Io: Mamma! Babbo! La mia amica Margherita mi ha comprato un biglietto per domani per Londra… non è rimborsabile…
M e B: Cosa?! E te lo dice solamente oggi? Ha speso tanto? Dove stai? Con quali soldi paghi l’hotel e per quanto tempo starai la????
Io: All’inizio mi ero arrabbiata con Margherita, però alla fine, mi ospita lei, mi ha pagato lei il biglietto e può essere un’opportunità per la lingua, no?
Non so se la mia faccina da cucciolo li avrebbe convinti…
M: lascio a te la scelta, per me è indifferente
B: Questa volta va bene, solo perché vai la anche per imparare, poi a 17 anni sei grande quasi per essere indipendente, puoi andare.
Io: Grazieeeeeeeeee!
Sprizzavo di gioia, li abbracciai fino a quasi stritolarli. Ancora però ero agitata. Cavolo, parto domani e vado a Londra, pensai. Per un secondo, pensando ancora una volta che sognassi, mi diedi un pizzicotto forte. Forse troppo forte, da scapparmi un urlo, ma mi tappai subito la bocca. Era tutto vero. Nella mia testa rimbombava wow wow wow, perseguitando il mio cervello. Ora dovevo preparare bene la valigia. Una grande valigia, visto che starò li per un po’. Non la riempii tutta, anche perché avrei fatto shopping nel mio negozio preferito, 'Primark'.
Cenai, guardai un po’ di televisione e andai a letto presto.
Però non riuscivo a dormire, avevo paura. Paura di cosa? Di cosa dovevo aver paura? Non lo so, so solo che mi sono addormentata e 5 minuti dopo ha suonato la sveglia.
Erano le 5 di mattina. Mi alzai, mi feci una doccia veloce, mi vestii e presi la valigia. Non era tanto pesante.
*spazio autrice*
So che questo capitolo è corto, ma piano piano i prossimi capitoli saranno molto più lunghi ;)