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Autore: Lux___    11/06/2013    7 recensioni
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi.
Non fraintendetemi, non sono dell'altra sponda, solo che ho sempre pensato che il genere maschile fosse ancora troppo sottosvillupato perchè io uscissi con uno di loro, perchè si sa...i ragazzi di questi tempi vogliono solo una cosa, e non è il tuo AMORE!
Dopo pochi anni dalla morte di mia madre, mia sorella aveva deciso di andarsene, stanca delle regole di un padre troppo apprensivo.
Io? Io non mi sono mai opposta a tutto ciò che mi veniva imposto perchè in parte ero d'accordo, è quando però incontri l'amore vero, quello sì che ti mette nei casini proprio come è successo a me.
***
“Io non ho paura di niente” dissi quasi incerta.
“Sì che hai paura….” Mi disse con quella voce roca così fastidiosa, ma dannatamente sexy.
Rabbrividii al suo tocco caldo sopra lo zigomo e si avvicinò al mio collo, poi verso l’orecchio “..ad esempio ora tu hai una paura fottuta che io possa baciarti”.
sentì un brivido salirmi per tutta la schiena.
“…hai paura perché sai che non ti opporresti al bacio” si staccò dal mio orecchio con quel sorriso storto.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5

 
HARRY’S POV

Katniss si slegò dalla mia presa, facendomi cadere pesantemente a terra.
Che cavolo le prendeva?
Dopo aver riaperto gli occhi la trovai fra le braccia del mio amico Louis, il quale stava affettuosamente ricambiando l’abbraccio, passandole una mano alla fine della schiena e l’altra sopra i capelli.
Tossii rumorosamente e dopo poco si staccarono; lei si asciugò una lacrima, mentre lui le accarezzava il viso con il dorso della mano.
 
“A quanto pare non ci sono bisogno di presentazioni!” interruppi quel silenzio imbarazzante con tono infastidito e mi rialzai da terra, avvicinandomi a loro.
 
 Guardai Katniss con espressione di rimprovero per farle capire quanto mi desse fastidio quella situazione, ma a quanto pareva era troppo catturata dagli occhi azzurri del mio migliore amico per accorgersi di me. Lo stesso Louis, che la guardava come se volesse fare quello per l’eternità.
Sembrava fossi in un film; la ragazza che mi piac….con la quale dovevo stare per una scommessa rincontra il suo ex, scoprono di amarsi dopo tanto tempo che sono stati lontani, dato che Louis era partito da mesi per l’università, e poi si rimettono insieme.
Non so per quale motivo però, speravo che non andasse a finire così.
 
“Katniss, lui è il mio migliore amico Louis…voi due quindi vi conoscete?”
 
Finalmente i due si degnarono di guardarmi, ma lei sembrò quasi disgustata da quello che le avevo appena detto. Corrugai la fronte e alzai le sopracciglia per chiederle implicitamente cosa avessi detto che non andava.
 
“Harry, mi sa proprio che ti sbagli….”
 
Si stampò un sorrisetto ironico e chiuse gli occhi, poi abbracciò il moro con fare possessivo. Ci mancava poco che li separassi bruscamente, ma mi trattenni per sentire cosa volesse dire la bionda.
 
“….lui è il MIO migliore amico!” lo strinse ancora più forte.
 
I muscoli del mio corpo si rilassarono tutti nel sentire che Louis non era per lei ciò che pensavo e di conseguenza smisi di serrare la mani lungo i fianchi, per poi scoppiare in una piccola risata divertita. Il moro fece lo stesso, appoggiando il braccio sulla schiena di Katniss che era ancora attaccata a lui.
 
“Mi sa proprio che ti sbagli cara! Louis ha solo me!” risposi ironico e lo abbracciai scherzosamente dal lato opposto in cui Katniss lo stringeva a sé.
 
Sorrise un attimo anche lei, per riportare poi la stessa espressione infastidita di prima; sapevo che scherzava, così la imitai. Eravamo faccia a faccia, lei abbracciava un fianco del povero Tomlinson e io l’altro. Una delle nostre guance era attaccata alla pancia del povero ragazzo, che probabilmente stavamo stritolando.
 
“Ragazzi calma! Non litigate per me” disse lui ironicamente.
 
Entrambi lasciammo la presa.
 
“Ma-ma tu avevi detto che ero il tuo unico migliore amico” feci il labbruccio, provocando ilarità nel suo viso. Quando rideva era bellissima e rimasi incantato a fissarla, ma appena se ne accorse riprese una faccia seria e non potei far altro che uscirne divertito.
 
“Sì, Harreh…..unico miglior amico!” sottolineò l’ultima lettera.
 
“Da quanto vi conoscete?” chiesi poi curioso.
 
“Da quando è nata” mi rispose lui.
“E voi?” domandò poi lei incrociando le braccia.
 
“Elementari” disse lui.
 
Un sorriso vittorioso le arricchì il viso.
 
“AH AH!” mi puntò il dito e io glielo presi e morsi scherzosamente, subito lei lo ritirò.
 
“Lo conosco da più tempo perciò ho la precedenza” sputò saccente.
 
“Ma..ma LOUIS!” imitai la voce di un bambino di quattro anni che faceva i capricci, saltellando sul posto.
 
“BASTA! Sono appena tornato da cinque ore di viaggio, ho finito gli esami e ho pensato di venire qui per un po’ di pace, perciò basta!” ci diede due coppini.
 
“Una domanda però la faccio io…anzi DUE!” appoggiò la schiena sullo stipite della porta e si portò le braccia incrociate al petto.
 
