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Autore: NightOfTheHunter    15/06/2013    3 recensioni
Kate è una ragazza giovane e apparentemente normale che ha sulle sue spalle un peso enorme che tiene nascosto da mesi. Questo segreto la schiaccia sempre più e la porta dove una ragazza della sua età non dovrebbe mai arrivare. Con l'aiuto di un batterista, forse, riuscirà a guardare la vita con gli occhi di una sognatrice. In lui trova tutto l'amore e la forza che ha sempre desiderato.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Continuo a fissare quel fogliettino. Il cuore mi batte e la salivazione si è azzerata completamente. Sono seduta a terra non so neanch'io da quanto tempo. Piango. Piango pensando che quel mostro ha visto e parlato con la mia bambina: potrebbe farle quello che, fortunatamente, non ha fatto a me. Non riesco a spiegarmi come abbia fatto a trovarmi e ha trovare Christine. Questione di minuti. Se solo Leon non si fosse sentito male e Jared fosse arrivato in tempo, sarebbe stato tutto diverso. L'avrebbe riconosciuto dopo le foto apparse in tv dopo l'arresto: avrebbe fatto qualcosa. A volte penso che ormai il nostro destino sia già segnato e che noi possiamo solo scegliere difronte a dei bivi. I minuti. Solo dei pochissimi minuti che hanno fatto la differenza. 
Poso la custodia sul pavimento e mi passo le mani fra i capelli. Cerco di pensare, di trovare una soluzione, ma penso il peggio. Sono pessimista a volte. Cosa devo fare? Devo farlo entrare in casa mia come se nulla fosse? E se fosse armato? I ragazzi dove li porto? Devo dirlo a Shan?. Mille domande come queste si scagliano con forza contro il mio cervello, come una freccia e un bersaglio. Sento bussare alla porta e qualcuno tenta di aprire.
«Chi è?» Rimango seduta per terra e spero tanto che non sia lui. Cerco di calibrare il tono della voce per non far trapelare la mia tristezza.
«Mamma, vieni a fare la pappa con noi?» La voce di Joseph, cosi cristallina e innocente, mi fa scoppiare in lacrime. Aspetto qualche secondo prima di rispondere: ho bisogno di calmare i singhiozzi. «Mamma, perché sei triste?» Cerca nuovamente di aprire la porta ma capisce che é proprio chiusa a chiave.
«Amore...non sono triste...di a papà che la mamma non sta bene e che scenderà. Voi mangiate...corri cosi non si fredda la pappa! La mamma arriva subito» cerco di trovare le parole giuste in modo da calmarlo. So che é un bambino estremamente intelligente e che le mie parole non lo convinceranno mai. Se ha una sua opinione o pensiero, é difficile farglielo cambiare.
«Va bene, mamma! Ciao...» Tiro un sospiro di solievo e mi rilasso mentre sento che va via. Infilo la testa fra le gambe e riprendo a pensare. Mi gira quasi la testa al pensiero di lui dentro casa mia. Il cuore mi batte a mille. Non abbiamo protezione e non possiamo neanche chiamare la polizia. È un uomo pericoloso e questa volta non verrà disarmato. Non puoi minacciare qualcuno e venire senza un coltello o una pistola, visto che anni prima sei finito in ospedale. Potrebbe trovare una pistola ovunque o peggio ancora un coltello. Sento bussare alla porta e questa volta riconosco il rumore delle nocche sul legno. Mi alzo e apro lentamente la porta.
«Che succede?» Spinge la porta verso di me ed io faccio in tempo a spostarmi. Piomba in camera e mi prende il viso fra le mani guardandomi. «Perché stai piangendo, amore?» Abbasso lo sguardo e continuo a singhiozzare. Con un gesto della testa gli indico la fodera del dvd a terra e lui la raccoglie. Si siede al letto con le mani che tremano e la apre prendendo il biglietto dall'interno. Legge velocemente e alza la testa per guardarmi. «E ora chi cazzo é questo? Che vuole dai nostri figli?» Avrà cancellato tutto, daltronde sono passati anni. È un brutto ricordo e la sua mente avrà lasciato spazio ai ricordi più felici.
