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Autore: LoL__    13/06/2013    1 recensioni
-Non mi perdonerai, vero?- mi chiese come se sapesse già la mia risposta.
-La dottoressa dice che per superare la malattia devo lasciarmi salvare oppure ferire… e beh onestamente la persona più brava che io conosca in quest ultimo ambito mi sembri proprio tu.- mi alzai porgendogli una mano. La afferrò si tirò su come me.
-Sarebbe un modo alternativo per dirmi che hai bisogno di me?- chiese speranzoso.
-Devo riempire questa voragine Zayn… ho bisogno di piangere e urlarti contro incazzata per quello che mi hai fatto… in questo modo per te è troppo facile!- iniziò a ridere in un modo che non sentivo da tempo. Sputò su una mano e me la porse aspettando che gliela stringessi. Feci la stessa cosa sforzandomi di sorridere.
-Sarà un onore sentire tutti gli insulti che ti inventerai una volta guarita, Agnese Jonson…-
-Sarà un onore inventarli, Zayn Malik…-
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov. Zayn

 

Entrammo da Starbucks ed era miracolosamente vuoto. Meglio così, saremmo stati un po’ più tranquilli e poi volevo solo un po’ di intimità. Ci sedemmo in uno dei tavoli centrali e iniziammo a sorseggiare i caffè che avevamo ordinato. Dopo incessanti minuti di silenzio alzai gli occhi sperando di perdermi nei suoi, ma notai che gli aveva chiusi.

Agnese teneva gli occhi chiusi e le mani strette attorno al bicchiere e sembrava essere quasi in uno stato di dormiveglia. Allungai la mano un po’ spaventato e la poggiai sul suo braccio. Era teso ma lo rilassò immediatamente al mio gesto. Aprì gli occhi lentamente e riprese a sorseggiare il caffè come se nulla fosse accaduto.

Continuai a fissarla di sottecchi per evitare di sembrare troppo invadente ma quando sentii i suoi occhi sulla mia bocca sentii immediatamente il bisogno di ricambiare. Non riuscivo a starle lontana. Per quanto io mi sforzassi io non ce la facevo proprio. Se all’inizio era tutto solo un gioco e un modo per uscire dalla solita monotonia ora le cose erano davvero cambiate. Lei ora era importante più di ogni altra cosa, più della mia stessa vita e non potevo lasciarla andare ancora. Non potevo lasciarla annegare senza neanche cercare di salvarla.

-Va un po’ meglio? Hai ancora fame?!- mi fissò per qualche secondo prima di scuotere la testa in segno di dissenso. Le sorrisi porgendole una mano.

Uscimmo dal bar in fretta dopo aver pagato. Mi avviai verso la macchina ma lei mi fermò stringendomi una mano attorno al braccio.

-No, ti va di passeggiare un po’ prima?- mi chiese stringendosi nel suo cappotto di pelle nera. Annuii, forse un po’ troppo entusiasmato, e la presi per mano per poi portare il mio braccio attorno alle sue spalle per riscaldarla con il mio calore.

-Posso farti una domanda Agn?- chiesi dopo che ci fummo seduti su una panchina in un prato desolato.

Annuì voltandosi verso di me. Scossi la testa un po’ arrabbiato

-Parlami Agn… smettila di esprimerti a gesti! Prima non lo avresti mai fatto, andiamo!- sbraitai prendendo le sue mani fredde e piccole nelle mie grandi e calde.

-Si, Zayn… puoi farmi una domanda.- rispose calma e distaccata. Probabilmente prima mi avrebbe aggredito ordinandomi di non parlarle così… a quel pensiero sorrisi.

-Perché sorridi?- chiese lei ritirando le mani e portandole alla bocca soffiandoci dentro.

-Perché prima in macchina hai sorriso?- chiesi un po’ titubante. Forse aveva bisogno dei suoi spazi e del suo tempo ma io avevo bisogno di saperlo.