“Come vi conoscete voi due, ma soprattutto che stavate facendo!?”
 
Lanciai un’occhiata a Katniss, che già stava cercando i miei occhi.
 
“Abbiamo qualche corso insieme” si affrettò a rispondere vaga.
 
“E…..?” passò lo sguardo da lei a me in continuazione.
 
“……senti Louis sei appena tornato e già rompi le palle?!” disse buttando gli occhi al cielo.
 
Non avevo aperto bocca; stavo lì a godermi la scena e a vedere cosa lei avrebbe potuto rispondergli.
 
 
KATNISS’ POV

Non lo dimostravo come volevo ma ero veramenteveramente veramente contenta che Louis fosse tornato. Era partito dall’inizio della scuola per l’università;
 Ha tre anni in più di me, io ne avrei dovuti compiere diciannove tra qualche mese e lui ventidue a dicembre.
 Sua madre, Karen, era la migliore amica di mia madre dal liceo e le due si sono continuate a frequentare anche dopo i rispettivi matrimoni, di conseguenza dopo la mia nascita, io e Louis stavamo insieme quai ventiquattr’ore su ventiquattro.
Non c’è mai stato niente di più che un’amicizia quasi fraterna, nonostante questo fu lui a darmi il primo bacio; Ero in prima media e ricordo ancora quel giorno. Tutte le mie compagne di classe si vantavano per aver già baciato un ragazzo, ma io non potevo fare lo stesso, dato che non avevo all’ora neanche preso una cotta per qualcuno.
A quei tempi non capivo il vero significato di “primo bacio”, pensavo fosse come una medaglia da portare al collo con su scritto ‘ho già baciato qualcuno’ perciò in cambio di un grosso favore, costrinsi Louis a baciarmi.
Non sapevo conoscesse Harry, né tantomeno fosse il suo migliore amico!
Sinceramente ero un peletto gelosa del loro rapporto, certo non avrebbe potuto competere con il mio con Louis, ma magari Harry, essendo un maschio come lui, poteva avere la meglio.
Dopo la morte di mia madre il mio migliore amico era venuto a stare per un po’ da me, anche a quell’età era così apprensivo e protettivo nei miei confronti; una specie di mini-mio padre, infatti proprio per la somiglianza di carattere e trovandosi d’accordo su molti aspetti, soprattutto riguardo la mia vita, mio padre accettava Louis come mio amico, pur essendo un ragazzo. Anzi, era sempre lui a spronarmi di chiamarlo per cena o di uscirci, sapeva che con lui ero al sicuro ma allo stesso tempo, felice.
 
“ah e una cosa perché saresti vestita così?” la voce acuta di Louis mi distrasse dai pensieri e dai ricordi.
Diedi una sbirciata allo specchio in camera di Harry e notai che ancora avevo addosso l’abbigliamento per danza.
 
“…Katniss, non mi dire che hai rincominciato a prendere lezioni di danza di nascosto!” si tolse da quella posizione tanto rilassata, appoggiata alla porta e allungò il passo verso me puntandomi il dito.
 
“Mi avevi promesso che l’anno scorso era l’ultimo!”
 
Non potevo biasimarlo; lui era d’accordo su tutto ciò che diceva mio padre, compreso il fatto che non potessi andare a danza. Nonostante ciò, sapendo che prendessi lezioni ugualmente approfittando delle numerose assenze di mio padre, mi aveva sempre sostenuto.
 Non mancava mai ad una solo esibizione, che fosse a Londra o in Canada, ma l’anno scorso per non sentire più le sue lamentele avevo parlato di finire con quell’ultimo spettacolo, tenendo conto che lui per tutto l’anno scolastico sarebbe stato a più di cinque ore da me, perciò non avrebbe mai saputo che gli stavo mentendo. Ma come potevo immaginare che quella razza di secchione potesse aver finito tutti gli esami a metà anno?!
 
“Dai Louis, tanto lo sapevi che non avrei smesso!” cercai di tagliare corto, sapendo che Harry era lì e ascoltava e io volevo che sapesse al massimo l’indispensabile su di me e questi particolari della mia vita non era inclusi nel pacchetto.
 
Stavo quasi per salutarli e andarmene, quando il moro con la cresta mi prese poco graziosamente per un braccio e mi trascinò fuori dalla stanza, finendo in un corridoio. Evidentemente non aveva finito di parlarmi, però aveva capito che non volevo che il riccio sapesse i fatti miei, soprattutto quelli così privati.
 
“Mi sai dire che cavolo ti prende Kat?” nonostante quelle parole erano un modo per rimproverarmi, il suo tono si era notevolmente addolcito, come il suo sguardo.
 
“In che senso?”
 
“Prima ti ritrovo tra le gambe di Harry e mi dici che lo conosci solo perché ci fai qualche corso insieme!” alzò di un ottava la voce “in più continui a dire cazzate a tuo padre su questa storia della danza, pensavo fossi cresciuta un po’durante la mia assenza!”
 
“Io….” Feci per dire qualcosa, ma subito mi stoppò.
 
“e poi mi dici dove vai in giro conciata così? Ho capito quando hai lezione, ma non penso che tuo padre abbia cambiato idea riguardo il vestire!”
 
In quel momento gli avrei sferrato un pugno in pieno viso per non sentire più le sue inutili prediche. Non avevo neanche la voglia di stargli a spiegare tutto quello che era successo, anche perché nemmeno io sapevo gran che dato che per ore ero stata in una specie di coma!
 