«Sono passati 15 anni, Shan...» Continuo a tenere la testa bassa e sospiro passandomi una mano fra i capelli. 
«15 anni da cosa?!» Si alza di scatto come il tono della sua voce, del resto. Mi avvicino lentamente a lui e gli accarezzo il viso.
«Sam...ha aspettato Christine fuori da scuola per darle questo...è uscito, Shan. È là fuori» getto fuori velocemente tutte le parole per evitare di ricordare. Cerco di non pensare a quello che sta succedendo. Sono cosi: tendo ad isolare il problema. 
Vedo il viso di Shan diventare rosso e sulle tempie iniziano a comparire alcune vene. Apre velocemente la custodia e la spacca in due aiutandosi con il ginocchio. La distrugge in mille pezzi senza toccare il fogliettino. I piccoli pezzettini di plastica fanno rumore quando si divinono in due fra le sue mani. I suoi occhi sono due palle di fuoco e la sua pelle ormai brilla per il sudore. Mi avvicino e gli strappo di mano quei pezzettini di plastica. Lo stringo a me e lui mi avvolge con le sue braccia. Appoggia la fronte sulla mia spalla ed io gli accarezzo la nuca come per calmarlo. «L'ha toccata?» Sussurra con la voce che trema piena di preoccupazione, ansia e spavento.
«No, le ha solo detto di darmi la custodia e basta. Ho detto a Christine che è un vecchio amico di famiglia...me l'avrebbe detto se le avesse fatto qualcosa» Abbiamo sempre cercato di proteggere i nostri figli dai fotografi e da altre persone. Sono stati esposti ai media per pochissimo tempo: dai pochi mesi fino ai 4 anni. Shan decise di fare un'unica copertina con intervista dove mostrava Christine. Mi disse che secondo lui non c'era nulla di male nel mostrare a tutti, sopratutto agli Echelon, la sua gioia: la sua bambina. Posò per la copertina di Rolling Stone nel settembre del 2015: Christine aveva 2 anni. Nella foto c'è Shan a petto nudo, solo con un jeans indosso, e Christine fra le sue braccia che regge un paio di drumstick fra le manine. È la foto più bella che io abbia mai visto. Lui sorrideva e Chistine aveva la classica faccia da bimba curiosa che non sapeva dove si trovava. Nell'intervista spiegò come ti cambia la vita quando diventi padre. Per la prima volta si lasciò andare a qualche dettaglio su suo padre e sul suo passato. Spiegò come la batteria l'avesse aiutato a superare i brutti momenti e le difficoltà della vita. Quel numero vendette tanto, forse fu il più venduto nella storia della rivista. Si lasciò andare e rispose a tutte le domande con semplicità. Da allora l'immagine della band è cambiata. Molte persone, molti genitori, si sono rivisti nelle parole di Shan e hanno cambiato il loro pensiero riguardo la band. Gli Echelon sono cresciuti a vista d'occhio e nel 2017 i Mars hanno pubblicato un nuovo album: Born, grow and run. Ancora una volta hanno superato se stessi, si sono rinnovati e il disco ha superato le vendita dell'album precedente Love Lust Faith + Dreams. Il modo di scrivere di Jared è cambiato, come il sound, e tutto il resto. Sono tornati ad essere rock come un tempo, come nella old school. Jared scrisse un paio di ballate rock riguardanti l'amore e il tradimento. Se, dal punto di vista dei sentimenti, Emma l'aveva distrutto, lui è rinato come artista. Nel settembre 2018, Shannon, compose una canzone al piano e scrisse le parole che poi cantò: una specie di ninna nanna dedicata a Christine. All'inizio decise di tenere tutto per se, come un regalo di un padre per sua figlia, ma Jared lo convinse a pubblicare il singolo su Itunes. Il 23 settembre del 2018 il singolo fu pubblicato e per 7 settimane rimase al primo posto in classifica. Era un uomo nuovo, diverso, e tutti se n'erano accorti. Gli Echelon rimasero impressionati dal suo modo di scrivere e di suonare il piano. Certo, la voce non è quella di Jared, ma Shannon cantava con il cuore: sussurrava. 
