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Autore: Shine_    12/06/2013    7 recensioni
Zayn Malik insegna nella scuola elementare di Bradford, è il maestro più giovane ed ha soli ventun'anni.
Ogni fine mese gli vengono recapitati dei fiori con un biglietto anonimo in cui è riportato un pezzo di ogni sua poesia preferita.
Liam Payne ha un sogno nel cassetto, frequenta la facoltà di musicologia al King's College di Londra.
Ogni fine mese torna a casa dalla sua famiglia e non manca mai di passare dal fioraio per comprare un mazzo di fiori allegando l'indirizzo di una scuola, un nome ed un messaggio anonimo.
[Ziam, ovviamente.]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le parole che non ti ho detto

 

 

 

 

 

 

Decimo capitolo:

 

 

 

 

 

 

Avevano lasciato il negozio alle loro spalle e si stavano incamminando sul marciapiede affollato, la neve che continuava a cadere e loro troppo impegnati a parlare per preoccuparsi di essere ormai completamente fradici.

- Se vuoi..- iniziò Zayn fermandosi accanto ad una piccola villetta che indicò indeciso con un dito. -.. questa è casa mia.. se vuoi entrare.. posso darti qualche mio vestito.. oppure puoi aspettare che si asciughino i tuoi..- continuò incerto spostando il peso del corpo da un piede all’altro.

- Ehm.. ecco..- Liam pensò ad una qualsiasi scusa ma non gli venne in mente nient’altro se non: questa è la casa di Zayn. Sospirò ed annuì, un leggero rossore gli colorò le guance quando vide il sorriso di Zayn illuminargli anche gli occhi.

- Dovrei avere qualche cosa che può andarti bene.. oppure posso prestarti quelli di Harry.- Liam annuì seguendolo mentre una strana gelosia gli chiudeva lo stomaco. Possibile che quel riccio dovesse entrare in ogni loro discorso, anche quando andavano a scuola insieme tutto quello che sapeva era che l’unica persona che poteva avvicinarsi a Zayn era solo ed esclusivamente Harry.

Harry, Harry e ancora Harry.

- Ed eccoci qui.- Zayn aprì la porta lasciandolo entrare per primo. Si sentiva quasi come il primo uomo che aveva messo piede sulla luna, stava per entrare nella casa di Zayn Malik. Per quanti anni ci aveva fantasticato sopra? Ed ora era in casa sua, a pochi passi da lui ed aveva il suo numero salvato nel cellulare..e Zayn gli aveva regalato un fiore di geranio.

- Carina.- usò il primo aggettivo che gli venne in mente troppo impegnato a memorizzare ogni particolare di quella casa che potesse fornirgli nuove informazioni sulla vita di Zayn.

Zayn arrossì e borbottò un “grazie” indicando poi le scale.

- La porta più in fondo a destra.- spiegò togliendosi la sciarpa e il giubbino. - Vado a cercare se ho qualcosa che possa andarti bene.- continuò poi salendo le scale con lui ma voltando a sinistra indicando ancora una volta la porta del bagno.

 

 

 

 

 

Liam si chiuse la porta alle spalle appoggiandosi poi con la schiena.

Era in casa di Zayn Malik, il ragazzo di cui era innamorato da una vita ormai.
Era nel bagno di Zayn. Nel suo bagno, e la doccia era proprio di fronte a lui. La doccia dove chissà quante volte Zayn si era..

Arrossì di colpo coprendosi la faccia con le mani. - Smettila di pensarci.- si rimproverò da solo sottovoce.

Per completare quella giornata ci mancava giusto un’erezione nei pantaloni.

Lasciò vagare lo sguardo per la stanza cercando di togliersi dalla testa l'immagine di Zayn in boxer con quell'espressione addormentata sul viso che aveva di solito la mattina, se chiudeva gli occhi sapeva per certo di trovarlo raffigurato particolarmente bene.

Aveva una mezza idea di chiamare Louis per un qualche aiuto ma cambiò subito idea quando la conversazione del giorno prima gli tornò alla memoria.

- Allora? Non racconti niente al tuo amico? Com'è andato il tuo appuntamento con Zaynie? -

- Non ti racconto niente proprio perché sei  Louis, so come sei fatto e non mi vado certo a mettere nei casini da sol..-

-Dai Liaaaaam! Racconti solo una cosa. Faccio il bravo, e quando ti vedo a Gennaio non dirò niente di questa conversazione. -

- Sono promesse che non mantieni mai, Lou. Ti conosco bene, la prossima volta che ci vediamo continuerai a fare battutine solo su questa telefonata.-

- Non mi vuoi dire niente perché hai fatto una figuraccia dietro l'altra?-

- Smettila di ridere! E comunque, no, non ho fatto nessuna figuraccia..forse ho esagerato comprandogli una margherita..- aveva poi aggiunto sottovoce sentendo immediatamente le risatine dall'altro capo del telefono.

