Scusate tutti quanti!!! Sono imperdonabile! Ma vedete la
scuola… che strazio. Purtroppo saranno tempi bui, d’ora in avanti. Vado di
fretta! Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e anche quelli che hanno
solo letto. I ringraziamenti personali li farò un’altra volta. Un ultimo
appunto alla mia amica silverwings: ti spiegherò via e-mail perché non ho
potuto chiamarti. Controlla le tue e-mail!!! Adesso devo scappare.
Ciaooooooooooooooooo!
Capitolo 8 Sensazioni
Il treno aveva ripreso a correre sui binari ed era quasi
giunto alla sua meta: Hogwarts.
Harry guardava pensoso fuori dal finestrino e scrutava
l’ormai più che riconoscibile castello, con le sue torri illuminate e i suoi
innumerevoli posti.
Forse qualcosa sarebbe cambiato veramente quell’anno.
Durante lo scontro, a caldo, non ci aveva pensato. Era troppo occupato a
combattere e ha spronare i compagni per rendersene conto, ma riflettendo capiva
la sua situazione più chiaramente che mai.
Era il suo destino. Era stato macchiato da quella
maledizione e prima o poi avrebbe dovuto fronteggiare l’incubo che per anni lo
aveva tormentato.
Lo scontro con Voldemort. Prima o poi sarebbe successo.
Avrebbe dovuto confrontasi nella resa dei conti con il Signore Oscuro.
Ma per adesso non si sentiva ancora pronto. Aveva soltanto
rabbia in corpo. Tanta rabbia. Tanto rancore. Tanto odio.
Odio. Un sentimento che un ragazzo della sua età non avrebbe
dovuto conoscere. Un sentimento che si faceva strada dentro di lui sempre di più,
e che sapeva lo avrebbe sopraffatto, portandolo a fare qualche sciocchezza.
Era questo il sentimento di cui parlava Bellatrix? Era
questo che doveva usare per fare del male? E lui voleva o no fare del male?
Voleva vendicarsi brutalmente contro coloro che lo avevano fatto soffrire? Non
lo sapeva nemmeno lui.
Poi la vide in tutta la sua bellezza. Gli venne incontro
sfoderando un gran sorriso.
In quel momento seppe che lui non voleva fare del male ma
voleva soltanto la pace, l’amore. Come si poteva pensare di essere cattivi
quando sulla terra esistevano creature del genere.
Rispose al sorriso. In quel momento dimentico tutto.
Soltanto un semplice gesto, che in certi momenti può essere grande, aveva
distrutto quella specie di scudo d’odio che i suoi pensieri avevano creato.
Si alzò. Hermione era ancora lì che lo fissava, con quei
suoi occhi avvolgenti e penetranti, e il suo viso esprimeva allo stesso tempo
calma e calore, ma traspariva anche una certa insicurezza. .
Lei lo squadrò meglio e poi disse:
“ Perché mi guardi in quel modo?”
Harry ridestandosi come da un grande sogno, sorrise.
“Stavo pensando” rispose il moretto “ tutto qui”
Hermione lo guardo sospettosa.
“ E a cosa stavi pensando, se è possibile saperlo? “
Harry prese un attimo di tempo per rispondere. Voleva dirle
tante cose, ma sul momento non ne trovava il coraggio.
“ A molte cose. Alla mia vita, a come sarà. E a voi, miei
amici” si ritrovo a dire
Hermione continuava a scrutarlo. La sua espressione al
momento era indecifrabile. C’era un solo particolare che lo turbava. I suoi
occhi. Sempre così vivi, così pieni di vita… si erano spenti. Come se si
trovasse a miliardi di chilometri da lui. Fu un attimo. Durò poco.
La sentiva lontana… irraggiungibile
Finì. Quella sensazione che lo aveva così fortemente turbato
finì. E non lasciò più traccia di sé.
Hermione era ancora lì. Sul volto dipinta un’espressione di
impazienza.
Gli rivolse un sorriso e concluse:
“ Ero venuta a dirti che il treno sta per giungere a
destinazione. Ti conviene mettere la divisa Harry”
Fece per andarsene. Ma appena fuori dallo scompartimento si
blocco.
Si rivolse nuovamente ad Harry:
“ Se hai bisogno di dirmi qualcosa, qualsiasi cosa ti turbi…
puoi dirmela senza esitare.” Iniziò Hermione. “ Ci sarò sempre per te…”
Fuggì via.
Harry era sconvolto. Cosa voleva dire? Lo aveva forse
scoperto. Aveva scoperto il suo segreto. Aveva forse scoperto che sarebbe,
presto o tardi, diventato un assassino? O che forse avrebbe dovuto morire tra
le più angoscianti pene?
No, non poteva averlo scoperto. Era impossibile. Eppure…
Scacciò la strana sensazione che gli avvolgeva il cuore e la
mente.
Il treno era arrivato.
Sarebbe stato un anno difficile. Lo sapeva.