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Autore: paynekilllers    13/06/2013    20 recensioni
«Sarò anche stata una grande bugiarda, ma non sono sicura di poter mentire di nuovo guardandoti negli occhi.»
____
Questa fanfiction scritta a quattro mani. Abbiamo messo 'slash' come tipo di coppia per un motivo, guardate il trailer e capirete (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=VAtnuUz4cT0).
Speriamo vi piaccia, un bacio.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter nine:
-A little job.
 


Harry's Pov

Era strano da ammettere ma parlare con Kyle mi aveva aiutato. Non so esattamente in che modo, ma mi sentivo più leggero. Forse avrei dovuto rivalutarlo e dargli una possibilità. Mi sembrava uno a posto e nonostante fosse più piccolo si comportava come una persona matura.
Finii il mio turno alle tre e mezza. Non mi feci tanti problemi perché il giorno dopo era domenica e avrei potuto svegliarmi più tardi.

La sua mano scorreva spedita verso il mio cavallo dei pantaloni. Sentivo l’eccitazione alle stelle. Le sue labbra lasciavano baci umidi sul mio collo. Leccava, succhiava la mia pelle facendo affiorare piccole macchie violacee che sapevo mi avrebbero marchiato per un po’ di tempo. L’odore dei suoi capelli era diverso da tutti gli altri odori che avessi mai sentito e sono sicuro che l’avrei riconosciuto tra mille. Era un misto di albicocca e miele, o almeno mi sembrava così. Sapevo solo che era tremendamente dolce. Provai ad allontanarla dal mio collo, volevo le sue labbra sulle mie. Si opponeva, anzi, sembrava si avvinghiasse sempre di più al mio collo ogni volta provassi a spingerla via.

We're far from home, it's for the better.
What we dream, it’s all that matters.


Le sue esili dita mi accarezzarono il petto lasciando, dopo di esse, tracce ardenti. Portò sui miei occhi una benda che mi legò dietro al capo con due nodi ben saldi: faceva di tutto pur di non farsi vedere in viso. Aprii la bocca per chiederle cosa stesse facendo ma lei mi poggiò un dito sulle labbra, sussurrando un flebile “sh”. Non avvertii più il suo peso sulle gambe, ma subito dopo le sue mani si poggiarono sulle mie ginocchia. Capii che si stava inginocchiando davanti a me. Le sue mani finirono sulla cerniera dei miei pantaloni e abilmente l’abbassarono.

We’re on our way, united.
Turn the crowd up now, We’ll never back down.


La mia sveglia non era mai stata così fastidiosa come in quel dannato momento.
Mi sentivo stordito, quel sogno sembrava reale, potevo ancora sentire addosso il profumo di quella ragazza, e la sensazione che il suo tocco aveva provocato sulla mia pelle. Ovviamente, per “sensazioni” intendevo che il mio amichetto lì sotto ne aveva risentito, e mi toccava andare di corsa in bagno per risolvere quella spiacevole situazione. Quando terminai e tornai in camera, trovai una chiamata persa da Tom, decisi che l’avrei richiamato subito dopo aver fatto colazione… o meglio pranzo, dato che ormai si era fatto mezzogiorno. Mi preparai una veloce omlette con un po’ di bacon. Era l’unica cosa che mia madre era stata in grado di insegnarmi.
Tornai in camera e digitai il numero di Tom sul cellulare.

«Oh, finalmente Styles.» disse Tom severo, ma con una punta di ironia nella voce.
«Sì, scusami, ero in bagno e non avevo sentito il telefono.» dissi.
«Comunque, ho bisogno che tu vada a farmi un lavoretto in città, mi serve che ordini altri bicchieri e alcolici, stanno andando davvero a ruba. Ti mando l’indirizzo via sms.»
«Ma scusa, non basterebbe chiamare?»
«No è domenica, bisogna andare sul posto. E preferisco che andiate voi direttamente al rifornimento, visto che ogni volta ci portano qualcosa in meno.» detto questo, non mi diede il tempo di rispondere, mi attaccò il telefono in faccia. Che maleducato, Dio.