-Non lo so, in realtà… è stato spontaneo.- mi disse scrollando le spalle.

-E riusciresti a rifarlo?- chiesi speranzoso. Lei si avvicinò al mio viso fino a sfiorarmi le labbra. Non riuscii a resistere, allungai una mano portandola dietro al suo collo, feci pressione permettendo alle nostre labbra di entrare a contatto.

Lei fece una cosa che non mi sarei mai aspettato, si alzò staccandosi dalle mie labbra e riprese a baciarmi sedendosi sulle mie gambe. Il bacio diventò subito molto passionale. Le nostre lingue danzavano e bruciavano a contatto l’una con l’altra. Sorrisi fino a farmi dolere le guance ma non mi staccai. Continuammo a baciarci contro ogni logica fino a quando qualcosa di bagnato e salato arrivò a bagnarmi le labbra. Mi staccai di colpo pensando fosse pioggia. Alzai gli occhi al cielo ma era solo un po’ nuvoloso, era una bella giornata. Abbassai lo sguardo pensando di essermelo immaginato ma quando notai le guance cadaveriche di Agnese Jonson  rigate dalle lacrime non riuscivo davvero a credere ai miei occhi.

Spalancai gli occhi davvero incredulo e iniziai a stropicciarli con le mani ma lei era lì e ora cominciava a singhiozzare. Mi avvicinai e la abbracciai. Quando mi staccai la vidi sorridere e piangere contemporaneamente e la prima cosa che mi venne in mente di fare fu prenderla e baciarla fino a farmi mancare il fiato.

-Stai piangendo… e sorridendo… e tu, io… questo!- iniziavo a sclerare correndo da una parte all’altra del parco non curante del fatto che qualcuno avrebbe potuto vedermi.  Lei si sedette sulla panchina incitandomi a non urlare e andarmi a sedere accanto a lei.

-Hai pianto Agn!- le dissi abbracciandola fortissima a me.

-Si Zayn, ho pianto!- disse quasi sollevata.

-Cosa hai capito… come hai fatto?- chiesi felice e incuriosito.

-Stavo pensando a tutto quello che ho provato quando siamo stati insieme, ai momenti belli, alle frequenti litigate, a tutto e le lacrime sono scese da sole. Zayn, questo non vuol dire che le cose sono tornate apposto ma… se prima la voragine mi sembrava infinita ora mi sembra di intravederne almeno i bordi.- disse fissandomi negli occhi con lo stesso tono calmo e freddo. Ma io ero felice perché ora sapevo che c’era qualcosa che potevo fare e l’avrei fatta. Qualunque cosa per vederla sorridere e , in questo caso, anche piangere.

Tornammo all’auto e decisi di riaccompagnarla a casa. La salutai consigliandole di dormire un po’ per poi sfrecciare verso la scuola. Dovevo dire tutto a Niall.

 

Pov. Agnese

 

Avevo pianto. Avevo riso. Avevo baciato Zayn e tutto questo mi sembrava talmente nuovo da farmi quasi paura. Entrata in casa notai che tutti erano fuori per lavoro e la casa era completamente vuota, come me.

Anche se le cose sembravano star migliorando io non volevo illudermi di potercela fare perché l’obbiettivo mi sembrava così lontano da essere quasi irraggiungibile.

Mi allungai sul letto cercando di dormire un po’ ma inutile dire che il sonno proprio non voleva venire. Allora presi la mia chitarra, Bon, e iniziai a cantare uno dei miei ultimi brani prima della rottura con Zayn. Era un brano bellissimo, uno dei migliori che io avessi mai  scritto e sentirlo ora, con quella stupida voce che mi ritrovavo, faceva davvero pena.

Mi alzai di scatto appoggiandomi al lavabo nel bagno. Notai una lametta e feci una smorfia di disgusto pensando a tutti i problemi che quell’aggeggio aveva causato a ragazze a causa del dolore… lo stesso che io avrei pagato per risentire.

