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Autore: ashtonsmile    11/06/2013    21 recensioni
« lei non è come credi, lei ha solo paura »
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.2


 

Aprii lentamente gli occhi e sbattei le palpebre un paio di volte prima di mettere a fuoco ciò che avevo intorno. Mi stiracchiai piano e sbadigliai.


Non dormivo così bene da anni; prima non riuscivo nemmeno a prendere sonno, forse era causa di tutto lo stress.
Ieri dopo una lunga e stancante gornata decisi di fermarmi in un albergo nei dintorni di Londra e non avendo molti soldi mi dovetti accontentare di un albergo a basso costo.

Ma cosa poteva importarmi?
Finalmente ero libera. 

Mi rigirai piano su un fianco e dopo qualche minuto decisi di alzarmi per raggiungere il bagno. Diedi una veloce sciacquata al viso, indossai le prime cose che trovai in valigia e mi affrettai ad uscire dall'albergo.
In quel momento sentì il mio stomaco supplicarmi di riempirlo e lo starbucks sembrava il posto adatto. Lo raggiunsi velocemente e presi un cappuccino con un cornetto per poi accomodarmi nell'unico posto rimasto libero.
Ieri avevo passato la giornata alla ricerca di un posto dove stare; ero riuscita a trovare qualche casa con davanti un cartellone dove indicava che era in vendita, ma non sarei riuscita a permettermi una casa tutta mia come non sarei riuscita ad affittare una.
Ma provare non costa nulla, no? Perciò scrissi i vari numeri su un blocchetto.
Provai a chiamare il primo numero della lista, ma niente. La casa era già stata venduta.
Passai al successivo. 
Uno, due, tre..quattro squilli, chiusi la chiamata.
Continuai con gli altri numeri finchè qualcuno mi interruppe.

« posso? » domandò qualcuno, alzai la testa cercando di capire da dove provenisse la voce e notai un ragazzo di fronte a me che indicava il posto accanto al mio. Annuì e continuai ciò che stavo facendo pochi secondi fa.

 Riuscì a notare lo sguardo insistente del ragazzo su di me, e se c'era qualcosa che proprio non sopportavo era essere guardata insistentemente da qualcuno. Questo mi fece innervosire e alzai di scatto la testa facendo sussultare il ragazzo che continuò a bere il suo cappuccino come se niente fosse.

« vuoi una foto? » domandai scocciata. Il ragazzo ridacchiò prima di sorridere.

La cosa che mi stupì fu il fatto di non essermi accorta prima di quanto fosse bello quel ragazzo. Ma ciò che mi colpì subito fu il suo sorriso, così rassicurante e dolce allo stesso momento. Nel luogo in qui abitavo non ero abituata a vedere ragazzi così belli. A dire la verità ero io a non badare molto a loro, non che non mi facesse piacere avere qualche ragazzo carino nei dintorni.
Non sono quel tipo di ragazza che piace subito, e nemmeno dopo. Quindi i ragazzi nemmeno facevano caso a me.

I mie pensieri furono interrotti dal ragazzo che continuava a sventolarmi una mano in aria cercando di riportarmi sul pianeta terra.

« Vuoi una foto? » mi imitò ridendo, lo guardai in modo minaccioso ma non potei fare a meno di ridere, la sua risata era così contagiosa.

« Piacere, Liam » si presentò il moro porgendomi la mano, la strinsi rispondendo 'Samantha' e continuai a bere il mio cappuccino, così come Liam.

« Non voglio essere invadente, ma non ho potuto non fare caso alla tua discussione al telefono » disse con un velo di imbarazzo e cominciando a mordersi il labbro inferiore. Non potei non notare la tenerezza di quel ragazzo.  « E visto che sei alla disperata ricerca di un posto dove stare, se può interessarti, nella casa di fronte alla mia un mio amico sta cercando qualcuno con cui condividere la casa » continuò torturandosi le mani.

« Grazie Liam!  »dissi alzando il tono della voce e senza accorgermene lo abbracciai continuando a ripetere una serie di 'grazie'

No, aspetta un attimo Sam, stai davvero abbracciando Liam? 