Non volevo affrontare quella rottura da solo, avrei voluto qualcuno che mi ascoltasse mentre mi lamentavo di dover fare sempre tutto io, e quale miglior persona se non il caro vecchio Brooks?

«Hey amico!» mi rispose lui dall’altro capo del telefono.
«Hey Brooks, senti vado al sodo. Mi ha chiamato Tom e ha detto che devo sbrigare una faccenda per lui. Vuoi venire con me?»
«Che faccenda? »
«Mi ha chiesto di ordinare altri bicchieri e altri alcolici.» dissi alzando gli occhi al cielo, anche se  sapevo che lui non poteva vedermi, ma era un’azione involontaria.
«Ah capisco. – rise. – Comunque non posso, mi dispiace, mio padre non vuole che vada da nessuna parte di domenica. Ti ricordo che è il reverendo, per lui la domenica è sacra. » mi immaginavo il povero Brooks costretto a fare chi sa che cosa dal padre. Poverino, in un certo senso mi dispiaceva per lui, non che abbia qualcosa contro il cristianesimo ovvio. Ma avere un padre che non ti permette nemmeno di uscire la domenica è una cosa da suicidio, o almeno era come la pensavo io. Anche se ovviamente un po’ lo invidiavo, almeno lui aveva un padre che si preoccupava –anche se a modo suo– di suo figlio, mentre il mio… ah, non ci volevo nemmeno pensare. Scossi la testa e tornai sulla terra.

«Mh, capisco. – improvvisamente mi venne un’idea, non sarei stato solo, sapevo chi chiamare. – Hai il numero di Kyle? Ho davvero bisogno di compagnia.»
«No!»  disse, un po’ troppo irritato per i miei gusti, ma che disagi aveva quel ragazzo?
«Hey calma! No non ce l’hai o no non me lo vuoi dare?» chiesi curioso.
«Uhm, niente. – sospirò – Aspetta che lo cerco in rubrica e te lo mando via messaggio. » disse annoiato.

Strano però… Prima di chiedergli il numero di Kyle non sembrava così di cattivo umore.
Quando finalmente mi arrivò il messaggio con il numero , me lo salvai in rubrica e lo chiamai.

«Pronto?» Hey, un secondo… era una voce femminile quella che sentivo?
«Pronto Kyle?» quel coglione sicuramente mi aveva dato il numero sbagliato!
«U-uhm, s-sì un secondo, sono la ragazza.»

Oh beh, chi se lo sarebbe mai aspettato che il pivellino avesse una ragazza? Avremmo fatto una bella chiacchierata da uomo a uomo quando ci saremmo visti, sicuramente era più sveglio di come me l’ero immaginato. Poi beh, toccava vedere la sua ragazza com’era, ovviamente.

«Pronto?» oh, eccolo.
«Kyle?»
«Sì sono io, chi è?»
«Come chi è? Idiota, sono Harry.» dissi scocciato.
«O-Oh, scusa amico. Dimmi.»
«Tom mi ha chiesto di ordinare alcune cose per lui, vuoi venire con me? Ho bisogno di qualcuno che mi faccia compagnia.» cercai di fargli pietà, in qualche modo dovevo pur convincerlo a venire con me, anche perché ero sicuro che con lui non mi sarei annoiato per niente, era una persona… particolare, diciamo.
«Beh, non lo so…»
«Dai amico, per favore.»
«Va bene – sbuffò – ma non posso fare tardi oggi, o… o…»
«O cosa?»
«O la mia ragazza si incazzerà con me e non me la darà per una settimana.» disse tutto d’un fiato.

Non riuscii a trattenermi, stavo morendo dal ridere. E lui dall’altra parte del telefono continuava a chiedermi perché stessi ridendo. Ma per favore, era troppo una persona innocente per anche solo dire una cosa del genere.

