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Autore: lucky89    16/06/2013    1 recensioni
Questa storia parla dei sentimenti che Hanabi prova nei confronti di Kiba, scoperti da sua sorella Hinata.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Missione di livello C

Kiba era sdraiato sul proprio letto, giocando con Akamaru senza prestargli comunque molta attenzione. Aveva sicuramente altro per la testa. Era tornato da un’ora e ancora non era riuscito a mettere le idee al loro posto, era tutto molto confuso, a partire dal fatto che gli piacesse la sorellina di Hinata, quella ragazzina che aveva sempre visto come una ragazzina seria e decisa, che non aveva bisogno di esternare emozioni. Una specie di Neji in miniatura. Ora invece era lì a cercare di abituarsi al fatto che l’adorava, aveva iniziato a vederla con occhi diversi, come si guarda qualcuno che vorresti costantemente vicino a te.
“Akamaru... tu hai… ecco, una cagnolina a cui sei interessato?” disse rivolto al cane. Il cane lo guardò piegando leggermente di lato la testa.
“Ma che sto facendo..?” si disse da solo. A questo punto decise che era meglio mettere da parte la questione, considerando che non poteva parlarne con nessuno né tanto meno con Hanabi, probabilmente era meglio fare finta di nulla. Convinto di questa strada da seguire si rigirò nel letto e si mise le coperte, accarezzando Akamaru vicino a sé. Era stata una giornata faticosa e aveva anche sorriso molto meno del solito, così in preda alla stanchezza, crollò in pochi attimi.

La mattina arrivò di nuovo presto, i giorni estivi si stavano facendo vedere finalmente. Kiba si svegliò sentendo la bava di Akamaru sulla faccia.
“Akamaru, ma che cavolo fai?” aprì un occhio guardando il suo cane.
Si alzò accarezzando Akamaru e scese dal letto per vestirsi, era ancora un po’ assonnato ma si sarebbe svegliato presto. Era ora di fare colazione dopotutto. Dopo essersi lavato il muso si diresse in cucina e aprì il frigo. Sbirciò dentro e quando lo richiuse mostrò un volto terrorizzato.
“Non è possibile…” si disse cercando di calmarsi, per poi riaprire il frigo. Lo richiuse nuovamente ancora più sconvolto di prima.
“IL FRIGO E’ VUOTO!!!!” urlò prima di beccarsi in testa un pugno dalla madre.
“NON URLARE!!!!” urlò lei ancora più forte di quanto non l’avesse fatto lui. “Se hai fame puoi tranquillamente uscire e comprare da mangiare.
“...ma non sei tu la madre di qui?” domandò a bassa voce Kiba, massaggiandosi la testa dopo il duro colpo subito.
“Prego?” fece sua madre con tono apparentemente tranquillo ma serio, come la docile quiete prima di una tempesta fatale.
“Chiedo umilmente perdono” la severa educazione della madre lo aveva portato a prostrarsi. “Andrò a fare un po’ di compere” concluse l’Inuzuka mettendosi i sandali e uscendo di casa velocemente.

Nel tragitto, essendo ancora mattino presto, non incontrò quasi nessuno, solo qualche gestore che apriva il suo negozio e delle persone alle finestre intente ad aprire le tapparelle per far entrare la fresca arietta mattutina prima che il sole cominciasse a far sudare. Arrivato di fronte al mercato però, Kiba scoprì con delusione che era ancora chiuso… “Non è possibile… non so nemmeno che ore siano…” ebbe qualche attimo di disperazione interiore, ma alla fine guardando il cielo capì che non poteva essere poi così presto, così si rassegnò a rimanere lì fino all’apertura. Si appoggiò a un muro, in balia dei brontolii del suo stomaco, troppo vuoto rispetto al solito.
“…ho fame… troppa fame…” si sedette rimanendo appoggiato al muro “beh, almeno mi sono distratto un po’ da ciò che è successo ieri” disse fra sé e sé accennando un leggero sorriso.

Una decina di minuti era passata e finalmente il mercato stava aprendo. Un evento che agli occhi di Kiba parve un miracolo donatogli dal Signore. Poco dopo però il suo entusiasmo si spense con l’arrivo di Ino. La bionda lo guardò per qualche secondo dopo essere arrivata davanti all’ingresso, ancora seduto appoggiato al muro.
“Santo cielo Kiba, ma sei diventato davvero un barbone?” esclamò con tono sorpreso. In tutta risposta lui alzò gli occhi al cielo, ma piuttosto che risponderle malamente, capì di non poterla contraddire, dopotutto le ultime volte che l’aveva visto sembrava davvero un povero senzatetto affamato e in preda alla disperazione.
“Lascia perdere, piuttosto che ci fai qui a quest’ora?” chiese lui incuriosito tirandosi su da terra e avvicinandosi anche lui all’ingresso.
“Abbiamo finito il fertilizzante e qualcuno si è dimenticato di ricomprarlo” rispose un po’ seccata riferendosi a sua madre.

