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Autore: Meow_    15/06/2013    4 recensioni
Era tardi, avevo sonno, mi bruciavano gli occhi; ero sdraiata sul mio letto e stavo leggendo Harry Potter e La Pietra Filosofale, di J.K. Rowling.
Proprio mentre stava cercando uno scompartimento… Poof. Non mi ricordo più niente, solo un vuoto di qualche ora.
Mi sono risvegliata qui, in una stazione in cui non sono mai stata. Forse l’ho già vista da qualche parte, ma non mi ricordo bene.
-
«SOFIA!!» mi chiama per la quarta volta quella che riconosco essere la voce di Draco Malfoy.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Capitolo 4
Memoria




I miei genitori si girano verso di me e spalancano gli occhi, sconvolti, come se avessero appena visto un fantasma. Tutto questo mi diverte.
«Allora, cosa devo sapere?» chiedo di nuovo.
Un leggero rossore invade le guance di mio padre, mentre mia madre diventa pallida. È buffo osservare le loro differenti reazioni.
«Io… Cioè noi… Ecco… Insomma… Ecco, sì, abbiamo deciso che… Che prendiamo un cane!» balbetta mia madre, e appena finisce la frase, la sua faccia assume un’espressione confusa; anche lei crede che sia una scusa banale.
«Mamma, noi abbiamo già un cane. E perché balbetti?» chiedo, divertita. Ho sentito chiaramente il nome di Silente. So che cosa mi stanno nascondendo, lo sapevo che era tutto vero.
«Be’, ne prendiamo un altro… È bello avere molti cani» cerca di giustificare mio padre.
«Certo, e magari questo lo chiamiamo Silente, non è vero?» chiedo.
Le ginocchia di mia madre tremano per un secondo e lei barcolla.
«Si-silente? Perché no, è un b-bel nome!» continua lei con la sua storiella.
«Okay, adesso basta. Era divertente fino a poco tempo fa, ma ora voglio sapere la verità. Tutta» dico.
«Questo è tutto quello che dovevi sapere, non c’è altro. Vai a studiare, adesso!» dice mio padre, ma non è molto convinto nemmeno lui.
«Se mi permetti, questa è la mia vita. Voi non avete nessun diritto di tenermi nascosto qualcosa del genere!» dico, alzando il tono di voce.
«Ma cosa credi che dovremmo dire?» ridacchia mio padre, «Pensi forse che quelle storielle nei tuoi libri siano la realtà? Cresci, Sofia!».
«È curioso, sai? Io non ho nemmeno accennato alle storielle dei miei libri, eppure tu hai subito pensato a quello… Che coincidenza, eh?» dico.
«B-be’, è ovvio, no? Tu parli sempre e solo di quello» cerca di difendersi lui.
«Papà, basta. Davvero. Voglio sapere cosa mi state nascondendo, lo voglio sapere ora!» urlo.
«Sofia, basta. Vai in camera tua» risponde mia madre.
«No!» strillo.
Non me ne voglio andare, voglio sapere cosa mi hanno nascosto. Voglio sapere cos’è veramente la mia vita. È chiedere troppo?
I miei genitori approfittano del mio breve momento di distrazione per prendermi di peso e portarmi in camera mia, chiudendomi poi a chiave.
Questo mi fa sentire molto come Harry, ma in fondo se questo è il prezzo da pagare per essere magici, io ci sto.
Quei due non sembrano intenzionati ad aprirmi, così prendo un libro per passare il tempo. Ovviamente voglio restare in tema: prendo Harry Potter e la Pietra Filosofale, c’è ancora il segnalibro dall’ultima volta che l’ho letto.