«Niente. – dissi tra una risata e l’altra. – Comunque ci vediamo alle sei  fuori al locale, poi andiamo con la mia moto fin là.»
«Ma dove dovremmo andare esattamente?»
«Tom mi ha mandato l’indirizzo, non è molto lontano, è a mezz’ora da Londra.»
«Ok, allora, a stasera. » e riagganciò.

Mi buttai sul letto un’altra volta sperando ardentemente di rifare quel sogno, tanto avevo a disposizione altre quattro ore, secondo l’orologio.



Kayla's Pov 

Quella domenica avevo programmato un pomeriggio sul divano a guardare film romantici e magari anche deprimenti. Ero pur sempre una ragazza! La chiamata di Harry era stata quasi una sorpresa, anche perché non gli avevo mai dato il mio numero. L’unico a cui avrebbe potuto chiederlo era Dylan ed ero sicura che fosse stato lui a darglielo. Oh, Dylan… Gli avrei fatto una tirata di orecchie non appena l’avrei visto. Stava per mandare tutto a puttane. Poteva avere almeno la decenza di scrivermi che Harry aveva il mio numero e che mi avrebbe chiamato di lì a poco. Visto che avevo già il cellulare tra le mani ne approfittai per scrivere un messaggio a Dylan.

A: Dylan
Sai che ti odio? Dovrò passare del tempo con Harry che in più, per tua informazione, stava per scoprirmi.

Pochi minuti dopo lo schermo del cellulare si illuminò.

Da: Dylan
Quindi Harry e Kayla hanno avuto finalmente l’occasione di conoscersi?

A: Dylan
Sei uno stronzo! Avresti potuto avvertirmi.

Da: Dylan
Kayla, che tu mi creda o no ho cercato di non darglielo. Sapevo che era un rischio. Comunque scusami, davvero. Divertitevi! Ora però devo aiutare papà, ci sentiamo dopo xx

Era più forte di me. Non riuscivo ad avercela con lui. Dylan era diverso dagli altri ragazzi, oh beh non esageriamo… Aveva i suoi piccoli difetti come l’essere ritardatario e soprattutto il dimenticare le cose, ma era buono.

***

Erano le 17 e 56. Come mi sentivo in quel momento? Nervosa era a dir poco riduttivo. Avrei dovuto passare del tempo con Harry al di fuori del locale, quindi voleva dire avere più tempo per parlare da soli, e più possibilità di essere scoperta. Attesi il suo arrivo mangiucchiandomi le unghie. Cazzo, le unghie. Era da un bel po’ che non andavo dall’estetista, ma forse era un bene… Harry mi aveva già beccata una volta con lo smalto. Il rombo della sua moto mi fece sobbalzare. Spense il motore e si appoggiò su un piede. Mi fece cenno di raggiungerlo e da dentro al casco mi salutò con un «ciao amico». Mi passò l’altro casco che avrei dovuto indossare prima di salire. Il quel momento mi si presentarono due problemi: il primo era il fattore parrucca e il secondo era il viaggio in moto. Per quanto riguardava la parrucca avevo una fottuta paura che rimanesse attaccata al casco una volta levato. Se però non avessi messo il casco c’era la probabilità che con il vento la parrucca sarebbe volata via. Infine lo indossai e salii abilmente sulla moto, grazie alle mie gambe lunghe.

«Tieniti forte!»

Facile a dirsi! Avevo paura di dare l’impressione del koala abbracciato ad un albero. Quindi poggiai le mani sulle mie stesse gambe per mantenermi in equilibrio. Inutile dire quante volte gli finii addosso. Odiai tutti i semafori rossi che l’obbligavano a frenare in quella maniera così brusca. Arrivammo all’ennesimo semaforo e per l’ennesima volta gli finii addosso.

