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Autore: Lol_96    17/06/2013    1 recensioni
In un mondo dove ogni uomo è destinato ad ucciderne un' altro, come si può sopravvivere? E se qualcuno si ribellasse al vincolo di sangue imposto dalla società?
Sono io quel ragazzo. Sono io quello che rinuncia a tutto per combattere una società macchiata dal sangue dell'omicidio.
Io, un diciassettenne con la voglia di cambiare, un animo anticonformista pronto a combattere in quello in cui crede fino alla morte. E sarà cosi.
Finché qualcuno non metterà un punto a tutto questo odio io ci sarò, combatterò per i miei ideali.
Un ragazzo fuori posto il cui riflesso non piace a se stesso, figurarsi agli altri.
Un ragazzo un po' confuso da tutto quello che sta succedendo, che sta cercando il proprio posto.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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VII

 

Una fitta di dolore scintilla nel mio petto.
Willow affonda di nuovo il bastone ed io, troppo lento e stanco non lo schivo lasciandomi colpire.
“Jeremy, così non va”
Sono steso a terra ormai da 5 interminabili minuti, il sangue che cola dal labbro e da un taglio sullo zigomo.
Allunga il bastone e lo afferro. Con forza mi tira su e mi dice che è tempo di una pausa.
 
Ma era ora!
 
“Tieni sempre la gamba dietro troppo rigida … Dovresti rilassarti e volteggiare, affondare, e uccidere senza nessuna difficoltà a quest’ora … Sono settimane che ci alleniamo.”
 
Si dirige verso una piccola bacinella sulla sponda di un torrente lungo la quale ci siamo accampati.
Una tenda di fortuna, fatta con qualche telo trovato per strada e qualche legno che sorregge il tutto, ci copre dalle violente tempeste che ricadono sulla valle in questo periodo.
Si piega e immerge le mani nell’acqua, le mette a coppa e beve.
 
Furtivamente,bastone alla mano e in punta di piedi, mi avvicino a lei. Alzo il legno e in un violento affondo cerco di colpirla dritta alla schiena. Ora che è girata, indifesa, è sicuramente più vulnerabile.
 
E invece no.
Gira la testa di lato e notando il mio attacco, rotola su un fianco e ci ritroviamo faccia a faccia, io con il braccio disteso e lei in ginocchio pronta a rispondere.
 
Porta le mani al terreno, afferra un mucchietto di sabbia e me lo lancia.
 
Gli occhi bruciano, li devo chiudere. Mollo il bastone per terra e me li strofino con le mani. In quel momento, da dietro le spalle, Willow mi tira un calcio dritto nella parte lombare della schiena, e cado di faccia.
 
“Qualcuno una volta mi ha detto che il miglior attacco è la difesa, dovresti impararlo”
“Ci rinuncio, non riuscirò mai a metterti al tappeto.”
“Pensa fuori dagli schemi e forse ce la farai”
 
È quasi ora di pranzo e le nostre pance brontolano.
Mi lancia una piccola balestra grande come un libro e mi dice di seguirla.
Ci addentriamo nel boschetto adiacente alla vallata e di soppiatto, indice alle labbra, mi indica un piccolo piccione appollaiato su un ramo.
 
In queste settimane di addestramento Willow mi ha insegnato molte cose. Dice che solitamente è facile riempire una brocca vuota, ma si lamenta sempre che con me è diverso.

Ed è effettivamente così.
Ho messo su parecchia massa muscolare, siamo in questa vallata da circa un mese. Facciamo lezione tutti i giorni cercando di migliorare entrambi. Io più che altro imito quello che fa lei, e devo dire che è una gran brava maestra.
La vedo ogni giorno più giovane, i capelli sempre sciolti ondeggiano al vento, lo sguardo pronto alla battaglia e la postura di una guerriera.
 
Anche se, devo dirlo, non ho la più pallida idea di come ci si debba posizionare quando si combatte.
Ma comunque, lei è il mio prototipo di guerriera.
 
 È solo che non voglio imparare.
Anzi, imparo ma non metto in pratica. Tutto questo perché non voglio uccidere.
Non voglio essere un altro robot della società comandato per fare quello che gli viene detto.
Ho tempo fino ai 20 anni, quando sarò maggiorenne, per imparare. Poi sarò costretto, ma forse per quella data tutto sarà finito.
 
Avanziamo silenziosamente tra gli alberi.
Willow mi ha insegnato anche come ci si muove nei vari ambienti.
Durante il viaggio ci siamo fermati in una palude e li abbiamo fatto un po’ di esercizio.
Non credevo fosse così difficile muoversi agilmente nella melma, è come essere in una vasca di palline colorate, quelle dove giocano i bambini.
 
Sento una freccia fendere l’aria e Willow correre per prendere quello che sembra un piccione, ora stecchito.
 
