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Autore: Allyii    11/06/2013    4 recensioni
La guerra non è un gioco.
Lascia dietro di se morte e distruzione.
La guerra comporta orribili conseguenze per i sopravvissuti.
Ottavo anno ad Hogwarts, Harry, Draco e gli altri tornano a frequentare.
Timothy Houston, nuovo acquisto Serpeverde, darà lo sprint e le due Case rivali inizieranno a fraternizzare
A causa di una pozione Draco torna bambino e verrà affidato a Harry, che siaffezionerà a lui.
Quando Draco tornerà grande, però, i problemi si moltiplicheranno, perché la guerra lo ha marchiato per sempre: Harry dovrà aiutare Draco ad uscire dall’Anoressia Nervosa che lo sta logorando sempre di più.
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Note Dell’autrice: Emh… salve ragazzi, vi ricordate di me? So che è un anno che attendete il proseguimento di questa storia, e mi vergogno tanto di avervi fatto attendere così a lungo.
Purtroppo, a Settembre, pochi giorni prima della pubblicazione di questo capitolo, il pc si è fuso.
È stato un trauma per me, poiché ho perso non solo l’intero capitolo, ma anche le bozzette su quelli futuri e il capitolo finale, che stavo scrivendo da tempo e con molta cura.
Per cui, anche sostituito il computer, non sono più riuscita a prendere in mano questa storia, per la rabbia e la depressione di aver perso il mio lavoro.
Poi iniziai un’altra storia sul fandom di Merlin ed ebbe abbastanza successo, per cui mi dedicai solo a quella.
Il mio pensiero, però, era sempre rivolto a voi, e ora sono tornata per concludere il mio dovere.
Spero possiate perdonarmi, per farvi evitare di rileggere tutta la storia (come ho dovuto fare io -.-“) sotto vi porto la trama, e uno spezzone dell’ultimo capitolo.

 

Trama capitoli precedenti: Harry, in Maggio, ha sconfitto Voldemort e a Settembre ritorna ad Hogwarts per concludere il settimo anno.
Tra gli studenti ci saranno anche Neville, Dean, Seamus, Ron, Hermione, Pansy, Ginny, Draco, Blaise, Nott e un nuovo membro Serpeverde: Timothy Houston.
Occhi viola e freddi, neo all’angolo della bocca, capelli neri e dalla spiccata intelligenza, ha un carattere gentile e mite, insolito per un Serpeverde.
A inizio anno Timothy, che nutre un forte sentimento per Harry nonostante lo conoscesse solo di fama, fa amicizia con lui e questo legame abbatte i muri Grifondoro/Serpeverde.
Anche Draco, geloso di questo loro rapporto, decide di far pace con Harry.
Però, durante una lezione di Pozioni, Harry si “droga” coi fumi della pozione e mette a casaccio gli ingredienti nel calderone, facendolo esplodere.
Draco, in un attimo di follia, si para davanti a lui ed entrambi vengono investiti dalla pozione, che li trasforma in bambini di sei anni. Harry solo di corpo, Draco anche di mente.
Il piccolo Serpeverde vedendo in Harry l’unico coetaneo, si aggrappa a lui e non lo mollerà neanche quando Harry tornerà normale. (Draco deve aspettare che sia pronta la pozione per poter tornare adulto).
Così Harry farà amicizia coi Serpeverde e con Draco soprattutto, rendendosi conto di amare la sua versione adulta.
Viene a sapere, però, che Draco soffre di anoressia nervosa.
Intanto attorno a loro accadono mille e più cose: Timothy si rende conto di amare Harry e cerca di separarlo da Draco, Neville e Blaise si mettono insieme, mentre Ron ed Hermione sono in crisi perché Hermione di sente attratta da Timothy, e Nott è innamorato anch’egli della new entry, che presto rivela il suo carattere bastardo da Serpeverde, dimostrando che calpesterebbe tutto e tutti per ottenere il suo obiettivo.
Draco ritorna presto adulto e Harry fa di tutto per fargli riprendere a mangiare, ma il biondo si chiude su se stesso, rifiutando ogni aiuto.
Nott, però, non è da meno di Tim, se si parla di obiettivi e di calpestare la gente; difatti, per far ingelosire l’amato, bacia senza scrupoli Blaise, ferendo così il povero Neville.