«Senti Kyle, se hai intenzione di fare questo ogni volta che arriviamo ad un semaforo, penso che mi ritroverò la gabbia toracica fuori dal corpo prima o poi!» detto questo prese con forza i miei polsi e mi costrinse ad abbracciarlo
«Tieniti stretto a me e non rompere.» disse stizzito.

In quel momento ringraziai di trovarmi dietro di lui e di indossare un casco, perché se mi avesse visto in faccia avrebbe visto il mio viso in fiamme. Ogni tanto, Harry aumentava la velocità e io non potei fare a meno di aumentare la mia stretta sulla sua vita. Non lo facevo apposta, ovvio. Ma quando avevo paura non capivo più nulla.



Harry's Pov

Lo sentivo stringersi a me ogni qual volta iniziavo ad accelerare, potevo sentire le sue esili braccia diventare tese. Era così piccolo e fragile, che se non avessi saputo che era maschio avrei giurato di stare con una ragazza, in moto.

Appena arrivati accostammo, dovetti schiarirmi la voce per fargli capire che eravamo arrivati. Poverino, magari avevo esagerato ad andare così veloce. Scese e anche io feci lo stesso. Si tolse il casco e lo vidi aggiustarsi i capelli guardandosi nello specchietto di un’auto lì vicino. Narcisista, uh?

«Non pensi di star esagerando?» dissi alzando un sopracciglio.
«Eh?» si girò verso di me, sicuramente non mi aveva nemmeno sentito.
«Sto dicendo, non è che esageri? Solo per qualche capello fuori posto…»
«Uh, beh, i capelli sono una delle tante cose che una ragazza nota in un uomo… O almeno così mi hanno detto.» disse.
«Io pensavo fosse la grandezza del pene, veramente.» risi.

Fece uno sguardo infastidito, ma non mi rispose.
Gli feci cenno di seguirmi, dovevamo fare in fretta, si stava già facendo buio e quella non era per niente una bella zona.

«Ma cosa dobbiamo fare esattamente?» mi chiese mentre stavamo entrando nel magazzino.
«Dobbiamo ordinare dei bicchieri e altre cose, e dobbiamo stare attenti che questi non ci imbroglino… Cosa che fanno molto spesso. Poi domani ci porteranno tutto al locale.»
«E quindi hai dovuto rompere a me? Non potevi farlo da solo?» disse scocciato.
«Kyle non rompere le palle, non volevo stare da solo. E poi se non volevi venire perché te lo fai uscire solo adesso?»
«Non è che non volevo venire, era solo una domanda, stai calmo!» sbuffò.

Parlammo con il responsabile degli ordini, e ci fece vedere tutto quello che ci avrebbero portato l’indomani mattina. Alla fine dovetti firmare una carta, che confermava l’ordine, e potemmo andarcene.
Appena uscimmo di lì, notammo che si era fatto davvero buio. Inoltre, c’erano tre ragazzi appoggiati alla mia moto. Non mi sembrava nemmeno di conoscerli. Ci videro e vennero verso di noi.

«E’ tua?» disse uno dei tre rivolgendosi a me.
«Sì, perché?»
«E’ davvero una bella moto, è costata molto scommetto.» disse il tipo facendo scorrere la sua mano sopra il sellino.

Nel frattempo uno si avvicinò a Kyle, e iniziai a capire che non erano interessati veramente alla mia moto ma in realtà stavano solo prendendo tempo. Il loro bersaglio eravamo io e Kyle.
Il tizio si allontanò dalla moto e mi si parò davanti incrociando le braccia al petto.

«Sembri un figlio di papà, che ci fanno le persone come te in un posto del genere?» potevo sentire puzza di alcol da quella distanza. Involontariamente feci un passo indietro, e lui mi afferrò per un braccio.
«Rispondimi.» sputò.
«Senti amico, è meglio che ci lasci andare, se no qui va a finire male.» dissi cercando di sembrare convincente.

Lui scoppiò in una sonora risata.

