches
estremamente soffice e completamente tondo che
saltellava in un angolo della caverna -E non dimenticate l’annuncio dei
vincitori la premiazione alle 15! Puntuali mi raccomando!-
Senza ulteriori indugi i ragazzi toccarono la passaporta
e, con l’ormai familiare strappo all’ombelico, si ritrovarono nella
piazza principale del villaggio, di fronte ai Tre Manici di Scopa. Decisero
così di rientrare dentro il pub, chiedere una stanza a Madama Rosmerta e riposarsi per un pochino in attesa che
arrivassero le tre.
Cantuccio di U&S!
Piaciuto
questo capitolo tutta azione? ^.^
Il
prossimo sarà decisamente più soft, ma
si scopriranno tante cose sui vari personaggi…
Purtroppo, temo che dovrete aspettare fino al 5 gennaio per leggerlo
perché noi due ce ne andiamo via per qualche giorno e abbiamo bisogno di
un po’ di tempo per correggerlo prima di postarlo quando torniamo, anche
se è già quasi tutto scritto, per cui possiamo assicurarvi che
saremo puntualissime!
Ora
che ci avviciniamo alla fine di questa storia, abbiamo una domanda per voi…
Abbiamo la testa piena di idee per uno o più
sequel di questa storia… O magari delle one-shots
incentrate su dei momenti particolari… Che ne pensate? Vi piacerebbe?
Avete qualche suggerimento o qualcosa in particolare che vi piacerebbe che
succedesse? Ve lo chiediamo perché la trama generale c’è,
ma ci sono dei vuoti qua e là, per cui ogni consiglio o idea sono molto più che bene accetti!
Un
bacione a tutti quanti e TANTISSIMI
AUGURONI DI BUON ANNO!
Lore & Titti.
E ora le risposte ai tesori che hanno recensito:
fanny80: Premesso che siamo assolutissimissimissimissimissimamente d’accordo con
te su Hermione (soprattutto Titti ^_^)… Soddisfatta della gara? Abbiamo
cercato di fare una cosa leggera, anche se sul finale Harry da una
dimostrazione importante ai Serpeverde, ma ne saprai di più col prossimo
capitolo… Grazie mille per gli auguri! Un bacione grande
grande da entrambe!
fra ro: finalmente giovedì
è arrivato portandosi dietro questo capitoletto tutto azione…
Speriamo che la gara sia stata all’altezza della tua immaginazione…
Facci sapere se ti è piaciuto, ok? Grazie davvero per gli auguri, al
prossimo cap! Baci baci!
fuyumi chan: Oh, Martina cara, la nostra fedelissima number
one… La scena dei Serpeverde nella stamberga
strillante è quasi interamente opera della Titti,
per cui rendo a lei il merito che le spetta! Come avrei letto la gara non
è stata un duello, ma è una gran bella idea e ce la siamo
già segnata tra le idee da utilizzare nel (o nei) sequel che abbiamo in
mente… Ogni volta che riparliamo di questa storia
ci vengono in mente cose nuove da poter realizzare, per cui non è
escluso che ne faremo più di uno che saranno, ovviamente, tutti
concatenati fra loro… Tu che ne pensi? Frasi adorabilmente ambigue a
parte, t’attizza l’idea? Grazie infinite
per gli auguri, passa un buon Capodanno! Bacioni!
haruka333: Grazie mille per gli auguri, Haruka, e buon anno anche a te! In
effetti abbiamo creato dei serpe verde un po’ innovativi, ma sono
personaggi ampiamente trascurati dalla Rowling, a nostro giudizio, che
però hanno un gran potenziale… Quindi siamo felicissime che ti
piacciano! Un bacione e alla prossima!
ximeng: Sì, è un gruppo
parecchio affiatato e con questo capitolo si uniranno ancora di
più… Nel prossimo, poi, ci sarà un’ulteriore
evoluzione, ma dovrai aspettare un po’ per sapere di cosa si tratta…
Harry un po’ perfido è più realistico, secondo noi, anche
perché se il Cappello Parlante voleva metterlo a Serpeverde ci
dovrà pur essere qualche motivo valido, no? Speriamo che la gara abbia
soddisfatto le tue aspettative, alla prossima!
Bacioni!
Grazie di cuore
anche a tutti coloro che hanno inserito la storia o
l’account fra i preferiti che sono sempre di più! Siamo arrivate a
quota 30! ^.^