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Autore: MiriamB2000    18/06/2013    1 recensioni
In questa storia parlo di una ragazza, Lucy, che tornerà nella sua città natale, dopo una brutta vicenda e lei riuscirà a superare tutto, grazie all'aiuto di una certa persona. Spero vi piaccia
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 1
 
Ciao sono Lucinda Smith per tutti Lucy. Ho 18 anni e vivo a Manchester. Frequento l’ultimo anno del liceo linguistico. Questa sono io http://digitaljournal.com/img/8/8/8/3/5/1/i/1/3/2/o/SelenaGomez.jpg .
 
Sono fidanzata con Jack Karley, è un ragazzo stupendo, occhi nocciola, capelli mori con un ciuffo strano, e un tatuaggio sull’avambraccio sinistro. Abitiamo insieme in una casa tutta nostra. Lui frequenta l’ultimo anno di liceo artistico. Ha 18 anni. 
 
La nostra vita è bellissima e più volte è saltata fuori la discussione del matrimonio ma noi rimandiamo sempre. Andiamo molto spesso in discoteca al Sabato ma non ci ubriachiamo mai. 
Ho alcuni amici e una cosa che mi fa sempre ridere è il loro essere pervertiti. Delle volte mi sembra che mi abbiano infettata dalla malattia che io chiamo “perversione di 1° grado”. Li conosco da quando sono venuta qui per frequentare il liceo linguistico, ovvero da quando avevo 13 anni. Sono stati i primi ad avvicinarsi a me, mentre altri mi prendevano in giro chiamandomi in modo strano o per come mi vestivo. Si chiamano Andrew Klose(Andy), Sasha Andrews, Isabelle Finnes(Belle), Clara Breveglieri (l’unica italiana). 
 
Il 9 Gennaio mi svegliai alle 6:00 per ripassare visto che avevo una verifica. Finii di ripassare alle 6:30. Mi preparai e poi andai a preparare la colazione per me e Jack che era ancora tra le braccia di Morfeo. Quando ebbi finito di preparare lo andai a svegliare. Lo svegliai e lui mi accolse  in un caloroso abbraccio e mi diede  un bacio che credo volesse trasformare in qualcosa di poco casto, ma mi staccai in tempo per fortuna. Andammo giù a fare colazione, avevo preparato del latte con i cereali, il suo preferito. Finita la colazione Jack si andò a preparare e io lo aspettai in salotto. Andammo come solito a scuola con gli altri. Arrivati ci dirigemmo nelle nostre classi io ero con Belle e Clara le più pervertite, povera me -.-“. 
 
Entrò la Signorina (voleva essere chiamata così ma aveva più di 50 anni) Klunzinger, che mi aveva presa di mira, di Scienze
-Signorina Smith spieghi ai suoi compagni che mancavano cos’è l’anatomia antica- disse con quella sua voce stridula che tutti odiamo e per questo la chiamiamo la Signorina Soprano quando parliamo di lei.
-L’anatomia antica è…- dopo aver spiegato quella roba lì per filo e per segno, la prof mi diede un misero 7 e andò avanti. Passata quell’ora noiosissima dove mi stavo per addormentare e altri stavano già dormendo ci fu la verifica di tedesco sulla cultura e sulla grammatica del tempo passato. Finito il test andai a far ricreazione con Belle e Clara che non fecero altro che parlare dei gossip che avevano sentito, guarda caso quasi tutti pervertiti.”hai sentito che X è andata a letto con L” dentro di me imprecavo aiuto. Dopo ci furono altre ore stranoiose che non vi sto a raccontare.
 
Finita la giornata andammo a casa a mangiare tutti insieme come solito. Il pomeriggio feci i compiti credevo di non finire più. E mi rilassai guardando un film mentre mangiavo un gustoso gelato.
 
Quella sera Jack era tornato a casa ubriaco fradicio e mi aveva picchiata e violentata. Io sperai vivamente che quella fosse l’unica volta che succedesse ma mi sbagliai. Iniziò a picchiarmi tutte le sere e io non potevo difendermi se no avrei peggiorato la situazione. Nascosi tutto agli altri per paura che Jack mi potesse fare qualcos’altro. Sopportai per troppo tempo. 
 