«Ti faccio notare che siamo tre contro due.» si affacciò dietro di me per vedere meglio Kyle, sorrise. «Mi correggo, tre contro uno.» Disse continuando a ridere.
«Che cosa vorresti dire?» sentii Kyle lamentarsi.
«Oh, Brad guarda, il piccoletto vuole farsi valere. Che ne dici di dargli una lezione?» disse.
«Con piacere.» Disse il ragazzo appena dietro Kyle.

Lo vidi prenderlo per il colletto della maglia, e lo fece sbattere con la schiena accanto alla stessa macchina dove si era precedentemente specchiato. Tirò indietro un pugno, per poi tirarglielo in faccia e vidi Kyle accasciarsi a terra. Il ragazzo subito non perse occasione di prenderlo a calci nello stomaco, sembrava gli facesse davvero molto male e io non potei sopportare oltre.
Gli andai vicino e gli tirai un pugno sul viso.

«Non prendertela con chi non riesce a reagire, è facile vincere con quelli più deboli!»  dissi. La rabbia stava avendo la meglio su di me, e non riuscivo a pensare lucidamente.

Subito tutti e tre i ragazzi mi vennero addosso, mi arrivarono talmente tanti di quei colpi che non riuscii a capire nemmeno chi mi colpiva, il mio naso era rotto, quello era poco ma sicuro e il giorno dopo qualche livido sull’occhio e sullo stomaco non me lo avrebbe levato nessuno.
Improvvisamente i colpi cessarono, aprii gli occhi per vedere che cosa fosse successo ma loro non c’erano già più, probabilmente avevano visto qualche macchina arrivare e si erano cacati sotto. Mi voltai faticosamente verso Kyle, che era ancora a terra e cercava di alzarsi in piedi appoggiandosi all’auto che aveva alle sue spalle. Mi vide e sgranò gli occhi. Non dovevo essere una bella visione, con tutti i colpi che avevo ricevuto. Ma vedere che stava bene alleviò di molto il dolore. Lo vidi muoversi e venire verso di me, mi voleva aiutare ad alzarmi in piedi. Era un po’ in difficoltà, non ce l’avrebbe fatta a sollevarmi da solo.

«Kyle è inutile, chiama Dylan!»

Lo vidi annuire, e prese il suo cellulare.

«D-Dylan…»

Non riuscivo a sentire quello che lui gli diceva, ma poco importava.

«Puoi venire a prenderci? Si, non ti preoccupare. Sai dove siamo? Ah, ok. Fai presto, grazie.»

Attaccò e si voltò nuovamente verso di me.

«Sta arrivando.»



Dylan's Pov

 
Diamine, Harry era conciato proprio male, non avevo nemmeno ancora accostato che lo si vedeva anche da lontano.
Scesi subito dalla macchina, aiutai Kayla a sollevarlo e lo facemmo sedere sul sedile posteriore.

«Qualcuno di voi mi può spiegare che cazzo è successo?» dissi arrabbiato.
«Dylan, non ti arrabbiare…» Disse Kayla, aveva gli occhi lucidi.
«No Kyle, fa bene ad arrabbiarsi. – Harry sospirò – Alcuni ragazzi ubriachi se la sono presa con noi senza motivo, tutto qui Brooks.»

Sbuffai, come mai da quando lo conoscevo, finiva sempre in qualche casino? Non era la prima volta che lo vedevo conciato così male.

«Senti Dylan, io vado in farmacia a comprare qualche cosa per disinfettare le ferite di Harry, mi aspettate qui vero?» Disse Kayla.
«Si certo, dove vuoi che vada? Al McDonald’s?» dissi alzando gli occhi al cielo. Che domanda stupida.
«Fai poco lo stupido, non sei di aiuto in questo momento.» disse sbattendo la portiera.

Appena la vidi entrare nella farmacia lì vicino, mi rivolsi ad Harry.

