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Autore: CrHacker98    16/06/2013    2 recensioni
Se state cercando una Fanfiction Yaoi, sbagliate a scegliere questo racconto. Se cercate stessi personaggi, ma in un ambiente diverso, sbagliate ancora.
Questa storia parla del nostro mondo. Quello reale dove Death Note è solo un anime ed un manga. Ma, con nostra grande fortuna...o sfortuna a seconda dei casi, i personaggi della tanto famosa serie, per qualche misterioso motivo ( Errore di un qualche Shinigami? ) si ritrovano nella nostra epoca a combattere gli uni contro gli altri...nell'ombra.
Il più grande scontro di tutti i tempi sta per iniziare.
Ma la domanda che accompagna tutti è: chi vincerà?
Genere: Azione, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alfa e Neko, fianco a fianco, osservavano con circospezione la gente che passava per la strada. Non sembrava esserci molta agitazione quella mattina. Il moro invece era parecchio eccitato anche solo a fiutare l’odore dell’altro, avvicinandosi a lui di tanto in tanto per inspirarne un po’.
Alfa invece sembrava non notare per niente l’amico, troppo concentrato sull’edificio che aveva davanti. Era esattamente l’appartamento della rossa e di BB. Aveva portato con sé Neko così che, appena l’assassino fosse uscito, il primo avrebbe potuto seguirlo mentre lui sarebbe salito nell’appartamento ed avrebbe rapito la ragazza.
L’unica pecca era che ci voleva era il tempo. B non sembrava uscire spesso, e la cosa stava infastidendo davvero il rosso.
“Sono passate esattamente due ore, cinquantasette minuti e ventidue secondi da quando siamo qui e nessuno è ancora uscito. Ma che diavolo staranno facendo lì dentro?” pensò Alfa piuttosto seccato.
Neko capì l’umore piuttosto seccato dell’altro e non fece domande. Aspettò semplicemente che fosse il rosso a parlare, non aveva alcuna intenzione di disturbare i pensieri dell’altro.
Improvvisamente una figura esile ed alta uscì dalla palazzina. Gli occhi di Alfa si illuminarono famelici.
- Neko, è quello lì il tizio che devi trattenere. Cerca di non ucciderlo, ma se proprio devi, fai pure – disse il rosso prima di muoversi verso l’appartamento. Il moro aspettò qualche secondo, tenendo sempre d’occhio l’uomo che gli aveva detto di tenere impegnato.
Era pallido quanto lui, ma almeno i capelli di Neko erano ben pettinati.
Si sollevò un attimo le bende e lo osservò più attentamente.
Se le abbassò subito dopo e cominciò a pedinarlo.
Cercò di mischiarsi alla gente, cercando di non farsi notare troppo e soprattutto di non farsi notare da lui.
Sembrava andare piuttosto di fretta, chissà fin dove l’avrebbe portato. Neko cercò di sbirciare che cosa avesse in mano.
Era una scatola.
Ma che cosa diavolo ci faceva una scatola in mano sua? Era diventato per caso un postino.
“ Mhh, ma chi se ne frega dai...”pensò scuotendo la testa.
Alfa voleva che lui lo tenesse impegnato per un’oretta circa e così avrebbe fatto. Voleva a tutti costi dimostrargli che non si era sbagliato scegliendo lui.
B si voltò un attimo per scrutare la strada ma non parve notarlo troppo. Riprese subito infatti a camminare spedito, diretto verso la periferia della città. Neko lo seguì altrettanto veloce, ma quando di nuovo sbirciò tra le sua mani non vi vide più la scatola.
“ Come...coma cazzo ha fatto?” si domandò confuso. E poi, dove diavolo stava andando?
Improvvisamente il moro svoltò entrando in una stradina piuttosto stretta. L’altro decise di non seguirlo subito, altrimenti B avrebbe capito subito che lo stava pedinando.
Aspettò un minuto, per poi svoltare anche lui.
Fu un istante, neanche se ne accorse.
Una mano si strinse a morsa sul suo collo sbattendolo con forza al muro.
- Guarda guarda, eheheheheh...guarda chi trovo a pedinarmi. Chi sei, moccioso, chi ti manda?- domandò Beyond sfoderando dai Jeans un coltellaccio da cucina.
Il moro cambiò espressione. Da sorpresa che era divenne tirata, fredda.
Velocissimo slittò dalla presa e si abbassò subito dopo. Senza aspettare tempo diede un pugno allo stomaco del ragazzo che si piegò in due dal dolore. Neko si alzò di nuovo e sferrò un altro pugno, stavolta al volto. Beyond fu abbastanza svelto da evitarlo e riuscì a parare il colpo con la lama del coltello.
Neko sgusciò via ed indietreggiò fino ad arrivare più o meno a qualche metro dall’assassino.
- Chi mi manda non sono fatti tuoi...- disse acido prendendo lo slancio per lanciarsi contro all’avversario. Quest’ultimo scartò di lato appiattendosi contro al muro. Neko perse l’equilibrio e si sbilanciò di lato.
