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Autore: Baka_Chan12    16/06/2013    3 recensioni
Una amore nato tra le chat innocue di due ragazzi. La passione ardente di Hayato per Ren. La gelosia morbosa di Ren per Hayato. Dalla storia: - è imbarazzante. devo sempre fingere con gli altri. Sempre. Eppure quando mi connettevo alla chat con Ren potevo esprimermi, senza aver bisogno di essere giudicato. -VOGLIO VEDERTI.ti scongiuro. non resisto senza di te. Ecco cosa penso sempre quando ti colleghi. Mettiti online, ti prego. Così ti dirò quanto ti amo.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Hayato esitò un momento davanti all'enorme edificio grigio, ma quando  suonò la seconda campanella, si fece strada per un tratto di selciato fino a raggiungere l'ingresso con una smorfia sul volto. 

I suoi capelli neri gli coprivano la fronte e andavano a cadere sui i suoi occhi azzurri, anche quella mattina truccati pesantemente di nero. Era un ragazzo abbastanza basso, un metro e sessantasei, esile e di salute cagionevole. 

Il suo corpicino fragile veniva sempre coperto da lunghe felpe e da jeans larghi. Hayato trascinò le scarpe da ginnastica usurate fino al corridoio centrale. Davanti alla sua classe c'erano quattro ragazzi, molto più alti e robusti di Hayato. -oh, guardate è arrivato il frocetto!- esclamò uno di loro. Aveva un piercing sul labbro e i capelli rasati. 

Alla sua vista Hayato impallidì e cercò di indietreggiare, finché un altro di loro non si avvicinò a lui. Gli altri lo raggiunserò e quello che aveva parlato prima si tolse la sigaretta di bocca. -dove pensi di andare frocio?-

Hayato cercò di arrivare alla fine del corridoio. Si lasciò cadere all'indietro sbattendo la schiena contro il distributore automatico arrugginito. Si asciugò il sangue che colava dalla fronte e poi si sfilò lo zaino dalla spalla dolorante, da cui prese delle garze che teneva lì da almeno tre mesi, abituato al solito 'trattamento' che gli riservavano i compagni di classe.

-Merda…- disse stringendo forte la garza sul ginocchio. Aveva i pantaloni strappati e la t-shirt bagnata di sudore e sangue. La felpa se l'era legata sul gomito, per lenire il dolore della ferita. 

All'improvisso sentì i suoi occhi bagnarsi, ma non era sangue. Erano lacrime. 

Non se la sentì più di rimanere in quel posto orribile, dove nessuno lo aveva mai aiutato, quindi si alzò lentamente, attento a non farsi ulteriore dolore, e iniziò a zoppicare verso l'uscita.

Hayato odiava la scuola. Lì dentro tutti erano sempre pronti a fargli del male, ognuno pensava solo a se stesso. Ma d'altronde anche fuori.

Il vento lo sfiorava appena. Dentro un parco i bambini giocavano allegri assieme ai genitori sorridenti. FINTO. Dall'altro lato della strada due ragazze si salutavano e ridevano. FINTO. Tutta la città, tutto intorno a lui, TUTTO ERA FINTO. 

Hayato lo sapeva. Gli scappò da ridere. Poi una fitta all'altezza del cuore lo obbligò a fermarsi nel mezzo del marciapiede. 'Che mondo di merda.' pensò 'Tu sei il solo, il solo che con me non finge, Ren.' Con questo pensierò si fermò davanti alla sua piccola casetta.

Cercò di trovare la forza di entrare, devastato dall'idea che l'unico posto in cui si sarebbe dovuto sentire al sicuro potesse renderlo così triste. Sua madre con i suoi soliti attacchi di frustrazione, sua sorella prostituta, suo padre. Suo padre morto.

Si sentì la gola secca ed entrò in casa. -Sono tornato- disse con una punta di irritazione nella voce. Nessuna risposta. Pensò che probabilmente sua madre fosse stata in camera a fumare. Sbattè lo zaino per terra e si recò verso le scale, fino alla sua camera. Diede un calcio alla porta imprecando per i dolori derivati da questo gesto. Entrando si levò le scarpe e si diresse verso il mac per accenderlo.

-Hey.- una voce calda dietro di lui lo fece trasalire. Si girò di scatto cercando di ignorare le ferite sulle gambe, trovandosi davanti ad un ragazzo seduto sul suo letto. Aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, la sua faccia era ricoperta di lentiggini. Hayato arrossì, non aveva mai visto un ragazzo bello come lui.

-scusate se ti ho fatto spaventare, cucciolo-gli sorrise. Hayato rimase esterrefatto per qualche secondo.

-R-REN?!-



grazie infinite a tutti quelli che hanno recensito la mia storia o che l'hanno anche solo letta. Vorrei sapere i vostri pareri. Arigatou. Questo capitolo lo dedico a Love Maker, grazie per i tuoi complimenti, a gatta12 (grazie mille per averla messa nei seguiti :3) e a Davide432 per la tua gentilezza. Un bacione a tutti, Dede

  
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