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Autore: Valvonauta_    18/06/2013    2 recensioni
Estratto al 1° capitolo:
«Erano seduti sull'erba curata del parco di Hogwarts a godersi il primo tiepido sole dell’anno. Lei giochicchiava timida con un fiorellino che aveva reciso, una margherita. Una delle prime. La primavera era ancora lontana e di fiori se ne trovavano davvero pochi....»
Dal 4° capitolo:
«Tesoro. La felicità le diede così le vertigini che venne presa da un impeto che non aveva mai provato prima di allora e che la spinse a saltargli praticamente addosso e baciarlo appassionatamente con la lingua, cingendogli il collo con le braccia.»
«Perdonami Ginny ma non sono abituato ad avere qualcuno di cui preoccuparmi per le mie azioni. In queste relazioni amorose... non so come comportarmi e ci sto mettendo tutto me stesso ma sono sicuro di fare qualche sbaglio, ne ho già fatti e ne farò…” Prese fiato. “Vorrei dedicarmi a te... a noi tutto il tempo ma non mi è possibile perché ci sono delle vite in gioco."»
La storia tratterà di una coppia molto rara da trovare nelle ff: Blaise/Ginny.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise, Zabini, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista | Coppie: Harry/Ginny
Note: Lime, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Ho una cicatrice sul cuore con sopra il tuo nome.


Capitolo 4 - Una dolce sorpresa inattesa.


"Pronta?" le chiese lui con il mantello già sopra la testa.
Fece segno di sì e andò sotto quel telo magico con lui ingobbendosi leggermente per starci entrambi.
Era un po' piccolo per due ma pensava che potesse comunque bastare per ingannare Gazza nel caso li avesse beccati.
Lui discretamente le cinse un fianco con un braccio cercando di farla avvicinare a sè per massimizzare lo spazio che avevano a disposizione.
Lo lasciò fare ed inaspettatamente sentì come se la pelle prendesse fuoco sotto il tocco magico di lui.
Aprirono l'entrata della loro Sala Comune da dentro e sgattaiolarono veloci per il corridoio mentre la Donna Grassa urlava un "Chi va là?" con quella sua voce lirica.
Girarono alla fine del corridoio e scesero le scale.
Quando arrivarono al quarto piano Harry imboccò il corridoio.
Cosa c’è al quarto piano? Che intenzioni ha?
Harry pronunciò a bassa voce qualche parola e una pesante porta di legno comparve davanti a loro.
"Cosa...?" fece per chiedere ma Harry quasi non la sentì e prendendola per mano la spinse al suo interno.
Quasi rimase incantata dalla stanza dentro cui era stata condotta.
C’era una immensa vasca al centro con innumerevoli rubinetti d’oro, ciascuno aveva una pietra diversa incastonata nel pomolo.
In un lato della piscina c’era anche un trampolino!
La stanza era tutta ricoperta da mattonelle di marmo bianco, candido come la neve.
Un possente candeliere, vicino all'ingresso, illuminava con il suo bagliore tutto l’ambiente.
In un altro lato c’erano soffici asciugamani attaccati ad altrettanti poggia abiti.
Tende di lino bianco pendevano alle immense finestre.
Ma, di tutto quello che c’era in quel posto incantevole, la cosa che la meravigliò di più fu l’immane dipinto appeso alla parete davanti a lei: una bellissima sirena si muoveva sinuosa, seduta di su una roccia mente si accarezza dolcemente i capelli d’oro e espirava con malinconia. Luccicava ad ogni minimo movimento.
"Non sono mai stata qui, io..." disse con le parole che le si incastravano in gola dall'emozione.
"Beh, è il Bagno dei Prefetti. Io lo conosco perché ci sono dovuto venire per il Torneo, due anni fa e so la parola magica perché me l’han detta Ron ed Hermione, ti piace?” le chiese titubante guardandola.
"Se mi piace? E' un posto stupendo! Io... Io..." balbettò sempre più emozionata.