 

Dallo scorso capitolo:  A Harry sembrò un momento perfetto per potersi finalmente dare sfogo e finire quello che aveva cominciato quella mattina.
“Hey, Draco, vieni un po’ qua!” disse, in modo suadente, tirando a se Draco per un braccio e appiccicandoselo alla faccia, in un violento bacio.
Con sua sorpresa, Draco non oppose alcuna resistenza, anzi, Harry lo sentì mentre ricambiava l’abbraccio e, soprattutto, il bacio, con una violenza e una passione non da lui.
Ma non si fermò li.
Il Serpeverde, infatti, evidentemente non accontentandosi del bacio, ma senza scollare le proprie labbra dal quelle del Grifondoro, aveva preso ad armeggiare con la maglietta del moro, scoprendogli metà torso, mentre un Harry piacevolmente stupito, cercava di levargli i pantaloni.
Forse a causa di una perdita di equilibrio da parte di uno dei due, o di entrambi, finirono sul divanetto della Sala Comune, senza staccarsi neanche di un millimetro e continuando ad armeggiare l’uno coi vestiti dell’altro.
Nella stanza non c’erano che loro due, e l’unica fonte di luce proveniva dal camino, dove il fuoco faceva loro da sfondo perfetto.

 

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Harry non riusciva a crederci.
Eppure era li e si stava divincolando su un divanetto troppo piccolo e troppo verde assieme a un ragazzo troppo sexy e troppo… Malfoy.

Si, esatto, non stava sognando, Draco  Malfoy gli aveva appena tolto la maglietta e lui stava togliendo i pantaloni a Draco Malfoy.

Su un divanetto verde.

Nella Sala Comune Serpeverde.

Tutto ciò era troppo surreale.
Ma bellissimo.

“Draco…” mormorò Harry, in un momento di lucidità, mentre l’altro trafficava con la fibbia dei suoi pantaloni  “Draco… aspetta…”

“Cosa?” mugugnò il compagno, col tono giusto un filino seccato  “ti sto assecondando, che altro hai da lamentarti, Potter?”

“Come mi stai assecondando?” ribatté Harry, ferito, allontanando il Serpeverde, che nel frattempo era rimasto solo con i suoi boxer smeraldini, da cui uscivano due gambe magrissime, coperte da fini peli biondi.

“Beh, siccome è da stamattina che mi dai il tormento, ho pensato di assecondarti, così magari la facevi finita…” rispose evasivo, Draco, evitando accuratamente lo sguardo di Harry.

Ok, era una bugia bella che buona, la verità era che era lui stesso a morire dalla voglia di farsi Potter, ma era troppo orgoglioso, persino con se stesso, per ammetterlo.

“Per cui tu staresti solo soddisfando un mio capriccio!” urlò istericamente Harry, con le lacrime che già minacciavano si inumidirgli gli occhi.

“No, Harry, non volevo dire questo.. io…” balbettò Draco,  col cervello che lavorava frenetico per cercare di rimediare al danno.

Harry, però, era famoso per essere una testa calda, e non lo stette a sentire.

Prese alla rinfusa la sua maglietta dal pavimento e lasciò la Sala Comune Serpeverde con lacrime di rabbia che già gli sgorgavano dagli occhi smeraldini.

**

“Neville, davvero, mi dispiace! Ma io non ho fatto nulla! È stato Theo a baciarmi!” implorò Blaise, ancora nel letto dell’infermeria, a un ragazzo seduto sulla sedia affianco alla sua.

