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Autore: VenerediRimmel    12/06/2013    5 recensioni
Harry e Louis sono migliori amici che vivono insieme. Hanno una casa, insieme.
Ecco, soltanto a questa notizia non vi vengono in mente tanti piccoli flash sulla loro vita quotidiana?
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“Andiamo a vivere insieme?” Aveva chiesto con voce roca, stupito dai suoi stessi pensieri.
“Perché?” Louis sorrise. Si accoccolò maggiormente sul petto di Harry e poi “Perché voglio dormire così bene come sono riuscito a fare soltanto questa notte” rispose, mentre sentiva il cuore dell’altro battere inquieto.
Harry aveva abbracciato Louis con entrambe le braccia e aveva sorriso, carico di dolcezza. “Approfittatore” soffiò tra i capelli dell’amico.
“Sei tu quello che mi ha obbligato a spogliarmi” Specificò, sarcastico, Louis.
“Harry?” Continuò Louis, poco dopo.
“Mh?” Mugugnò, socchiudendo gli occhi e respirando l’odore che Louis emanava e che sapeva terribilmente di buono.
“Lo prendo per un sì” Continuò, pacato.
“Mh, mh” Assentì, sorridendo sulla pelle di Louis.

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E allora Louis capisce.
Capisce che non è tanto un tetto a fare una casa, ma la persona che ti fa sentire a casa a esserlo.
E Harry è la casa di Louis.
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Fluff!Larry - 26k
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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At Home
All about my interpretation.

 

 



 







C’è stata un’altra prima volta. Questa, però, senza temporali a giustificare l’accaduto.
Ma, soprattutto, a casa. A casa di Harry e Louis.
La stanza da letto in cui entreremo, però, è quella di Tomlinson, perché la seconda – prima – volta che hanno dormito assieme è stato Harry a fare il primo passo.
Pronti?
Avvertenze: Se soffrite di diabete, preparatevi psicologicamente e fisicamente… perché, per carità, mica vi voglio sulla coscienza!
 
 
 
 
 
Louis Tomlinson aveva tante volte pensato, da quando abitavano sotto lo stesso tetto, di andare nella stanza di Harry, durante le notti imperiture, e infilarsi sotto le coperte. Louis aveva tante volte desiderato, sognando ricordi passati, di essere accolto nuovamente dalle braccia del suo migliore amico e dormire… Dormire bene e rilassato.
Eppure aveva sempre esitato, addormentandosi inquieto e fremente.
Il perché era semplice da immaginare, dopotutto. Chiunque poteva pensare male. Chiunque. Perciò perfino Louis aveva iniziato a pensare male.
Non era lecito, da parte sua – come di entrambi – passare le notti abbracciato ad un uomo.
Lui, che era un uomo. Non era naturale. Non lo era per gli altri, quindi anche per lui.
In realtà, però, a Louis era sembrato troppo naturale dormire con Harry. Così tanto da spaventarlo.
Perciò, sebbene lo avesse desiderato con tutto se stesso, non si avvicinò mai, durante le notti, alla stanza di Harry.
Non ci riuscì. Perché era sbagliato, innaturale, e perché aveva paura.
 
Harry, invece, non aveva fatto la stessa cosa. Aveva esitato tante notti, certo, desiderando che Louis tornasse a fargli visita con una qualsiasi scusa.
Aveva atteso. Troppe, troppe notti. Poi, spazientito, aveva smesso di aspettare e aveva agito.
Una notte, placida e senza una nuvola a oscurare il cielo, si era alzato dal suo letto e si era trascinato velocemente nella stanza di Louis.
Lui, che non aveva scuse per intrufolarsi nel letto del migliore amico.
Lui, Harry, che al massimo aveva paura dei serpenti…
Non aveva nemmeno bussato, entrando. Perché fare qualcosa tra l’azione di alzarsi dal suo letto e infilarsi in quello del migliore amico l’avrebbe senz’altro fatto pentire e ritornare indietro con la coda tra le gambe.
Così quando arrivò ai piedi del letto di Louis, dove quest’ultimo dormiva sereno e supino con la bocca leggermente aperta, sorrise e alzò le coperte per sdraiarsi accanto all’amico.
Tentò di essere il più delicato possibile, ma Harry non era conosciuto per la sua delicatezza e Louis a maggior ragione per il suo sonno profondo… Perciò Harry lo svegliò.
 