Dopo un mese decisi di partire e di andare a vivere dai miei genitori a Londra per poter rifarmi una vita migliore di quella di quando ero a Manchester, forse ricominciando tutte le amicizie da capo. Li chiamai e gli spiegai la situazione e loro erano più che contenti di riavermi lì per riavere la propria figliola, ma soprattutto perché così lui non mi avrebbe più potuto fare niente, e io avrei potuto prendermi cura del mio fratellino Simon che chiamo La Peste.
 
Il 9 Febbraio prepari le valige la sera mentre lui non c’era. Finite le nascosi sotto il letto e andai a dormire in pace finché non arrivò lui e risuccesse per l’ennesima volta.
 
Il 10 Febbraio andai all’aeroporto di prima mattina senza che Jack sapesse qualcosa. Feci il check-in e tutto quello che c’era da fare. L’autoparlante annunciò l’imbarco e io salii sull’aereo ascoltando un po’ di musica. Arrivata a Londra, la città dove ho passato la mia infanzia piena di bellissimi ricordi, mi rilassai e sorrisi inconsciamente. Uscita dall’aeroporto trovai una macchina nera con i finestrini giù che riconobbi subito era quella di mio padre. Mi avvicinai e lui mi venne addosso stritolandomi in un abbraccio. L’abbraccio che facevamo sempre noi due solo un po’ più stritolatore da parte sua. 
 
-Papà mi stai stritolando- feci una voce come qualcuno che soffocava anche se io stavo praticamente soffocando!
-Scusa tesoro ma sono così contento di vederti di nuovo qui con noi e lontana dalle grinfie di quel Jack che non potevo resistere a non abbracciarti appena tu saresti uscita dall’aeroporto.-
-Va bene. Ora possiamo andare a casa che vorrei vedere anche la mamma e Simon?- chiesi con gli occhi da cucciolo
-I tuoi occhi da cucciolo non sono cambiati. Andiamo. Ed è meglio se ci muoviamo visto che è ora della nostra solita colazione familiare se no chi sente la mamma!- solita frase, ah è la pura verità.
 
Partimmo e arrivammo a casa dopo dieci minuti. Quando aprì la porta di casa fui assaltata da mia madre in un abbraccio soffocante come quello di mio padre o forse peggio. 
 
-Mamma mi soffochi-
-Oh scusa tesero ma sono troppo felice di rivederti- mi senti cingere i fianchi da delle braccine: quelle di Simon.
-Ma è una mia impressione o qui c’è qualcuno che vuole un po’ di solletico??- lo salutavo sempre così il mio fratellino di 8 anni. 
-Nooooo hahahahah ti pregooooooooo hahahahahah lasciamiiiiiiiiiii hahahahahah- 
 
Ci mettemmo tutti a ridere, lo lasciai e lui mi diede un bacino come solo lui sapeva fare, un…buffetto. Era un vero coccolone o come lo chiamavo io pucci pucci e delle volte aggiungevo pacioccoso. 
 