“Blaise, è inutile… non sono arrabbiato con te… sono deluso.. non riuscirei mai più a fidarmi…” borbottò Neville, con aria sconsolata, guardando ovunque tranne che in direzione del Serpeverde.

“Neville, non puoi dire così! Io non ti ho tradito! Mi ha baciato a tradimento!” continuò e supplicare Zabini , alzandosi dal letto e afferrando Neville per la mano.

Il Grifondoro non la ritirò, ma non fece nulla. Sembrava apatico, con lo sguardo fisso davanti a se.

“Se non era tradimento allora cos’era… ?? dopo tanto tempo passato a rincorrerci, finalmente riusciamo a stare insieme e tu, dopo pochi giorni, baci un altro…”

“Neville, per l’amor del cielo, come devo dirtelo che io non ho fatto nulla?! È tutta colpa di Nott!” gridò, a quel punto, Blaise, con una voce che rasentava l’isterismo.

“Non ci credo, Blaise. Dai, lo hanno capito tutti che Theodore va dietro a Timothy!”

“Infatti! Non me la spiego neppure io sta cosa! Ma so solo che io amo te! Non potrei mai farti un torto del genere… ti prego… credimi…” lo scongiurò, con voce implorante. “Neville, cazzo, io ti amo! È almeno un anno che cerco il modo per avvicinarmi a te! Ora ci sono riuscito e non voglio più lasciarti andare! Per favore…”

Neville stava per replicare, quando un gemito, proveniente dal letto accanto a quello di Blaise, li informò che anche Theodore si era svegliato.

“Ehi, tu, razza di idiota!” gli si avventò immediatamente Blaise, prendendolo per la collottola “Come ti è venuto in mente di baciarmi, eh?! NON HAI IDEA IN CHE CASINI MI HAI MESSO, BASTARDO!” continuò, scollandolo violentemente.

“Blaise, Blaise! Lascialo! Lo stai soffocando!” intervenne Neville, notando la delicata sfumatura di viola che stava colorendo il Serpeverde. Blaise lo lasciò andare, ma aveva uno sguardo assassino.

“Parla, disgraziato! Perché mi hai messo in questi casini?” gli ordinò, con gli occhi che lampeggiavano pericolosamente, e Theo si fece piccolo piccolo nel letto dell’infermeria.

“Ecco…” balbettò, non sapendo da che parte iniziare “… io… io non volevo mettere nei casini nessuno…”

“Cosa odono le mie orecchie?” commentò, sarcastico, Blaise, incrociando le braccia “Per cui, secondo te, non metterai nei guai nessuno, baciando un ragazzo già impegnato, vero?!”

“Non volevo dire questo… solo che avevo in mente che quella cosa sarebbe rimasta tra di noi.. Neville era già uscito per la lezione, non avrei mai immaginato che tornasse indietro e ci cogliesse in flagrante…”

“Quindi Blaise non ne sapeva niente?” chiese Neville, mentre una piccola speranza nasceva nel suo cuore.

“No, nulla… è stata tutta una mia idea.”

“Ma perché? Credevo che a te piacesse Houston!” chiese Neville, intimamente sollevato.

“Infatti è così… volevo farlo ingelosire…” sussurrò piano Theodore, ma i due compagni non lo udirono, impegnati com’erano a fare pace baciandosi furiosamente.

**

Hermione si stava preparando per andare ad Aritmanzia, ma si vedeva che aveva la testa altrove; accarezzala con gesti automatici l’ermellino sulla sua spalla, e intanto rifletteva.

Pensava a Ron. E a Timothy.

Dopo sette lunghi anni era riuscita, finalmente, a stare con Ron. Era tutto bellissimo. Avevano trascorso insieme, da soli, tutta l’estate. Avevano scoperto cosa significasse essere davvero innamorati.

Lei perso la verginità con lui. E lui con lei.

Ma era ormai un mese abbondante che non riusciva più a concedersi a lui, che provava fastidio al pensiero che Ron la vedesse nuda.