«Non possiamo chiamare la polizia e i nostri figli non posso rimanere qui...» Mi guarda negli occchi e posso leggere preoccupazione, quasi terrore, da parte sua. 

Sono seduta sul divano in salone e Shan è in piedi accanto alle scale. Lo stiamo aspettando. Abbiamo deciso di affrontarlo. I bambini sono da Jared nella villa a Malibù e nessuno sa nulla, compreso il frontman. La casa è tutta illuminata e la tensione é presente. Shannon continua a fissare il pavimento: indossa una canotta nera aderente, dei jeans e un paio di scape da ginnastica. Alza un attimo lo sguardo e si avvicina alla finestra per poi spostare leggermente la tenda. Dalla sua faccia che sbianca velocemente mi rendo conto che Sam è arrivato. Riaddrizzio la schiena per il brivido che l'attraversa. Sentiamo suonare il campanello e per la tensione mi alzo velocemente. Mi avvio verso la porta ma Shannon mi ferma, stampa un lungo bacio sulle mie labbra e va verso la porta.
«I Leto! Buonasera...» Sam entra prepotentemente in casa non appena Shan apre la porta. Indossa un vecchio pantalone con qualche macchia, una t-shirt scolorita, un berretto e delle scarpe a stivaletto. «Caspita che casa! Devi guadagnare bene Leto, anche se fate musica di merda!» Sam si guarda intorno mentre noi lo raggiungiamo in salotto. Fa scorrere le dita sul poggia schiena del divano e guarda attentamente il televisore e le altre cose tecnologiche. Shannon lo segue con lo sguardo per poi scuotere la testa.
«Punti di vita...» Gli risponde secco mentre io rimango dietro di lui e l'osservo.
«Siete i Leto giusto? Siete sposati?» Si volta e si avvicina lentamente a Shan. Arriva difronte al suo viso e lo guarda dritto negli occhi. 
«Si...siamo...» Lentamente il braccio di Shan si avvicina alla sua tasca posteriore del jeans dal quale vedo spuntare un manico di un coltello. «Sposati!» Estrae il coltello velocemente ma Sam lo ferma bloccandolo per il polso. Il mio cuore sussulta un attimo. Istintivamente porto la mano destra alla bocca e allungo la mano sinistra davanti a me: come per fermarli. 
«Che cazzo fai, Leto? Eh? 15 anni in carcere per colpa tua...si diventa forti li dentro!» I loro sguardi si incontrano sfidandosi. Sento i loro respiri pesanti diffondersi per tutto il salotto. Shannon apre la mano per poi lasciar cadere il coltello nella mano di Sam. «Bravo ragazzo! La cucina dov'è? Andate avanti!» Il tono della voce di Sam è cambiato rapidamente da quando è entrato in casa. Guardo Shan e abbasso la testa per poi dirigermi verso la cucina. Non riesco a pensare. Entro in cucina seguita da Sam e Shan. Lo sguardo di Shan mi sembra distrutto e so il perché: ha fallito nel suo tentativo. Voleva ferirlo o ucciderlo per mettere fine a questa storia. Sam entra in cucina e si guarda intorno annuendo: sembra apprezzare. Si avvicina al tavolo e sposta una sedia per poi metterla al centro della stanza. Shannon mi guarda e increspa la fronte: sembra non capire. Sam estrae, dalla tracolla che indossava, una corda e un sigaro che appoggia sul tavolo. «Accomodati batterista!» Ridacchia Sam e scuote la testa. Shannon lo guarda, chiude gli occhi in due fessure e si siede alla sedia. Lo sta sfidando, gli sta mostrando che lui non ha paura di Sam e di quello che può fare.
