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Autore: xjelenalover    14/06/2013    1 recensioni
Era la nostra canzone, quella. Justin stava cantando del nostro amore.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love.







Dai Jus…smettil…smettila! riuscì a dire tra una risata e l’altra. Lo sapeva che odiavo il solletico, il bastardo. Ovviamente non si lasciava mai scappare l’occasione, ormai era quasi diventato un rito : dopo aver fatto pace mi saltava puntualmente addosso –senza curarsi minimamente se ci fossero altre persone con noi– e iniziava a torturarmi.
Riuscii miracolosamente a bloccargli le mani afferrandolo per i polsi e stranamente non si oppose, lo vidi distaccarsi da me e nella penombra intravidi il suo bellissimo sorriso che in quel momento assomigliava però più ad un ghigno, quel ghigno.
NO! – esclamai sbarrando gli occhi. Sapevo bene cosa significasse quel suo sorriso sghembo. Ecco, beh, ogni volta che voleva farlo ed io non ero d’accordo per ovvie ragioni, sul suo viso si faceva strada questo strano sorrisino, con il quale sembrava stesse dicendo ‘tanto lo facciamo lo stesso, non riuscirai a resistermi’.
Ehi, chi ti ha detto che voglia farlo? – parlò con calma, mantenendo quell’espressione da prendere a schiaffi. Per una frazione di secondo pensai di essermi sbagliata, ma me ne pentii subito dopo, quando ribaltando le nostre posizioni, riuscii a liberarsi dalla mia debole presa e portandomi le mani in alto mi immobilizzò sul letto.
Sei uno stronzo. – sibilai tra i denti, immaginando ciò che pochi minuti dopo sarebbe successo. Mi conosceva troppo bene, accidenti. Sapeva quali erano i miei punti deboli; come sempre li avrebbe sfruttati a suo favore e saremmo finiti per farlo.
In una stanza d’hotel. In Norvegia. Con Scooter ed il resto della troupe nella stanza accanto. Grandioso, pensai.
Il ghigno si distese in un bellissimo sorriso, quello che mi era mancato per tutti quei mesi e con voce maliziosa mi disse, avvicinandosi al mio orecchio. – Stai calma Mamacita. – sentii il suo fiato sul mio collo e le sue labbra distendersi in un sorriso ancora più grande. –Voglio soltanto farti rilassare un po’… – e dandomi un bacio sul collo, mi lascai andare un sospiro di piacere. Lo sentii sorridere ancora di più, il bastardo sapeva che non sarei riuscita a resistere. Iniziò torturandomi l’orecchio sinistro, per poi scendere lungo tutto il collo, lasciando una scia di baci incandescenti. Sentivo troppo caldo, nonostante non ce ne fosse. Si, sentivo decisamente troppo caldo.
Iniziò a giocare con la lingua, chiusi gli occhi, lasciandomi sfuggire un altro gemito.
Quando fai così mi fai impazzire… – sussurrò a voce bassa e anche roca probabilmente per la palese eccitazione che stavo iniziando a sentire premere sulla mia coscia sinistra. Ah, io lo starei facendo impazzire?! Stai facendo tutto tu, tesoro.Mhmm… – non riuscì a trattenermi più e mi lasciai sfuggirei un altro sospiro, stavo letteralmente andando a fuoco. Non era di certo colpa mia se il mio ragazzo ci sapeva fare con la lingua. Oddio, cosa diavolo stavo pensando?!
I mie perversi pensieri si arrestarono nel momento in cui sentii le labbra di Justin premere sulle mie. Dio, quanto mi erano mancati i suoi baci. Schiusi le labbra, permettendogli di entrare nella mia bocca e iniziammo un gioco dove lui era il cacciatore ed io la preda.
Ti voglio… – mi stupii delle parole che erano appena uscite fuori dalle mie labbra. Insomma, era sempre lui a prendere l’iniziativa, ma in quel preciso istante stavo scoppiando, non sarei riuscita a resistere ancora per molto. Volevo sentirlo dentro di me, volevo sentirlo di nuovo mio. Volevo fare l’amore con lui. Lo sentii sospirare rumorosamente, si stava eccitando il ragazzino. Sorrisi sulle sue labbra, mi piaceva l’effetto che anche io riuscivo a provocare su di lui, riuscendo a metterlo in difficoltà.