Narratore esterno

Si tolse i vestiti e si infilò nella doccia. Rabbrividì al contatto con l’acqua ghiacciata ma era quello di cui lei aveva bisogno in quel momento. Uscì dalla doccia e dal suo bagno avvolta solo da un asciugamani striminzito.  Si sedette sul letto sentendosi improvvisamente impotente. Una lacrima gli scivolò fuori da un occhio e lei quasi spaventata l’asciugò con un dito per poi chiudere gli occhi. Quel ragazzo era stato la sua rovina. L’aveva fatta innamorare, l’aveva ferita e l’aveva anche fatta ammalare. Ma manteneva le promesse. Le aveva promesso che non le avrebbe mai fatto del male e l’aveva tradita ma aveva promesso che l’avrebbe salvata  e con la sua sola presenza ci stava riuscendo.

Senza neanche accorgersene stava di nuovo pensando a lui, alla voragine che si stringeva ogni volta che lo vedeva. A lui che amava anche senza poter amare. A lui che sapeva di odiare anche senza poter odiare.

Ancora mezza bagnata si mise a sedere sul suo letto e improvvisamente sentì il bisogno di sentire le mani di Zayn sul suo corpo, perché erano le uniche che ancora le facevano sentire i brividi. E quando lui le aveva detto di amarla il suo cuore era esploso in mille splendidi brillantini neri, nati per far luce ma destinati ad oscurare.

Guardò l’ora dalla sveglia e si ricordò che la casa sarebbe stata vuota per ancora parecchie ore quel giorno. Sbuffò e iniziò a torturarsi le labbra prima che il campanello di casa prendesse a suonare. La speranza che fosse Zayn la spinse a trovare le forse per scendere le scale e aprire la porta.

Il ragazzo dagli occhi ramati era davanti alla sua porta e le sorrideva come un ebete. Lei non riuscì a trattenere un mezzo sorriso ancora un po’ tirato e un sospiro estasiato alla vista del ragazzo fradicio a causa della pioggia che da qualche minuto aveva cominciato a scendere.

Il ragazzo entrò dentro ancora sorridente. Fu solo allora che notò Agnese ancora un po’ bagnata e semiscoperta. Rimase immobile a fissarla con la bocca spalancata e le guance arrossate.

La rossa poggiò una mano sul suo volto prima di iniziare a baciarlo dolcemente. Il bacio durò poco.

-Cosa ci fai qui?- chiese la ragazza aggiustandosi l’asciugamani.

-Non riuscivo a non pensarti. Sei come una droga, è come se mancasse un pezzo se tu non ci sei…- disse Zayn scrollando le spalle con nonchalance.

-Speravo davvero che fossi tu alla porta. L’unica cosa di cui sento il bisogno sono i tuoi baci.- disse la ragazza fissandolo negli occhi immobile. Abbassò o sguardo per poi ripiantarlo negli occhi innamorati del ragazzo con la pelle ambrata.

-Posso chiederti un favore?! Ma se non te la senti puoi anche dire di no! Sii sincero, è importante!- disse la ragazza rimanendo nella sua postazione. Zayn annuì cercando di non guardarla troppo e finire col fare la figura del maniaco.

-Ti va di venire a letto con me?- chiese Agnese con il tono di sempre fissando Zayn insistentemente e sperando che non dicesse di no. Aveva bisogno di lui e di sentirlo suo.

Zayn strabuzzò gli occhi e irrigidì gli occhi pensando che quello fosse solo uno scherzo. Ma fu quando gli occhi dei due si incontrarono che capì che lei aveva davvero bisogno di lui e lui aveva bisogno di lei, forse più di qualunque altra cosa. Istintivamente rilassò i muscoli e sorrise. Sorrise come non mai. Si avvicinò a lei e la abbraccio inebriato dal profumo di miele della ragazza.

