Punizioni
Salve
miei/mie piccoli/
piccole lettori/lettrici! Ecco qua
il terzo capitolo di questa FF. Spero vi piaccia!
Buona
lettura!
Mio
Il
castano credeva di aver superato
quel sentimento, in fondo Harry gli era solo servito per …
Scosse la testa. Harry
non gli era servito. Louis ci teneva
davvero a lui. Chiuse un momento gli occhi e poi decise di chiamare il
moro.
-
Ehi dove sei? – rispose
il ragazzo dall’altro capo del telefono.
-
Vieni al nostro giardino
– disse e subito attaccò, dirigendosi al loro
posto. Non ci mise molto: nella
scuola c’era una rampa di scale mai utilizzata che portava
alla terrazza: qui
c’era un giardino pensile. Lo aveva scoperto per caso, mentre cercava un posto
qualunque per stare
da solo.
Iniziò
a camminare e si
mise comodo sotto un piccolo albero dalla chioma folta e
aspettò. Si appoggiò
al tronco e chiuse gli occhi, rilassandosi. Dopo qualche minuto
avvertì dei
passi e un lieve sorriso spuntò sul suo volto.
Aprì gli occhi e si ritrovò Zayn
davanti, in tutto il suo splendore.
-
Ciao … - disse il moro
intrappolando l’altro tra il tronco ed il suo corpo.
-
Ciao … - rispose Louis
placido portando le braccia al collo di Zayn.
-
Che ti ha detto la
strega? – chiese il ragazzo mettendo le mani sui fianchi del
castano.
-
Dopo. Adesso baciami. –
Il
moro sorrise e non si
fece pregare più di tanto: posò le labbra su
quelle del castano e guidò fin da
subito quel bacio, lasciando scivolare la sua lingua nella bocca
dell’altro,
che lo lasciò fare: gli piaceva quando Zayn prendeva il
comando. Gli era sempre
piaciuto. Si staccò per riprendere fiato.
-
Allora, che ti ha detto
la vecchia megera? – chiese Zayn, mentre parlando gli
sfiorava le labbra fine.
-
Sono in punizione. Per
le prossime due settimane – rispose il ragazzo dopo avergli
dato un bacio a
stampo. Zayn si allontanò un po’ da lui, gli occhi
sgranati.
-
Stai scherzando vero? –
-
Magari. Quella stronza
ha detto che dovrò pulire le aule del primo piano, quelle
dell’ala sinistra. –
Il
moro sbuffò ed incrociò
le braccia al petto.
-
Che c’è?? Non è mica
solo colpa mia se arrivo sempre tardi a scuola, o se faccio a botte con
qualcuno. Nel primo caso, sei tu che mi trattieni in macchina visto che
non
riesci a trattenerti dal baciarmi e toccarmi. Nel secondo, mi butto
nelle risse
per salvarti il culo. –
-
Certo, come no – disse
Zayn con un sorriso – e poi, ti dispiacesse che ti bacio e ti
tocco – aggiunge
sornione il ragazzo.
-
Ho ragione io, bel
tenebroso – rispose Louis tirandogli una guancia.
-
Ok, d’accordo, hai vinto
tu! Quando comincia questa cazzo di punizione? – gli chiese
Zayn abbracciandolo
da dietro, visto che il ragazzo aveva iniziato a camminare per il
giardino.
-
Domani. –
-
Allora oggi possiamo
darci da fare
… - disse malizioso Zayn.
Louis sorrise e gli stampò un bacio sulla guancia.
-
D’accordo playboy: vieni
a casa mia oggi, è libera fino a stasera. – gli
rispose. –Ora però lasciami
andare o mi toccherà stare a sentire quell’idiota
del professore di storia che
mi rompe i coglioni perché sono arrivato in ritardo. Non ho
voglia di un’altra
punizione … - rispose dopo che Zayn si fu appropriato delle
sue labbra.
-
D’accordo ma ti
accompagno – rispose il ragazzo.
-
Stai tranquillo, non mi
rapisce nessuno – disse ridacchiando Louis mentre si avviava
già per le scale.
-
Meglio non rischiare. Il
tuo bel culetto fa gola a tante persone –
Il castano rise di nuovo: Zayn non sapeva quanto aveva ragione ma non glielo disse e lo tenne per se.
-
Pulire le aule?! Sta
scherzando?! – disse Harry alla preside guardandola con occhi
sgranati.
-
No, sono serissima. Lei,
signor Styles, pulirà le aule del primo piano, quelle
dell’ala sinistra e lei,
signor Horan, pulirà la mensa. Tutto ciò per due
settimane. Non ammetto
repliche. – disse la donna quando vide che entrambi i ragazzi
stavano aprendo
la bocca per protestare.