 


Here we go, again.
[Animal – Neon Trees]

 
 
 
Eppure Harry Styles, sebbene non abbia affatto un motivo plausibile di trovarsi in quella stanza, deve trovare una scusa per giustificarsi. Perché ammettere che è in quella stanza, in quelle coperte, perché gli manca l’unica notte trascorsa insieme a Louis è… decisamente fraintendibile.
Perciò mente. Senza prepararsi alla menzogna.
 
 
 
 
 
“AH” Urlò Louis, strabuzzando gli occhi mentre il cuore aveva iniziato a battere troppo, troppo velocemente.
“Buh” Aveva replicato Harry, sorridendo e sdraiandosi di lato verso Louis. “Sono io, zuccone” Continuò, ridendo.
Louis sospirò semplicemente, accarezzandosi il petto per tentare di calmarsi. Non ci riuscì: troppe novità lo avevano accolto quando si era svegliato.
“Che ci fai qui?” Chiese, scostandosi appena affinché Harry potesse sdraiarsi e stare comodo accanto a lui.
Senza chiedere il permesso di restare, Harry si era concesso la possibilità di dormire con Louis. E Louis glielo aveva permesso.
Così, in un modo del tutto naturale.
“Volevo chiederti scusa per averti cancellato dal pc la colonna sonora di Grease” Farfugliò sicuro, nonostante stesse palesemente improvvisando.
Se ci fosse stata la luce, come testimone di quell’incontro notturno, questa avrebbe palesato agli occhi di Louis la faccia da cucciolo paraculo di Harry Styles; tuttavia gli bastò la voce strascicata e leggermente nasale per farglielo intuire.
Sorrise, Louis, sapendo perfettamente che fosse una balla. Una grandissima e meravigliosa balla che decise di prendere per vera.
“Questo, però, è successo una settimana fa…” Aveva risposto, divertito, soffiando vicino al viso di Harry.
Perciò era chiaro anche a Louis che il suo migliore amico fosse in quel letto per tutt’altro motivo.
E quel motivo lo rendeva agitato, quanto felice. Sì, innaturalmente felice.
“Non è mai troppo tardi per chiedere scusa” Ammise Harry, mentre un sorriso imperlava il suo viso.
E per quanto fosse palese, a Harry importava soltanto di essere riuscito a sgattaiolare nel letto di Louis.
Niente altro.
“E lo fai venendo a svegliarmi nel cuore della notte?” Ribatté Louis, sorridendo maggiormente.
“Suvvia, lo so che non vedevi l’ora” Sbottò Harry, per quanto dal suo tono di voce scaturisse fuori tutto tranne che la sicurezza di ciò che stava affermando.
Louis, però, gli tolse ogni dubbio.
“Hai ragione” Ammise, alzando lo sguardo verso il viso di Harry e soffiando dolcemente quelle due parole. “Non vedevo l’ora…”
 
 
 
 

And I’m afraid I wont get out alive.
No, I won’t sleep tonight.
[Animal – Neon Trees]

 
 
 
 
 
Sorridono, inconsapevoli, nella notte quieta ed eterna che li unisce nuovamente.
Come se coabitare nelle ore di giorno non gli basti, Harry e Louis vogliono anche tutta la notte da condividere, insieme.
Per quanto sia  innaturale l’idea che un uomo dorma con un altro uomo, Harry e Louis per una volta – e forse per qualcun’altra ancora – decidono di dimenticare il significato della parola ‘naturale’.
E io mi unisco a loro. Voi?
 