"Volevo organizzare, sai, qualcosa, qualcosa di romantico... per te..." le confessò timido.
Restarono in piedi e in silenzio per un po’. Lei facendo una perlustrazione dell’immenso Bagno guardandosi intorno frenetica, lui seguendola, godendosi lo stupore misto a meraviglia di lei.
Poi di colpo il diciasettenne non riuscì più a trattenersi: "Vuoi fare il bagno insieme a me?"
Rimase stupita dalla sua schiettezza e puntò lo sguardo sul suo viso.
Sulle prime non seppe che rispondere.
Che volesse farlo...?
Lei lo aveva già fatto con Dean, un pomeriggio di un anno prima... nel bagno del secondo.
Era stato orribile… l'aveva posseduta come fa un animale. Rabbrividì a quel ricordo e lo scacciò subito dalla propria testa.
"Io... Io..." farfugliò.
Lui cercò di tranquillizzarla: "Non c’è problema, se non vuoi io capisco, ci frequentiamo da poco e magari..."
"No, facciamolo" rispose lei rassicurata dalla sua comprensione.
Harry, senza dir niente, prese la bacchetta e quando l’ebbe agitata tutti i rubinetti si aprirono contemporaneamente rilasciando acqua… colorata?
“Ma… è normale?"
“Si, è normale!” le rispose ridendo.
Soffici bolle iniziarono a viaggiare nell’aria, quasi danzando, ognuna seguendo un proprio percorso.
Una di colore rosa passò davanti loro e lei la seguì con lo sguardo finché Harry con un dito la fece scoppiare.
“NO! Assassino!” urlò dandogli un pugnetto sul braccio scherzosamente.
 
***

Si spogliarono degli indumenti tranne che di quelli intimi.
La Weasley ammirò il corpo di Harry cercando di non farsi notare troppo e si stupì di quanto fosse bello. Il Quidditch lo aveva reso davvero atletico e snello. Improvvisamente sentì caldo.
Senza esitare Harry si gettò nell’acqua spumosa con un bel tuffo elegante, lei lo seguì sedendosi sul bordo e lasciandosi scivolare nell’acqua calda lentamente.
Ginny subito, dopo alcune bracciate, si aggrappò a lui e sentì chiaramente i loro corpi sfiorarsi sotto l'acqua.
Una miriade di emozioni la attraversò. Emozioni a cui non sapeva dare un nome.
Parlarono poco, si limitarono a rilassarsi nell'acqua bellissima che li circondava godendosi la presenza dell’altro.
Lei ad un certo punto si liberò dalla presa di lui e gli urlò, ebbra di felicità: “Prendimi se ci riesci!”
Lui non se lo fece ripetere due volte e partì all’inseguimento.
Giocarono maliziosamente a quel gioco, toccandosi sempre di più, prendendo confidenza col corpo dell’altra, sempre più sicuri.
Saltarono ripetutamente dal trampolino facendo schizzare l’acqua e la schiuma dovunque, ridendo come matti.
Le preoccupazioni di lei erano tutte svanite, puff! E sapeva per certo che era lo stesso per Harry.
Mai in vita sua si era sentita così…. leggera. Leggera come una piuma o forse anche di più. Aveva la mente che volava, spensierata. Era libera, entusiasta, felice. Ma più di ogni altra cosa si sentiva innamorata, innamorata pazza ad essere precisi e pienamente onesti.
Harry, dopo troppo poco tempo, guardò l’orologio che aveva al polso e si crucciò.
“Che succede?” fece lei nuotando verso di lui e appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Dobbiamo andare" le comunicò in tono cupo.
"Dobbiamo? Dobbiamo?" disse lei giocosa come non mai intenta a non farsi rovinare l’umore.
"Si, Gin, dobbiamo, son le quattro" le ripeté cercando di sorridere.
Lei strabuzzò gli occhi. Non le sembrava fossero da così tanto li dentro… anzi, le sembrava che fossero entrati da solo un'oretta.
