Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: marguerite_murcielago    14/06/2013    1 recensioni
Greyhound - Partecipante al contest "One-shot, a te la scelta." indetto sul forum di EFP da _Sebba. "Margery guardò quel sorriso sprezzante, non diverso da quelli che aveva esibito durante tutta l’adolescenza: sua sorella sorrideva sempre come se in ogni frase si potesse, volendo, sbirciare tutto il mondo segreto che le stava dietro."
Genere: Drammatico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Partecipa al contest “One-shot, a te la scelta” indetto da _Sebba sul forum di EFP.

 

 

Greyhound

 

- Chi sono loro per giudicarmi? Sono io a decidere della mia vita! -, disse Ellen, le palpebre abbassate, gli angoli della bocca appena sollevati; Margery guardò quel sorriso sprezzante, non diverso da quelli che aveva esibito durante tutta l’adolescenza: sua sorella sorrideva sempre come se in ogni frase si potesse, volendo, sbirciare tutto il mondo segreto che le stava dietro.

 - Ellen -, disse, smarrita, ma lei tenne lo sguardo basso.

- Che cosa hai fatto? -, aggiunse, ansiosa.

- Tu che cosa hai fatto!? -, la aggredì, - Ho saputo tutto, ho visto tutto. Sono stata alla Torre, ma non mi hanno lasciato... Dio, come hai potuto fare questo a me? Dovevi essere la mia buona sorella, non quella di Maria. Sua Maestà -, disse in tono di scherno, - ha già una sorella, e capisco che ne sia invidiosa perché lei, be’, è migliore.

Margery impallidì. - La mi coscienza... -, cominciò a dire, ma Ellen la interruppe con una risata squillante. Non riuscì a pronunciare una sola parola: aveva fatto davvero quello che pensava fosse migliore per lei. E la Regina, disse una voce nella sua testa, non voleva la stessa cosa? Non è per questo che ha impedito a molti di prenderti in moglie?

Doveva solo toccarla, farle capire che per lei voleva solo il meglio, ma Ellen scappava, preferiva le ombre della notte invernale, il rosso funereo dei bracieri alla sua mano, e la guardava con gli occhi cerchiati ma asciutti, seri.

- No, Margery -, disse piano.

- Per favore -, sbuffò, impaziente.

Voleva solo spiegarle: se ci fosse riuscita, pensò, sarebbe stata perdonata.

Ellen guardò a destra, verso la porta, come se attendesse qualcuno; eppure non avrebbe atteso nessuno, lei lo sapeva. Lei aveva fatto condannare il suo stesso cognato. - Aspetterò ancora qualche minuto, poi tornerò a casa -, disse con naturalezza.

- Pensavo rimanessi a corte.

- No -,  scosse la testa, - non pensi sia troppo buio?

La guardò muoversi come uno spettro attraverso la stanza, allungare la mano per aprire la porta e chiamare un inserviente. In quel momento vide le sue labbra socchiudersi e scoprire i denti luccicanti, gli occhi spalancarsi ancora di più, come se non potesse trattenere oltre una felicità segreta. Il suo viso si contorse per un’emozione improvvisa.

- Aspetta! -, gridò Margery.

Entrarono con le spade luccicanti, gli sguardi truci, gli stivali pesanti.

- Ellen -, disse. Lei la guardò, in mezzo alle guardie alte e robuste; avevano detto che sarebbe stata condotta alla Torre; che era un’eretica; che covava malanimo nei confronti di Maria, e che voleva tradirla.

Si agitò appena: le sue braccia, nelle loro mani, sembravano fragili come ramoscelli.

Il cuore le batteva all’impazzata, quasi volesse fuggirle dal petto, mentre la certezza che sua sorella avrebbe smentito quelle accuse scivolava via, piano, come acqua che gocciava da una crepa. Aprì la bocca, poi Ellen fece un passo avanti.

- Margery -, disse, - come puoi aver pensato di tradire Sua Maestà?

 

***

 

Il coltello riflesse la luce delle candele, quando Ellen lo posò sulla tavola, tra loro.

Margery lo fissò: dopo tutto quello che era accaduto, le sembrava amaramente possibile che sua sorella decidesse di ucciderla con le sue mani. Sembrava un levriero, ammaestrato a correre avanti da solo, a condurre la caccia prima del padrone.

Poco a poco, lei aveva smesso di essere una damigella d’onore; aveva smesso di ricamare, e le carezze che destinava ai suoi cani sembravano venire dalle mani di una vecchia, che dalle sue. Fremiti nervosi le scuotevano, e le vene e i tendini spiccavano sotto la pelle sottile.

- Mi dispiace -, disse Ellen, fissandole.

Lei fece un sorriso pallido. - Le mie mani saranno l’ultima cosa da guardare, quando morirò.

Sua sorella piegò la testa di lato: dalla sua cuffia ricamata scivolò una ciocca di capelli rossi, un filo appena palpabile, che andò a sfiorarle la clavicola. Il suo viso era pallido e composto.

- Non morirai alla Torre -, la rassicurò, poi abbassò lo sguardo e raddrizzò il coltello con la punta delle dita. Margery sentì il cuore battere più forte; in preda alla paura, non sentì subito le sue parole.

- Vorrei che tu capissi, prima di decidere cosa fare.

- Come -, dovette respirare a fondo, - come puoi credere che possa capire? Hai mentito, e adesso sono condannata a morire per le tue menzogne. Forse vuoi dire che dovrei comprendere perché hai voluto ingannare il mondo, ma non esiste un motivo, perciò io non posso chiedertelo. La corte si è mossa, immagino, e stavolta ha voluto inghiottire me.

- No -, disse Ellen, - Solo mio marito è responsab... ma, mio Dio, adesso ho diciassette anni e sono vedova. Non avevi il compito di badare a me: io e lui stavamo bene, eravamo felici, avremmo potuto girarci attorno e proteggerci per sempre. Invece ho diciassette anni e ho visto il mio Daniel inginocchiarsi sul patibolo, e sporcarsi con il sangue nero di un vero traditore, e pregare per la salute della Regina, e morire davanti ai miei occhi! -, batté le mani sul tavolo, il viso distorto dalla rabbia: nessun sorriso malizioso, nessun segreto da carpire. Si fissarono a lungo, mentre i loro respiri rallentavano.

Solo allora Ellen sorrise.

Fu un sorriso sfolgorante, superbo; lei alzò il mento, guardandola con odio e pietà nello stesso tempo. Tanti anni prima... Margery ricordava un sorriso del genere sulle labbra di Anna Bolena, quando fu nel punto più alto che si potesse raggiungere.

- Tu hai detto la verità per obbedire alla tua coscienza; io ho mentito, per obbedire alla mia.

Allungò la mano, strinse il coltello e sentì sotto le dita il legno intagliato. Ellen la guardò, senza parlare, le guance bianche come cera; la Torre la aspettava, con il cappio o la scure o la fascina; sarebbe stata lontana dalla Regina, che non conosceva perdono nemmeno per lei.

- Mi spiace -, balbettò.                         

Il sangue ricoprì rapidamente il pavimento.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: marguerite_murcielago