 
 
 
 
 
 
“Devo spogliarmi anche stavolta?” Chiese, sarcastico e malizioso, Louis, ridendo in faccia a Harry, che lo seguì poco dopo.
Inconsapevolmente si stavano avvicinando, toccando e accarezzando. Il primo a farlo, però, era stato Louis, che aveva allungato una mano – come faceva spesso – verso una ciocca riccia dei capelli di Harry, iniziando a giocarci. In quel modo, poi, capì che Harry aveva assentito alla sua richiesta.
“Stavo scherzando” Aveva continuato, facendo scoppiare a ridere l’altro.
“Fa sempre caldo, però” Rispose, piccato, Harry, alzando appena il capo, e socchiudendo gli occhi, per farsi accarezzare in viso dalla mano di Louis, che stringeva ancora i suoi capelli.
Un gesto così naturale, d’abitudine.
 
 
 
 
 
 
Louis, infatti, accarezza sempre, quando gli è concesso, i capelli di Harry. Perché lo rilassa, ma soprattutto perché destabilizza l’altro – cosa che lo fa sempre sorridere, contento di sortire in Harry quell’effetto naturale.
E Harry, quando Louis gli accarezza i capelli, reagisce sempre nello stesso modo: socchiude le palpebre e cade nell’oblio; poi, come se fosse necessario per la sua sopravvivenza, fa di tutto affinché le mani di Louis, che stringono le sue ciocche ribelli, arrivino fino alla sua pelle.
Perché le esige le mani di Louis su di lui.
Perché sono il Nirvana, ogni volta, le sue carezze.
 
 
 
 
 
 
“Mio il letto, mie le regole” Borbottò Louis, allontanando le mani dal suo migliore amico.
Harry tornò alla realtà troppo velocemente a causa di quel gesto, a causa di quella mancanza improvvisa con il contatto della pelle di Louis.
Così sbarrò gli occhi, infastidito, e afferrò le mani di Louis per riportarle sulla sua pelle.
 
 
 
 
Appunto. Un’esigenza, la sua. Possessiva, ma pur sempre naturale.
 
 

 
I want some more.
[Animal – Neon Trees]

 
 
 
 
“D’accordo” Aveva risposto, secco, e senza espressione nel tono di voce.
Louis aveva sorriso, divertito, prima di tornare ad accarezzarlo delicatamente.
“Sì, però, dopo le coccole tu mi abbracci” Lo minacciò Louis, sapendo già di dargliela vinta.
Harry, infatti, rise come un gatto nell’atto di fare le fusa. Poi “Tuo il letto, tue le regole” miagolò.
E Louis rise.
E lo fece nel modo più naturale possibile.
 
 
 
Come può essere, quindi, innaturale un gesto tanto… impeccabile?
Non so se mi spiego. È assurdo, no?
 

 
Everybody talks, everybody talks
Everydody talks, too much.
[Everybody talks – Neon Trees]

 

Parlando di gesti impeccabili, torniamo al risveglio.
Harry e Louis hanno, perciò, dormito per la seconda volta insieme.
Si sono addormentati nella medesima posizione, perché Louis lo ha minacciato. E Harry, quindi, è chiaro che sia stato costretto a posizionarsi a cucchiaio dietro di Louis e a cingerlo con un braccio attorno alla vita.
Sì, è stato costretto a strisciare un braccio sotto al cuscino di Louis e ad addormentarsi accanto al capo dell’amico, condividendo lo stesso guanciale.
Sì, lo ha costretto Louis a rimanersene buono, accoccolato sulla sua schiena, e ad addormentarsi con i loro respiri in simbiosi e con i loro battiti cardiaci, per quanto frenetici, all’unisono.
Non ci sono dubbi in merito, nevvero?
Bene, ora ve li faccio venire io i dubbi.
 
