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Autore: DanzaNelFuoco    15/06/2013    3 recensioni
Avete presente la mitica canzone dei Gem Boy, "Potter fesso", la parodia di "poker face" di Lady Gaga? Ecco io sì, e cosa mai poteva nascere dalla mia mente bacata se non una raccolta di drabble più o meno serie (molto meno che più) scritte s ispirazione di una strofa o addirittura un verso della canzone? E' la mia prima song-fic in assoluto e non volevo essere noiosa, dunque eccovi il mio esperimento!
Genere: Parodia, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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12)sei uguale a tuo padre
 
Oh ohoh oh oh ohoh ohoh oh oh ohoh
Se prima avevo dubbi adesso non ne ho
Oh ohoh oh oh ohoh ohoh oh oh ohoh
Il professore piton ti porta in roulotte

 
Era chiuso in quella sottospecie di casa, grande tre metri per tre, più una roulotte che un edificio, e non poteva uscire. 
"Harry, è per il tuo bene, finché non troveremo il modo di sconfiggere Voldemort devi restare al sicuro. Nessuno ti troverà lì..." gli aveva detto Silente.
"E allora perché deve esserci anche LUI?"
"Il professore Piton sarà il tuo contatto con il mondo esterno. I tuoi amici non possono lasciare la scuola, né fare la spola o i mangiamorte potrebbero accorgersi di qualcosa. Solo il professor Piton, non desterebbe sospetti." e così si era conclusa la conversazione ed era iniziata la sua prigionia, spalla a spalla con l'uomo più odioso del mondo.
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Facevano colazione insieme tutte le mattine perché era Piton a portargli il cibo. Tre pasti al giorno e tre volte la stessa frase :" non imbronciarti a quel modo Potter, anche io non vedo l'ora di smettere di farti da cameriera. "
Cenavano insieme, poi il professore andava nella sua camera da letto e trascorreva lì la notte nel timore di un attacco notturno. 
Una sera a cena Harry gli chiese di passargli il sale.  
"Alzati e prenditelo Potter, non sono la tua cameriera, per quanto ti piaccia crederlo."
Era la goccia che aveva traboccare il vaso. 
"Perché mi odia tanto?"si era ritrovato ad urlargli contro.
"Perché sei uguale a tuo padre." Aveva risposto calmo l'altro il viso a pochi centimetri dal volto accaldato dell'altro.
Tra i due era calato il silenzio, poi il professore aveva aggiunto dolcemente:
"Hai gli occhi di tua madre." e aveva posato lievemente le sue labbra su quelle del ragazzo.
 
 N.d.A.
Così questa è la fine. Fin. The end. 
Che cosa triste. Sì perchè in fondo a questa panzana mi ero affezionata.
Sapete, credevo che sarebbe stata una soddisfazione mettere la spunta alla domanda "completa?", invece no, mi dispiace un sacco.
Voi sarete contenti, finalmente questa follia è finita! Anche io lo sono in un certo senso. Ma vedete, questa è la prima cosa che finisco (ho due long ancora in fase di scrittura) e lascia un po' un senso di vuoto. 
Ok la smetto o le nda diventano più lunghe della drabble. Grazie a tutti quelli che hanno commentato, messo la raccolta tra preferiti, seguiti e ricordati. Vi adoro tutti. 
Un abbraccio, DNF
  
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