«Allora...come va, ragazzi?» Sam prende la corda e si avvicina alla sedia. Il mio cuore inzia a battere forte in quanto ho capito le sue intenzioni. Inizia a far girare la corda sui polsi di Shan, bloccandoglieli dietro la schiena, per poi chiudere il nodo intorno ai piedi. Sam sorride dando uno schiaffetto sul viso di Shan per poi avvicinarsi al tavolo. Afferra il sigaro, che porta alla bocca, e lo accende. 
«Stronzo! Affrontami da uomo! Non hai le palle? Ah no, scusa...ti ho fatto diventare donna l'ultima volta che ci siamo visti!» Sam chiude gli occhi in due fessure e con un gesto veloce si sposta verso Shan per dargli un pugno sul naso.
«Shan!» Urlo e tento di avvicinarmi a lui ma Sam mi spinge via dandomi uno schiaffo con il dorso della mano.
«Tu mi hai rovinato la vita! E ora farò lo stesso con la vostra...» Sam gli urla in faccia mentre tira i capelli di Shan, il quale, abbassa lo sguardo e tenta di voltare la testa. Mi massaggio la guancia e rimango a qualche metro da loro. Sam si accende il sigaro e appoggia il fondoschiena al tavolo. «Sai...Christine, vostra figlia, è davvero una bella ragazza» Shannon, che aveva la testa penzolante e bassa, la alza e lo guarda chiudendo gli occhi in due fessure.
«Ti spacco il culo!» Scandisce lentamente tutte le parole a denti stretti. Quasi lo sento ringhiare.
«Così piccola...così ingenua!» Ride e aspira un po' dal sigaro mentre ci guarda. 
«Te la fai con le ragazzine! Hai bisogno di far male ad una donna per averla...pezzo di merda!» Shan urla e vedo le vene del suo collo gonfiarsi. Tenta di liberarsi ma le corde sono troppo strette.
«Tua figlia è una troia! Come la mamma!» Rimango impassibile davanti alle sue parole. Non posso reagire e non posso fare nulla.
«Come tua moglie che ti lasciò! Non ti sopportava più!» Sam si avvicina di nuovo a Shan e lo guarda serrando le labbra in una linea dura. Sfila il sigaro dalla bocca e lo preme con violenza sull'avambraccio sinistro di Shan. Lui urla. Delle grida di sofferenza che fanno bloccare il mio cuore per qualche secondo. Abbasso la testa e chiudo gli occhi mentre le urla roche e graffiate di Shan mi distruggono.
«Che cosa vuoi?» Alzo la testa e guardo Sam, il quale, si ferma e getta il sigaro a terra. Shannon ha gli occhi lucidi e il viso rosso. Sul suo braccio c'è la forma del sigaro rossa, un po' viola, e gonfia. 
«Quello che non ho fatto anni fa! Devo scoparti...qui, davanti al tuo uomo!» Guardo Shan e piego le braccia iniziando per iniziare a sbottonare la camicetta. Lo sfido con lo sguardo mentre finisco di sbottonare gli ultimi bottoni.
«Allora fallo e poi sparisci! È questo quello che vuoi? Vendicarti scopandomi davanti a mio marito? Fallo! Ma se poi non vai via, ti uccido con le mie mani!» Guardo gli occhi di Sam che bruciano di desiderio alla vista del mio reggiseno. Mi avvicino al tavolo e mi siedo leggermente. In tutti questi anni non ho mai smesso di fare autodifesa sia per sport che per cavarmela in queste situazioni. Ma con lui è diverso. Con lui ritorno ad essere quella ragazza indifesa e imparuta di anni fa. 
«Kate, no! Kate!» Mi urla Shan mentre Sam si avvicina a me. Lo guardo dispiaciuta e abbasso la testa. Sam mi accarezza le coscie per poi iniziare a baciare il mio collo.