Beyond approfittò di quel momento e sferrò un altro attacco. Con il coltello si avventò sul ragazzo e riuscì a conficcare la lama nel fianco di Neko. Il moro gemette dal dolore e cadde all’indietro. L’altro prontamente riuscì ad indietreggiare, mostrando di taglio il coltello coperto di sangue che gocciolava a terra. Il moro gemette ancora toccandosi con le dita la ferita al fianco. Era molto profonda, forse aveva raggiunto anche qualche organo, ma quel che era certo era che gli doleva da morire.
Ripensando ad Alfa però, con le ultime energie, riuscì nuovamente a rimettersi in piedi. Non poteva certo smettere di combattere adesso per un taglio al fianco, ed aveva promesso al rosso ti tenere impegnato B.
Anche a costo della vita.
- Complimenti moccioso. A quanto vedo sai incassare bene i colpi e mi stupisco che tu sia ancora in piedi. Ma dammi retta, tra poco non ci riuscirai più. Stai perdendo molto sangue, vero? –ghignò Beyond indicando lo squarcio nella pelle e la macchia rossa che si allargava sempre di più inzuppando la felpa del ragazzo. Neko deglutì, piuttosto preoccupato da come stesse andando lo scontro.
B non si fece aspettare oltre e si avvicinò svelto al ragazzo, agitando il coltello verso la giugulare del giovane. Quest’ultimo si abbassò subito scivolando a terra ed evitando per un pelo il colpo.
Fu una scene imbarazzante per entrambi.
B era praticamente schiacciato al muro, con la faccia di Neko a contatto con il cavallo dei suoi pantaloni.
Rimasero in quella posizione per qualche secondo, fino a quando Beyond con un calcio rispedì il moro dall’altra parte del vicolo contro il muro. Furioso, si avventò contro il nemico con il coltello in mano, pronto a ferrare il colpo di grazia. Fortunatamente il ragazzo bendato ebbe il tempo di accorgersi della situazione e chinarsi a terra, prendendo solo di striscio il colpo. Neko rotolò per terra e si posizionò poco lontano dall’assassino, cercando di formulare un piano decente di come riuscire ad ucciderlo.
“ Se fallisco, non solo non potrò più vedere Alfa in faccia, ma è possibile che questo tizio mi uccida. E’ un combattimento all’ultimo sangue, devo fare qualcosa “ riflettè osservando i movimenti dell’altro. Una goccia di sudore scese lentamente dalla tempia del giovane fino ai capelli color mogano.
Adesso.
Scattò fino ad arrivare vicino allo stomaco di Beyond. Lo colpì sotto le costole, le quali fecero un rumore piuttosto preoccupante e netto. Con tutta probabilità gliene aveva incrinate una o due con quel potente colpo. Dolorante, l’avversario puntò in alto il coltello e lo conficcò diretto nel fianco ancora sano di Neko. Quest’ultimo tossicchiò del sangue, per poi accasciarsi a terra e reggersi sulle ginocchia. Beyond approfittò della situazione e gli diede un ultimo calcio, spedendolo contro il muro.
Ghignando, Beyond si avvicinò alla vittima ormai impotente. Strisce di sangue cominciarono a colare dalle nuove ferite, mentre il petto del ragazzo bendato si sollevava in modo molto irregolare.
- Morirai dissanguato, non c’è motivo per cui mi debba sporcare le mani del tuo sudicio sange...- proferì Beyond guardandolo dall’alto.
Inoltre, c’era una cosa che lo preoccupava molto.
Se qualcuno aveva mandato quel ragazzino a combattere contro di lui per tenerlo impegnato, significava che aveva bisogno che lui non stesse a mettergli i bastoni dalle ruote. Quel qualcuno aveva un nome fin troppo familiare.
Alfa.
Capì che il suo obbiettivo era stato fin dal principio Stacey: aveva cominciato ad avere una strana ossessione per quella donna il rosso.
Ansimante, il moro uscì dalla strana, reggendosi con la mano l’addome dolorante. Riusciva a camminare a stento, fin troppo gli doleva quella zona ad ogni passo.
Anche se fosse stato l’uomo più veloce del mondo era troppo tardi per riuscire ad arrivare in tempo. L’unica cosa che gli premeva era per il momento mettere del ghiaccio sulle costole.
Sperò con tutto sé stesso che quella ragazzina riuscisse a sopravvivere.





 

Hallo...Author's comment
Siiii, lo so *schiva pomodori lanciati dai lettori*
Pardon, ma ho avuto un periodo scolastico di cacca, e non ho avuto tempo per scrivere. Adesso che sono iniziate le vacanze e non si fa nulla  e si ripassa, ho la possibilità di dare più attenzione a questo delizioso raccontino. 
Spero che i lettori di prima tornino o che, magari, ne arrivino di nuovi.
Comunque sia, preparatevi per un chap davvero spinto per il prossimo, declino qualsiasi infarto e collasso.

 

   
 
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