Gli risi in faccia al pensiero che non era cambiato di una virgola; certo, a volte poteva essere anche palloso che il tuo migliore amico rompesse le scatole per ogni cosa, ma da un certo punto di vista mi sentivo lusingata che lui fosse così protettivo nei miei confronti e questo dimostrava quanto tenesse a me.
 
Rimase immobile con la faccia del tipo ‘che cazzo ti ridi?’ e questo mi provocò ancora più ilarità; lo abbracciai, aggrappando le mie braccia al suo collo e poco dopo sentii le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi. “Mi sei mancato”.
Le sue labbra si poggiarono sulla mia fronte e, senza togliere le mani dai miei fianchi però, aggiunse un po’ di distanza tra i nostri visi, così da permettergli di guardarmi negli occhi.
 
“Certo, facciamo tutte queste smancerie per cambiare discorso, eh?” sapeva benissimo che non era vero.
 
Staccò le sue mani dal mio corpo e mi diede le spalle, però invece che proseguire si fermò a pochi passi da me chinandosi. Lo capii al volo, presi la rincorsa e gli saltai addosso.
 
“Cazzo Katniss, la grazia è andata a farsi fottere con te?” mi chiese con voce dolorante.
 Risi come una pazza e rientrammo in camera del riccio e Louis con un piede, dato che le mani erano occupate a tenermi le gambe che penzolavano dal suo bacino, aprì la porta.
 
“Ahiii!”
 
La porta si spalancò e trovammo davanti a noi un Harry dolorante, steso a terra che si sfregava una mano tra i ricci per la botta che aveva preso.
 
Scesi da Louis e gli porsi una mano per alzarsi “Ci stavi per caso spiando?” chiesi seria.
 
Styles fu sorpreso del mio gesto e con un sorriso da ebete si aggrappò alla mia mano, ma al solo pensiero di incrociare la mia con la sua mi venivano i conati, perciò feci scivolare la sua sul mio avambraccio.
 
Lo stavo ormai alzando quando mi rispose “Pff no!”, la mia presa si staccò dalla sua quando era a metà e cadde a terra.
 
Sia io che Louis stavamo ridendo come due scemi mentre Harry si toccava dolorante l’osso sacro.
 
“Mi dovevo ancora riprendere dalla caduta di prima, ora mi serve una sedie a rotelle!” disse tutt’altro che scherzosamente.
 
Lou gli porse ancora ridendo il braccio ma subito Harry gli mandò frecciatine. “Si vabbè, certo” e si rialzò faticosamente da terra appoggiandosi al letto.
 
“Cosa hai fatto in viso?!” Louis mi prese il mento per fargli vedere bene.
 
Oddio, mi ero completamente scordata del cazzotto di ieri. Mi girai verso lo specchio;
Aprii la bocca in segno di stupore; non so come Louis non abbia notato prima la mora che macchiava metà della mia faccia.
Mi avvicinai ancora e toccai delicatamente la parte violacea ancora dolorante.
 
“Mi dispiace un sacco Katniss” sentii dietro le mie spalle la sua voce roca.
 
“Perché tu centri qualcosa?!” chiese subito Louis abbastanza nervoso, avanzando verso la figura intimorita dell’amico.
 
“Hei hei!” mi misi fra i due sperando che a nessuno partisse prima un pugno come il pomeriggio prima. “è stato un incidente, non era destinato a me…” gli toccai il petto per farlo indietreggiare e riuscii a calmarlo.
 
“E per chi era invece, sentiamo!” disse ancora esaminando il mio ematoma.
 
“Per Niall” mi precedette Harry storcendo la faccia in una smorfia disgustata.
 
“E chi sarebbe questo Niall!?” si alterò.
 
“……il mio ragazzo” risposi cercando di non scoppiare.
 
La faccia di Louis era paragonabile ad una donna che ha appena scoperto di essere incinta ed era veramente terrificante; ma quella di Harry, ah, era una cosa mai vista.
Non resistetti per ancora molto prima che scoppiai addirittura buttandomi a terra.
 
“Dovevate vedere le vostre facce!” riuscii a dire tra le lacrime.
 
“Non è divertente” disse ancora stupito il riccio.
 
Louis mi tirò su di peso e mi guardò male per avergli fatto prendere un infarto, ma poi scusa perché cosa c’era di male se avevo un ragazzo?!
 Avevo diciotto anni cavolo, era una cosa più che normale!
 
“Bene, ora però devo andare, sono ancora in tempo per entrare alla terza ora!”
 
“Dove credi di andare conciata così?” mi bloccò subito Louis.
 
“Passo un attimo a casa e mi cambi…oh cazzo, la mia borsa dov’è……HARREH?!”
 
Il riccio mi guardò impassibile “Ah, ehm…..è rimasta in palestra, sai per la fretta di portarti via era il mio ultimo pensiero” si passò una mano tra i capelli scompigliati.
 
“Ah sì? E adesso come entro io in casa?” Mi feci grande e lo sfidai avanzando verso di lui, ma non sembrò intimorito da me, non sapeva che la mia forza gli avrebbe potuto spezzare l’ossicino del collo; anzi, mi guardò dall’alto e sorrise malizioso prendendo il mio bacino e attaccandolo al suo.
 
“Frena bello!” mi prese Louis.
 
“Allora Kat, non so se lo sai ma io sto da te finche non ritorna tuo padre…” mi disse quasi dispiaciuto.
 
Sapeva che mi sarei arrabbiata con mio padre perché ospitando Louis aveva la scusa di controllarmi tramite lui. Se Louis era venuto a stare da me, sicuramente il viaggio di mio padre non sarebbe stato poi così breve.
 