«Oh, Leto...guarda attentamente!» Mi sfila la camicetta mentre preme la sua schifosa erezione contro la mia coscia. 
«Aspetta...Sam...» Alzo la sua testa dal mio collo e lo guardo. «Se mi giro, se ti metti tu appoggiato al tavolo, lui vede meglio» gli faccio l'occhiolino mentre mi mordo il labbro. Guardo la faccia dubbiosa di Shan che sembra non capire. Sam annuisce e si gira appoggiandosi al tavolo.
«Non dirmi che tua moglie non è troia, Leto! Vuole offrirti uno spettacolo in prima fila!» Sam alza il sopracciglio per poi riprendere a baciare il mio collo. Piego leggermente il busto e faccio notare a Shannon il coltello che porto nella tasca posteriore del jeans. Non potevo non proteggermi con qualcosa. Non potevo essere completamente disarmata davanti a lui. 
«Sam, perché mi fai questo? Perché mi odi così tanto?» Shannon tenta di distrarre Sam rivolgendogli delle domande. Sam ci casca e inizia a rispondergli fermandosi.
«Perché hai tutto! Perché sei uno stronzo ed io odio quelli come te...hai una casa, dei figli, una moglie e la fama! E tu...» Shannon lo interrompe urlando mentre io porto la mia mano destra sulla tasca posteriore del jeans.
«Kate, ora!» Urla Shan e con un gesto veloce, estraggo il coltello dalla tasca e lo infilo rapidamente nella coscia sinistra di Sam. Mi allontano e mi avvicino a Shan. Inizio a liberarlo dalla corda mentre Sam si accascia a terra gridando e bestemmiando. Shannon si alza velocemente e mi stampa un lungo bacio sulle labbra prendendomi il viso tra le sue mani.
«Ti amo! Sei stata bravissima!» Mi accarezza il viso e si dirige verso Sam. Io non rispondo, mi limito a sorridere. Sono un po' sotto shock: ho appena infilato un coltello nella coscia di un uomo.
Guardo Shan che afferra per i capelli Sam e lo constringe ad alzarsi. I ricordi degli anni e anni prima riaffiorano nella mia testa. Ricordo quel giorno come fosse ieri. Shannon sbatte Sam al muro e inizia a dargli una serie di pugni nella pancia per poi passare al viso. Sam tenta di raschiare il viso di Shan per respingerlo. Ci riesce. Shan finisce al centro della stanza e Sam inizia a dargli dei calci che Shan tenta di schivare. Alcuni gli schiva ed altri gli incassa. La colluttazione continua e Shannon sembra avere la meglio. Sam bracca Shannon sa dietro avvolgengo il suo braccio intorno al suo collo. Il batterista inizia a tossire e tenta di liberarsi quando decide di spingere più a fondo il coltello nella coscia di Sam. Sento di nuovo gridare e la presa del braccio di Sam, intorno al collo di Shan, si fa sempre più stretta. 
«Shannon!» Sento urlare una voce maschile alla mia sinistra. Shannon si volta dandoci le spalle di Sam. Volto la testa a sinistra e noto una canna di una pistola, nella mano di un uomo, che fuma. Un forte rumore di sparo si é diffuso per tutta la casa. Giro la testa e noto che la testa di Sam inizia a sanguinare. Si accascia a terra mentre il sangue inizia a scorrere e sporcare tutto il pavimento. Tutta l'azione é avvenuta in pochi secondi ma a me sono sembrati minuti: mi sembrava di essere in slow-motion.
«Kate! Kate!» Shannon si avvicina a me prendendomi il viso fra le mani e mi guarda. Rimango immobile come se il mio corpo fosse congelato. Continuo a fissare il corpo di Sam sul pavimento, dalla cui testa, zampilla un po' di sangue.
«Kate!» Ripete Shan ed io scuoto la testa.
«S-si...» Il mio cuore non smette di battere velocemente e il mio respiro fatica a ritornare normale.