Mi liberò dalla presa e finalmente potei far sprofondare le miei mani fra i suoi capelli biondo scuro, tirandolo ancora più vicino a me. Riprese a baciarmi, questa volta con passione, brama, possesso.
Non ce la faccio più! – urlai quasi. Cercate di comprendermi, eravamo ancora vestiti, dannazione. Avevo bisogno di sentirlo nudo, tra le mie braccia, ero in astinenza da davvero troppo tempo. Riuscii a scollarmelo di dosso con non poche difficoltà e con il respiro ancora affannoso per via dei numerosi baci iniziai a spogliarmi velocemente, restando in biancheria intima.
Piccola, non ti facevo così intraprendente, di solito ti piace fare le cose con cal… – disse ridendo, ma non gli diedi nemmeno il tempo di finire la frase che mi fiondai nuovamente sulle sue labbra, mettendomi a cavalcioni su di lui. Lo sentii gemere, mentre spingevo il mio bacino sulla sua ormai evidente eccitazione. – ‘Sta zitto e spogliati. – gli ordinai, riuscendo a cogliere bramoso desiderio nei suoi occhi. Non se lo fece ripetere due volte e si tolse immediatamente maglietta e pantaloni della tuta, rimanendo in boxer. Sentii le sue mani muoversi sul mio seno ancora coperto, per poi spostarsi velocemente sulle mie natiche. Me ne schiaffeggiò una, provocandomi un leggero dolore. – Ahi, cretino... – Negli ultimi due anni aveva sviluppato un’ossessione per il mio povero sedere –diceva che lo eccitava in maniera incredibile– così quando ne aveva l’occasione non si dimenticava mai di palparmelo per bene.
 – Lo sai che adoro Kendall e Kylie. – No, non avete capito male. Aveva dato un soprannome alle miei natiche. Quanto poteva essere depravato?  – Senza offesa Kim e Khloe. – continuò rivolgendosi ai mei seni questa volta, prima di slacciarmi il reggiseno e iniziare a stuzzicarmeli con la lingua. Scoppia a ridere, ma la mia risata ben presto si trasformò in lungo gemito. Lo volevo, adesso. Lo fermai e gli sfilai i boxer, e sorrisi notando il suo amichetto ben eccitato. – Anche a me è mancato Jerry. – affermai spavalda, guardando la sua erezione. Iniziai a sfiorarla con le miei mani e accelerai quando sentii Justin gemere con voce roca. Si, mi era mancato davvero tanto Jerry.
Non riuscì a continuare il mio lavoro perché Justin mi prese e mi scaraventò distendendomi sul letto e iniziando a baciarmi lungo tutto il busto fino a raggiungere la mia intimità, ancora coperta dalle mutandine.
Credo che queste siano di troppo. – concluse, sfilandomele con una mano, prima di rituffarsi lì in mezzo. Mi voleva morta per caso? – Juss, ti prego… – mi lamentai continuando a gemere. Non poteva comportarsi così e torturarmi in quel modo. – Per favore… – tentai ancora, ottenendo soltanto dei mugugni in sua risposta. Dio, come ci sapeva fare con la lingua…stavo per raggiungere il culmine quando all’improvviso sentii un vuoto; si era allontanato. Mi alzai sui gomiti e lo vidi cercare qualcosa nel cassetto del comodino vicino al letto. Dopo essersi infilato un preservativo, si riavvicinò.
Per quanto io ami i bambini non credo che questo sia il momento più adatto per concepire Emory. – sghignazzò ritornando da me. – Tu sei completamente pazzo. – scandii bene le parole, arrossendo violentemente. Erano passati più di due anni da quando avevo rilasciato quella dichiarazione durante un’intervista a San Diego ed erano esattamente più di due anni che spesso, quando facevamo l’amore, mi rinfacciava questa cosa e non perdeva occasione per prendermi in giro. Una volta avevamo perfino discusso su quest’argomento perché mi aveva rivelato che non gli piaceva il nome Emory. Ma andiamo, Emory è il nome più bello del mondo, come poteva non piacergli?!
