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Autore: Black_Sky    14/06/2013    1 recensioni
Lily Evans e i Malandrini in un mondo totalmente diverso da quello che conosciamo o quello dei libri della Rowling.
Faranno i conti con gli Hunger Games, Lord Voldemort e dominatori di elementi...
come se la caveranno?
Genere: Azione, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Voldemort | Coppie: James/Lily
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts, 31 maggio 1976, ore 3.00

<< James, vieni. È tardi, sono le 3.00 del mattino. Devi dormire.>>

James Potter  era rimasto tutta sera nella sala grande dei Grifoni, ad aspettare Lily, senza successo.

Un po’ se lo aspettava. In fondo la sua amica era stata estratta in quegli stramaledetti Hunger Games e probabilmente non sarebbe più tornata. Poche volte una ragazza aveva vinto gli Hunger Games, prevalentemente vincevano i ragazzi, più forti fisicamente e più abili nel maneggiare le armi più pesanti.

La voce dell’amico lo risvegliò dai suoi pensieri.

Gli occhi grigi dell’amico trovarono immediatamente i suoi e come sempre s’intesero subito.

James si alzò dalla poltrona rosso-oro e cominciò a camminare nella direzione dell’amico, sulle scale che davano al dormitorio maschile.

La sala grande era  praticamente deserta e i rumori dei suoi passi rimbombava nel silenzio della notte.

Sirius gli porse una mano e poi entrarono nella loro stanza.

La notte passò molto lentamente e in totale silenzio.

La mattina non fu tanto diversa: James aveva il morale sotto la suola delle scarpe e non aveva la forza neanche per parlare, Remus e Peter stavano parlando della ragazza di Londra e Sirius era rimasto in silenzio, senza parlare se non strettamente necessario.

Londra, Municipio, 31 maggio 1976, h 8.45

Quella mattina Katniss era stata svegliata prestissimo e fatta lavare e vestire con abiti eleganti e stravaganti, per la partenza per Capitol City.

Indossava un abito con il corpetto argento e la gonna in tulle blu, a taglio impero. I sandali con i tacchi altissimi argentati. Era bellissima.

Quando uscì dalla sua stanza con le guardie  incontrò per la seconda volta l’altro tributo, il ragazzo era ancora spaventatissimo e si vedeva.

I capelli corti e biondi erano pettinati e nonostante il vestito elegante blu notte e la camicia dorata sembrava non essere cambiato minimamente: gli occhi blu erano ancora spalancati e impauriti.

Uscirono dal municipio e un pacificatore, una delle guardie inviate da Capitol City, li fece salire su una macchina bianchissima, con i finestrini oscurati.

Li accompagnò fino a King’s Cross e lì fuori trovarono Lily e Kim.

Katniss non ne rimase sorpresa e le salutò con la mano e loro risposero.

Poi il pacificatore la tirò violentemente verso il binario.

Londra, King’s Cross, binario 9 ¾ , ore 9.00

Erano arrivati da pochissimo. James aveva tanto insistito che i quattro malandrini avevano preso le scope e seguendo i binari del treno che li aveva portati ad Hogwarts il 1 settembre, erano tornati indietro.

Attraversarono il muro in tempo per vedere un uomo vestito tutto di bianco, con un casco in testa, una pistola e un manganello alla cintura tirare una ragazza verso il binario numero 1 .

Videro anche Lily Evans, dietro la ragazza, con una bambina per mano.

James corse verso le due, seguito a ruota da Peter e Remus, lasciando il suo borsone per terra.

Sirius invece  rimase a osservare la ragazza dai capelli blu. Era bellissima, eppure lui l’aveva già vista.

James stava discutendo come al solito con Lily e lui non aveva voglia di stare lì ad ascoltare.

Era incuriosito da quei giochi, li odiava con tutto il cuore ma voleva vedere, era curioso.

Quando arrivò il treno non esitò a salire, nascosto dal mantello dell’invisibilità del suo migliore amico.

Seguì la ragazza dai capelli stravaganti, fino ad arrivare in un vagone superlussuoso, con divanetti in velluto, un buffet e un tavolino in cristallo.

Su una delle poltrone era seduta la donna che aveva estratto i nomi, tutta contenta e sorridente.

<< Salve, salve! Sedetevi, prego>> disse picchiettando una mano sullo schienale.

Le mani curate avevano le unghie di un lilla intenso con decori viola, tutto in tinta con i vestiti e i capelli, di un lilla chiarissimo.

Le labbra viola erano tirate in un lungo sorriso incoraggiante e la pelle bianchissima era luminosa.

Sotto il mantello Sirius rise di quella donna, non tanto per com’era vestita, quanto per come era truccata: oltre all’eccessivo uso della cipria e del rossetto viola aveva sugli occhi tonnellate di ombretto che dal lilla sfumava al  viola ed erano contornati da dei brillantini lilla. Il tutto rifinito da due ciglia finte di almeno tre centimetri.

Katniss, appena davanti al ragazzo invisibile, si fermò di colpo e si voltò.

Sirius in quel momento rimase pietrificato dal terrore di essere scoperto ma poi si ricordò di essere invisibile.

Già, ma non sembrava così.

Lei lo vedeva, se lo sentiva.

Lo osservava.

Si stavano guardando negli occhi, lui stupito e lei spaventata.

Lei , gli occhi verde smeraldo di lei sgranati, la bocca piena tirata in una smorfia di terrore.

Lui, l’espressione stupita, con la bocca spalancata e gli occhi grigi meravigliati.

Lei lo vedeva, ora ne aveva la conferma.

Lei lo sentiva.

Lei era bellissima.

Lei era morta.

Anche se non ora, nel giro di due settimane sarebbe morta.

Londra, King’s Cross, ore 10.00

<< Ehilà Evans!>> urlò James quando ancora mancavano una ventina di metri dalla ragazza.

Lei si girò di scatto e James la raggiunse.

Si fermò di colpo quando la vide bene: il vestito azzurro era stropicciato, i capelli spettinati e gli occhi gonfi.

Non l’aveva mai vista in quello stato e non avrebbe più voluto vederla così.

<< Cosa vuoi Potter? Tornatene a scuola. >> gli rispose lei fredda.

Stava per ribattere quando qualcuno urlò. Era Remus.

<< James, il treno sta partendo. >>

<< E allora? Siamo in una stazione è normale! >> rispose lui con il suo tono da arrogante.

<< Il treno… quello per Capitol City…. Con su Sirius >> spiegò lui.

Gli occhi di tutti si sgranarono per la sorpresa e James cominciò a correre a destra e a manca.

Il treno era già scomparso.

Non ci pensò due volte e montata la sua scopa, James Potter partì per Capitol City.

  
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