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Autore: PhoenixQuill    11/06/2013    5 recensioni
Fred Weasley non è mai morto. O meglio, ci è andato molto vicino.
Dal capitolo 6:
"Cosa vuoi, Fred?"
"Non lo puoi neanche immaginare"
Altra Fremione, io li adoro :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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                                                     4 - Un giardino pieno di gnomi e d'amore.


"Ron, ho già detto di no!" 
Ron ed Hermione erano nel giardino di casa Weasley. Il ragazzo circondava con il braccio il collo di lei. 
"Ma perché no? Sarebbe bellissimo, non pensi? Io e te, due Auror. Proprio come i nonni di Harry." Ron le sorrideva. Non si rendeva conto che lei non ne poteva più di Arti Oscure e che l'unica cosa che voleva fare era lasciarsi tutto alle spalle?
"Ron, i nonni di Harry sono morti in un'imboscata, vicino Sheffield." 
Il ragazzo rimase per un momento spiazzato dall'evidenza dei fatti. 
"Ma sono stati uccisi dai Mangiamorte! Ora, i Mangiamorte non ci sono più!" Ron iniziava a perdere la pazienza. 
Hermione sbuffò. 
"Ron, che Voldemort sia morto non significa nulla. Sai, anche nel mondo Babbano ci sono state figure potenti come Voldemort. Sono morti anche loro, ma, in giro, ci sono persone che ancora credono in quei vecchi ideali." 
Ron la guardò ancora. Non riusciva a capire.
"Proprio non ti capisco, Hermione! E' da ingrati non accettare!" Si lamentò ancora. 
"Ingrati? A me è stata offerta una cosa che non sono costretta ad accettare!" 
"Ma ci sono io! Potremmo stare insieme!" Ora, il ragazzo era arrabbiato.
"Ronald, stiamo insieme tutto il giorno!" Hermione si alzò dalla panchina dove era seduta e guardò il fidanzato a braccia conserte.
Quello fece un gesto ampio con le mani, si alzò e se ne andò. 
La ragazza, ancora a braccia conserte, lo vide allontanarsi e Smaterializzarsi insieme ad Harry, che la guardò un'ultima volta, ormai rassegnato. 
Da tutt'altra parte, in casa Weasley, era presente anche Angelina, che amoreggiava allegramente con George, mentre Fred puliva una mela vicino al lavandino. Da lì, vedeva tutti i movimenti della coppietta.
"Vomitevole." Aveva sussurrato, guardando i due che si scambiavano un bacio. Aveva le labbra contratte e lo sguardo ridotto quasi a due fessure. 
Ginny gli si era avvicinato e lo aveva guardato. Non si era neanche accorto della sua presenza. 
"Ehm... Fred!" Ginny lo scuoteva. "Fred!" 
Fred si risvegliò dallo stato di catalessi in cui era caduto, ritrovandosi faccia a faccia con la sorella. 
"Cosa c'è?" Le chiese. 
"La mela. Stai sbucciando la... Ecco, stai sbucciando la polpa. La buccia è finita da un pezzo." 
Fred guardò quello che prima era un frutto. Era arrivato quasi al torsolo e tutta la polpa era finita per terra. 
Prese il cestino della pattumiera e ci gettò tutta la buccia. 
Bilius è mio fratello, Bilius è mio fratello, Bilius è mio fratello e non è normale che mi piaccia la sua ragazza, quindi me la devo levare dalla testa. 
Questo era il pensiero che passava ogni singolo momento per la mente di Fred Weasley. 
Pensiero che veniva infranto ogni volta da un sorriso, un movimento, anche solo da una parte qualsiasi del corpo di Hermione. 
Aveva notato le sue gambe e il piccolo neo che aveva dietro la nuca. 
Sospirò, tornando a guardare fuori dalla finestra. 
Proprio in quel momento, Ron si alzava dalla panchina e se ne andava, per poter raggiungere Harry e lasciare da sola la ragazza, in piedi, con lo sguardo ancora rivolto lì dove prima c'era il fidanzato. 
Stupido Bilius, pensò Fred. 
E ora? E' sola, lì. Potrei andare e dirle qualcosa. Potrei farla arrabbiare. Si, così potrebbe distr-
"Cosa fate in panciolle qui? Fred, George, vi avevo detto di andare in giardino per cacciare via tutti quegli gnomi! Sono diventati una tribù, ormai! Su, in giardino!" 
Fred non se lo fece ripetere due volte. 
Molly, stupita dalla velocità del figlio, che di solito fuggiva via quando si trattava di faccende di casa, guardò Ginny, che le rivolse un gran sorriso. 
Anche George e Angelina uscirono, ma pensarono bene di allontanarsi in una zona più lontana del giardino. 
 
