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Autore: Rosmary    12/06/2013    5 recensioni
Dopoguerra: ogni cosa tenta di tornare alla normalità. La spensieratezza s'insinua nelle vite dei vittoriosi sopravvissuti.
Tutto procede nel migliore dei modi e poi, d'improvviso, un buffo esperimento dei gemelli più scapestrati di Londra scaraventa sette maghi in mondi paralleli. Quello che si prospetta essere un viaggio nei meandri della fantasia, a causa di assurdi effetti collaterali, si rivela essere un gioco che rimescola tutte le carte già estratte dal mazzo, costringendo Hermione a interrogare ancora una volta il proprio cuore. Ed è così che, tra antichi dissapori, ritrovata routine, insospettabili attrazioni e un improbabile scambio di corpi, tutto ciò che è stato narrato potrebbe essere riscritto.
«Ti piace la mia ragazza?»
«No! No! Non gli piaccio! Sarà qualche magia venuta male… oh, Ron, calmati!»
«No che non mi calmo. Io gli spacco la faccia»
«Spaccamela pure, tanto non cambia niente»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo VIII



È noto, le migliori tentazioni nascono dalle proibizioni.
Se non dovresti farlo, allora lo fai.
La mela venne proibita all’uomo e l’uomo iniziò a bramarla.



 

 

È mentre s’accinge a Smaterializzarsi per recarsi a Hogsmeade, che Hermione riflette sulla stupidità del proprio assenso alla proposta di George. Insomma, non sa chi passerà il pomeriggio assieme a loro due, ma sicuramente ci sarà Fred e l’idea di doverlo anche solo salutare fa letteralmente arrossire ed infuriare la giovane strega. Da quando è venuta a conoscenza della verità, non ha mai avuto modo di confrontarsi con Fred, anzi, l’ha accuratamente ignorato anche quando le è capitato di incontrarlo di sfuggita. Non è un atteggiamento da valorosa Grifondoro, ma è l’atteggiamento di una diciottenne alle prese con qualcosa di, fino ad allora, sconosciuto: i problemi d’amore. Certo, nella vita della ragazza ci sono state esperienze, primi drammi e prime gioie, ma il tutto è sempre stato vissuto in modo superficiale, le energie sono sempre state profuse nella lotta alla sopravvivenza, che ha rappresentato per molti anni l’assoluta priorità. Dopotutto, essere la migliore amica del Prescelto ha implicato svariate conseguenze, tra cui la morte figurata di quella vita sociale che osasse andare al di fuori del magico trio. È questo forse uno dei motivi per cui non è mai riuscita a vedere altri ragazzi accanto a lei se non Harry e Ron: il primo ha sempre rappresentato l’amico fraterno, il pilastro indissolubile, il secondo è stato ed è l’incertezza, l’attrazione e lo scontro e, per conseguenza, l’unico per cui il cuore della Granger avrebbe potuto battere davvero. Una situazione, questa, che le è sempre parsa oggettivamente chiara e giusta, ma che questo periodaccio rischia di mettere in bilico, perché il trio ha smesso d’essere un circolo chiuso, ora che la vita lo permette, si è aperto a nuovi ingressi, alcuni dei quali sembra vogliano minare in modo irreparabile l’equilibrio.
È riflettendo su queste dinamiche che Hermione si ritrova George ad un palmo dal proprio naso. Si salutano, lui spavaldo e lei incerta, iniziando ad avvertire un leggero senso di colpa per i motivi che l’hanno spinta sin lì. Difatti, se da un lato la voglia di relazionarsi e distrarsi è stata un’ottima molla, dall’altro è stata la speranza che George acconsentisse, in un completo moto di pazzia, a bere del Veritaserum dinanzi al fratello minore, raccontandogli nuovamente lo svolgersi dei fatti, ad essere determinante.
 
«George, dove sono tutti gli altri?» Chiede Hermione, una volta giunti alla Testa di Porco.
 
«Qui! Conosci Angelina, vero?»
 
«Ma certo che ci conosciamo» Interviene la Johnson, accennando un sorriso.
 
«Cos’è, Granger, non ti bastiamo?!»
 
Hermione ignora la pseudo considerazione di Fred, essendo questa sin troppo sarcastica per i gusti della strega, la quale, ora, è impegnata a convincersi che l’incontro non sia un appuntamento a coppie, seppure ne abbia tutte le sembianze. Il confronto con Fred, in barba a tutte le supposizioni della strega, sembra essere spoglio di complicazioni, complice anche l’attenzione quasi nulla che il mago dedica a Hermione, impegnato com’è a parlottare e ridere con Angelina. È buffo, ma una strana sensazione di fastidio bussa all’umore dell’ex Prefetto Grifondoro.
I quattro - solo quattro -  si accomodano presso uno dei tavoli del pub di Aberforth Silente, un luogo non più angusto e poco consigliabile come un tempo, ma nuova meta dei giovanissimi, che scelgono se recarsi ai Tre Manici oppure alla Testa di Porco. Il vecchio Aberforth, però, sembra non aver mai rinunciato all’atteggiamento scontroso e vagamente infastidito dinanzi alla folla.
 