-Si, Agnese… voglio fare l’amore con te, ora più che mai.- disse prima di prenderla per mano e portarla nella sua stanza.

Lei lo fermò davanti al letto forse un po’ agitata.

-E’ la prima volta e so che sei tu quello esperto quindi… fai tu, io sono nelle tue mani.- a quelle parole Zayn sorrise ancora di più sperando che quello non fosse solo un bellissimo sogno.

-Fidati di me… non ti farò del male, mai più!- disse prima di iniziare a baciare la ragazza con tutto l’amore che poteva darle.

Pian piano i due finirono con lo stendersi sul letto ancora con le labbra legate, ancora abbracciati. Agnese iniziò a togliere la maglia di Zayn perché non faceva altro che bagnarla ancora di più a la buttò da qualche parte nella stanza. Il ragazzo sorrise ancora fremendo dalla voglia di toglierle di dosso quel piccolo asciugamani e vederla nuda, in tutta la sua bellezza.

Qualche minuto dopo anche i pantaloni finirono col fare la stessa fine della maglia e Zayn non potè davvero far altro che gemere quando la sua erezione entrò a contatto con la pelle della ragazza.

Si staccò da lei e le sorrise iniziando a lasciarle dei dolci baci su tutta la faccia. La ragazza lo guardò in modo strano prima di sorridergli e a Zayn sembrò così perfetta. La fece allungare sotto di se riprendendo a baciarla sulle labbra prima di slacciarle l’asciugamani e lasciarlo scivolare giù dal letto. Rimase incantato a guardarla e si riprese solo quando la ragazza lo colpì scherzosamente sul braccio. Rise prima di fiondarsi di nuovo sulle sue labbra e toccarla dappertutto. Agnese gemeva, dopotutto per lei era la prima volta e Zayn era davvero tanto.

Il corpo di Zayn era bollente e davvero non riusciva più a trattenere tutto nelle mutande così se le sfilò lasciandole cadere dal letto. Riprese a baciare la ragazza giocando con i suoi seni e facendola gemere. Si stacco e iniziò a guardarla negli occhi. Capì che in così poche ore qualcosa era davvero cambiato, forse tanto, forse no. Ma c’era amore negli occhi della sua ragazza e di questo era certo.

-Sei pronta?- le chiese dolcemente baciandole una guancia.

Lui annuì sorridendogli. Ogni volta le sembrava sempre più semplice  e quella situazione migliorava le cose.

Zayn si posizionò tra le gambe della ragazza e molto lentamente entrò in lei. Agnese strinse i denti e tirò i capelli al ragazzo per il dolore. All’inizio le spinte erano molto lente, entrambi avevano paura di farsi male. Ma poi tutto divenne così terribilmente bello e giusto che nell’aria si poteva respirare odore di sesso ma soprattutto di amore.

 

 

 

 

Yooo… SCUSA SCUSA SCUSA SCUSA!

Sono davvero imperdonabile lo so, ma per favore perdonate questa povera fanciulla!

Sono stata impegnatissima e l’ispirazione era un po’ poca così ci ho messo un sacco di tempo per aggiornare.

C’è anche una scena un po’ piccante  e io non sono brava a scriverle quindi davvero se vi ho deluse scusatemi :(

Poii… la ff sta per terminare… come vedete Agn sta pian pianino guarendo ma la domanda è… come e se guarurà pelle pimpinelle!

Ok, la smetto… spero recensiate e ringrazio Machi87 e SpaccioSupra per le recensioni e tutti quelli che hanno recensito gli altri capitoli, chi ha inserito la storia nelle PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE e anche alle lettrici silenziose :)

Se volete che io passi dalle vostre ff fatemelo sapere in un messaggio , lo farò ma sarei molto grata se voi ricambiaste, grazie :)

 

Le foto le metto la prossima volta, ora sono di fretta… sciaooo <3

  
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