Credeva che la cosa potesse passare, ma ora che il rosso si era accorto di tutto, non sapeva se le cose si sarebbero rimesse al loro posto.

E poi c’era Timothy.

Quei suoi occhi viola l’avevano da subito attratta, così come quel neo posizionato in quella stana angolazione, ma non era solo quello.

Si era dimostrato gentile, almeno prima di scoprire l’istinto Serpeverde, ma lo stesso non era di animo cattivo. Non lo era nessuno.

E poi era intelligente. Era l’unico della compagnia che seguiva Aritmanzia insieme a lei, che leggeva tanti libri come lei e con cui poteva confrontarsi su tutto.

Però, c’era un piccolo, insignificante, dettaglio.

Timothy era gay. E a lei, per quando si sentisse - almeno intellettualmente – attratta da lui, mancavano dei requisiti indispensabili per potergli piacere.

E poi lei era innamorata di Ron. Il suo amore ci aveva messo sette anni a sbocciare e non avrebbe permesso che scemasse appena cinque mesi dopo.

Dopo che ebbe ammesso a se stessa questa cosa, fece una cosa che non aveva mai fatto prima: decise di saltare Aritmanzia per andare a cercare Ron. Aveva un’ora buca in quel momento, per cui era certa di trovarlo nella Sala Comune.

E poi, dando una rapida occhiata nell’aula mezza piena, aveva visto che anche Timothy  avrebbe saltato la lezione.

“Sai, Ermellino.” Disse Hermione, mentre si accingeva a raggiungere la propria Sala “Fai vita facile tu, come ti invidio. Pensa che ho il ragazzo migliore del mondo e stavo pensando di lasciarlo!”

L’ermellino la squadrò con aria interrogativa.

“Si, hai ragione, sono proprio una scema. Il ragazzo di chiama Timothy. Non è male per essere un Serpeverde, inoltre è intelligentissimo! Ma è innamorato del mio migliore amico… beh, come me d’altronde… anche io sono innamorata del mio migliore amico, ma l’altro.  Timmy però non si rende conto che Harry ha occhi solo per Malfoy e non si accorge delle occhiate che gli rivolge Nott… com’è complicato essere adolescenti!”

Dopo un attimo di immobilità assoluta, l’ermellino scattò e corse giù dalla spalla della ragazza, lungo il corridoio.

**

Quando Hermione varcò la soglia della Sala Comune, una mezzoretta dopo, rimase per un attimo incredula.

Era piena zeppa di persone, nonostante fosse piena mattina e nel bel mezzo delle lezioni, e non ospitava solo membri Grifondoro.

Ron era seduto, imbronciato, davanti al fuoco, intento a giocare al Solitario Magico.

Harry e Malfoy erano dei dormitori maschili e stavano discutendo animatamente, tanto che le loro voci si udivano sin dall’apertura del ritratto.

Neville e Blaise pure erano nella Sala dei Grifondoro, in un angolo, intenti a pomiciare appassionatamente.

L’angolo opposto, invece, ospitava Timothy e Theodore, con entrambi gli occhi arrossati mentre si tenevano per mano.

Dean e Seamus erano con le loro rispettive fidanzate, Ginny e Pansy, al centro della sala, che si guardavano intorno con curiosità, non capendo esattamente cosa stesse succedendo.

E neanche Hermione stava capendo molto, a dire la verità, ma aveva le sue priorità, così si avvicinò a Ron e iniziò a parlargli, confidandogli tutti i suoi pensieri e implorandolo di perdonarla.

“Certo, che ti perdono, Hermione. Io ti amo.” Disse Ron, con tenerezza, primo di baciare la sua ragazza come non accadeva da settimane.

Hermione, così bella e così perfetta, e lui, così goffo e impulsivo. Era normale che lei avesse avuto qualche ripensamento, ma il pensiero che lei avesse scelto lui in mezzo a tutti gli altri lo faceva sentire ancora più importante.