-Tesoro stasera a mangiare qui ci saranno dei vecchi amici di famiglia che conosciamo da ancora prima che tu andassi a non so se te li ricordi-
-Se non mi dici chi sono non me li ricorderò di sicuro e forse non me li ricorderò proprio visto la memoria che mi ritrovo ovvero quella di un pesciolino rosso che ha la memoria di 5 secondi e sbatte continuamente contro il vetro del suo acquario- dissi tutto d’un fiato, non so neanche io come feci.
-Hahahahahaha. Hai ragione, sono gli Styles amici sin da quando sei nata, ma forse è passato troppo tempo e non li ricordi-
-Interessante. Non mi ricordo chi sono ma interessante ah e giusta osservazione Watson (?)-
Andai in camera mia a prepararmi. Mi vestii con una maglia rossa e verde-acqua, dei jeans verde-acqua, ballerine nere e i capelli mossi. Mi truccai un pochino.
( http://www.polyvore.com/cgi/app ). Mi misi al computer parlando con le mie amiche su What’s App, Twitter, Skype e il deserto di Facebook. Delle mie amiche di Twitter sono veramente pazze, delle volte non le riconosco e faccio finta di non conoscerle veramente hahahahaha. Suonò il campanello dopo una mezz’oretta e sentii mio fratello urlare
-ZIOOO- che fosse mio zio era assolutamente impossibile perché lui se ne stava buono buono in Canada a Toronto con la sua mogliettina e il suo figlioletto, quindi pensai che fosse il soprannome dato a questi Styles. Io chiusi ogni conversazione con la faccia teatrale da disperata e andai giù e appena arrivata in fondo alle scale Simon mi prese la mano e mi trascinò da loro, avevo male ai piedi per la corsa che mi aveva fatto fare con le ballerine nuove, mentre io lo imploravo
-Mi stacchi il braccio!-
-Sorellona lui è Harry io lo chiamo zio perché per me è come uno zio e poi sta sempre con me…- disse tutto d’un fiato -.-“
-Ok ho capito che..Harry giusto?-lui annuì -ok che Harry ti stia molto simpatico. Piacere Lucinda…-
-Ma puoi chiamarla Lucy - mi interruppe il mio fratellino cucciolino Simon e io rimasi con la bocca aperta
-Esatto.-
-Piacere Harry - mi porse la mano e io la strinsi. Dopo aver parlato per ben trenta minuti andammo a mangiare. Mi fecero delle domande a cui dicevo ‘non mi va di parlare di questa cosa ’ e loro rispondevano con un ‘ok’. Poi finito di mangiare andai a guardare un po’ di TV e capitai sul mio canale preferito di musica. Non mi misi a ballare se no mi avrebbero presa per pazza. Poi sentii squillare il telefono e non trovandolo mi ricordai di averlo lasciato in camera quando sto per rispondere guardo chi mi chiama e il nome è ‘Jack lo stronzo e bastardo che non è altro’ proprio piccolo il nome che gli avevo dato. Esitai un attimo ma poi presi tutte le mie forze e risposi. Scesi in giardino.
“Al telefono”
JACK: DOVE SEI FINITA CHE TI VENGO A PRENDERE!??!
IO: NO! Non ti dico dove sono non voglio passare il resto della mia vita con un ragazzo alcolizzato che mi picchia tutte le sere 
JACK: Non vuoi dirmelo? Bene io so dove sei. A Londra dai tuoi.- mi venne in mente che sul comodino c’era un foglio con scritto tutto e mi maledissi da sola per averlo dimenticato là.
“Riattacò”
Io corsi in casa piangendo e volli andare su, ma fui fermata dal campanello. Vidi Harry avviarsi, lo fermai e mi avviai tanto sapevo già chi era. Harry vedendomi piangere mi guardò confuso e io gli feci segno che glielo avrei detto dopo. Aprii la porta. 
 
-Prepara le valige che torniamo a Manchester.-
-No, io a Manchester con te non ci torno, vattene da Londra, sparisci dalla mia vita-
-Dai non dire così lo sai che ci amiamo-
-Io non ti amo più. Tu. Sei. Solo. Uno. STRONZO.-
 
Gli chiusi la porta in faccia. Mi asciugai le lacrime e tornai in cucina con gli occhi gonfi.
 
-Ma hai pianto?- mi chiese Anne
-Niente di grave- risposi
-Era Jack?- mia mamma ci beccava sempre
-Si…è venuto per tornare a Manchester, ma io con lui non ci vado-
-Jack cattivo- hahaha il mio fratellino e mise anche il broncio
-Si Simon hai assolutamente ragione-
-Ma chi è Jack? E cosa ha fatto?- mi chiese Gemma era come se mi fidassi di lei e…
-Vieni che te lo dico in privato-andammo in salotto-Vedi lui è il mio ex ragazzo e da un mese quando ritornava a casa era ubriaco, mi picchiava e mi violentava e se io reagivo era peggio.-gli occhi mi si gonfiarono e lei mi abbracciò.
-Non ti preoccupare…
 
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Ciao a tutteeeeeeee. Eccomi qui con una ff. Spero vi piaccia.
Aspetto recensioni con più di 10 fottutissime parole. Questa io la avevo già postata ma come inizio non mi piaceva e allora l’ho modificata spero vi piaccia
1) Vi piace come inizio?
2) Secondo voi cosa dice Gemma a Lucy?
3) Qual è il personaggio che preferite?
Lui è Jack 



 
Lei è Isabelle




 
 
Lei è Clara



 
Lei è Sasha




 
Lui è Andrew




 
Baci Miriam
  
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