“Non sapevo rimanesse fuori per così tanto…”
 
“….allora, di andare a scuola per oggi puoi scordartelo visto che per ora abbiamo altri problemi!” cambiò discorso il moro.
 
Non mi obbiettai; in effetti non avevo la possibilità di presentarmi a scuola così.
 
“il problema è che la scuola riapre domani pomeriggio e prima non posso entrare, perciò non posso recuperare le chiavi”
 
“Non puoi farti prestare qualcosa da Cece?” si intromise il riccio.
 
“Ci ho litigato e comunque ti sembra che lei si vesta come me? Sai ti faccio un esempio: sabato, alla festa, i vestiti erano suoi eh!”
 
“Allora a maggior ragione..” disse malizioso.
 
Buttai gli occhi al cielo e guardai Louis, che nemmeno si era accorto del flirt di Harry, era troppo impegnato a pensare.
 “Andiamo a fare shopping allora! Così possiamo comprare qualcosa anche per…quello” mi sfiorò la guancia.
 
“Okay, ma….esco così?” pizzicando la maglietta aderente che mi stava facendo venire anche un certo prurito; ero abituata ai felponi di cotone dove dentro potevano entrare tre di me.
 
Louis guardò me e poi Harry, poi me e poi Harry e continuò finche non capii cosa volesse dire.
 
“NO!” risposi subito.
 
“Ti presterei io qualcosa, ma ho lasciato tutto a casa tua ieri sera, quando ancora c’era Rosita!”
 
Mi arresi e guardai Harry che ancora non aveva capito.
 
“Perché mi guardate?!”
 
 
HARRY’S POV

“Katniss ti muovi?! Louis e io ti stiamo aspettando di sotto da più di mezz’ora” bussai pesantemente sopra la porta del bagno ma prima che smettessi finalmente la ragazza aprii.
 
Le avevo prestato la mia felpa dell’ Abercrombie & Fitch rossa, era l’unica cosa che mi stesse un po’ stretta, ma a lei le andava ugualmente grande.
Non le avevo voluto dare qualcosa di nuovo, non perché non volessi che lei lo indossasse, volevo semplicemente che mettesse qualcosa che avesse già toccato la mia pelle. In qualche modo volevo che fosse mia, non mi ero innamorato, no!
 Ma avevo come la necessità di marcare il mio territorio su di lei, come un cane; lei, però, non voleva diventare mia, perciò l’avevo segnata senza che lei se ne rendesse conto, semplicemente sporcandola del mio profumo e questo mi bastava.
 
“Tutto questo tempo per mettere una felpa?” gli chiesi squadrandola.
 
Grugnì e mi sorpassò, scendendo le scale.
 
                                                                          ***
 
“Harry, aspetta fermati qui, vado a salutare i miei!” mi frenò Louis dal posto del passeggero.
 
Obbedii agli ordini e accostai davanti a quella familiare villetta gialla.
Louis abbassò il finestrino e con la mano si aprì da fuori, sapeva che in quel posto c’era la sicura; Katniss era in mezzo e appoggiava la guancia sana sul sedile dal quale Louis era appena sceso.
La guardai sorridendole, ma ricambiò con una smorfia, riprendendo poi a mangiucchiarsi l’unghia del pollice. Interruppi quell’imbarazzante silenzio accendendo la radio e trovai una canzone che si ascoltava recentemente di Taylor Swift e incominciai a canticchiarla, sbattendo a ritmo le dita sopra il volante.
 
“Oddio, non dirmi che la ascolti” si lamentò.
 
Abbassai di poco il volume.
 
“Bah..non è male…. in tutti i sensi!”
 
Mi guardò storto.
 
“We are never ever ever... getting back together!!” la provò a imitare alterando la voce e rendendola più acuta.
 
Risi di gusto “Tutta invidia la tua” ripresi a guardare davanti.
 
“CHEE?” disse con un filo di voce “Pff! Si sa che tutte le bionde boccolose sono oche!”
 
Mi rigirai con un sorrisetto compiaciuto “Ah quindi anche tu saresti un’oca!” le dissi tirandole delicatamente una ciocca di capelli.
 
“IO.NON.SONO.BIONDA!” rispose buttandosi con la schiena sul sedile.
“Sì, infatti hai i capelli nero carbone, no? Sei uguale a quella bambina di quel famoso film horror che usciva da un pozzo per ammazzare in sette giorni la gente..come si chiamava…..ah si! THE RING!” la guardai dallo specchietto retrovisore giusto in tempo per vedere che mi stava facendo il verso.
 
“è diverso il mio è un biondo scurissimo, miele!” si riavvicinò al sedile davanti per guardarmi in faccia “e poi il mio non è un boccolo come il suo, ho semplicemente i capelli mossi”.
 
Non la stavo quasi più a sentire, troppo impegnato a fissare le sue labbra rosee che si muovevano senza emettere un suono, o almeno io non sentivo niente.
Avevo voglia di riassaporare il sapore della sua lingua, ero quasi affamato della morbidezza della sua bocca piena. Una delle poche che avrei desiderato mordere e stuzzicare; l’unica  che non mi lasciasse l’appicicosiccio di rossetti o lucidalabbra, che ti lasciavano il sapore di plastica per settimane. Le sue sapevano di..labbra. La cosa che, però amavo più di tutte erano le pellicine che si formavano all’inizio del suo labbro inferiore; rendevano ogni bacio sempre più naturale e, diciamocelo, anche eccitante!
Mi passai la lingua sopra le labbra per bagnarle e lei di colpo smise di parlare.
I nostri occhi si incontrarono, ma subito quel legame fu spezzato dalla voce di Louis che usciva di casa parlottando con la madre. Entrambi facemmo un segno per salutare la signora Tomlinson.
 
