Fanfic su attori > Logan Lerman
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Autore: _wallflower13    14/06/2013    1 recensioni
Abigail, Devonne e Will sono amici da quando sono incominciate le superiori. Le cose cambiano quando Devonne presenta ai suoi amici Logan, il suo ragazzo. Tutti sembrano felici per lei, sembrano infatti, ma non lo sono. Abigail prova una strana attrazione per Logan, mentre Will cerca di farle capire che è tutto sbagliato. Inoltre la vita riserva sempre delle sorprese, sia belle che brutte. Come finirà?
Spero di avervi incuriosito:)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scared

 

Cosa c’è di peggio nel sapere che la persona che ami appartiene ad altri? E che quindi non si accorgerà mai di te? Non ne ho idea. Penso di aver passato le due ultime notti a piangere nel sonno.

Appena sveglia metto la mia solita maschera da ragazza felice e mi fiondo a scuola. Lui è lì, in piedi, poggiato al muretto, mentre lei seduta gli aggiusta il colletto della camicia. Mi sforzo di sorridere e sospirando mi dirigo verso di loro salutandoli con un debole gesto della mano, Logan mi guarda per un secondo mentre abbasso lo sguardo, mi fermo per un istante ma poi proseguo verso l’entrata. Devonne in classe mi calcola più del dovuto, non vuole incappare nello stesso errore di qualche mese fa evidentemente, ma ora sono io a volere che si allontani, vorrei che la smettesse di chiedermi come sto, a cosa penso e come va con i ragazzi in continuazione. Non cambia nulla, niente nella mia schifosissima vita, è sempre tutto maledettamente uguale, un innamoramento o una cotta non cambiano nulla, anzi, mi aiutano a peggiorare il mio stato d’animo. Will se ne sta per conto suo su una panchina, accovacciato con la testa poggiata sulle ginocchia. Vorrei solo andare lì e dirgli che presto lei capirà e saranno felici, ma so che non è così, ho perso la speranza ormai. Gli rivolgo uno sguardo ed entro in classe, poggio lo zaino sul banco e trovo un bigliettino con un cuoricino rosso di sopra, colorato a mano e sbavato pure. Brad Pustola entra in classe ridacchiando con la faccia da idiota e con le mani cerca di formare un cuore. Giuro che sto per vomitare. Accartoccio il biglietto e attendo che la classe si riempia per non avere gli occhi di Pustola fissi su di me. Devonne entra tutta allegra e mi chiede se nel pomeriggio mi va di uscire con lei, e accetto volentieri.

La attendo alle giostre e dopo un po’ la vedo arrivare mano nella mano con Logan.

C’è anche lui, fantastico. Sbraito tra me e me. Devonne gli lascia la mano  per un secondo e corre da me.

-Senti , c’è un problema, mia madre non sa che mi sono rimessa con Logan, e siccome la cosa non le piace mi ha interrogato su dove andassi e con chi, se ti dovesse capitare di vederla potresti coprirmi? Per favore!- piagnucola, e accetto immediatamente, dopotutto è sempre la mia migliore amica. Lei mi abbraccia e corre via con Logan, sparendo per almeno un’ora.

Gran bel pomeriggio insieme! Penso. Si fanno vivi e propongono di andare a prendere qualcosa di caldo per contrastare il freddo di fine febbraio. Come mi aspettavo passano tutto il tempo a sbaciucchiarsi mentre i miei occhi restano bassi sul mio cappuccino e sul muffin e il mio cervello è praticamente disgustato. Ad un tratto mi alzo dalla disperazione e mi chiudo nella toilette per minuti interminabili, alla fine esco e trovo Devonne che imbocca Logan come se fosse un bimbo di tre anni, le carinerie piacciono anche me, ma questo è troppo, tornerei volentieri nella toilette se non mi avessero visto.

-Uhm..devo tornare a casa! Un imprevisto!- mento e dopo averli salutati scappo via verso casa. Non ne potevo più, giuro, è stato un pomeriggio di tortura. Mi rifugio a casa tra le zampe di Becks, che sembra l’unico a capire come sto.

Il mese seguente continua così, tra uscite nauseabonde in cui mi tocca sorbirmi baci e bacini e le loro patetiche smancerie e pomeriggi di studio per le interrogazioni, in cui Logan e Devonne non fanno altro che disturbarci con il rumore delle loro effusioni. Will però è molto cambiato ultimamente, non fa più caso alla coppietta e sembra non pensare più a Devonne, sembra felice, almeno lui.

-Sai dovresti farlo anche tu..loro sembrano felici come sono.- mi suggerisce una mattina in mensa mentre di fronte a noi Logan e Devonne stanno abbracciati e  lei vizia lui come un bambino dall’espressione schifata, disgustoso. Mi giro di scatto e fingo di cercare qualcosa al distributore.  