Il risveglio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
 
Anzi, il risveglio ha favorito lo scoppio della bomba tra Harry e Louis.
 
 

 
It’s us that made this mess
 Why can’t you understand?
[Animal – Neon Trees]

 
 
 
 
Quando Louis si svegliò, la mattina dopo, non aprì gli occhi immediatamente.
Perché tornare alla realtà gli costava troppa fatica, troppa delusione. Perché stava bene tra quelle braccia. Perché le bramava, perfino nei suoi sogni più inquieti.
Così rimase accoccolato tra le braccia di Harry e il suo petto che, senza rendersene conto, durante la notte era diventato il suo cuscino alternativo.
Non ragionò su quanto stesse facendo, quando iniziò ad accarezzare l’addome dell’amico, altezza della farfalla.
O meglio, lo fece solo per mettere in luce quanto Harry, in pochissimo tempo, fosse cresciuto e avesse abbandonato la sua natura di fanciullo.
Le spalle larghe, alto già più di lui, e i muscoli del petto già formati.  Non che fosse quest’uomo muscoloso, Harry, però sicuramente lo era più di lui.
Abbozzò un sorriso, mentre continuava l’esplorazione; senza nemmeno sapere di che tipo fosse, l’esplorazione che stava portando avanti, continuò semplicemente ad accarezzarlo.
Quando, poi, Harry, ancora completamente addormentato, a quel contatto, aveva mugugnato – di piacere?! – Louis si era bloccato, rimanendo di sale.
E non perché quel mugugno l’avesse spaventato o inorridito.  Affatto, la reazione era stata totalmente diversa. Gli era piaciuto, sentirlo gemere; aveva stuzzicato i suoi sensi intorpiditi e, sempre quel mugugno, gli aveva sussurrato implicitamente di continuare - di continuare a toccarlo e ad accarezzarlo.
Perché sentire di appagare con così poco un'altra persona lo aveva reso felice.
Ancora più felice di quanto già non fosse, in quel momento, accoccolato tra le braccia di Harry. No, quel mugugno era stato ancora più forte, naturale.
Così, senza inibizioni, scese con la mano, accarezzando lievemente intorno all’ombelico dell’altro.
E allora Harry si era smosso, fremente, continuando a dormire – e  a sognare che, magari, quella mano fosse di una donna.
“Louis…” Farfugliò, poi, nel dormiveglia. E, sentendosi chiamare in causa, Louis aveva alzato il capo in direzione di Harry, strusciando sulla pelle come se fosse un gatto nell’atto di fare le fusa.
Socchiuse gli occhi e si decise a tornare alla realtà, ma soltanto con un piccolo spiraglio dei suoi occhi azzurri, soltanto per un’impercettibile momento.
“Mh?” Mugugnò, poi, scoprendo che anche Harry aveva continuato a tenere gli occhi chiusi.
Così li richiuse anche lui, mentre tornava ad accarezzarlo, ormai, sulla pancia.
Harry lo strinse con più forza, ma non rispose.
E allora a Louis fu chiaro il fatto che Harry stesse ancora dormendo. E sorrise perché non erano mani di donna quelle che stava sognando e desiderando Harry. Bensì le sue.
Si lasciò, così, trasportare dal dormiveglia, dalle sensazioni naturali che lo stavano avvolgendo e lo accarezzò anche in altri luoghi, oltre il bacino.
Cadde così nell’innaturalezza, nell’impeccabile. E lo fece con tutti e due i piedi. Felice, come se fosse la cosa più naturale esistente al mondo.
Lo accarezzò, mentre dormiva, trovandolo sveglio in quei luoghi nascosti.
E sorrise maggiormente, divertito e sempre più orgoglioso di provocare quelle sensazioni all’altro.
No, non era imbarazzato o inorridito alla costatazione che Harry Styles fosse eccitato grazie  - o a causa – sua.
Era felice, naturale, libero.
Sì, erano liberi.
E soltanto al sopraggiungere del piacere, poi, Harry aveva aperto gli occhi, colmo di pienezza e gratitudine, abbracciato dal Nirvana e dal suo Louis che lo stava accarezzando, come mai aveva fatto prima di allora.
Si svegliò, Harry, venendo al mondo. Nel modo più naturale possibile. Con il cuore che correva impazzito, il respiro affannato ma pieno. Pieno di Louis e Harry, insieme.
Louis e Harry, che insieme cozzavano alla perfezione.
“Louis…” Ansimò Harry, guardando le iridi azzurre con le sue incredibilmente verdi,  provocando nel diretto interessato una trottola felice all’interno della pancia.
 