- Una margherita, come sei dolce Lili.- aveva colto subito l'occasione per prenderlo in giro l'altro.

- La prossima volta devi comprare un boquet di rose rosse e inginocchiarti davanti a lui e dirgli: Oh, Zaynie, luce dei miei occhi, non riesco a vivere un solo giorno senza pensare al tuo sorr..-

- Ah ah ah. Ancora non capisco perché sono tuo amico..-

- Perché ti serviva qualcuno con cui dividere le spese dell'affitto e la compagnia del folletto.-

- Grazie per ricordarmelo ogni volta.-

- Figurati, gli amici servono a questo.- aveva ribattuto con lo stesso tono fintamente serio.

- Devo andare a cenare, non vorrei dare a mio padre un'altra scusa per odiarmi. Ci vediamo a Gennaio e ..-

- Ricordati di invitarmi al tuo matrimonio! Prima o poi riuscirò a vedere il tuo Zaynie, per ora l'ho visto solo sulle foto del suo profilo che quasi ogni giorno tu..-

- Ciao Louis, ci vediamo dopo le vacanze.-

Liam sospirò allontanandosi dalla porta ed avvicinandosi allo specchio. Era completamente fradicio, la maglietta gli aderiva completamente al petto e i pantaloni gli cadevano ancora di più lungo i fianchi per il peso della stoffa bagnata.

Studiò attentamente il suo volto, i capelli da cui partivano goccioline d'acqua che scorrevano lungo le sue guance rosse.

Inarcò le sopracciglia quando vide un foglietto incastrato nell'angolo dello specchio, si alzò in punta di piedi per poterlo leggere meglio e arrossì ancora di più.

Perché Zayn teneva il pezzo della poesia di Neruda in quel posto? Perché aveva ancora il primo foglietto che gli aveva scritto? Perché non l'aveva buttato?

Forse Zayn ricambiava i suoi sentimenti? Ma come poteva ricambiarli se non sapeva nemmeno l'identità di quella persona che non lo lasciava in pace da anni? Non sapeva nemmeno il suo nome, come poteva provare la stessa cosa che sentiva lui?

Un leggero bussare alla porta lo trascinò fuori dai suoi pensieri.

- Liam? - il cuore iniziò a battergli più forte quando sentì la voce delicata di Zayn. Possibile che anche lui.. - Posso entrare?-

Annuì e poi si avvicinò alla porta aprendola trovandosi davanti il ventunenne che aveva sulle guance una leggera sfumatura rossastra che si confondeva con la sua carnagione.

- Ehm.. Ti ho portato..questi..credo possano andare bene e poi nel primo cassetto ci sono gli asciugamani. Usane pure quanti ne vuoi e..tieni.-  Liam prese i vestiti che l'altro gli stava porgendo e non riuscì a ringraziarlo perché era già scomparso chiudendo la porta.

La fissò per qualche minuto perplesso riportando poi l'attenzione sui vestiti tra le sue mani, si sfilò la maglietta e l'appoggiò sul lavandino. Rabbrividì per il freddo e infilò la maglia asciutta sorridendo poi quando sentì il profumo particolare di menta e fumo, tipico di Zayn.

Si tolse anche i pantaloni della tuta ringraziando ogni divinità esistente che gli avesse lasciato perlomeno dei boxer accettabilmente asciutti. Fissò indeciso i pantaloni neri, dovevano essere di Zayn anche quelli, e, visto che non poteva assolutamente scendere né con indumenti bagnati né con soli i boxer, li infilò ed arrossì quando riuscì a cogliere di sfuggita il suo riflesso nello specchio.

Era nel bagno di Zayn ed indossava i suoi vestiti.

Nemmeno nei suoi sogni più particolari era arrivato a tanto, tutt'al più si concludevano o iniziavano tutti con uno Zayn Malik sotto di lui nel materasso. Ed era così disperato che si stava eccitando al solo pensiero. Sapere che quella camera, su cui più volte aveva fantasticato, era lì a pochi passi lo rendeva inquieto e allo stesso tempo euforico.

