Mi sedetti sul nero divano in salotto. Alice si sedette accanto a me e mi abbracciò.
-Bella, scusami. So che lo hai fatto per Edward e che sicuramente sarà stato lui a chiedertelo. Lo aveva chiesto anche a me qualche giorno fa.
-Sei arrabbiata con me Alice? Io non voglio fargli del male.
Scoppiai a piangere e Alice con me.
Aspettammo a lungo, ma di Carlisle nemmeno l’ ombra. Pian piano Alice chiuse gli occhi, anche se non poteva dormire si poteva comunque rilassare sul comodo divano di pelle. Io non riuscivo a chiudere occhio nonostante la stanchezza fisica ed emotiva e il timore che racchiudevo in me all’ idea di aver fatto del male a Edward. L’ agonia divenne sempre più forte e alla fine mi sembrava di impazzire. Andai in cucina dove trangugiai due bicchieri d’ acqua. Improvvisamente il mio stomaco cedette e corsi in bagno. Quando mi fui ripresa vidi Alice in piedi in salotto che parlava con qualcuno.
Traditrice! Stava raccontando tutto ai suoi fratelli! Corsi fuori dalla casa e salii sul pick-up. Andai al fiume per vedere se Carlisle fosse ancora lì. Lo trovai chino sull’ acqua che scorreva tranquilla. Lui non mi vide ma io notai che aveva gli occhi neri e le sopracciglia arcuate che gli davano un espressione di eterna cattiveria. Le pochissime rughe sulla fronte si erano fatte più marcate e la bocca si storpiava in un ghigno terrificante.
Decisi che non era il caso di disturbarlo. Tornai a casa Cullen per affrontare Alice.