Lei lo accettava e lo voleva, nonostante tutti i suoi difetti.

Perché lei lo amava, e lui amava lei.

**

Timothy era rimasto per un attimo interdetto, ma poi il suo cervello aveva velocemente iniziato a lavorare.

La consapevolezza di piacere a Nott lo aveva profondamente scombussolato. Non aveva mai pensato a lui, predo com’era da Draco ed Harry.

Ma ormai Harry era perduto, e Nott non era poi così male.

Già, ci avrebbe pensato sopra.

**

“Mi dispiace.”

“Non mi interessa.”

“Mi dispiace!”

“Risparmia il fiato.”

“Harry, cazzo!”

“Harry che cosa? Ora non mi chiami più Potter, Malfoy?!”

Draco ebbe la sensazione che qualcuno lo avesse schiaffeggiato in piena faccia.

“Harry, non pensavo davvero quello che ti ho detto! Ti prego, lasciami spiegare!”

“Spiegare che cosa? Se non lo pensavi perché lo hai detto?” strillò ancora Harry, a livelli di isteria acuta.

Draco chiuse gli occhi, esasperato.

Stupido, idiota Grifondoro. Doveva spiegargli tutto, affinché capisse almeno la metà. Beh, arrivati a quel punto (e poi c’era la questione del “Cosa è successo quando ero un poppante di sei anni?”) tanto valeva essere sinceri e confessare fino in fondo, anche se non era facile.

“Io… io ero agitato, ok?!” sputò, mentre il suo volto assumeva una delicata sfumatura rossastra “io… sono vergine…”

Nella stanza calò il silenzio.

“Tu sei..” esalò Harry, indicandolo con la bocca aperta.

“…Vergine, si, hai capito bene!” sbottò l’altro, mentre la tintarella rossa aumentava di secondo in secondo. “Sai, prima con la Umbridge che teneva il fiato sul collo per evitare le relazioni tra gli studenti, poi il compito che Voldemort mi aveva assegnato e con la battaglia di pochi mesi fa, contando la condanna e i vari processi che dovetti subire per poter tornare qui, non ho avuto molto tempo!” urlò quasi, mentre vomitava quella terribile verità, più che rosso ormai quasi marrone.

Harry era rimasto nella stessa posizione di prima, con il dito alzato a indicare il Serpeverde e la bocca spalancata.

Ok, neanche lui aveva troppa esperienza sessuale, con tutti i problemi che aveva avuto, ma quell’estate la verginità l’aveva persa (con Ginny) ed era stata proprio quell’esperienza a fargli capire che preferiva gli uomini.

“Smettila di stare li impalato come un cretino.” Sibilò Malfoy, mentre perdeva il colorito e ritornava pallido come la morte “E dì qualcosa, te ne prego.”

“Tu sei vergine!” esalò, finalmente, il Grifondoro.

“Alleluia, ci sei arrivato.”

“Beh, ma questo non è un problema!”

“Come prego?!” chiede Draco, sicuro di aver capito male.

“Ho detto che non è un problema!” ripetè Harry, avvicinandoglisi “possiamo risolverlo subito, anche qui se vuoi…” aggiunge, sussurrandoglielo all’orecchio, mentre gli mordeva un lobo.

Quel suono serpeggiante e il tocco della lingua del Grifondoro con il suo lobo gli fecero prosciugare il sangue, che andò tutto a raccogliersi tra le sue gambe, mentre i pantaloni diventavano fastidiosamente stretti.

Harry ne se accorse, e prese ad accarezzare la sua erezione, col risultato di farlo eccitare ancora di più.

“Vieni” gli disse, conducendolo sul suo letto scarlatto e tirando le tende.

Stavolta il Serpeverde lo seguì, col cuore che batteva all’impazzata e l’erezione che si faceva sempre più dolorosa.

Stavolta era pronto.

   
 
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