 
 

Never thought I’d live
 To see the day
[Everybody talks – Neon Trees]

 
 
 
 
E quando Harry mette a fuoco ciò che è accaduto, la goccia è appena traboccata dal vaso, con l’intenzione di sopraggiungere in fretta al suolo.
Quando Harry viene, colto da un orgasmo mattutino, la bomba ha semplicemente iniziato a scoccare gli ultimi rintocchi.
Non è affatto scoppiata.
 
 

 
I can be your new addiction
[Everybody talks – Neon Trees]

 

 
 
 
 
Prima che Louis potesse pentirsi, prima che la realtà affondasse sulle loro vite, Harry colse il momento e ribaltò la situazione.
E lo fece ad occhi chiusi, così come Louis. Appoggiò velocemente sul materasso il corpo dell’amico e si distese al suo fianco, baciandogli velocemente il collo. Si adoperò poi a togliere la maglietta del suo pigiama a righe – e Louis glielo fece fare di buongrado.
Buttandola a terra, dopo, iniziò ad accarezzarlo lungo il ventre, così come aveva fatto Louis ma accostando, a quei leggeri movimenti, le sue labbra piene.
E Louis era rabbrividito, scosso da tante e troppe piacevoli sensazioni.
Non dormivano più, però fingevano di farlo… Perché era più semplice, quanto innaturale visto che fingevano qualcosa che veniva fuori con troppa naturalezza.
“H-harry” Ansimò Louis con quel timbro di voce che lo mandava sempre in estasi, ma che, ora, era stato perfino un eufemismo definirlo così.
“Mh?” Farfugliò, senza staccarsi dalla pelle di Louis – non per altri motivi, piuttosto perché sapeva che non era capace a staccarsi, ora, che era stato liberato.
“Fallo” Brontolò, pensando – forse – che Harry stesse esitando. Quanto si sbagliava, Louis; povero e sciocco, Boo Bear.
E Harry Styles aveva riso a quello stupido doppio senso che la parola di Louis lo aveva condotto a pensare.
“Sei sempre così inopportuno, Carrot” Sussurrò sulla pelle nivea di Louis.
“Mh?” Mugugnò una richiesta, aggrottando la fronte, l’altro.
“Potevi dire tante parole e hai scelto ‘Fallo’ ” Spiegò, allungando il viso in un sorriso e facendo così comparire le sue graziose fossette.
A quel punto, allora, Louis capì e rise insieme a Harry.
“Sei tu Mr Malizioso, Harry” Brontolò con il sorriso sulle labbra, alzando le braccia per accarezzare i capelli dell’altro.
Harry socchiuse gli occhi e guizzò le pupille verdi verso il viso di Louis, che lo stava già fissando chissà da quanto tempo.
“Lo so, perciò… ‘Fallo’?” Ironizzò, osservando felice di essere in una realtà che non lo aveva ancora inabissato. Felice di aver aperto gli occhi, insieme al migliore amico.
Felice di essere, nella totale naturalezza, libero.
“Fallo”
 
 
 
 
 

It’s just the world is quiet
 So hush, we both can’t fight it
[Animal – Neon Trees]

 
 
 
 
 
E Harry lo ha fatto, lo ha imitato e stravolto. Lo ha accarezzato, oltre il ventre. Si è reso peccabile e innaturale.
E sebbene, al contrario di lui, Louis sia già sveglio mentre Harry lo ricambia, prova le stesse identiche emozioni dell’altro.
Si sente pieno, accolto nel Nirvana, tra le braccia di un uomo; si sente libero, naturale, spiazzato ma felice, tra le mani di Harry.
 