“Allora..di che avete parlato?” si allacciò la cintura.
 
“Di Taylor Swift” gli riposi riaccendendo la macchina.
 
“Ah…quella bon…bellissima ragazza” si corresse.
 
Sentimmo Katniss grugnire da dietro, appogiandosi, indignata, allo sportello della macchina con lo sguardo perso fuori dal finestrino.
 
 
KATNISS’ POV

Arrivammo al centro commerciale dopo pochissimi minuti.
 
“Quindi…” guardò Louis l’orologio prima di continuare “..abbiamo tre quarti d’ora per fare tutto”
 
“Bene…da dove vogliamo iniziare?” chiesi sfregandomi le mani, guardando prima Louis e poi Harry.
 
Il riccio, però, non prestava attenzione a nessuno dei due, stava fisso a tamburellare le dita sopra la tastiera dell’iphone da quando eravamo arrivati.
 
“..allora facciamo così, okay? KATNISS?!” mi richiamò Louis.
 
“Ehm….puoi ripetere?” spostando la mia attenzione da Harry a lui.
 
“andiamo prima a comprare i cosmetici così ti togli subito queste….cose dal viso!”
 
Annuii.
 
“Okay, andiamo” mi prese per un braccio e mi girai in dietro per assicurarmi che Harry ci stesse seguendo.
 
“Ehm..scusate ragazzi, ma ho..un impegno” ci bloccò costringendo anche Louis a girarsi.
 
“ci vediamo dopo quando avete finito” appoggiò la mano sopra la spalla di Louis in segno di saluto e a me rivolse un sorriso mettendosi due dita sopra la fronte, come un saluto militare e poi scomparve.
 
Guardai Louis che mi fece spallucce “su, forza” e mi riprese per l’avambraccio.
 
                                                         ***
Era da parecchio che stavamo cercando dentro il negozio di cosmetici qualcosa che potesse coprire quelle maledette macchie violacee.
 Nei primi cinque minuti Louis aveva rifiutato l’aiuto che la gentile commessa ci aveva offerto, era troppo orgoglioso anche per chiedere dei stupidi consigli!
All’inizio se l’era presa con noi donne, che eravamo troppo fissate con le imperfezioni del nostro viso, per poi dare invece la colpa all’organizzazione dell’esposizione dei prodotti del negozio ed infine si arrese.
 Né lui, né tantomeno io, che in campo cosmetico ero più inesperta di un ornitorinco (?), sapevamo da dove iniziare perciò, con la coda tra le gambe, Louis si diresse verso la commessa che gli rivolse un sorrisetto compiaciuto e ci mostrò qualche fondotinta coprente.
I due stavano parlando da minuti delle varie marche di terra; Louis era sorprendentemente interessato, almeno più di me, che stavo con lo sguardo nel vuoto a pensare cosa avesse di tanto importante da fare Harry per andarsene.
Magari era una scusa per piantarci in asso e farsi un giro al posto di stare dietro a fondotinta e cipria. Ma se fosse stato così non si sarebbe offerto di portarci lì e poi tutti quei messaggi non potevano essere una coincidenza!
 
‘Ma che ti frega Katniss?’
 
Ma infatti! Che mi frega?! Eh…….che mi frega?
 
Mi risvegliai da quei pensieri e alzai lo sguardo per vedere ancora Louis che rideva e scherzava con la commessa.
 
“Louis è tardi e ancora dobbiamo passare a prendere qualcosa per vestirmi!” borbottai tirandogli la maglietta.
 
“KATNISS, non mi far fare brutte figure” mi disse a denti stretti.
 
Gli rivolsi uno sguardo assassino e subito salutò la commessa e si avviò con me verso l’uscita quando però la stessa ragazza lo fermò porgendogli una bustina.
 
 “Ecco questo è per quel problema con la pelle grassa di cui mi parlavi prima” gli ammiccò sorridente.
 
“Oh grazie Rachel, sai essere così disponibile” le accarezzò una spalla e poi uscì definitivamente.
 
Lo guardai sconcertata.
 
“Che c’è?!” mi guardò stupito della mia espressione “lo sai che con questi sbalzi di temperatura incomincio a sudare tutto e…”
 
“Okay, okay” lo stoppai.
 
Mi guardai in giro per trovare qualche negozietto decente di vestiti, mentre Louis guardava soddisfatto il contenuto della bustina di plastica.
 Poi, grazie a quest’ultima, realizzai che non avevamo comprato niente, nonostante avessimo passato quasi mezz’ora dentro, ma prima che potessi farglielo notare lui mi anticipò.
 
“Quanto mi sono divertito!” ammise ridendo “sai cosa dice una commessa di un negozio di cosmetici a una signora spagnola appena entrata…?”.
 
“No..cosa?” buttai gli occhi all’indietro.
 
“…..HOLAZ!” e scoppiò in una risata profonda “L’hai capita? Holaz! È una marca di trucchi però assomiglia a Hola, cioè ciao in spagnolo, no?!” cercò di spiegarmi tra le risa, vedendo che la battuta non mi aveva fatto né caldo né freddo.
 
“Sì, cambia spacciatore Louis per favore” gli diedi una sberla dietro la testa.
 
“Piuttosto” cercai di riprendere ciò che avevo intenzione di dire “DOVE SAREBBERO LE COSE CHE CI SERVONO PER QUESTO?!” chiesi poco gentilmente, indicandogli lo zigomo.
 