I due entrarono insieme, mettendosi a frugare fra gli scaffali, Kiba cercando roba da mangiare , e Ino seguendolo come se non sapesse dove fossero i fertilizzanti.
“Allora Kiba, non è che… c’è qualcuna che ti piace?” chiese lei con aria divertita per iniziare una conversazione.
“Umm..” fece lui non degnandola della sua attenzione, fin troppo preso dal cibo che aveva sotto il naso.
“Umm?” ripeté lei non capendo.
“Sì, credo di sì” disse lui rispondendo senza sapere la domanda.
“Davvero!?” fece la ragazza incuriosita e sorpresa al contempo, improvvisamente decisa a scoprire chi avesse attirato il giovane Inuzuka. “Chi è? Chi è? Chi è?”
Colto alla sprovvista dalla reazione della Yamanaka, Kiba si chiese cosa avesse effettivamente chiesto.
“Ehm.. Na-Naruto..?” improvvisò dicendola prima persona che gli saltasse in mente. Ino ci rimase male, non si aspettava assolutamente una risposta del genere. Lo guardò incredula con la bocca semispalancata.
“Sul serio?” furono le uniche parole che uscirono dalle sue corde vocali. Vedendo lo sguardo di Ino, Kiba capì che non era plausibile come risposta.
“No! Certo che no! Hahaha ma che ci hai creduto?” emise una falsa risata.
 “Mi hai fatto prendere un colpo, idiota. Allora si può sapere chi ti piace o no?” chiese lei, scocciata.
Realizzando finalmente il quesito della ragazza, Kiba smise di fiatare, mettendosi a pensare a che tipo di risposta dare. Non poteva certo dirle la situazione in cui era finito, anche se magari dirlo a qualcuno sarebbe stato liberatorio. Alla fine decise di rispondere sinceramente.
“Hai presente Hinata?” disse cercando di mantenere la calma, nonostante le sue guance diventassero rosse.
“Oddio” disse Ino, probabilmente fraintendendo.
“Mi piace-“ fu interrotto dalla comparsa di una nuvola bianca in mezzo ai due, che diradandosi lasciò vedere un ragazzo incappucciato. Era Shino.
“SHINO SMETTILA DI COMPARIRE COSI DI SORPRESA!!” gli gridò contro Kiba col cuore in gola. “LO VUOI CAPIRE CHE MI FAI PAURA!?”
Shino, calmo come sempre, non lo ascoltò minimamente “Abbiamo una missione di livello C, dobbiamo andare”
“Eh?! Ma… ma io non ho ancora mangiato! E perché così all’improvviso?” chiese Kiba disperato.
“Doveva andarci il team di Gai, ma si sono presi tutti l’influenza” continuò Shino con aria tranquilla.
“Tutti? Che cavolo è successo?” si stupì l’Inuzuka.
“Non è importante ora, sbrigati e metti giù quella roba”

Intanto, a casa degli Hyuga, Hanabi si stava allenando con suo padre seppur molto distrattamente. Aveva per la testa solo ciò che era successo la sera prima, ne aveva un ricordo confuso, come se fosse stato solo un sogno. Infatti era ciò che credeva, ma era talmente realistico che continuava a pensarci. Desiderava dentro di sé che ciò che era successo in quel sogno accadesse davvero, ma con tutti questi pensieri in mente era deconcentrata sullo scontro col padre. Lui ovviamente lo notò.
“Hanabi! Devi concentrarti, impegnati! Che hai oggi che non va?” fece con tono deciso e severo, non accettava repliche. Hanabi si sedette a terra con un leggero fiatone, e guardò il pavimento.
“Mi dispiace padre, non riesco a mantenere la concentrazione” disse.

Suo padre sospirò, e inginocchiandosi a terra guardò sua figlia negli occhi, con fare più premuroso del solito.
“Hanabi, sai bene che tra poche settimane avrai l’esame chunin… ho anche pensato di mandarti in missione con tua sorella per aiutarti a fare progressi, ma così non va proprio, immagino dovremo rimandare.”
A quella frase Hanabi fece due calcoli veloci a mente, se doveva andare in missione con sua sorella voleva dire andarci anche con Kiba, una missione che poteva durare chissà quanto. Nonostante fosse sempre stata convinta che doveva stare lontana da lui per impedire ai suoi sentimenti di crescere, le parole sgusciarono dalla sua bocca istantaneamente, senza volerlo.
“Ci andrò! Mi impegnerò, quindi ti prego, padre, fammi andare in missione con Kib- ehm, Hinata!” lo disse con uno sguardo entusiasta, come mai prima d’ora. Uno sguardo a cui suo padre non restò indifferente, era la prima volta che vedeva sua figlia Hanabi così.
“Va bene allora. Però dovrai darti una mossa a prepararti, tua sorella sta per partire” disse quasi sorridendo.
“Sì!” fu l’unica risposta della più giovane, prima di correre in camera sua e sparire dalla vista di suo padre.
Lui si incamminò per il giardino, concedendosi un po’ di relax. “Buona fortuna…”
   
 
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