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Autore: marcoleone    11/06/2013    1 recensioni
un autobiografia felina in cui si intrecciano divertimento, curiosità e anche malinconia, che alla fine si concluderà con una lacrima che spero solcherà le guance di tutti. Divertitevi a leggere questa bellissima storia di un gatto chiamato Nerone, che con passione e comicità vi rivelerà tutto ciò che volete sapere su di lui!
dedico questa storia a tutti quelli che, come me, sono contro all'abbandono degli animali, che, diciamolo.... è una vera ''zozzeria''.
BUONA LETTURA XD
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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V   ADDIO MAMMA
 
''nonostante il tempo mi sia sfrecciato davanti come quella invenzione stermina-gatti che gli uomini usano per spostarsi da una parte all'altra e che chiamano automobile,ricordo ancora oggi tutti i giorni trascorsi della mia vita, sin da quella in cui vidi per la prima volta la luce del sole.''
Faceva freddo,nonostante si fosse appena giunti nella stagione primaverile. Ricordo che ero li,sotto un grande ciliegio fiorito,dove la brezza mattutina ogni tanto lasciava cadere qualche suo petalo. La mattina era appena venuta ed io ero li,piccolo gomitolo peloso color grigio con una piccola macchia bianca sul muso simile ad una stella... e già.... ero nato...
 
 
Stavo su dell'erba incolta bagnata dalla rugiada,dove si potevano intravedere qua e là piccoli denti di leone.
il mio primo sguardo l'ebbi riservato a mia madre,una bellissima persiana dal lungo pelo canuto,aveva uno sguardo stanco eodorava di sangue, nonostante però la sua avanzata età, conservava la bellezza dei suoi anni giovanili,adesso abilitata da un'aura autunnale.
insieme a me vi erano altri otto gattini,miei fratelli,che vicino a mia madre tentavano di succhiarle il latte, un liquido dal gusto insipido ma al contempo dolciastro.
non ricordo per quanto tempo rimasi li,se un mese o una settimana,ma quello che di sicuro non scorderò mai è stata quella sera,quando uno strano animeletto eretto sulle sole due zampe posteriori coperte da una lunga pelliccia dura e artificiale mi prese con le zampe anteriori. Queste erano fredde come il ghiaccio,senza pelliccia...mi fecero senso... la sue piccole faucimi sussurrarono qualcosa,ma non riuscii a capirlo; poi,con mia grande sorpresa e senza che me l'aspettassi  portò via. Io cercavo di    dimenarmi  e di chiamare aiuto e mia madre,impotente, non potè fare altro  che miagolarmi:''Piccolino,non ti preoccupare,vai con lui, ti darà cio,un riparo e affetto.''  '' Ma io non voglio andare con lui,voglio restare con te,NON MI LASCIARE'' risposi con le parole che quasi mi si strozzava in gola per il troppo dolore ''Purtroppo dobbiamo separarci,ma ricordati che ti penserò sempre e stanne certo: un giorno mi sentirai'' non capii quest'ultima frase, ma non pensai certo al  significato di quella in quel momento. Cosi,arrendendomi, le miagolai con tutta la mia voce:'' Ti voglio bene mamma..... e te ne vorrò sempre''  Solo questo riuscii a dire,il cuore mi si staa spezzando in mille pezzi , ma non potevo fare niente cosi, lasciai che l'ignoto prendesse il soprevvento nel mio destino....
 
salve a tutti, vi è piaciuto il primo capitolo?  mi potete dire per favore cosa ne pensate,cosa secondo voi andrebbe corretto e aggiustato? poi, potete scrivermi anche consigli e commenti in cui mi dite tutto quello che ne pensate?, grazie anche ai lettori ''in erba'' che la leggeranno, spero tanto che  vi sia piaciuta..... CIAOOOOOOOOOOOO XDDD 
ps:  secondo voi dovrei fare il secondo capitolo o è meglio lasciar perdere?              
  
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