“Hei calma!” mi disse riprendendosi dalle risate di prima “Rachel mi ha detto che aveva finito il colore di fondotinta adatto alla tua pelle e mi ha detto che lo avrei potuto trovare in un negozio al piano di sotto”
 
“Ah allora TU e la tua amica RACHEL potevate anche sbrigarvi perché manca un quarto d’ora e devo ancora andare a prendere qualcosa da mettermi per domani!” ribattei restando sul tono nervoso.
 
“Allora, io vado a prenderti i prodotti e tu intanto..” tirò fuori il portafoglio “vai a provarti qualcosa e poi ti raggiungo” disse porgendomi qualche banconota.
 
“Grazie papino!” gli schioccai un bacio sulla guancia per poi allontanarmi.
 
“Mi raccomando….dalla L in su!” lo sentii da dietro alzare la voce; mi girai per rimproverarlo con lo sguardo di averlo urlato a mezzo centro commerciale e poi proseguii .
 
Entrai in un negozio esternamente carino e andai in giro a cercare qualcosa di decente .
Dopo aver trovato la taglia da donna massima per un maglioncino color pesca ed averci abbinato un jeans scuro, anch’esso ‘poco attilato’, cominciai a fare la fila per un camerino. Mentre aspettavo mi facevo gli affari delle altre ragazze che erano in coda prima di me.
Argomenti:
-ragazzi
-reggiseni push-up
-preliminari
-quanto fosse ‘bono’ Alex Pettyfer
-se fosse normale avere un orgasmo a cinque anni (?)
 
 La stupidità di quelle oche mi stupiva ogni giorno di più. Speravo con tutta me stessa che quella fila scorresse velocemente, sennò, ne ero certa, sarei uscita fuori di testa e avrei potuto far del male a tanta gente.
 
 Sì, avevo il ciclo, si vedeva tanto?

La mia attenzione però fu catturata da un abito a pochi passi dalla mia postazione;  aveva un tema floreale ed era senza spalline con uno scollo a cuore, fermato in vita da un nastro rosa pallido che dietro formava un fiocco. Lo presi e me lo misi sopra: la gonna arrivava poco più su delle ginocchia. Guardai il cartellino.
S
Sorrisi per l’ironia della sorte; avrei portato una taglia così piccola solo in un universo parallelo, con una Katniss diversa!
 
 
HARRY’S POV

“Amore, scusa, mi terresti questo?” Hollie mi porse l’ennesimo capo; ormai avevo un ammasso di vestiti addosso e avevo già spaventato qualche bambino che era corso dalla mamma dicendo che un mostro di vestiti si aggirava per il negozio.
 
“Certo piccola” tirai un sorriso e mi stampò un misero bacio, il primo da tanto, ma poi i suoi occhi vennero catturati da un completino rosa ‘da favola’,o almeno così furono le sue parole, e si diresse rapidamente verso esso.
 
Da mezz’ora avevamo fatto solo quello: shopping! Le buste iniziavano anche a pesarmi. Con passo lento e svogliato la raggiunsi ma mi bloccai a metà strada nel vedere un qualcosa di familiare. Quel vestito con quel fiocco rosa e tutti quei fiori…Gemma.
Incosapevolmente i miei occhi si inumidirono  e la mia bocca si storse in un sorriso. Quei ricordi di lei con quel vestito, o uno simile, mi affievolirono la memoria. Ricordi belli che ti riempivano l’anima di gioia e poi quelli più brutti di una lei….diversa, quando soffriva. Presi il vestito che, tra l’altro, era l’ultimo.
Una S; forse poteva andare alla rossa. Cosa avrei dato perché qualcuno lo indossasse.
La raggiunsi, ancora impegnata a trovarsi la taglia del pantalone dello stesso completo che aveva adocchiato.
 
“Hollie” le accarezzai una spalla e le porsi il vestito sorridente, ma la sua faccia non sembrò apprezzare.
 
“Harreh, tesoro” mi pizzicò dolorosamente una guancia “non è nel mio stile…”
 
Abbassai gli occhi dispiaciuto ma subito lei mi tirò su il mento, costringendo a portare gli occhi di nuovo su di lei.
 
“Ma se ci tieni tanto…..lo posso anche provare” mi sorrise e ricambiai baciandola.
 
Tutti dicevano che Hollie era una puttana e stronza. Sulla prima, beh, non avrei potuto biasimare le persone che la consideravano così, ma non era sempre così cattiva, almeno non con me.
Prese ciò che cercava e ci dirigemmo verso i camerini, uno era occupato così entrò nel secondo e finalmente le porsi tutto quell’ammasso di roba. Mi appoggiai al muro vicino alla tenda del camerino, quando notai il nome di ‘Zayn’ sul mio display.
 
“Hei amico” risposi
 
Harry, dove sei?
“Al the Mall, quello in centro” mi staccai dal muro
 
Sono uscito prima da scuola, ti raggiungo e poi andiamo a berci qualcosa.
 
“No veramente Zayn sono con Hollie e poi ho da fare che è ritornato Louis e c’è anc..” sussurrai per non farmi sentire dalla rossa, ma non feci in tempo a finire.
 
NO! È ritornato Lou?! Allora arrivo subito, ciaooo!
 
“NONO Zayn….”
 
TUTUTUTU.
 