«Sofia? Ti sei addormentata di nuovo?» chiede Draco.
Apro gli occhi immediatamente, stavolta siamo nell’aula di Storia della Magia, una noia mortale. Il professor Rüf, o meglio: il suo fantasma, spiegava con un tono di voce così monotono che era impossibile seguirlo, solo Hermione ci riusciva. Ci credo che mi ero addormentata.
«Ti stavo chiedendo» riprende Draco, «Se tornerai a casa per Natale».
Natale?! Il giorno prima ero praticamente appena arrivata… Non era possibile! E poi, io e Draco eravamo diventati così amici? Ogni volta che mi trovavo ad Hogwarts, ero sempre con lui, e ora siamo seduti nello stesso banco. Mi giro e vedo Pansy che mi lancia occhiate furiose, ma diventa rosso e distoglie lo sguardo non appena si accorge che la sto guardando. Sorrido appena, Draco Malfoy preferisce me.
«Sofia?» continua Draco.
«Sì, scusami» rispondo, poi penso alla domanda che mi ha fatto. Cerco di non arrossire, ma la temperatura è salita di parecchio. Casa? Non ho nemmeno idea di chi siano i miei genitori nel Mondo Magico, non so nemmeno se ho una casa che mi aspetta, non so assolutamente niente.
«Credo che rimarrò qui ad Hogwarts. Sai, i miei genitori mi mancano, ovviamente, ma questo è il primo anno qui e voglio divertirmi completamente. Tu che fai?» dico, cercando di essere disinvolta.
«Ah» risponde lui, e vedo chiaramente l’entusiasmo sparire dal suo volto. «Io devo tornare a casa e sai, pensavo che tu e la tua famiglia sareste potuti venire qualche volta, alla villa. I nostri genitori si tengono in contatto, com’è normale nelle famiglie di Purosangue, ho sentito mio padre nominare i tuoi genitori, a volte. Ma va be’, non importa».
«Sai, Draco, potremmo fare qualcosa di più divertente» dico all’improvviso.
Il suo volto si illumina. «Cosa?» chiede.
«Perché non li convinci a lasciarti qui? Potremmo divertirci un sacco, potremmo spiare Potter e fargli qualche scherzo…» propongo.
«Mi piacerebbe un sacco» risponde, e un’ombra di malvagio divertimento gli attraversa gli occhi, «Ma non credo che ci riuscirò».
«Fallo per me» dico, sorridendo.
«Ti prometto che ci proverò» risponde, sorridendomi a sua volta.

«Sofia, c’è una persona per te» mi sveglio e sono di nuovo in camera mia, c’è mia madre che mi sussurra per farmi svegliare.
Mi sono addormentata con il libro addosso, di nuovo. Mi alzo svogliatamente, delusa per l’interruzione del sogno, e scendo giù.
Quasi non credo ai miei occhi, quando vedo la figura che mi attende all’ingresso.
Barba e capelli grigi e lunghissimi, occhiali a mezzaluna, occhi di un azzurro penetrante, naso aquilino: è proprio lui, Albus Silente.
«Che… Che cosa?» chiedo, senza parole.
«Cara Sofia… Ci incontriamo di nuovo» risponde lui, con un sorriso divertito.
«No… Io non l’ho mai vista, non nella realtà» rispondo, confusa.
Ma poi rifletto: qual è la realtà e qual è la finzione? E se tutti i sogni che faccio non fossero semplici sogni?
«Mi può spiegare che cosa sta succedendo, per favore?» chiedo, supplicante.
«Oh, Sofia. Lo capirai altre mille volte, non ce n’è bisogno» risponde, sempre allegro.
Ma che ha da ridere? Gli sto chiedendo una cosa importante, non lo vede che non sono per niente divertita?
«Facciamo questa cosa in fretta, per favore» dice mio padre.
«Cosa?» chiedo.
«Shh» risponde Silente, e mi punta la bacchetta addosso.
«No, no, fermi, voi non potete! Qualsiasi cosa stia…» e poi crollo.

Mi risveglio dopo qualche ora, credo, nel mio letto. È come se stessi dimenticando qualcosa di molto importante, ma non mi ricordo cosa. Poi mi viene in mente: devo studiare per la verifica di matematica, cos’altro poteva essere, se non quello? 


Alla fine ce l'ho fatta, ho aggiornato seriamente! Sono solo in ritardo di 6, 7 mesi, ma roba da niente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e ringrazio chi segue la storia e recensisce.
La prossima volta prometto che aggiornerò in tempo, tra circa 2-3 settimane. A presto!
Twitter: @_sofimeow
Facebook: Sofia Meow
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 http://ask.fm/ksjfhgkjdfshg
   
 
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