-
La prossima volta siate
puntuali. – e li congedò.
-
Quella … - Harry non
riusciva neanche a trovare un insulto abbastanza brutto che potesse
calzare
sulla figura di quella donna.
-
Lascia stare, è inutile
avvelenarti per questo. Spera solo che questa due settimane passino in
fretta.
Non c’è niente da fare. –
Il
riccio sbuffò
sonoramente mentre si dirigeva alla lezione di storia.
-
Ci vediamo dopo Nialler
… - disse Harry scuro in volto: aveva appena visto un paio
di occhi azzurrissimi
fissarsi nei suoi e il ragazzo conosceva soltanto una persona che li
aveva di
quel colore così particolare …
-
Ok … Harry! – lo chiamò
il biondo.
-
Si? – disse il ragazzo
girandosi.
-
Noi due dobbiamo parlare
– disse Niall serio prima di andarsene. Il riccio rimase un
po’ perplesso: cosa
aveva fatto stavolta?
Decise
di non pensarci ed
entrò in classe. Prese posto nell’ultimo banco,
quello in fondo alla classe, il
più appartato per così dire. Ma quei due occhi li
sentiva ancora addosso. Alzò
lo sguardo e si ritrovò non con uno ma con ben due paia di
occhi a fissarlo.
Uno era quello di Louis, l’altro quello di Zayn. Gli occhi
castani del moro lo
scrutavano, le sopracciglia corrugate davano a quello sguardo un che di
minaccioso. Ma cosa voleva? Si era portato via quello che era il suo
migliore
amico e fidanzato. Che cazzo voleva ancora da lui? Zayn gli
lanciò un’occhiata,
come se fosse un avvertimento, e poi si dileguò. Tuttavia le
due perle azzurre
di Louis ancora lo fissavano. Harry non
lo guardò direttamente perché se
l’avesse fatto, sarebbe crollato
davanti a lui e non voleva.
Ciò
che aveva fatto era
stato troppo doloroso da sopportare, da portare dentro. Lo aveva
distrutto,
pezzo dopo pezzo. Non voleva ritornare
nella fossa del dolore e della disperazione.
Prese
il libro di storia e
fece finta di seguire: il professore non era ancora entrato in classe
ed era
più che evidente che il ragazzo stava facendo finta di
essere impegnato a fare
qualcosa. Louis non abboccò e si avvicinò al
banco del riccio. Si mise proprio
davanti a lui e mise le mani ai lati del tavolino. Fissò la
sua testa
riccioluta finché non vide il ragazzo alzare gli occhi su di
lui. Ciò che ci
vide dentro, gli fece male: quei due smeraldi erano un mare di dolore
misto a
odio. Il ragazzo sentì una fitta al cuore e questa divenne
più dolorosa quando
Harry parlò.
-
Vattene. Togliti di
mezzo. – disse serio.
-
Harry, ti prego … -
iniziò il castano.
-
No. – il ragazzo si
alzò, afferrò libro e zaino e si diresse verso la
porta. Andò a sbattere contro
il professore che gli chiese spiegazioni su dove stesse andando.
-
Non mi sento bene, vado
in infermeria – rispose senza neanche fermarsi. Si diresse
nel bagno, si chiuse
a chiave in uno dei cubicoli e si rannicchiò
nell’angolo più lontano dalla
porta. Aveva bisogno di restare da solo, doveva fare chiarezza sui suoi
sentimenti, sulle sue sensazioni e sulle sue emozioni.
Louis.
Quel
ragazzo era riuscito
a rimettere in discussione tutto il suo essere. Era riuscito a
riportare a
galla quei sentimenti che Harry pensava di non provare più,
quei sentimenti che
pensava di aver sepolto un anno prima. Ma
chi voleva prendere in giro?
Lui
era ancora innamorato
di Louis ma non poteva accettarlo.
Non
voleva.
Non
dopo che aveva mandato
a puttane tutto quello che avevano per stare con Zayn.
Non
lo voleva tutto quello
e si impose di essere forte. Una lacrima che, coraggiosa, scese lungo
la sua
guancia lo tradì.
Stava
solo mentendo a se stesso.
Angolo
autrice
Ma
salveeeee! Ecco qua il
capitolo tre. Iniziano a delinearsi un po’ le cose, su che
cosa sia successo un
anno prima tra Louis, Zayn ed Harry. Nel prossimo capitolo le cose
inizieranno
a essere ancora più chiare u.u Spero mi diaciate che cosa vi
piace e che cosa
no.
Vi
lascio un paio di
domandine e mi dileguo.
1
–
Cosa ne pensate di Niall?
2
–
Per voi è Harry lo stronzo o Louis?
3
–
Cosa pensate invece di Zayn?
Ciao
ciao
Mio