Perfetto. Riappoggiai pesantemente la schiena sul muro di prima, ma le mie spalle toccarono qualcosa di duro e ad un tratto tutto il negozio venne illuminato da luci rosse e un allarme incomincio a suonare.
Capii solo dopo essermi girato, di aver fatto scattare l’allarme, premendo con la schiena un pulsante rosso.
Le commesse si affrettarono a far evacuare il negozio e una precedette me e prese Hollie da dentro il camerino, per fortuna ancora vestita, e la trascinò fuori.

 
KATNISS’ POV

Ero finalmente riuscita ad entrare nel camerino, mi ero appena spogliata, rimanendo in intimo e mi stavo infilando la maglia, quando un frastuono proveniente da fuori mi mandò in confusione.
Urla dal negozio. Sporsi la testa fuori dalla tendina e una commessa mi catturò a sé per trascinarmi fuori, ma appena vide che avevo una maglia la collo ed ero in intimo mi coprì , mettendosi davanti. Ero ancora stordita da quello che stava succedendo, perciò non mi preoccupai neanche tanto di essere in mutande e reggiseno in un negozio.
Tutte le persone si radunarono fuori , mentre la ragazza, date le mie condizioni, mi portò nella stanza dietro il bancone della cassa.
 
“Ma che è successo?” le chiesi strabuzzando gli occhi.
 
“è scattato l’allarme anti-incendio, ma penso sia un falso”
 
Mi limitai ad annuire , ancora però confusa.
Rimanemmo ancora per poco lì, fino a quando l’allarme smise di suonare.
 
“Vieni, è stato un ragazzo cretino che ha premuto il pulsante per sbaglio” mi riprese per il braccio.
 
Quale razza di deficiente poteva fare una cosa del genere? La ragazza mi trascinò nello stesso modo verso il mio camerino. La gente stava rientrando, ma fortunatamente non badava a me in intimo. La commessa con poca grazia mi spinse dentro  la piccola stanza, chiudendomi la tenda.
Mi girai verso le specchio e solo dopo capii che quelle non erano le mie robe e quello, non era il mio camerino!
Mi affacciai per vedere la situazione del negozio;  la stanza si era riempita e da lontano notai il mio camerino: la ragazza aveva sbagliato lato del negozio!
Disperata, confusa e nervosa cercai tra i mille indumenti qualcosa da mettere per raggiungere l’altro lato del negozio non in intimo, sperando che la ragazza che era stata lì prima di me portasse una taglia il più grande possibile.
S, S, XS, S ,S…….UNA L!
Ah no, era una S.
Il panico mi metteva anche le allucinazioni!
Mentre con una mano mi tormentavo tra i denti l’unghia del pollice, con l’altra cercavo tra i vestiti e trovai qualcosa di familiare.
Quel vestito.
Mi incantai alla sola vista. Di certo non sarei potuta uscire con quello addosso, oddio che vergogna!
Avrei aspettato lì fino alla chiusura del negozio, quando non ci sarebbe stato quasi nessuno e avrei potuto raggiungere il posto in cui ero prima.
Guardai l’orologio; mancavano cinque minuti alla chiusura del centro commerciale.
Mi misi appoggiata con la schiena sulla parete del camerino, con ancora il vestito in mano. Nonostante fossero solo pochi minuti, l’attesa era estenuante e lanciai un occhiata al capo che tenevo.
Avevo ancora qualche minuto, potevo anche provarlo, così, per sfizio! E poi me lo sarei tolto subito.
Me lo infilai rapidamente, come se avessi paura che qualcuno mi fissasse da una videocamera nascosta.
Me lo sistemai e mi guardai allo specchio; mi cadeva a pennello. La gonna ricadeva morbida sui fianchi e il piccolo corpetto attillava il seno perfettamente. Rimasi interi minuti a guardarmi allo specchio; se fossi stata un’altra persona, con un padre diverso, ma soprattutto, un passato diverso, sarei corsa a comprarmelo.
Feci giri su me stessa per vedermi anche dietro e poi rimasi ancora e ancora a fissare il riflesso di una me che quasi mi spaventava, ma allo stesso tempo eccitava.

 
HARRY’S POV

Mi scusai infinitamente con tutte le commesse per aver provocato tutto quel fracasso per uno stupido incidente.
All’inizio avevo pensato di fare finta che non fosse successo niente, ma un dannato bambino di nemmeno cinque anni mi aveva visto e aveva fatto la spia.
Maledetto!
Ritornammo nel camerino di Hollie; lei ci entrò e lo chiuse e io rimasi in piedi per paura di far ripetere la scena di prima. Lanciai una veloce occhiata al  muro che, però, stranamente non aveva più il pulsante rosso.
 
“HARREH!” la sentii urlare. Aprii la stanza e trovai lei ancora vestita con in mano due capi che non ricordavo avesse mai scelto di provare.
 
Dove erano finiti tutta la massa di vestiti di prima?!
 
“I miei vestiti….DOVE.SONO?!” sbraitò impazzita.
 
“Calma, avremo sbagliato camerino..” dissi guardandomi attorno e finalmente da lontano intravidi il muro con il pulsante e di conseguenza il camerino della mia ragazza accanto “Eccolo!” lo indicai.
 
Mi avviai verso quella direzione, ma Hollie con poca grazia mi fece scansare, o meglio mi spinse, e sfrecciò verso la tendina.
 
“C’è qualcuno dentro” mi guardò con gli occhi in fiamme.
 
Era gelosa delle sue cose, molto! Anche di quelle che solo aveva adocchiato per sé.
La vidi prendere tra le mani la tendina.
 
“No Hollie, aspetta magari si sta camb…” dissi provando a fermarla, ma non mi ascoltò minimamente, tirando la tenda.
 