«È tutto finito» mi sussurra all'orecchio mentre mi abbraccia. Volto la testa a sinistra e noto che in cucina entrano delle persone vestite tutte di bianco o nero: alcuni sono della polizia. Sposto un attimo lo sguardo verso un uomo: mi sembra di conoscerlo. Sono passati anni e la brizzolatura è ben visibile ma ci scommetterei: è il detective Nick Malone. Noto che la sua mano impugna la stessa pistola che ho visto pochi secondi prima. Ha sparato lui a Sam. Mi sciolgo dall'abbraccio e noto che il corpo di Sam viene avvolgo in un sacco nero dagli uomini vestiti di bianco.
Shannon mi prende per mano e ci avviamo verso la porta di casa.
«Nick...grazie...sono in debito con te!» Dice Shan al Detective che si é appostato sulla porta per seguire le operazioni. 
«Grazie per averci chiamati, Shannon. Eravate in pericolo e vi era stato espressamente detto di non chiamare la polizia...ma, finalmente, ora tutto è finito!» Continuo a tenere la testa bassa mentre il mio corpo riacquista i ritmi normali.
«G-grazie...» sussurro. Non mi era stato detto che sarebbe intervenuto il Detective e che ci sarebbe stato un piano. Ora non m'importa, voglio andare dai miei figli e non pensare più a Sam. 
«È tutto okay, Kate...» Mi posa una mano sulla spalla mentre si avvicina con il viso a Shan per sussurrargli qualcosa. «Andate dai vostri figli, qui ci pensiamo noi...andate!» Shannon annuisce e institivamente abbraccia Nick.

Siamo arrivati da pochi minuti a Malibù da Jared e, Shan, sta parcheggiando il suv. Non appena siamo usciti di casa, una serie di persone ci ha accolti e portati in ambulanza. Abbiamo deciso di non andare all'ospedale e curarci li dentro in quanto volevamo riabbracciare i nostri figli. Mi é stata data una maglia e a Shan è stata medicata la bruciatura. Non abbiamo chiamato nessuno e nessuno sa nulla di tutta questa storia. Pensiamo di non dirlo mai a Constance in quanto potrebbe essere un brutto colpo. Per quanto riguarda Vicki, ho bisogno di riorganizzare i pensieri e vederla. Scendiamo dal suv e citofoniamo a casa di Jared. Lo abbiamo chiamato, durante il viaggio da L.A a malibù, per raccontargli tutto e per non far capire nulla ai ragazzi: come se nulla fosse successo. Ci ha chiesto se stavamo bene e ha evitato di chiederci dei dettagli perché probabilmente i ragazzi ascoltavano.
«Shan! Kate!» Jared apre la porta e ci abbraccia forte, insieme, in un unico abbraccio. 
«Mamma!» Urlano all'unisono i miei ragazzi. Corrono verso di me ed io mi inginocchio per abbracciargli. «Zia!» Anche Leon mi abbraccia. Mi scende qualche lacrima vedendo i miei ragazzi e mio nipote felici. Non so se verranno al corrente di questa storia quando saranno più grandi. Per ora voglio solo che vivano la loro adolescenza senza pensieri e paura.
«E nessuno saluta papà o zio! Bravi!» Shannon ridacchia mentre Jared lo guarda un po' commosso. Si abbracciano come due fratelli che hanno superato insieme, e non, mille avventure e difficoltà. I ragazzi si liberano dal mio abbraccio e corrono da Shan, il quale, si butta a terra mentre i ragazzi si sdraiano tutti su di lui.
«Shannon...» Sussurro mentre mi alzo e lo guardo. Lui diventa subito serio e prega i ragazzi di stare buoni per qualche secondo. «Shannon...diventerai papà...Jay, tu zio...Chris, Joseph, avrete una sorellina o fratellino...e tu Leon un cuginetto o cuginetta...insomma, sono incinta!»

   
 
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