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Autore: kuccioladisincro_2000    16/06/2013    1 recensioni
Giulia non era una ragazza fortunata. Almeno non pensava di esserlo.
Però da quel giorno in bagno erano successe cose davvero fantastiche a lei e le sue amiche!
E Louis, seduto accanto a lei, glielo faceva ricordare ogni minuto di più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 È TUTTA COLPA DI QUESTO STUPIDO CELLULARE. NON IO, IL CELLULARE!


Ovviamente Giulia sedeva al banco con Ludovica, Elisabetta con Carmina, Francesca e Samira.
Le prime si scattavano foto su foto che poi sarebbero finite su Facebook, sicuramente.
Le seconde invece chiacchieravano, ridevano, giocavano, insomma, si divertivano.
Francesca e Samira non erano da meno. A volte le ragazze si scambiavano notizie veloci, ridevano o si facevano gesti strani.
In realtà non era sempre così, ma questa era la lezione di inglese, tutto è possibile.
La classe era impegnata a farsi foto (come Giulia e Ludovica), a parlare ( Carmina Ed Elisabetta), a ridere e scherzare (Francesca e Samira) ma anche chattare su Facebook od al cellulare, ridere e fare battute. Alcuni cercavano anche di prendere un bel voto in inglese rispondendo ad alcune domande. Ma anche quelli si distraevano spesso e le loro risposte erano lette dal libro.
Finalmente la campanella suonò permettendo alle ragazze di uscire dall’ aula. “Finalmente ricreazione, non ce la facevo più!” sospirò Elisabetta. “Oddio, hai ragione!” continuò Giulia. “Ma tu non ci dovevi dire qualcosa?” chiese Samira. “È VERO! Dicci tutto!” continuò Francesca. Giulia sorrise, guardando le sue compagne. Le sarebbero mancate. Cosa avrebbe fatto senza tutte loro?
Uno schiocco di dita proveniente da Carmina la distolse dai suoi pensieri. “Allora?” fecero Ludovica ed Elisabetta, in sincronia. “Racconta!” continuarono le altre. E Giulia prese a raccontare.
“Ero a lavoro ieri, come al solito, quando mi raggiunse una bambina, Phoebe. Parlai molto con questa bimba e passò il tempo. Il fratello non la trovava più ma alla fine sono riuscita a chiamare e farmi dare il numero del fratello. Si chiama Louis.” “Il fratello di Ginevra? Non erano solo loro due, quest’ altra sorella da dove spunta?” “No, non quel Louis, non vi viene in mente chi ha una sorella (vabbè non solo una) che si chiama Phoebe e lui si chiama Louis?” Le ragazze si guardarono, sconcertate. Non era possibile, di nuovo? “Ok, Giulia, molto divertente, come il concerto, si va bene, lo hai incontrato, magari hai pure scoperto che è un’ alieno in missione segreta sulla Terra, no?” “No” fece Giulia “è vero! Ve lo giuro!” “Ti credo!” disse Elisabetta. “Insomma, perché dovresti mentirci? E se ci avessi mentito, SCIALLA! Dopo un po’ ti stuferesti e ce lo diresti, quindi! Però adesso racconti con tutti i particolari….” E tutte d’ accordo si ritrovarono a perseguitare Giulia facendo domande tipo “Ma che scarpe aveva Zayn?” o “Quindi erano tipo ad un metro o due di distanza da te?”. Insomma un vero delirio. Ovviamente la massacrarono anche nelle ore successive e durante quella di pranzo.
Poi Giulia riuscì ad accontentare quelle fanatiche e passarono ad un altro argomento. Quel giorno avrebbero dovuto vedere Louis (non Tommlinson!) per le ripetizioni. Un’ occasione per vedere Ginevra e per corteggiare quello schianto di suo fratello. E toccava a quella santa di Giulia chiamarlo. Come sempre d’ altronde.
La campanella suonò.
Uscirono, cercando di fare il più in fretta possibile. Ovvero, andavano a passo di lumaca. Tornata a casa Giulia cercò tra le chiamate del giorno prima, avendolo chiamato per sapere come stava Ginevra. Appena trovò il numero Louis non ci pensò due volte e cliccò su manda un messaggio
Da: Giulia
A: Louis <3
Ehi, scusa, magari ti disturbo!
Allora gg ci vediamo? Se si no c’ è bisogno di rispondere al messaggio (tanto non lo farai cmnq dopo la figura di merda ke ho fatto ieri :D)! Andiamo al solito chioschetto vicino alla scuola? Alle 5.30? Ci saranno anche le mie amiche quindi porta tua sorella!!!
Ciao,
tanto amore <3 <3
Giulia
Ovviamente il tanto amore di Giulia era molto superficiale, riguardante una chissà quale battuta di qualche tempo fa ed era convinta che anche il ragazzo non ci avrebbe fatto importanza.
Quindi si preparò, mettendosi anche un filino di trucco e uscì di casa. Mentre si incamminava mandò un messaggio alla madre per dirle che sarebbe tornata più tardi di lei. Per strada non incontrò nessuno e riuscì ad arrivare in anticipo. Trovò però tutte là ad aspettarla visto che erano andate direttamente lì che per andare a casa ci avrebbero messo troppo tempo. Lei, l’ ebrea della situazione, se ne era infischiata ed era tornata a casa.