La stavo quasi per rimproverare quando le parole mi si persero tra le labbra nel vedere una tale meraviglia.
La ragazza non si era minimamente accorta che il suo camerino era stato aperto, era ancora come incantata dalla sua figura allo specchio; giocherellava con la gonna di quel vestito che le valorizzava benissimo il corpo, quasi fosse fatto apposta per lei.
 
“K-K-Katniss?!” le chiesi sconcertato.
 
Mi morsi un labbro per frenare l’eccitazione. Era bellissima e se non ci fosse stata Hollie, ero sicuro che sarei stato capace di chiudermi con lei lì dentro e saltarle addosso, con o senza il suo permesso.
Finalmente la bionda notò dallo specchio le nostre figure dietro di lei e ne rimase stupita; subito presa dall’imbarazzo le sue gote arrossirono e si girò per chiudere la tenda, ma Hollie non glielo permise.
 
“Katniss Billington?” le chiese faccia a faccia.
 
Katniss inghiottì e mi lanciò un’occhiata quasi di aiuto.
 
“Sei tu?!” la squadrò dalla testa ai piedi “Wow…..non sapevo ci fosse…. questo…. sotto quei vestiti da barbona, certo non che possa competere con me” si passò una mano sopra il corpo ridendo.
 
“Ah questi dovrebbero essere tuoi” gli porse bruscamente i jeans e il maglioncino che aveva trovato prima.
 
Né io né Katniss avevamo ancora detto niente; lei era ,stranamente, intimorita dalle parole di Hollie e io mi ero incantato su di lei.
 
“S-sì ora mi cambio così ti ridò il vestito..” finalmente rispose.
 
“Bah, te lo puoi tenere” la spinse fuori dal camerino e ci si chiuse.
 
Non smisi per neanche un secondo di fissarla e solo dopo aver compreso ciò che era successo mi guardò finalmente negli occhi.
 
“Harry io…” si stava quasi giustificando.
 
Non so perché lo feci ma l’abbracciai forte a me. Vederla con quel vestito mi ricordava troppo Gemma e volevo quasi immaginare che mia sorella in quel momento fosse lei e l’abbracciai ancora più forte, quasi avessi paura che se ne andasse, di nuovo.
La sentii incerta tra le mie braccia. Strano che ancora non mi avesse dato un calcio tra le palle e urlato parolacce a gogo.
Sbattendo le palpebre una lacrima di cadde dalle ciglia; mise entrambi i palmi delle mani sul mio petto, facendoci allontanare di pochi centimetri.
 
Quando notò la lacrima mi guardò confusa e me l’asciugò “Ma che..?” provò a dire.
 
“Sh, ti prego stringimi e basta, fammi questo favore poi non ti chiederò più niente”
 
Avevo la voce rotta dal pianto. Vidi i suoi occhi addolcirsi, quasi avesse capito tutto, quasi per un attimo non fossi stato per lei ‘Styles lo stronzo’.
Annuì e si aggrappò alla mia felpa per avvicinarsi a me e mi buttò le braccia al collo, abbracciandomi in punta di piedi. Le misi le mani dietro la schiena e le bagnai la spalla nuda con un’altra lacrima che le scese fino alla stoffa del vestito.
 
Era una cosa strana; mi stavo facendo vedere vulnerabile da lei, in un centro commerciale.
Che cosa stupida.
Mi ripetevo. Rimpiangere tua sorella per uno stupido vestito, indossato da una verginella insignificante come lei. Eppure….non mi voglio staccare dalla sua presa.
Finalmente mi calmai. Sciolsi io l’abbraccio e la guardai che mi sorrideva, quasi le facessi pena.
“Harry!” sentì richiamarmi da dietro le spalle di Katniss.
Alzai lo sguardo per vedere il volto ambrato del mio amico che mi sbracciava a pochi passi da lei.
Come cazzo aveva fatto a sapere anche il negozio dove eravamo? Ah, beh forse dicendogli che ero con Hollie l’avrebbe anche potuto immaginare.
Katniss vedendo che la mia attenzione era rivolta dietro le sue spalle si girò, ma nel vedere la figura di Zayn sentì, a contatto con il suo braccio, la pelle d’oca formarsi su di lei e il suo volto impallidire.
Il ragazzo di risposta si fermò di scatto nel riconoscere il suo viso, la squadrò stupito e poi si stampò un sorrisetto malizioso in faccia.
 
“Billington?!” 
 

 
Holaaa chicas!
Come potete vedere da questo capitolo si capisce che sia Harry che Katniss percepiscono che, pur conoscendosi da poco, in qualche modo
all'uno importa dell'altro anche se non lo vogliono ammettere a se stessi.
Harry alla fine di questo capitolo si sente più vulnerabile a causa di brutti/bei ricordi sulla sorella Gemma (che cosa le sarà successo?).
Poi c'è una parte in cui Katniss si dice: "se fossi stata un’altra persona, con un padre diverso, ma soprattutto, un passato diverso, sarei corsa a comprarmelo. " di che passato parla?
Non riguarda la morte della madre, mie care ragazze. Grazie al suo passato di spiegheranno TANTE cose sul suo conto e sul suo modo di comportarsi!
Infine entra Zayn che per sfortuna sia di Harry, che è quasi geloso, e di Katniss, vede la "Billington" diciamo .....in...UN 'ALTRA PROSPETTIVA!
RECENSITE.RECENSITE.RECENSITE.RECENSITE

Ecco il mio twitter, menzionatemi e vi do il follow back!
Alla prossima xX
  
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