 
 

 
I kinda wanna be more than friends
[Animal – Neon Trees]

 

 
 
Quando, poi, il telefono di Louis, però, interrompe quello spazio che si sono ritagliati, la realtà, che fino ad allora ha aleggiato tra loro attendendo il momento giusto, gli crolla inevitabilmente addosso.
Ciò che gli è sembrato naturale fino ad allora inizia a essere sporco, peccaminoso… innaturale.
Evitano di guardarsi, entrambi poi si alzano dal letto – non più immacolato – e Harry abbandona la stanza, quando Louis risponde alla chiamata.
 
In quel momento, il vaso ha traboccato e la bomba è esplosa.
 
 
 
 
BOOM.
 
 
 
 
Quando si incontrano, pochi minuti dopo, in cucina, sono imbarazzati. Si sorridono a stento, si evitano così come evitano di scontrarsi, toccarsi e avvicinarsi.
“Buongiorno” si dicono, sapendo entrambi che il buongiorno è stato spezzato, interrotto e bloccato dal sopraggiungere della telefonata.
Sanno che non sarà affatto un “Buongiorno”, ora, che non si sono spiegati.
E Harry e Louis sono come due pentole a pressione dimenticate sul fuoco, stanno per fumare e scoppiare, divampanti.
“Dobbiamo raggiungere gli altri” Dice secco Louis, grattandosi il capo. Harry si gira, lo guarda con piglio, poi torna a prepararsi la colazione e annuisce.
“Dove?” Chiede, poi, secco.
Loro non sono così formali. Loro trovano sempre qualcosa su cui prendersi in giro.
Eppure…
“Un’intervista” Risponde atono l’altro, afferrando velocemente dal frigorifero una carota, per risalire le scale, celere, per poi rinchiudersi in bagno.
 
 
 
 
BOOM
 
 
 
 
Harry e Louis, non contenti di essere migliori amici, hanno infranto le regole e rischiano, ora, di non esserlo più.
Una volta che si sono vestiti e preparati in un rigoroso, quanto imbarazzante, silenzio, escono di casa e raggiungono gli altri.

 
Here we go again
We’re sick like animals
We play pretend
You’re just a canible
And I’m afraid I wont get out alive
No I won’t sleep tonight.
[Animal – Neon Trees]

 
 
… Il resto, però, nel prossimo capitolo.
Perché la suspance funziona sempre con il pubblico.
E io sono tremendamente masochista quest’oggi.




--- Angolo di DolceVenereDiRimmel ---

Sarò anche masochista però ho aggiornato subito, no? Perciò perdonerete il modo di interrompere il capitolo, vero? **
Aaaallora siamo arrivati a quando la bomba scoppia, vi è piaciuto il modo? XD
Nel prossimo ci sarà un po' di tristezza, però Harry e Louis mi ispirano soltanto cose fluffose perciò non durerà molto - giusto il tempo di spiegare perchè Harry se ne torna dalla famiglia! Poi torneranno a essere fluffosi! **
Fino a qui che ne pensate? Io stavo giusto pensando che sono riuscita a rimanere nell'arancione, anche se poi... Non so se riuscirò a trattenermi, può essere che finirò nel rosso ^^''' Vi dispiacerebbe la cosa? Fatemelo sapere! >.<


Grazie a tuttituttitutti! **
Un abbraccio supercoccoloso,
DolceVenereDiRimmel
   
 
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