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Autore: SerePellizzari    12/06/2013    6 recensioni
***Prima o poi riuscirò a portarla a termine!***
Questo racconto parte dalla fine della terza stagione ma non ripercorre quanto visto nella quarta....
Rick ha capito in tempo cosa stava per succedere quel giorno al funerale del capitano Montgomery e quindi è riuscito a salvare Kate, ma...
Dal primo capitolo
[...]
"Castle togliti" disse Kate in modo brusco cercando di sollevarlo
Ma nel girarlo sentì che la sua camicia era umida e poi vide il suo guanto bianco diventare sempre più rosso...
"Oddio Rick.......Rick rispondi!!!"
Sentendo il suo nome Castle riaprì gli occhi e vide che il viso di Kate era rigato dalle lacrime, cercò di alzare la sua mano per fermargliele ma non ci riuscì ma la detective capì l'intento e gliela prese tra le sue
Con tutta la forza che gli rimaneva in corpo disse quelle tre semplici parole che avrebbe voluto dirle da tre anni
"Kate....ti....amo" sussurrò dopo di che o suoi occhi si chiusero
"No, no, no.....Rick non puoi lasciarci, pensa ad Alexis, a tua madre, al dodicesimo.....a me, pensa anche a me" fece una piccola pausa poi..."Rick ti amo, ti amo anche io, ma non lasciami....."
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Contesto generale/vago
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Remember me Rick



Alexis corse giù dalle scale mentre i poliziotti entrarono in casa e bloccarono Maddox, che era stato da Kate.
Rick, invece, era completamente paralizzato. Guardava fisso davanti a se e non vedeva nulla di quello che stava succedendo, l’adrenalina aveva lasciato spazio alla paura nel momento in cui si era visto la pistola puntata contro.
Si dice che quando si sta per morire ti scorra davanti tutta la vita, e questo è quello che era successo a lui in quel breve lasso di tempo…
Quando si “risvegliò” da quello stato comatoso poteva sicuramente affermare di aver recuperato interamente la propria memoria, si ricordava dei suoi amici, di Lanie, Espo, Ryan, ma soprattutto di Kate
Si voltò verso Martha per appurare che stesse bene, ma notò una chiazza di sangue formarsi poco sopra l’altezza del cuore.
“Mamma…” riuscì a dire prima di sentire Kate abbracciarlo mentre continuava a scusarsi con lui come se fosse stata colpa sua.
Esposito aveva bloccato Alexis alla fine delle scale per tenerla lontana da quella visione e Ryan avvisò che i soccorsi stavano arrivando, e fino all’arrivo di quest’ultimi Castle sembrava un disco rotto, continuava a chiamare la madre.
 
La corsa verso l’ospedale a Rick sembrò lunga eterna…non l’avevano fatto salire in ambulanza perché era troppo agitato e avevano paura che avrebbe intralciato il lavoro dei paramedici durante il trasporto.
Per convincerlo acconsentirono che a salire sull’ambulanza fosse Esposito, mentre lui, Alexis e Ryan li seguivano seduti sull’auto di Kate.
Appena arrivati in ospedale Martha venne portata d’urgenza in sala operatoria.
Le uniche cose che riuscì a sentire Castle mentre correva dietro la barella furono “grave emorragia interna” e “due arresti cardiaci”.
Queste parole più la sua esperienza riguardo a quelle ferite non fecero altro che aggravare i suoi pensieri, ma sua madre non poteva morire, no, non poteva lasciarlo solo, come avrebbe fatto se lei se ne fosse andata? Con chi si sarebbe sfogato? Con chi avrebbe bevuto un buon bicchiere di vino o di altro la sera?
Per scaricare tutta questa sua rabbia e frustrazione tirò un violento pugno alla parete così forte che lasciò un buco nella parete.
“Rick…” lo chiamò Kate avvicinandosi e prendendogli la mano per vedere se si era fatto male,  mentre tutti gli altri si voltavano verso di lui.
Appena gliela toccò l’uomo fece una smorfia di dolore, doveva essersela rotta perché non riusciva neanche a muovere un dito, si era subito gonfiata e si erano formati dei lividi.
“Dai andiamo a medicare questa mano”
“Non posso…non posso allontanarmi da qui, devo esserci quando uscirà da quella sala” constato tra le lacrime lo scrittore
“Ehi bro…ci siamo noi qui, se ci saranno qualche novità mentre tu sei via ti avviseremo subito, ma tu devi farti vedere quella mano” constatò Espo
“Ha ragione papà, tu vai, qui ci siamo tutti noi” aggiunse Alexis cercando di trattenere le lacrime per essere uno dei sostegni sul quale il padre poteva aggrapparsi.
Richard fece un lieve cenno di assenso col capo e mesto si avviò verso il pronto soccorso insieme alla sua musa.
 