Uscirono riluttanti dall'acqua ed Harry subito prese la sua bacchetta a bordo casca e agitandola asciugò l’intimo di entrambi.
Si giustificò con un “non abbiamo tempo per usare gli asciugamani... e poi è più comodo.”
"Grazie, HarHar" fece lei imitando Lavanda Brown.
Harry aggrottò la fronte: "Stai per caso cercando di farmi scappare da te? No, perché ti dico che ci stai riuscendo alla grande"
Lei rise rilassata.
Insieme iniziarono a rivestirsi lanciandosi reciprocamente occhiate di sottecchi.
Quando ebbero entrambi finito, lei parlò: "Grazie Harry... io..."
"Niente di che, tesoro" le rispose lui.
Tesoro. La felicità le diede così le vertigini che venne presa da un impeto che non aveva mai provato prima di allora e che la spinse a saltargli praticamente addosso e baciarlo appassionatamente con la lingua, cingendogli il collo con le braccia.
Notò quanto le labbra di lui fossero state colte impreparata da quell'improvviso attacco ma il suo compagno velocemente ricambiò, abbracciandola stretta per i fianchi.
Si staccarono ansimanti.
"Oh, Gin" le disse senza fiato Harry. "Stasera sei così..."
"Felice?" gli rispose civettuola.
"Si, e impetuosa" aggiunse lui. "Mi piace!"
"Ti amo, Harry Potter" gli confessò con occhi sorridenti, senza pensarci troppo su. Era vero, troppo vero per non dirglielo.
Il ragazzo rimase un po' shockato guardandola con occhi sgranati.
Era la prima volta che glielo diceva. In verità, non avevano mai parlato molto dei loro sentimenti, avevano sempre lasciato che fossero le loro azioni a comunicare per loro.
Lei, vedendo la sua reazione, si pentì subito di aver parlato e stava per dirgli che non faceva niente, di lasciar perdere ma lui prese la parola prima: "Ti amo anche io, Ginevra Molly Weasley"
Calde lacrime le solcarono le guance.
"Harry, grazie di amarmi, grazie di tutto, davvero" gli disse commossa.
"Grazie a te" e la ribaciò con tenerezza.
 
***

Stavano per uscire quando Ginny fu improvvisamente presa da un pensiero che la incupì istantaneamente.
Harry subito se ne accorse.
"Tutto bene?" le chiese scrutandola.
"Io..." Lo guardò dritto negli occhi. "Dobbiamo parlare."
Il tono di voce di lei lo fece quasi sobbalzare. Lo vide deglutire visibilmente.
"Di cosa, Ginny? Ti prego, non mi far que..." la implorò.
Decise che era ora di vuotare il sacco: "Harry, ho bisogno di sapere perché mi hai ignorato in questi giorni."
Neanche il tempo di finire la frase che Harry tirò un sospiro di sollievo e lasciò la posa rigida che aveva assunto.
"Ginny, io non ti ho... ignorata" le spiegò pronunciando l'ultima parola con evidente disagio.
La ragazza rimase in silenzio aspettando che continuasse.
"Io ti ho trascurata. Lo so, non è comunque una bella cosa ma è... diverso. E sappi che non è stata una situazione che è dipesa da un tuo comportamento e nemmeno da una mia scelta... oh, è complicato e non voglio farti preoccupare."
"Una delle tue missioni?"
Il Bambino Sopravvissuto le sorrise debolmente.
"Harry, devi parlarne con qualcuno e io sono qui…"
"Ne parlo già con qualcuno, non ti preoccupare, va tutto bene" ribadì.
"Sicuro?"
"Tu non pensare a me, voglio che tu sia serena e l'unica cosa che ti chiedo è di cercare di venirmi incontro"
"Certo Harry, sempre" gli giurò.