-Non puoi andare avanti così, dimenticati di lui come ho fatto io con lei.- continua facendomi l’occhiolino

-No Will, se l’hai dimenticata vuol dire che non l’hai mai amata!- cerco di mantenere un tono basso, non si sa mai.

-Volevo dire che mi sono semplicemente rassegnato.- risponde

-Ma non eri tu quello che doveva combattere fino alla fine?Ma per piacere!- sbraito sempre sottovoce, lui scuote la testa e la poggia alla macchinetta.

-È solo che li vedo così felici e..lascia perdere.- dice e se ne va via a testa bassa. Cerco di chiamarlo ma non solo è troppo lontano, non mi ascolterebbe nemmeno. Mi giro verso Devonne e Logan, lei mi guarda e dalle sue labbra leggo che mi chiede cos’ha Will, ma mi limito a farle un sorriso consolatorio. Non c’è niente che non va, a parte voi due.

Poche settimane dopo succede una cosa strana, in mensa Logan e Devonne litigano come due forsennati, dando spettacolo al resto della scuola, che ridacchia. Più tardi chiedo a Devonne cosa sia successo e lei mi racconta che Logan sembra essersi stancato della loro relazione e che hanno deciso di prendersi una pausa. Ma non mi basta sapere la sua parte e decido di andare a parlare da Logan, scoprire il suo indirizzo risulta più difficile del previsto, mi tocca seguirlo. Aspetto un po’ per bussare, e dopo quasi trenta minuti decido di suonare, mi apre lui, con gli  occhi bassi mi fa strada dentro casa. È molto carina, piccola ma organizzata bene, la cucina è attaccata alla sala da pranzo e delle scale portano al piano superiore. Io resto vicino alla porta.

-Cosa ti porta qui?- mi chiede levandosi la maglia e restando in canottiera.

Accidenti, partiamo con il piede sbagliato.

-Uhm..ho saputo del litigio tra te e Devonne..e.-

-Senti ti prego, non cominciare anche tu chiaro? Ti ho già detto che nessuno di voi conosce Devonne quando è fidanzata, non come la conosco io, è pressante, mi telefona ogni ora, manda continui sms, mi tratta come un bambino menomato, mi mette in imbarazzo e..e tante altre cose Abi, credimi, non mi va di stare qui a raccontartele.- mi interrompe, non so cosa dire adesso, mi ero già preparata un discorso da fargli ma sono rimasta senza parole, letteralmente.

-Io..non ce la facevo più credimi, ho cercato di sopportarla.- continua

-Ma allora perché ti ci sei rimesso insieme?- gli chiedo alzando un po’ troppo il tono di voce

-Vuoi sapere il perché? Non so forse quella sera era ubriaca o cose del genere, ma si è piantonata qui fuori dalle tre del pomeriggio fino alle 6. Bussando ogni mezz’ora, telefonandomi e mandandomi sms in continuazione. Mi sono detto che potevamo riprovarci, io sarei cambiato se lei non avesse ricominciato come prima. Io ho mantenuto, lei no, penso che una pausa la aiuterà a chiarirsi le idee.- racconta avvicinandosi.

Perché lo fa? Perché si avvicina??

-P..Prova a darle un’altra possibilità..almeno l’ultima.- balbetto. Lui mi guarda male e si avvicina correndo verso di me e poggia con violenza una mano sulla porta, inchiodandomi ad essa.

-Sono stanco di essere il suo oggetto, il suo giocattolo. Forse la farò troppo lunga, e forse non sono fatto per le relazioni.- io comincio stranamente a tremare, quel suo gesto mi ha messo un po’ di soggezione.

-Ti faccio paura? All’inizio non è mai così sai, anche quelle innamorate di me si accorgono che alla fine sono una delusione, anche tu te ne accorgerai.- continua, giuro di non capire il senso delle sue parole, so solo che sta davvero cominciando a mettermi paura.

-D-Devo andare..- balbetto e cerco velocemente di aprire la porta e corro via. Lungo la strada comincio a piangere, non so esattamente per quale motivo. Saranno state le sue parole, i suoi gesti.

Lui però lo sa, sa che provo qualcosa per lui, me lo ha chiaramente fatto capire. Vorrei solo tornare lì e fargli capire che lui non è una delusione, con me non lo sarebbe, ma l’unica cosa che riesco a fare è piangere come una bambina. In serata mi arriva un messaggio che mi riaccende il sorriso.

 

 

Scusami, non volevo trattarti in quel modo. Perdonami. -Logan

   
 
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