Arrivati al pronto soccorso gli fecero i raggi per constatare l’entità del trauma, il risultato arrivò poco dopo e come immaginava era rotta, ma a lui non interessava più di tanto, voleva solo tornare da sua madre.
Il dottore con molta calma iniziò ad applicare uno strato di garza fin sotto il gomito, poi prese un rotolo blu, lo immerse nell’acqua per un paio di secondi e poi iniziò a fasciare anche con questo il braccio.
Rick era spazientito, sembrava stesse facendo tutto troppo lentamente…
“Abbiamo finito?” sbottò ad un certo punto
“Un momento, sto finendo di applicarle il gesso in vetroresina, è molto più leggero del gesso normale, ma nonostante le garze che le ho applicato suderà perché la vetroresina non è traspirante…ah…e tenga il braccio il più possibile asciutto”
 
Appena usciti dalla stanza Kate riuscì a convincere l’uomo ad uscire dall’ospedale e prendersi una boccata d’aria andandosi a sedere su una panchina sotto un albero nel giardino adiacente prima di tornare davanti alla porta della sala operatoria.
“Rick, mi spiace…è colpa mia…” dichiarò dispiaciuta
“Non è vero…se tu non l’avessi colpito lui avrebbe sparato a me e mi avrebbe ucciso…tu hai fatto solo il tuo lavoro”
“Sì ma facendolo ho messo a repentaglio la vita di tua madre, avrei dovuto prendere in considerazione anche questa possibilità, ma non l’ho fatto. L’unica cosa che vedevo in quel momento era la sua pistola puntata su di te”
“Ma non è solo colpa tua…anche io ho tirato troppo la corda, se gli avessi dato subito i documenti…”
“Se gli avessi dato subito i documenti vi avrebbe sparato subito e a quest’ora non saremmo qui a parlarne”
“Sarebbe stata un’opzione, magari se ne sarebbe andato senza farci del male e ci avrebbe lasciato stare convinto che non avevamo più nulla tra le mani, senza sapere che noi una copia dei documenti l’abbiamo fatta e saremmo riusciti ad incastrarlo lo stesso”
 
Lasciarono cadere quell’argomento e passarono diversi minuti in cui entrambi rimasero in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri…
 
“Ricordo tutto” disse ad un tratto Castle
Kate si voltò verso il proprio uomo non riuscendo a capire di cosa stesse parlando e lui capendo i suoi dubbi continuò
“Sai…si dice, quando si è sul punto di morire ti passa davanti tutta la vita, ed è quello che mi è successo. Mentre Maddox mi puntata la pistola per uccidermi ho rivisto tutta la mia vita…”
“Qui…quindi ora ricordi t…tutto tutto???” chiese con un velo di speranza nella voce
Rick annuì col capo e poi sul suo volto si aprì il primo sorriso sincero di quella giornata e Kate non riuscì a far altro che abbracciarlo e baciarlo
“Oddio ma è una bellissima notizia……”
“E sarebbe ancora più bella se mamma non fosse in quella sala operatoria” aggiunse mesto Castle
“Se, come mi hai sempre detto, tu hai preso da lei sono sicurissima che se la caverà, avete entrambi la pelle dura…”
“Hai ragione…sai non so che farei senza di te” concluse abbracciandola
 
Rimasero seduti abbracciati su quella panchina per alcuni minuti fino a quando il cellulare di Rick squillò…quando lesse il nome di chi lo chiamava la tranquillità che era riuscito ad ottenere in quel breve periodo sparì
“Espo dimmi”
“Torna qui, ci sono novità”
 




Parola all'autrice

Ok...sono riuscita ad aggiornare..finalmente direi...
Però non sono affatto convinta di quanto scritto, mi sembra tutto quanto banale e stupido....boh...a voi i commenti.
Ci vediamo al prossimo capitolo (qual'ora riuscirò a scriverlo....
Baci
Sere
   
 
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