"Granger!" Urlò Fred. "Dove vai? Dobbiamo disinfestare il giardino!" 
Hermione lo guardò come se gli avesse appena chiesto di incontrare Malfoy. 
"Disinfestare? Aspetta! Ricordo bene che tua madre l'aveva chiesto a te e tuo fratello!" 
Fred la guardò per un attimo, poi disse: "George si è appena appartato con la sua neo-fidanzata e mi ha lasciato qui. Non lascerai mai che un povero uomo come me faccia tutto il lavoro da solo, vero?" 
Non cedere, Hermione, non cedere, pensò la ragazza.
Avanti, Granger, cedi, pensò il ragazzo. 
"Hai venti anni. Non sei un uomo. E poi, io non so nemmeno come si faccia a disinfestare un giardino dagli gnomi." 
Fred assunse un'espressione sorpresa e alzò gli occhi al cielo. 
"Strano." Sentenziò infine. 
Hermione lo scrutò con un sopracciglio alzato. "Cosa?" 
"Beh." Fred aprì le braccia come se stesse per dare la spiegazione più complessa di questo mondo. "Tu che non sai qualcosa valeva almeno un temporale." 
"Stupido d'un Weasley!" Esclamò, furiosa, Hermione. 
"Ma io non intendevo un temporale qualsiasi. Dicevo di quelli pieni di fulmini e tuoni, di quelli autunnali, capisci?" 
Fred guardò Hermione allontanarsi sempre di più. 
"Dai, ti aiuto io! Ti insegno io!" 
Hermione si fermò. Tornò indietro e anche lei gettò il capo all'aria. 
Poi, lo abbassò e disse: "Strano. Tu che insegni qualcosa valeva almeno un temporale. Ma non uno qualsiasi. Di quelli pieni di fulmini e tuoni!" 
La ragazza se ne stava andando di nuovo, quando si sentì fermata per un polso. 
"Dai, non ti fare pregare..." Fred quasi sussurrò. 
Hermione, controllati, controllati. Ma quale controllo? Se le mie gambe non cedono ora, allora potrò affrontare qualsiasi evenienza!  Ora vado a fuoco. Aguamenti, aguamenti!
"E... e va bene. Ma!" Lo spirito da Grifondoro di Hermione venne allo scoperto. "Nessuna battuta deve uscire da quella tua boccaccia, Weasley! Conoscere Harry significa conoscere suo padre e, credimi, grazie a quell'uomo ho imparato molti incantesimi che ti farebbero pentire di avermi invitata a quest'allegra attività!" 
 
La ragazza, come prevedibile, imparò in fretta come depurare un giardino dagli gnomi.
"E io che pensavo chissà cosa!" Disse, una volta sgomberato tutta la zona. "Anche se è da barbari! Saranno tutti acciaccati, poveretti." 
Fred esplose in una risata. "Granger, ma cosa dici?" Continuò a ridere per un po' di tempo, fino a quando non disse: "Gli gnomi atterrano sempre in piedi. Un po' come i gatti." Fred continuava a ridere e, allora, cominciò a ridere anche lei. 
"Sei stata meravigliosa, comunque! Potremmo aprire una ditta! Te lo immagini? Weasley&Granger, i più grandi disinfestatori di gnomi della storia!"
Entrambi risero di gusto, distesi per terra ad osservare il cielo cristallino di fine giugno. 
"Va meglio, ora?" Le chiese, sfiorandole la punta delle dita. 
"Cosa intendi?" 
Hermione, le avrà sfiorate per sbaglio, calmati. 
"Ho visto che hai litigato con Bilius, prima." Alzò il busto, per potersi reggere poi sul gomito.
"Il suo nome è Ron!" Gli sillabò, imitando lo stesso gesto del gemello.
"Ma rimane pur sempre uno stupido. Insomma, lui non capisce quanto sia..."
Ogni parte del corpo di Hermione, nell'udire quelle parole, prese una decisione. La mente voleva che Fred si allontanasse da lì più veloce di un furetto. Di tutt'altra opinione era il cuore, che voleva che si avvicinasse fino a sfiorare le punte dei loro nasi. Lo stomaco mostrava bandiera bianca. Non ne poteva più di tutte quelle emozioni. 
"Non capisce quanto sia...?" Il viso di Fred era ormai vicinissimo.
"Beh, quanto sia..." Ancora più vicino. 
Ma, d'un tratto, Hermione non vide più il gemello. Si frappose tra i due una colonna di un color marrone chiaro. 
Eh, no! Allora qualcuno lassù mi vuole proprio male!, imprecò Fred dentro di sé. 
Un uomo dai capelli rossi, con in mano una borsa in pelle consumata, li guardava dall'alto. 
"Scusate, ragazzi! Mi sono Smaterializzato nel posto sbagliato." Gli disse il signor Weasley, con un sorriso dei suoi. Aveva le gambe esattamente in mezzo a Fred ed Hermione.
Hermione si alzò in piedi e gli disse di non preoccuparsi. 
"Anzi, me ne stavo proprio andando!" Disse.
"Ah, davvero? Non saluti Ron?" Le chiese Arthur. 
"Oh, no, Ron ha iniziato oggi il corso per diventare Auror!" Hermione era tesa. Lo si notava dal suo parlare concitato.
"Ah, si, giusto, giusto!" Il signor Weasley strinse la mano a Hermione, che si Smaterializzò in men che non si dica, non senza aver dato prima un'occhiata al gemello ancora disteso per terra. 
 
"Non dire una sola parola!" Disse Fred, appena vide Ginny. "Si, sono innamorato di lei, Bilius è mio fratello e lo so che in questo modo non faccio che peggiorare le cose."
Le labbra di Ginny si arricciarono. 
Eeeh, sì, ho proprio un sesto senso per le questioni amorose, pensò, compiaciuta di sé stessa. 
"Ora, vado a dormire. Prima che possa cadere dalle scale e spaccarmi un osso del collo -perché so che lassù vogliono questo- , o peggio ancora, che la Granger venga qui a sbaciucchiare Bilius."
Fred chiuse la porta in faccia alla sorella, che non ebbe nemmeno il tempo di ribattere. 
 
-SPAZIO AUTRICE-
La storia dei nonni di Harry non è vera. E' solo tratta dalla mia ff "Un paio di occhiali e capelli rosso fuoco". 
Grazie a quanti commentano (siete dolcissime :3) e quando mettono la mia storia tra le seguite :D
PhoenixQuill 
   
 
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