Non ci misi molto a realizzare ciò che stavo facendo così mi staccai di scatto da lui abbassando lo sguardo mentre afferravo il mio cornetto e lo addentai masticando lentamente.
Non potevo vedermi, ma ero sicura di essere diventata rossa dall'imbarazzo.

« Allora Samantha » non lo lascai finire di parlare e sempre con un po' di imbarazzo dissi « Non è che potresti chiamarmi Sam? -»

Liam mi mostrò un altro dei suoi meravigliosi sorrisi prima di continuare.

« Allora Sam, se ti va posso accompagnarti da questo mio amico, oppure ti do direttamente il suo indirizzo  » mi propose continuando a guardarmi mettendomi in imbarazzo.

Ci pensai un po' prima di annuire e rispondere 'vada per la prima'.

Mi alzai e presi la mia borsa prima di raggiungere Liam che era già salito in auto.

« Sam, ti va di parlarmi un po' di te? » mi domandò mentre il suo sguardo era rivolto verso la strada. Morsi il labbro inferiore, segno che stavo diventando nervosa.

Non potevo dirgli che ero scappata dal Bronx, tutti sanno che razza di posto è quello. Non potevo neanche raccontargli la mia storia.


« Ho diciottanni » feci una pausa pensando a cos'altro potevo dire, ma Liam mi anticipò chiedendomi da dove provenissi.

« Dall'America » tagliai corto facendogli capire che non mi sentivo per niente a mio agio con quella domanda

« Tu invece? » domandai a mia volta.
« Vengo da Wolverhampton, ho vent'anni e » fermò la macchina posteggiandola in un piccolo vialetto prima di dire  « e siamo arrivati »

Feci per aprire lo sportello ma il moro mi anticipò aprendolo al posto mio, scesi ringraziandolo e raggiungemmo quella che doveva essere la casa del suo amico.

Suonò al campanello aspettando che venisse ad aprire, abbassai lo sguardo verso le mie scarpe cominciando ad osservarle.
Sentì dei passi andare verso la porta, e questo mi fece diventare più nervosa del solito.
Non mi sono mai fidata di nessuno, ma perchè ero riuscita a farmi trascinare qui da una persona che neanche conoscevo? 
Insomma, se mai questo ragazzo mi avrebbe accettato come coinquilina come mi sarei comportata in sua presenza?
Poteva essere un maniaco, assassino o uno psicopatico..
Sam, guardi troppi film.
Scacciai via quei pensieri negativi e alzai il viso non appena la portà si aprì, dietro essa si rivelò un ragazzo alto e biondo.

« Liam » disse felice stringendo la sua mano e battendogli il pugno . 'Soliti saluti tra ragazzi' pensai.

« Qual buon vento ti porta qui? » continuò con fare poetico.

« Lei  »rispose spostandosi per farmi vedere dal biondo.

Non mi ero nemmeno accorta di essermi nascosta dietro Liam, ecco perchè non mi aveva notata.
Il biondo, Niall, mi squadrò facendomi arrossire violentemente prima di guardare confuso il ragazzo alla mia sinistra. 


« Non avevi bisogno di qualcuno con cui condividere l'appartamento? beh, lei ha bisogno di un posto dove stare » spiegò incrociando le braccia.

« Parlerò un po' con lei per conoscerla meglio, dovrò pur sapere con chi vivrò, giusto? » disse Niall sorridendomi in modo rassicurante « Le tue valigie? » continuò. 

« Ne ho solo una, ma l'ho lasciata in albergo. Non è molto lontano, posso andarla a prendere » mi affrettai a rispondere torturandomi le mani.

« Non preoccuparti, dimmi il nome dell'albergo e il numero della stanza così te la prendo io » mi rassicurò Liam.

Gli dissi ciò che mi aveva chiesto e uscì fuori, così rimasimo solo io e Niall.

Il silenzio regnava in quella casa, nessuno dei due osava fiatare ma per mia fortuna il primo a rompere il ghiaccio fu lui. 
Mi fece varie domande, mi chiese il nome, da dove provenivo, se cucino dato che lui era un disastro in questo. Non sono il massimo però me la cavo. 
Discutemmo anche sul costo dell'affitto, non era molto alto ma se volevo collaborare dovevo trovarmi un lavoro al più presto.