Piegò i vestiti bagnati e li appoggiò su uno sgabello, uscì dal bagno deciso a lasciarsi alle spalle tutti i problemi ma, mentre scendeva le scale, iniziò a soffermarsi sulle varie fotografie che abbellivano il muro. Uno Zayn piccolo con le sue sorelle, da quanto riusciva a ricordare ne aveva tre; Zayn con tutta la sua famiglia vicino ad un lago; Zayn con suo padre; Zayn con Harry, il suo stomaco si contorse ancora vedendo quei ricci e quegli occhi verdi.

Si fermò di colpo sul penultimo gradino quando vide una scrittura famigliare, si avvicinò di più strabuzzando gli occhi quando riconobbe l'ultimo biglietto che gli aveva inviato in una cornice con il suo rispettivo fiore.

Sorrise anche se dentro di lui il panico stava tornando. E se Zayn lo sapeva? E se aveva capito tutto?

Sentì un colpo di tosse forzato e fece un piccolo saltello sul gradino alle sue spalle. Zayn lo stava fissando, le guance rosse proprio come le sue.

- Stavo guardando e ..- iniziò a spiegare Liam senza sapere dove andare a parare. - ..originale l'idea di abbinare un fiore ad una poesia.- concluse poi desiderando solo di essere inghiottito da una voragine quando Zayn lo studiò con i suoi occhi chiari.

- Non è proprio mia l'idea.- lo sentì dire dopo un momento durato un'eternità. - è una storia davvero lunga questa..- vide quasi gli ingranaggi nel suo cervello muoversi velocemente e poi sembrò convincersi della sua idea e aggiunse, distogliendo per un momento lo sguardo. - Se vuoi ho messo su del the..posso raccontarti tutto seduti ad un tavolo.-

Liam annuì e lo seguì nella piccola cucina guardando un'ultima volta quel quadretto che sembrava quasi una reliquia.

 

 

 

 

 

 

Zayn sospirò allungando le gambe sul divano, coprendosi subito dopo il viso con le mani. Aveva fatto la cazzata più grande di tutta la sua vita ed aveva fatto scappare Liam. Quando l’aveva accompagnato alla porta aveva visto nei suoi occhi marroni una strana sfumatura di terrore, quasi. Ed aveva capito che si era giocato tutte le sue carte raccontandogli di quell’anonimo che era riuscito a ridargli il sorriso.

Perché diavolo aveva voluto raccontargli tutto? Perché non aveva detto una semplice bugia?

Perché quell’idiota di Harry gli aveva giurato che era Liam l’anonimo, e ora Liam era uscito da casa sua in preda al panico.

Perché di sicuro Liam aveva visto il biglietto incastrato nello specchio che ogni mattina lo aiutava a buttarsi nel caos di Bradford con un sorriso.

E aveva visto il piccolo quadretto che aveva fatto con le stelle di Betlemme e quella frase che gli era entrata nel cuore e glielo faceva battere più forte ogni volta che la rileggeva.

Si era completamente fottuto con le sue mani, e per cosa? Per dei semplici biglietti e fiori.

Spostò le mani dal viso e ne portò una tra i capelli mentre l’altra stava appoggiata sullo stomaco.

Liam non avrebbe voluto vederlo mai più, sicuramente lo credeva un pazzo. D’altronde quale persona sana di mente si illuminava tutta raccontando di un misterioso ammiratore che non voleva farsi trovare?

Sbuffò e con la mano tastò il tavolino alla ricerca del pacchetto di sigarette e dell’accendino, si allungò per raccoglierlo da terra e focalizzò la sua attenzione su una parte del tavolino in vetro sotto cui aveva posizionato i petali dei vari fiori. La rosa color lavanda spiccava al centro di quel collage quasi risaltando su tutti gli altri.

- Che cosa mi hai fatto Liam?- mugugnò continuando a fissare il fiore, la sigaretta tra le labbra e l’accendino tra le dita che tremavano.

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Buon mercoledì :)

Che dire di questo capitolo?

Liam finalmente entra nella casa del lupo, Zayn gli racconta tutto e Liam si fa prendere dal panico.

Non aggiungo altro perché lo ziam mi sta seriamente incasinando il cervello con tutti questi momento. E son sicura che prima o poi ci scapperà un bacio o una seconda Chicago. (Non sono pronta per una seconda Chicago.)

Ci sentiamo sabato, grazie a tutti quanti.

Sia a quelli che commentano con fantastiche recensioni sia a quelli che leggono soltanto.

 

   
 
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