Ne prendiamo altri 2 e ci dirigiamo verso la tenda.
Accendo un piccolo fuoco mentre lei spenna gli uccelli.
 
 Ed ecco l’idea.
 
Passo tra le dita una delle due pietre focaie con cui dovrei accendere il fuoco,  cerco di percepire la sua struttura. È ruvida e spigolosa. Se la lanciassi addosso a qualcuno, si farebbe di certo male.
 
Carico il braccio e lascio il colpo.
La pietra piroetta nell’aria, dritta alla meta.
Sfiora l’orecchio destro di Willow, che è girata di schiena intenta nei sui pennuti, e le passa oltre.
 
Il movimento d’aria la percuote, si gira di scatto e mi lancia un’occhiataccia che metà basta.
 
“Visto, ti avrei preso se avessi voluto. Ho pensato fuori dagli schemi!”
“Ti do ragione, ma è comunque da vigliacchi colpire alle spalle.”
 
Non riesco a capire, seguo quello che mi dice alla lettera e sbaglio. Penso diversamente e fallisco di nuovo.
 
Fanculo.
 
Mette i piccioni sul fuoco e inizia ad arrostirli. Mangio senza dire niente. Ogni tanto ci scambiamo qualche occhiata, ma finisce tutto li.
 
 Bon appétit.

 
 
**************

Mordo il mio pezzo di carne voracemente, sembra una vita che non mangio così bene. Sotto questo punto di vista Willow mi ha salvato.
A dir la verità, lei mi ha salvato in tutto.
 
Il mio sguardo passa dalla carne a dietro,oltre le sue spalle.
Un sagoma zampetta zoppa verso di noi attraversando il prato.
Mentre si avvicina lentamente, afferro la spada che Willow stava lucidando poche ore fa.
Lei mi vede e si gira, scrutando la nuova arrivata.
Una cinquantina di metri ci separano, e capisco che qualcosa non va.
Non è una copertura, sta male veramente.
Corro verso di lei per aiutarla.
 
Willow mi urla di fermarmi, mi dice che è pericoloso, che potrebbe essere tutto un tranello per avvicinarsi a noi, per derubarci. Ma io non l’ascolto e vado.
 
Mi cade tra le braccia.
Ho il tempo solo di guardarla negli occhi per capire che la cosa è seria.
Una macchia rossa della grandezza di un palmo copre la sua pancia.
La fronte, imperlata di sudore, è segnata da un taglio sicuramente proveniente da un coltello.
 
Mi inginocchio e la faccio sdraiare sul prato.
Imploro un aiuto da Willow che mi guarda con diffidenza.
 
“È ferita cazzo! Non può farci niente!”
 
Controvoglia accoglie la mia supplica e si avvicina furtiva al corpo.
La scruta dall’alto e dopo pochi secondi se la carica con dolcezza materna sulla schiena e la porta alla tenda.
Prende dallo zaino una pezza di stoffa che immerge nella bacinella d’acqua e le toglie la maglietta.
È nuda.
Niente reggiseno, niente maglia.
So che dovrei pensare alla sua ferita, quel brutto taglio che le parte dal costato e le arriva all’ombelico. Ma proprio non ce la faccio.
Il mio sguardo si posa sul seno, prosperoso e sodo.
 
Arrossisco quando Willow mi scopre a guardarla. Faccio finta di niente e le chiedo se ha bisogno di una mano.
Spero mi dica di no, per evitare erezioni imbarazzanti.
Mi indica una piccola pomata nella tasca anteriore dello zaino, frugo qualche secondo e gliela porto.
 
Dopo aver pulito la ferita, la cosparge con la crema e la fascia con una garza di fortuna ricavata dalla sua camicia.
 
La ringrazio mentalmente perché so che era stata un regalo del marito, so quanto ci è affezionata. E l’ha usata per aiutare la ragazza, ed indirettamente me.
 
Percepisco nel suo fare uno sprizzo di amore materno e capisco che la ragazza è in buone mani.
 
La lasciamo riposare tutta la notte.
Si sveglia confusa e stordita, cerca di alzarsi ma la blocco a terra per evitare che la ferita si aggravi ulteriormente. Nel farlo, i nostri sguardi si incrociano. Un nero che va oltre le mie conoscenze, un nero pece mi travolge.
 
Non è normale.



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Ho scritto questo capitolo con calma perché volevo evidenziare il lavoro che stanno facendo Jeremy e Willow insieme. Volevo anche chiarire il rapporto che si sta costruendo tra i due. Ed ora che un nuovo personaggio entra in scena sarà più dura equilibrare la storia e il tutto. Chiedo scusa per il ritardo-questa volta clamoroso!!-
Grazie mille a tutti, fatemi sapere com'è!
-Matt :D
  
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