Si, hai ragione – la sua voce mi distolse dai miei pensieri e lo guardai in viso, scombussolata e dubbiosa. Quanto era bello…Sono completamente pazzo – continuò sistemandosi meglio fra le mie gambe. Il mio viso dovette assumere un’espressione ancora più sorpresa e dubbiosa, non ci stavo capendo nulla di quel discorso. Mi persi nelle sue iridi caramellate, nelle quali potei leggere tutto l’amore che racchiudevano.
Sono completamente pazzo di te. – furono queste le parole che mi disse entrando in me, chiudendo gli occhi e iniziando a muoversi più velocemente. Mi mossi e lo abbracciai, lo abbracciai come non facevo da molto tempo probabilmente, e sorrisi. Sorrisi perché adesso potevo rendermi finalmente conto che tutto era tornato alla normalità, che eravamo tornati semplicemente noi, Justin e Selena. Insieme.
Le spinte aumentarono e il piacere che iniziavo a provare mi annebbiò la vista. – Jus…Justin! urlai mordendomi il labbro inferiore. Non volevo che gli altri ci sentissero anche se dubitavo non lo avessero già fatto. – Mi piace quando urli…il mio nome. – mi rispose lui con la voce affannata, incrementando le spinte. – Dillo... – continuò spingendo più forte. – Dillo!  ripeté, questa volta con più decisione, affondando il suo viso tra i mei seni.
Lo accontentai, urlando il suo nome per il resto del tempo in cui facemmo l’amore, fregandomene se gli altri avrebbero potuto sentire.
Amore.Era tutto ciò che il mio cervello riuscì a concepire in quei frangenti di tempo. Amore. Per Justin, il mio Justin. Ti amo, pensai, quando entrambi raggiungemmo l’apice del piacere, abbracciati.
Rimanemmo in quella posizione per non so quanto tempo, probabilmente parecchio, aspettando che i nostri respiri tornassero regolari. Poco dopo Justin uscii da me, distendendomisi accanto. Istintivamente lo abbracciai forte, accoccolandomi sul suo petto;  non volevo che se ne andasse lontano da me.
Sono qui, piccola. – sussurrò lui sfiorando i miei capelli, mentre con una mano me li accarezzava.
Mi sei mancato Justin, non immagini nemmeno quanto. – dissi piano, baciandogli il collo.
Anche tu Mamacita. – mi rispose baciandomi dolcemente a fior di labbra, facendo aumentare i battiti del mio cuore. Sorrisi sulle sue labbra, iniziando a giocare con i suoi capelli. Questa volta nulla si sarebbe spezzato tra di noi, nulla ci avrebbe separato di nuovo. Non lo avrei permesso, tenevo troppo a lui, alla nostra relazione, a ciò che in due anni eravamo riusciti a costruire. Il nostro era un rapporto bellissimo, lo amavo più di me stessa.
Mi sollevai sui gomiti, continuando a contemplarlo in tutta la sua bellezza.
Pensi che gli altri ci abbiano sentiti? – gli chiesi seria, prima di vederlo scoppiare in una fragorosa risata.








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my space.

Scusatemi enormemente per il ritardo, davvero. Probabilmente nessuno sta seguendo questa storia ma mi sento comunque in dovere di scusarmi per l'enorme ritardo. Per quanto riguarda il capitolo, beh, questo è il primo vero e proprio. So che mi scambierete per una ninfomane/malata di sesso, ma era l'unico 'modo' che vedevo per iniziare la storia. Spero di non essere stata troppo spinta nella descrizione della scena, e spero ovviamente che vi piaccia. So che in molti non amano la coppia Jelena, ma sinceramente non mi andava di scrivere una storia uguale alle altre, dove Justin è il solito bello e dannato che si innamora di una ragazza  e dopo verie vicende riescono a mettersi insieme. Quindi non mi stupirtò se questa storia sarà letta da pochissimi, sempre se qualcuno la leggerà, ma ne vado fiera. Scusatemi per eventuali errori e vi auguro una buona lettura, se mai questa avverrà. :)
 

 
 
  
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