« Hai qualche fratello o sorella? » domandò poggiando un braccio sulla superficie del tavolo e portando una mano sotto al mento per sorreggerlo.

A quella domanda mi irrigidì, cominciai a mordermi il labbro e cominciai a sentire i miei occhi pizzicare.

Non posso piangere, non davanti a lui.
Di questi gesti sembrò accorgersene e cambiò subito espressione, sembrava...dispiaciuto della mia reazione.

« N..Non volevo dire qualcosa di sbagliato, s..scusa » cominciò a balbettare con un espressione triste. Allungò una mano verso la mia stringendola, istintivamente la ritrassi facendo comparire sul suo volto un'espressione delusa.

Non sapevo che dire, ero come paralizzata. Non emettevo nessun suono, sembravo una statua di cera.

A salvarmi fu il campanello e ringraziai mentalmente chiunque avesse suonato. Niall si affrettò a raggiungere l'entrata e dopo aver chiuso la porta mi raggiunse trascinando la mia valigia.
Non appena la vidi mi alzai e la presi ringraziandolo. Salì al piano di sopra dove doveva essere la mia stanza.

'terza porta a destra' continuai a ripetere mentre attraversavo il corridorio e guardavo le porte ai lati. Quando arrivai a quella che doveva essere la mia la aprì.
' spero di non essermi sbagliata' pensai. 
La camera non era male: le pareti erano color panna, alla mia destra vi era un armadio non molto grande, ma andava bene per le poche cose che avevo con me. 
Mi voltai a sinistra e quando vidi il letto ad una piazza e mezza sorrisi prendendo una bella rincorsa intenta a saltarci sopra, ma quando feci due passi avanti per raggiungerlo persi l'equilibro cadendo col culo per terra. Mi alzai massaggiandolo per il dolore e lentamente mi buttai sul letto ancora dolorante.  

Il resto della giornata passò subito, avevo già finito di sistemare la mia camera e per pranzo mi accomodai con della pizza che Niall aveva comprato. 
Durante il pranzo nessuno dei due aprì bocca, proprio come le ore precedenti. Ma rimasi stupita nel vedere come fosse incontrollabile la sua fame.
Saltai la cena, preferì rimanere chiusa in camera mia e rilassarmi.

* * *
Mi svegliai di scatto sentendo degli strani rumori. 
Urla, spari e il rumore del rompersi dei vetri.
Mi alzai cercando di capire dove mi trovassi, tutto ciò che vidi furono delle pareti grigie sporche di una sostanza rossa che sembrava sangue, il letto su qui mi trovavo pieno di polvere e anch'esso pieno di sangue, ma ciò che mi terrorizzò di più fu l'ombra di una figura femminile piazzata davanti la porta alla mia sinistra.
Spaventata indietreggiai verso la spalliera del letto e portai le gambe al petto cercando di proteggermi.
La figura avanzò verso di me, mettendo in mostra il suo volto.
Spalancai gli occhi a quella vista mentre i battiti cardiaci aumentarono sempre di più.
Quei capelli castani, quegli occhi azzurri...non poteva essere.
Abbassai lo sguardo verso le sue mani ancora terrorizzata e lo vidi...il braccialetto argentato.

« Eveline » sussurrai con gli occhi pieni di lacrime.

 






Finalmente sono riuscita a completare e mettere il secondo capitolo.
Ho anche visto che ho avuto 107 visite, dire che sono felice è poco askijfk 
Il primo a farsi vivo è stato Liam, e finalmente Niall e Sam si sono conosciuti.
Secondo voi cos'è che turba Sam?
Ancora è presto per farvelo sapere.
Vabbè peopleeeee, mi metto a scrivere il terzo e spero di metterlo al più presto in modo da non farvi aspettare molto.
E scusate se ci sono errori grammaticali, domani rileggo tutto.
Grazie per le recensioni, vi amo udfhf

Un bacio, Rachele.


twitter - @zainsrauhl










 

 




 

  
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