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Autore: WizardSdaughter    17/06/2013    2 recensioni
Allora ho notato che ci sono già un paio di storie su A tutto reality/Vampiri, perciò premetto che l'inizio qui è un po' diverso. E' una fanfiction su tutti i concorrenti di A tutto reality, ambientata nel mondo normale.
I ragazzi sono stati scelti dalla nascita, ma alcuni, a differenza di altri non conoscono la loro vera natura.
Poi si ritoveranno a proteggere la loro specie e a collaborare tra loro. Si formeranno coppie e amicizie, ma verrano fuori anche i nemici.
Dal Prologo:
- Chi sei?-
- Prima dimmi chi sei tu- la voce era strascicata, simile ad un sibilo.
- Mi chiamo Gwen. Tu cosa sei?-
- Molti sognano di essere come me, ma non possiedono le caratteristiche giuste- sorrise mostrando due canini affilatissimi – Non so se capisci-
- Sei un vampiro- sussurrò Gwen eccitata – Riconosco gli occhi, i denti e le tattiche: qualunque vampiro avrebbe fatto saltare la luce-
- Brava, sei perspicace. Diventerai un’ottima vampira-
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 12
 
 
Tom scriveva frettoloso i suoi appunti. Accanto a lui una pila enorme di libri. Era notte fonda, eppure lui non andava a divertirsi con gli amici, né andava alle feste.
Insomma è una noia totale, pensò Duncan, vedendolo.
Tom non poteva vederlo, ma il punk si sarebbe fatto vedere tra poco. Sbirciò tra i suoi libri, silenziosamente, poi gli capitò tra le mani qualcosa di molto più interessante: il diario di quello scemo era tra le sue mani fredde. Lo sfogliò distrattamente, per poi posare gli occhi su una foto che spiccava in mezzo alle pagine.
Courtney: capelli marroni, occhi scuri, penetranti. La sua, e solo sua, Courtney.
Il punk guardò furioso la foto, ma la scritta sottostante lo fece arrabbiare ancora di più.
Caro diario, questa ragazza è una vera bomba. Belle si chiama, o almeno così dice lei. Quanto darei per averla tra le braccia per un solo secondo.
Duncan strappò la pagina, conservando gelosamente solo la foto. Tom alzò gli occhi, infastidito dal rumore provocato dalla pagina. Solo allora Duncan decise di mostrarsi.
- Chi sei tu?- sbottò Tom, sbiancando nel vedere gli occhi rossi del ragazzo.
- Pensi che lo venga a dire a te?- il punk rise, una risata glaciale – prima dimmi perché fai il cretino con la mia ragazza-
Tom lo guardò curioso, poi notò la foto tra le sue mani.
- Rendimi la foto! Quella è mia!-
- Ed è qui che ti sbagli caro. Lei è mia, solo mia. Lascia in pace la mia ragazza. Capito?- si fermò un attimo – Beh, tanto non potrai più darle noia-
- Cosa vuoi dire?-
- Beh, noi vampiri non possiamo farci vedere. E tu mi hai visto, perciò devo eliminare le prove. Rilassati, stai solo per morire- rise di nuovo, mostrando i canini affilati. Si avventò sul ragazzo, facendolo cadere a terra.
Una scia di sangue uscì dal suo collo. Non era morto però. Il vampiro continuò a mordere, a tirare, fino a ridurre Tom in una macchia sanguinolenta.
Corse via, la luna piena alle sue spalle, il dodicesimo rintocco del campanile vicino.
 
***
 
- Ehi amico!- il mortale si avvicinò a Trent – Non è molto sicuro girare per queste strade a quest’ora. Ci sono i ladri in giro, sai-
- Tu lo stai facendo, quindi non rompere- Trent vide i disegni – Fammeli vedere- ringhiò.
L’umano gli porse i disegni: raffiguravano tutti la stessa ragazza, con i capelli corti e i vestiti scuri.
- Dove l’hai vista questa qui?- tuonò il chitarrista.
- L’ho conosciuta per qua. Si chiama Gwen-
- So come si chiama. E ti dico di lasciarla in pace, ora e per sempre. Ma tanto, per te, il per sempre non esisterà-
- In che senso? So che non sono immortale, ma ho ancora un bel po’ di vita davanti!- rise, un sorriso che si congelò sul suo viso un instante dopo.
Non era più lui, era morto. Sanguinava, un sangue che non avrebbe fatto vivere più nessuno.
Il cuore smise di battere, mentre una figura scura se ne andava. Trent si leccò i canini mentre guardava il ragazzo un’ ultima volta. Le luci della sirena della polizia si fecero nitide. Un pipistrello volò via.
***
 
Il giorno dopo i ragazzi raggiunsero le scale che portavano alla Sala. Poteva non essere successo niente, a giudicare le loro facce, ma non era così.
E Chris lo sapeva, lo sapeva benissimo. Per una volta, aveva peggiorato la situazione, anziché migliorarla.
Duncan, Trent e Alejandro erano rimasti zitti per tutta la mattina, ma questo non impedì loro di esclamare un “OH” sorpreso, quando videro la Sala trasformata in una specie di processo Mortale.
Chris era seduto al centro della sala, aveva accanto Gwen, Heather e Courtney.
Piangevano, piangevano lacrime amare. Guardarono con odio i ragazzi che si sedevano nella panca di fronte.
- Cos’è successo? Come fanno a saperlo?- sussurrò Al agli altri due. Una gomitata di Trent bastò a fargli capire. Al centro della sala c’erano tre corpi, orribilmente straziati.
- Che abbia inizio il Processo- tuonò Chris.
  
  
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