Aspettarono fino alle cinque e mezza giocando e divertendosi. Poi iniziarono a guardarsi intorno ma continuando a scherzare. Alle cinque e quarantacinque stavano tutte girate in ogni direzione cercando di vedere dove era quel rimbambito. Alle sei in punto un ragazzo tappò gli occhi a Giulia. La ragazza urlò di scatto ed il ragazzo si ritrasse dispiaciuto. Perché aveva urlato? Quel ‘tanto amore’ significava una cosa diversa? Aveva frainteso tutto? No, impossibile.
Giulia si girò, vedendo chi l’ aveva aggredita. Perché solo una persona malintenzionata poteva aver fatto quasi sentir male tutte le sue amiche che cercavano di parlare con scarsi risultati.
Quando incontrò due occhi blu pensò di sognare. Insomma Louis Tommlinson che stava nello stesso parco dove stava lei e per di più che l’ aveva riconosciuta! Si, stava sognando.
“Dammi un pizzicotto” disse infine, credendo appunto di sognare. E se nei sogni faceva figuracce nessuno l’ avrebbe saputo.
Louis rise. Quella ragazza era davvero strana. Ma in senso buono. Forse era strana quasi quanto lui. Sarebbero stati una bella coppia. Era questo che pensava Tommlinson, guardando quegli occhi in cui riusciva a rispecchiarsi.
“Davvero? Ti farei male!” disse alla ragazza che ancora lo fissava, pensierosa. “Sono in un sogno, non può succedere nulla” rispose Giulia. Sogno? Neanche lei ne era più tanto sicura. Insomma sembrava così reale, perché la sua mente si doveva divertire a fare questi magnifici sogni e poi a vederla soffrire una volta finiti?
Il ragazzo invece era molto sorpreso: sogno? Come le era venuto in mente. Louis Tommlinson non era mai stato più vero di così.
“Sono vero” disse infatti. “È vero” dissero in coro Elisabetta, Samira, Carmina, Ludovica e Francesca che sembravano risvegliarsi da una sorta di trance.
Louis non le aveva notate ma pensò subito che dalle espressioni dei loro  volti dovessero essere fan, anche piuttosto simpatiche.
“Perché dovrei essere un sogno?” chiese Louis. “Giulia, tu NON avevi memorizzato il numero di Louis Tommlinson sul cellulare, vero?” chiese Elisabetta. “Si” rispose lei “Che male c’ è?” “Niente, sei te che hai scritto a Louis di venire qua!” “Veramente io….” Poi Giulia capì. Ed anche Louis capì.
La prima era stata una stupida, come aveva potuto sbagliare destinatario ed inviare il messaggio (pieno di ‘tanto amore’ e cuoricini) a L. T.? Un’ altra figura di merda da aggiungere alla lista.
Il secondo pensava di essere un emerito idiota. Come poteva anche solo pensare che una ragazza come Giulia (che aveva detto che non li piacevano i One Direction e che non correva dietro persone famose) poteva interessarsi a lui? Come amici, si intende.
Giulia guardò il ragazzo, imbarazzatissima e con uno sguardo pieno di scuse, quando arrivò Phoebe. “Lo sapevo che avresti detto a Louis di uscire, il mio fratellone è stato tutto ieri sera attaccato al cellulare! Ma si sono già baciati?” chiese poi girandosi verso le altre cinque ragazze. Carmina e Ludovica risero mentre Francesca tentava di spiegare “Non penso che si baceranno…” “ Hai ragione, adesso è troppo presto, torno tra un’ ora allora, d’ accordo?” disse la bambina sorridendo. Anche Elisabetta scoppiò a ridere. Giulia incenerì le sue amiche con lo sguardo cercando di farli capire di smettere. Ma loro erano brave a far finta di non capire.
Phoebe guardò quelle strane ragazze non capendo perché ridevano. “Per fortuna” pensò Louis. era già abbastanza ridicolo così. “Senti Phoe, noi non ci baceremo ne tra un’ ora ne tra dieci giorni, perché non ci amiamo, lo capisci? O, almeno, puoi provare a capirlo. Siamo amici, giusto?” chiese poi girandosi verso Giulia. “Amici.” Rispose lei, sorridendo.
Amici. Era anche più di quanto sperasse. Insomma sognava di fidanzarsi con lui ma non si può ottenere tutto dalla vita.
Amici. Era quello che voleva. Perché allora Louis non si sentiva contento?
“Io non capisco, tu lo hai chiamato!” Disse Phoebe, ostinata.
“È stato il cellulare, volevo inviare il messaggio ad un’ altra persona e lui mi ha cliccato invia su Louis ed io non me ne sono accorta” “Questa è la bugia più vecchia del mondo!” continuò Phoebe.
“Ti giuro che la colpa non è mia, ma del cellulare” disse Giulia. Phoe la guardò malissimo.
 

“È TUTTA COLPA DI QUESTO STUPIDO CELLULARE. NON IO, IL CELLULARE!”

 

MA CIAOOOOOOOO!!!!!
 

Come va la vita? Io ho gli esami, quindi non posso essere tutta vostra!!! Ma sno tornata con un altro capitolo. Vi è piaciuto? Fatemelo sapere, io non so, alle mie amiche è piaciuto!!!!
 







 


 

   
 
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