«Burrobirra per tutti?» Chiede George, ignorando bellamente l’espressione perplessa comparsa sul volto di Hermione «Oh, naturalmente Idromele per te, Angelina!» Aggiunge immediatamente, memore dei gusti della ragazza.
 
«Già, la nostra Angie non beve schifezze come la Burrobirra, vero?»
 
«Smettila di chiamarmi a quel modo, Fred, o ti faccio sparire quel sorrisetto impertinente dalla faccia» Un’affermazione, detta con assoluta nonchalance, che riesce persino a far ridacchiare Hermione.
 
«Guarda cosa combini! Mi fai ridere la Granger! E lei non è abituata a ridere!»
 
«Ma cosa blateri, Fred?» Hermione, tra il divertito e l’indignato.
 
«Che non sei abituata a ridere. Insomma, stai con Ron!»
 
«Stavo con Ron, vorrai dire» Una precisazione che non manca mai di fare, come se precisarlo possa aiutarla ad accettare la realtà.
 
«Sciocchezze» Interviene George «Ritornerete insieme, vedrai»
 
«Non ne sono così sicura»
 
«Allora guardati intorno» Un’affermazione spiccia quella del ragazzo, che riesce a far arrossire Hermione e a far indurire i bei lineamenti di Angelina.
 
«Ma si sta già guardando intorno»
 
«Cosa intendi?» Ribatte immediatamente la Granger, rivolta all’altra ragazza presente.
 
«Beh, non sei appena uscita con George?»
 
«Ma che cavolo dici?» Fred, in soccorso a tutti «Ci stiamo facendo una bevuta, niente di più. Mica io e te usciamo insieme?»
 
«Per carità, no!»
 
«No?»
 
«No, Granger, no» Precisa Fred verso Hermione, la quale sembra finalmente rilassarsi. Si rilassa lei e quello strano fastidio.
 

****

 
«Continuo a non essere convinto»
 
«Ti dico che li ho visti! Lo capisci? Li ho visti!»
 
«D’accordo, li hai visti mentre parlavano. E allora?»
 
Sbotta in una risatina amara Ron «Te l’ho già detto, per stare solo parlando, erano sin troppo appiccicati»
 
«Ma dovre…»
 
Un bussare alla porta interrompe il dibattito in corso tra Harry e Ron. Harry, facendo cenno all’altro d’attendere, percorre rapidamente il corridoio dell’ex dimora Black, aprendo la porta a dei ridenti Seamus, Dean e Neville.
 
«Ciao, Harry! Dov’è Mister Depressione?»
 
«Chi?» Harry, perplesso all’esordio di Seamus «Ehm… ciao, eh!» Saluta sorridendo, notando i tre ragazzi superarlo senza troppe cerimonie e percorrere il corridoio. «Chi ve l’ha detto che eravamo qui?» Chiede seguendoli.
 
«La mamma di Ron e ci ha anche raccontato tutto di… di lei» Asserisce Dean con fare cospiratorio.
 
«Eccolo qui!»
 
«Neville! Ragazzi! Ciao! Ma… ma vi ha invitati Harry?»
 
«Che ti frega! L’importante è che è qui il C.R.E.D.O.»
 
«Non così, Seamus! Dovevamo presentarlo bene il C.R.E.D.O!»
 
«Io continuo a trovarlo una sciocchezza, questo club per sfigati» Interviene Neville.
 
«Di cosa accidenti parlarlate?» Ah, la finezza di Ron spezza sempre gli attimi di gloria.
 
«Ma ovvio! Del nuovo club ideato dal sottoscritto, Capo e Ideatore Supremo!» Gli altri, ad eccezione dei perplessi Harry e Ron, ridono ovviamente «Comitato per la Riabilitazione degli Ex-fidanzati Depressi e Oltraggiati! Alla faccia della Granger, che se la fa con tuo fratello!» Conclude orgoglioso. Questo sì che farà tornare il buon umore a Ron, si fa per dire.
 

****

 
«Non ti senti in colpa?»
 
«Perché dovrei?» Chiede Hermione, bevendo l’ultimo sorso di Burrobirra.
 
«Beh, la tua completa incapacità di divertirti mi costringe a stare qui, seduto al caldo, mentre George e Angelina giocano con quella inutile palla Babbana a piede»
 
«Si dice calcio, Fred»
 
«Quello che è. Si gioca coi piedi e io lo chiamo piede. Un gioco inutile! Come si fa a divertirsi coi piedi per terra?!»
 
