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Autore: _Ve    17/06/2013    0 recensioni
Storia di una ragazza diversa dalle altre. Elisabetta Lensy, 17 anni, una vita che non le piaceva e un pessimismo comune a pochi. Le cose cambieranno quando incontrerà delle persona capaci di farla sorridere? Dal primo capitolo:
"Quel ragazzo sorrideva sempre, ero colpita. No, non colpita in quel senso, io avevo chiuso da parecchio coi ragazzi. La mia ultima storia non si era conclusa nel migliore dei modi. D'altronde, diciamolo, i ragazzi sono dei coglioni. Ne trovano una con due tette soddisfacenti, la riempono di complimenti, se la portano a letto e poi la scaricano. È così che funziona."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei acida come poche"
 

La odiavo. La odiavo taaanto, tantissimo. Perchè me l'ero scelta come migliore amica, perchè? Io e i miei ottimi gusti. Ora ero costretta a dormire con quattro ragazzi che praticamente non conoscevo. Non che io odi gli sconosciuti in particolare, eh. A me semplicemente stanno abbastanza sul culo tutti.

Mentre facevo questi allegri e simpatici pensieri mi guardai allo specchio del bagno. Bisognava ammettere che quel vestito era abbastanza carino, anche se sinceramente avrei preferito andare alla festa in pigiam... OH MERDA. Il pigiama. Non avevo dietro nient'altro che quel vestito e, dai rumori provenienti dal piano di sopra, conclusi che era meglio non disturbare Giada. La odiavo, l'ho già detto?

E ora che minchia avrei fatto? Di dormire con quel vestito non se ne parlava. Pensa Betta, pensa. Pensa pensa pensa. "Non come Winnie The Pooh, idiota", disse una voce nella mia testa.

Oh, fantastico, sentivo pure le voci. Come se non avssi già abbastanza problemi.

Calcolai le possibilità che avevo.

Opzione 1: entrare in sala in mutande e reggiseno come se nulla fosse sperando che quei quattro - che per quanto ne sapevo avrebbero potuto essere dei maniaci - non mi vedessero. "Già, sicuramente non ti vedranno, in fondo dormite solo nella stessa stanza". Oh, mi prendeva anche per il culo quella vocina di merda!

Opzione 2:A andare a dormire e, una volta dentro al sacco a pelo, sfilarmi con nonchalance il vestito.

Vada per l'ipotesi due.

 

Entrando nel salotto, spensi la luce, per favorire il riposo di tutti i presenti. Oh, come sono fine e colta.

"No, ho paura del buio!", urlarono due voci alle mie spalle. Oh, iniziavamo bene.

"Cazzi vostri, dormite e basta", risposi con evidente scazzo. Io con la luce accesa non riuscivo a dormire e mi sarei fatta rispettare. Sì, ero una persona decisa, testarda e...

"VA BENE HARRY, TIENI ACCESA QUELLA CAZZO DI LUCE E NON FRACASSARMI I MARONI". Lui e quella sua faccia da coniglietto cucci cucci... Oh, chetttenero... Aaaw, la amavo...

"Scusate tutti, devo scorreggiare!".

Cos'è che dicevamo, sulla tenerezza?

Una volta nel sacco a pelo, iniziai lentamente a togliermi il vestito, cercando di non far rumore per non farmi beccare. Piano Betta, così, vai, ce la puoi fare, sai tranquilla... PATAPUM! Un Louis sbilanciato mi cadde addosso eliminando tutti i miei sforzi di non fare rumore. Liam, Harry e Niall si alzarono di colpo, osservando me e Louis. Iniziarono a tossire, tutti insieme. Minchia, che si prendano una beneagol.

"Cazzo avete da tossire?" chiesi con la mia solita dolcezza. Quando Louis arrossì, mi accorsi del fatto che era esattamente sopra di me e che io ero in reggiseno. Oh, merda.

"Sono inciampato e...", provò a spiegare lui, ma subito fu interrotto da diversi fischi. Decisi che era il momento di intervenire. Vai Betta, stai calma e sii gentile.

"Allora, è inciampato ed è caduto, ok? Ora chiudete i vostri fottutissimi occhi e tornate a dormire, il primo che dice ancora una parola lo castro. E, Louis, muovi il tuo culo da qui.". Molto gentile, devo dire.

Stavo per addormentarmi, quando sentii chiamare il mio nome.

"Ehi, Betta!" disse Niall sottovoce.

"Che cosa vuoi?", risposi, ancora un po' incazzata per quello che mi aveva detto quella sera.

"Potresti anche essere più gentile, sai? In fondo neanche ci conosci... Pensi sempre e solo ad insultare la gente. Piantala di fare la depressa e goditi la vita."

"Niall, la mia vita, checché tu ne pensi, FA SCHIFO. C'è poco da godere. Quindi, per favore, fatti i cazzi tuoi."

"Sei acida come poche". Questo non doveva dirlo.

Quella... Quella era la sua frase. Delle lacrime mi scivolarono sulle guance, dei singhiozzi muti mi scossero. Era tutto successo così in fretta...

"V-va tutto bene? Non volevo farti star male... Ma, che fai, piangi?", domandò con profondo stupore.

Già, che stavo facendo, piangevo?

"Hai già fatto abbastanza, buona notte". Cercai di troncare il discorso ma, al posto di allontanarsi, Niall si avvicinò ancora di più.

"Andiamo in cucina, ora mi spieghi." Qualcosa nella sua voce mi convinse ad alzarmi e a seguirlo.

E così, mi ritrovavo alla 4 del mattino a raccontare il più grosso trauma della mia vita a uno sconosciuto, il tutto nella cucina della mia migliore amica.

Cosa mi stava succedendo?



Ave a voi, gente (sempre che qualcuno stia leggendo sta roba qui).
Ebbene sì, non aggiorno da *asdfghjk rumore di sottofondo*, ma vabbe' peace and love <3
Boh, non so perchè mi sia rimessa a scrivere quando avevo deciso di abbandonare, è chemi piace (:
Se vi va, lasciate un commentino ino ino per farmi saper cosa ne pensate e se è meglio che mi do all'ippica. 
Vi lovvuxxo ìhìh

-Ve

 

  
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