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Autore: zaynick    15/06/2013    4 recensioni
Una storia travagliata tra i due finita con un colpo di scena.
Ora lei ha una famiglia e lui ricompare dal nulla e proverà a rincominciare da capo,ma lei proverà a non cadere nella sua trappola.
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Questo è il continuo di una prima parte My best friend..
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quella porta passò a grandi falcate un uomo alto,muscoloso con una leggera barba incolta sul viso e i capelli brizzolati.
Gli occhi vagavano in cerca evidentemente di me,e poco dopo si posarno infatti sulla mia figura.
ero rimasta immobile,bianca in volto e a bocca aperta.
La persona che mi raggiunse era mio padre,lo stesso uomo che abbandonò mia mamma e me sotto un ponte,costrette a ricostruirci una vita da sole e indipendenti,costrette a rincominciare da capo.
Era stato in carcere più volte o per violenza su di me omia mamma o per guida in stato di ebrezza.
Ci lasciò con la scusa che la causa del suo essere un uomo cattivo fosse data dalla presenza di noi due in casa.
Non lo definivo ne padre,ne uomo,perchè non è unapersona degna di nome colei che arriva ad uccidere per ripicca un uomo,lo stesso uomo che rendeva felice mia mamma quando con lui non ne aveva più.
Mio padre era sempre stato distante e mia mamma l'ennesima volta che fu messo dentro,scappò portnadosi dietro me ancora bambina.
Scappammo qua a Londra in modo che mio padre non mi trovasse,ma evidentemente ci riuscì.
"Bocciolo"disse venendo verso di me.
"Stalle lontano zio"disse El mettendosi davanti a me per evitare che mi sfiorasse soltando.
"Elleonor quanto sei diventata grande,ma ora spostati devo parlare con mia figlia."disse scansando El con forza.
"tesoro devo parlarti"disse guardandomi negli occhi.
Quello sguardo così falso mi fece riafforare mille ricordi che avevo cercato invano di cancellare e con i quali avevo imparato a convivere.
"cosa vuoi da me?"chiesi stringendo i denti.
"Devo chiederti un favore"disse."Mi servono dei soldi"continuò.
"Quanti esattamente?"chiesi.
"120 milioni."disse
Io strabuzzai gli occhi alla somma esorbitante che uscì dalle labbra dell'uomo di fronte a me.
"David dove li troviamo tutti quei soldi"esclamò Ally.
"Non lo so,ma sappi che se non mi aiuti tu verrai giù con me."disse.
"E perchè mai"chiesi con sufficenza.
"Perchè se non pago il debito tu ti ritroverai su una strada a fare la puttana nel patto ci sei anche tu."
"Cosa mi hai venduta alla mafia?"chiesi sbarrando gli occhi.
"Pensaci,ti verrò a prendere io stesso senò"sussurrò all'orecchio.
Se ne andò lasciando me e le mie amiche esterefatte dalla rivelazione.
Così chiamai Lousi sperando che fosse in compagnia dei ragazzi.
-Pronto-rispose la voce di Louis.
"Amore sei con i ragazzi?"chiesi.
-si sono qui con me-
"Ragazzi torniamo a casa domani,abbiamo un problema"dissi.
 
La mattina dopo io e le mie amiche eravamo sull'aereo dirette a Londra,con gli esami spostati a nuova data da destinare.
L'aereo partì senza alcun ritardo e lo stesso arrivò in perfetto orario.
fremevo dalla voglia di ricvedere i miei bambini ma io e Louis saremmo dovuti partire velocemente per Roma.
Scesimo le scale spintonando anche qualche persona che se la prendeva con calma ma noi di tempo non ne dovevamo sprecare.
Appena fuori dall'aereoporto davati alla macchina nera di Louis c'erano tutti i ragazzi e i miei due piccoli gemelli,che appena mi videro mi corsero in contro.
Lasciai cadere la borsa a terra e mi rannicchai sulle ginocchia per accogliere tra le braccia i miei due piccole.
"Mamma"urlarono in coro correndo verso di me.
"Ci sei mancata"disse Niall dandomi un bacio sulla guancia.
"Anche voi mi siete mancati tantissimo."disii baciando la guancia prima di uno e poi dell'altro.
poi ci avvicinammo alla macchina dove Ally e El avevano già raggiunto i loro amati,io appena vidi Louis allacciai le braccia intorno al suo collo e attaccai le mie labbra alle sue ricevendo dai bambini un verso di disgusto.
Ci staccammo e iniziammo a ridere di gusto per la faccia schifata della piccola Darcy.
salimmo in macchina salutando le altre due coppie pronte ad andare a casa loro.
Arrivammo a casa in compagnia di Niall.
Entrammo,sistemai le mie borse sul divano per poi spostarci noi tre in cucina.
"tesoro vai a giocare con tua sorella"Dissi al piccolo Niall.
Noi intanto,nel fratempo che i bambaini giocavano nel salotto io dovevo parlare con Louis e Niall.
"Louis credo che tu debba sapere delle cose."dissi tenendo lo sguardo sul banco in legno della cucina.
"Senza paura amore,ti rimarrò accanto sempre."disse posndo il suo barccio sulle mie spalle.
"ho sempre vissuto con mia mamma e questo lo avete sempre saputo tutti.Ma una cosa non sapete .
Dove fosse finito mio padre non lo sa nessuno,ma ora che ne va di mezzo il bene di me setssa e della mia famiglia ho bisogno di voi due.
Mio padre lasciò me e mia madre piene di debiti e fino a qua riuscimmo a pagarli anche perchè il lavoro dia madre lo permetteva,ma i problemi si crearono quando mio padre si mise in comunità con la mafia e fu messo in carcere più volte e noi ci rovinammo per farlo uscire e per pagare suoi conti in sospeso con dei mafiosi esteri.
Mia madre allora decise di scappare ,ma ora mi ha trovata e mi ha costretta a pagare il suo debito."
"Debito di quanto ?"chiese Niall.
"120,000,000 euro."dissi.
"Ma non puoi rifiutarti?"disse Louis.
"si potrei ma ucciderebbero mio padre."dissi
"Ma perchè lo fai allora?"
"Non lo faccio perchè sia mio padre,ma perchè nel suo patto ci sono anche io.Mi metterebbero su una strada a fare la escort"dissi.
"cosa possiamo fare."chiese Niall.
"Amore tu dovrai rimanere qui con i bambini,mentre Niall mi accompagnerà a Roma da delle conoscenze."dissi.
"MA non posso venire io con te."disse Louis.
"No amore,ormai i bambini ti vedono come punto di riferimento,con te non faranno domande,se vedranno saprire entrambe i genitori si chiederebbero troppe cose.
"E perchè hai scelto me?"chiese Niall.
"Perchè sei la persona di cui mi fido di più"dissi.
Era un favore troppo grande da chiedere,ma se non lo avessi chiesto a loro io sarei finita male.
"Ci stiamo"dissero in coro i due dopo essersi guardati.
Così era deciso io e Niall saremmo partiti il giorno seguente per Roma.
Prima le cose si facevano più tempo rimaneva a me.
  
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