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Autore: Lena89    14/09/2004    4 recensioni
Ciao a tutti, eccomi qui! Avevo promesso di scrivere una ff a più capitoli e l'ho fatto. L'inizio è un po' insipido ma più avanti dovrebbe diventare più divertente. (Piccolo promo: se vi piacciono le romanticherie, leggete l'altra mia ff The Moon is died!) Sperando di ricevere molti commenti positivi, buona lettura!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non chiedo altro che il tuo amore

Non chiedo altro che il tuo amore

 

Capitolo 3

Una giornata piovosa

 

Tra la noia e la magia di una giornata uggiosa
E una camminata solo nella notte
Passando per le difficoltà di chi sorride e piange
Sono quelli come te che sfiorano il divino

 

“111” Tiziano Ferro

 

Harry si svegliò la mattina seguente con un torcicollo pazzesco. Essendosi addormentato di botto, non aveva né messo il pigiama, né si era steso comodamente sul letto. Inoltre, non si era svegliato nemmeno spontaneamente, ma un tuono, seguito da un lampo, l’aveva smosso.

A tutto era seguito una violentissima e fittissima pioggia.

 

Guardò l’orologio: erano le otto e dieci.

Il ragazzo si cambiò e andò al piano terra, incontrando ancora Remus Lupin.

-Buongiorno Harry...-

-Buongiorno professore...-

Harry si guardò un po’ intorno ma il professore interruppe le sue riflessioni: -Hermione è già uscita, è molto più mattiniera di te! Comunque, è uscita senza l’ombrello, e ti conviene andarla a prendere, la farai contenta...-

 

Harry passò la giornata a fare compiti, perché, al contrario di Hermione che li aveva già finiti, a lui mancavano ancora due temi di trasfigurazione e una decina di pagine da studiare di Erbologia.

Nonostante tutto, dopo una pausa di un paio d’ore, verso le sette di sera aveva finito.

Così, accogliendo il suggerimento di Lupin, prese uno dei grandi ombrelli che si trovavano all’ingresso e si immerse nella pioggia che copiosa cadeva sulla città.

 

Poco tempo dopo Harry stava camminando in un lungo corridoio tinto di colori pastello e seguiva le indicazioni per il reparto di terapia intensiva.

In ogni caso lui non potè entrare direttamente nelle stanze, ma fece segno a Hermione attraverso i vetri.

 

Hermione prese la borsetta e raggiunse Harry. Il ragazzo la salutò e le chiese:

-Come và, oggi?-

-Va molto meglio, perché sono arrivati i risultati degli esami, e sono molto più positivi del previsto... ho qualche probabilità in più che si sveglieranno, non è fantastico?-

-Certo... senti, sono venuto a prenderti perché fuori piove e non volevo farti bagnare, visto che non hai l’ombrello...-

-Grazie...-

-Che ne dici di andare a prendere qualcosa in una rosticceria cinese? Eviteremo a Lupin di cucinare e intanto andiamo a farci un giro...-

-Va bene...-

Uscirono dall’ospedale e si avventurarono nella fitta pioggia che ancora cadeva.

 

-Mio dio, questi toast fritti sono buonissimi... e i tuoi wanton come sono?-

-Sono veramente buoni! Non ero mai andato in quella rosticceria...-

-Nemmeno io...-

E così, parlando del più e del meno (ma soprattutto mangiando spuntini cinesi) arrivarono fino a Grimmauld Place.

Entrarono nel salotto e trovarono Lupin indaffarato tra diverse pile di documenti.

-Buongiorno ragazzi, che profumino...-

-Buongiorno. Siamo passati da una rosticceria cinese e abbiamo preso la cena-

-Grazie, come potete facilmente immaginare non sono molto in gamba ai fornelli... finché non torna Molly...-

-Noi andiamo di sopra...-

I due ragazzi presero ancora qualche gambero fritto e salirono al primo piano.

Entrarono entrambi nella camera di Hermione. Harry si sedette su una poltroncina e cominciò a parlare:

-E così sono felice di annunciare che alle ore 18.54 odierne ho terminato tutti i compiti!-

-Complimenti... propongo un applauso all’eroe della giornata!-

-E tu quando li hai finiti?-

-Circa un mese fa...-

-Mphf...*-

 

I due ragazzi parlarono tutta la sera, ma verso le undici, cominciarono entrambi a sentire i primi segni della stanchezza.

-Sarai stanca, è meglio che vada a dormire... Buonanotte-

-Buonanotte...-

Harry le si avvicinò e le diede un dolce bacio sulla guancia, ma Hermione lo abbracciò forte e gli sussurrò: -Grazie...-

Harry le sorrise imbarazzatissimo e con il cuore che pareva un tamburo andò nella propria stanza.

Si sedette sul letto, ma quel semplice abbraccio gli aveva tolto tutta la stanchezza.

Decise così di andare a fare un giro nei dintorni della casa.

Scese silenziosamente le scale per non dare fastidio e si immerse nell’oscurità.

 

Non rimase fuori a lungo, giusto il tempo per riflettere: perché aveva reagito in quel modo? Hermione lo aveva abbracciato molte volte, ma mai si sarebbe immaginato di poter provare una cosa del genere... Doveva ammettere che Hermione era diventata veramente molto bella negli ultimi tempi, ormai era una donna, determinata, intelligente e in più aveva qualcosa che mancava alle altre ragazze, come qualcosa che la illuminava da dentro. Harry si sorprese a pensare a come si era sentito quando aveva visto Hermione in compagnia di Viktor Krum due anni prima: avrebbe potuto scannare chiunque gli si fosse avvicinato troppo. Negli ultimi giorni, dopo la morte di Sirius, si era trovato molte volte a pensare a hermione non più come un’amica, ma come una persona da amare. Harry pensò che non poteva vivere senza la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi, il suo aiuto. C’era qualcosa che si era svegliato in lui alla metà del quinto anno, che poi si era assopito per il dolore della morte di Sirius, ma ora si era risvegliato e di prepotenza voleva entrare a far parte della sua vita. Harry pensò che si era innamorato.

Stupito di questa conclusione, corse fino a casa, poiché aveva ricominciato a piovere.

Scuotendo la testa, entrò, e vide Hermione abbracciata a un ragazzo. Alto, dai capelli rossi, le stava dicendo di non preoccuparsi.

Poco dopo Ron si girò e lo salutò animatamente; Harry però era un po’ stupito:

-Ma non dovevi tornare tra qualche giorno?-

-I miei hanno cambiato idea, e siamo tornati prima del previsto...-

Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che la casa fu invasa da teste di capelli rossi.

La famiglia Weasley era tornata.

 

 

(N/A Scusate se ho aggiornato così tardi, ma la scuola mi riempie buona parte del pomeriggio e ho tempo di scrivere solo poche ore al giorno. Ringrazio per i molti e splendidi commenti, soprattutto quelli che mi chiedono rettifiche a proposito della storia: io do alcune cose per scontato, e mi dimentico di scriverle! Spero che il capitolo vi piaccia e che non vi annoi troppo!)      

       

 

 

  
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