Sorride «Non lo so, non sono appassionata neanche agli sport Babbani, anche se trovo l’idea di aprire un negozio di articoli Babbani, con annesse spiegazioni di ogni tipologia di oggetto, davvero molto utile al fine di creare maggiore coesione e integrazione tra… FRED!» Sbotta d’improvviso, catturando l’attenzione degli altri presenti al Pub, quando nota il ragazzo poggiare la testa sul tavolo e fingere di russare.
 
«Sei una vera lagna! Ma come ho fatto a sopportarti per tutto quel tempo?!»
 
Il riferimento, è chiaro, allude a quando ha dovuto fingersi Ron. Un’allusione capace di far arrossire in modo indecente Hermione, la quale, va detto, non si perde affatto di coraggio «Avreste dovuto dirmi tutto» Inizia, assumendo poi un cipiglio severo, che mescolato alle gote arrossate crea un improbabile miscuglio d’espressioni «Così avresti evitato di sopportarmi, dovendo persino fingere d’essere attratto da me. Ecco, potevi non baciarmi, questo sì, così forse Ron non penserebbe che sono interessata a te o a George»
 
«Hai finito?»
 
«Mi prendi in giro?»
 
«Assolutamente no. Anzi, voglio proprio dirti che hai ragione. Avrei potuto almeno evitare di baciarti»
 
Un’affermazione, detta col solito tono a metà tra il sarcastico e il serioso, che crea confusione in Hermione. Non immaginava d’essere assecondata da lui. «Allora perché lo hai fatto?»
 
Sorride sghembo lui, ruotando il busto verso di lei ed avvicinandosi. «In effetti non lo so» Ed è sempre più vicino a lei. Una parte di lui, quella saggia, gli urla d’allontanarsi immediatamente, poiché, così facendo, rischia di fare un torto troppo grande, non a chiunque, ma al proprio gemello. Peccato che Fred non abbia mai ascoltato quella vocina ragionevole e non si allontani affatto.
 
«Fred, forse dovremmo raggiungere George e Angelina» Lo dice Hermione, certo, ma non accenna neanche lei a scostarsi. È una situazione bizzarra: entrambi sono attraversati dagli stessi ammonimenti e dagli stessi sensi di colpa. Eppure quel bacio che si consuma lì, al tavolo della Testa di Porco, nessuno dei due ha fatto nulla per evitarlo. È un bacio diverso da quelli già scambiati quando il ragazzo era costretto nel corpo del fratello minore. È un bacio che sa d’incertezza, di voglia di conoscersi e di errore. Non trascorrono troppi secondi prima che lui le afferri il capo con irruenza, avvicinandola ancora di più a sé e sembra passare un’eternità quando si ritraggono, col fiato corto e gli sguardi persi. Si sente una sedia rovesciarsi ed è quella di Hermione, che scappa letteralmente via, ritrovandosi davanti George e Angelina, intenti a discutere su chi abbia accumulato più punti.
 
«Eccoti! Stavo giusto per venire dentro, questa qui non mi lasciava andare!»
 
«Questa qui ha un nome!» Precisa Angelina, ma è chiaro che stia allo scherzo. Dopotutto, è stata allo scherzo tutto il pomeriggio, sino a quando non ha costretto George, non Fred, ad accompagnarla al negozio di oggetti Babbani. Così insistente la Johnson, da costringere George ad assecondarla.
 
Ad uscire dalla Testa di Porco, dopo aver pagato, è anche Fred, dall’aria meno spavalda del solito, ma non sconvolta quanto quella di Hermione. Evita accuratamente lo sguardo del gemello, sorridendo fintamente divertito al continuo vociare di Angelina. Ed è proprio quando starebbe per dire qualcosa, una cosa “alla Fred”, che un gruppetto di ragazzi fa capolino da quelle parti, un gruppetto capitanato proprio da Ron. Tre paia d’occhi si puntano immediatamente su Hermione, la quale, senza apparentemente rifletterci, corre verso il più piccolo dei Weasley. Ron, dal canto suo, resta paralizzato, un po’ perché c’è lei, semplicemente, e un po’ dalla rabbia, perché lei è con George, il presunto nuovo fidanzato.
 
«Guarda un po’, stiamo per assistere al ritorno della coppia felice» Un commento acido che no, non viene affatto da George, troppo impegnato a fingersi indifferente, aiutato anche da Angelina, che lo invita ad un’altra partita, ma che viene proprio da Fred. C’è da capirlo, a memoria di mago, nessuna ragazza è mai corsa da un altro dopo aver baciato lui. 

   
 
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