«Ma che cosa volevano? Soldi?»
«Non lo so amico, so solo che non ho avuto il tempo di trattare che hanno subito incominciato a prendere a calci e pugni Kyle, non potevo stare lì a guardare, mi capisci?»

Avevano colpito Kayla? Merda. Avrei dovuto assicurarmi che stesse bene.
Non riuscii a dire nulla. Rimanemmo in silenzio per un po’, finchè non sentii Kayla entrare in macchina.
Aveva una busta bianca tra le mani.

«Puoi partire adesso Dylan.» disse Kayla.

Aveva ragione, ma stavo ancora pensando al fatto che le avessero messo le mani addosso. Non potevo sopportarlo.
Avrei voluto prendere a sberle Harry per aver permesso una cosa del genere, ma non aveva nessuna colpa. Non sapeva che Kyle in realtà fosse femmina. 



Kayla's Pov

Mi sembrava un deja-vu, solo che quella volta invece di ritrovarmi Dylan con il labbro spaccato, davanti a me c’era Harry, che oltre ad avere un occhio nero e qualche taglio aveva anche il naso rotto.
Mi dispiaceva da morire, aveva sopportato tutto quel dolore per difendermi. Se magari non avessi reagito alla provocazione di quel tipo, probabilmente ce la saremmo cavata con poco.
Harry stava guardando fuori dal finestrino, gli presi il viso e lo girai verso di me. Presi dalla busta il disinfettante, e incominciai a passarglielo sul taglio che aveva sulla fronte, era bello evidente e sembrava anche abbastanza profondo.
Quando notai la nostra vicinanza, incominciai a respirare con difficoltà. Lui, come me, cercava di evitare il mio sguardo. Potevo capirlo, non era proprio il massimo come situazione.
Dopo avergli ripulito e coperto il taglio con un cerotto mi voltai per posare il tutto nuovamente nella busta. Sentii una mano poggiarsi sotto al mio mento e afferrarlo. Harry mi obbligò a voltare il viso verso di se. Mi inclinò leggermente la testa di lato e mi guardò attentamente.

«Mi dispiace per questo.» Disse passando il pollice sul mio zigomo.

Feci una smorfia di dolore e capii che si stava riferendo al livido che probabilmente stava colorando il mio viso. Strano, si stava scusando? Lui era ridotto peggio di me eppure mi aveva appena detto che gli dispiaceva per un livido insignificante. Il suo dito ripassò più volte sulla mia pelle, fin troppe volte.
Fu tutto in un attimo e mi ritrovai sul suo petto. Avevamo preso una buca. Lo guardai negli occhi e, per la prima volta da quando lo conoscevo, notai quanto fossero belli. Istintivamente il mio sguardo passò sulle sue labbra, carnose e rosee come non ne avevo mai viste.

«Queste cazzo di buche. – Sentii Dylan imprecare – Scusatemi!»

Ok, è vero che avete preso una buca, ma diamine Kayla alzati e mettiti a sedere al tuo posto.
Imbarazzata e, sicuramente tutta rossa in viso, mi sistemai al mio posto. Iniziai a torturarmi le dita. Con la coda dell’occhio notai che Dylan si era voltato verso di noi. Il suo sguardo saltava da me a Harry e capii che aveva visto tutto. Deglutii a fatica e tornai a guardarmi le mani. Harry, seduto di fianco a me, era tornato a guardare fuori dal finestrino.

Che cazzo mi stava prendendo?
 


 



Il trailer della ff





 

Spazio autrici:
Eccoci con il nono capitolo. Ovviamente speriamo che vi piaccia.
A noi è piaciuto particolarmente e, come avrete potuto notare, c'è un piccolo accenno di Hayla.
Che ne pensate? So che tutte desiderate vederli un po' più all'azione come coppia ma bisogna andarci piano u.u
Secondo voi a cosa pensava Harry quando Kyle gli è finito addosso in auto? 
Non l'ha respinto e non gli ha detto nulla... 
Grazie a tutte per le recensioni, continuate ancora a scriverci.

 

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