"Grazie, Gin, sei un amore"
Arrossirono entrambi a quella affermazione. Harry per essersi reso conto della frase che gli era uscita di bocca e Ginny per quella così inaspettata e sincera dichiarazione di affetto.
Aggiunse poi: "Ti chiedo anche di non prendertela con Hermione e Ron se cercano di coprirmi le spalle"
"E' che pensavo glielo avessi detto tu di dirmelo" ammise.
"Assolutamente no, solo venuto a sapere del tuo messaggio solo pochi minuti prima tu arrivassi in Sala Comune."
"Va bene, mi fido di te."
Quasi la pregò: "Non voglio mentirti Ginny e per questo non voglio che tu faccia troppe domande, te lo chiedo per favore, lo so che può essere difficile ma te lo chiedo per favore..."
"Va bene, basta che mi prometti che non ti farai ammazzare, mannaggia a te."
Nella seconda parte della frase la sua voce si era incrinata pericolosamente, minacciando imminenti lacrime.
Harry, impacciato e non abituato a quel tipo di premura nei suoi confronti, la prese tra le sue braccia.
Lei si mise a singhiozzare.
Cercò di confortarla come meglio poté: "No, Gin, no, io... io... ti amo, non fare così"
Lei iniziò a singhiozzare ancora più forte e allora lui smise di parlare limitandosi ad accarezzarle la testa.
Non l'aveva mai vista piangere e vedere che lo faceva per colpa sua gli diede una fitta al cuore. 
Quando si fu calmata le confessò: "Perdonami Ginny ma non sono abituato ad avere qualcuno di cui preoccuparmi per le mie azioni. In queste relazioni... amorose... non so come comportarmi e ci sto mettendo tutto me stesso ma sono sicuro di fare qualche sbaglio, ne ho già fatti e ne farò…” Prese fiato.  “Vorrei dedicarmi a te... a noi tutto il tempo ma non mi è possibile perché ci sono delle vite in gioco."
Si asciugò le ultime lacrime: "Non devi scusarti perché sei un fottuto altruista!" 
Risero entrambi a quella battuta.
"Mi dispiace" continuò lui.
"Ora sei te quello che si sta preoccupando" gli fece notare.
"No, è che mi dispiace che tu pensi che io ti ignori" dicendo le ultime due parole fece una smorfia.
Si sorrisero vicendevolmente, si baciarono teneramente e si avviarono verso l'uscita.
Ritornano in Casa con le mani intrecciate saldamente l'una all'altra sotto il Mantello.
Non ebbero problemi con la Donna Grassa la quale, quando li vide apparire improvvisamente davanti a sé, li rimproverò brevemente ma poi alla parola d’ordine li lasciò passare comunque.
La Sala Comune era stranamente illuminata a giorno. Sentì Harry accanto a sé mettersi in guardia ma poi videro Ron ed Hermione che dalle loro poltrone preferite vicino al fuoco si erano girati per vedere chi stava entrando.
Appena si accorsero che erano i loro amici, saltarono in piedi e andarono ad abbracciarli.
Harry che balbettò uno stentato “Ma che…” fu travolto da Ron, Ginny da Hermione.
La Granger sospirando di sollievo esclamò: “Merlino! Eravamo così preoccupati!”
Finalmente quando si staccarono ebbero la decenza di spiegar loro quell’assalimento.
“Quando mi sono svegliata non ti ho vista a letto, mi son subito preoccupata e volevo chiamare la McGranitt ma sicuramente saresti finita nei guai se per caso non fosse stato un incidente" e si rivolse al Corvino "allora volevo avvisarti, Harry, per cercare di sapere dove era andata, se ne sapevi qualcosa e magari trovarla insieme. Sono salita nel dormitorio maschile e mi sono intrufolata nella vostra stanza… ma Harry non c’era.
A quel punto mi son preoccupata seriamente e ho svegliato silenziosamente Ron… o almeno quelle erano le intenzioni!” e dicendo così tirò un occhiataccia all’amico che replicò con un “Miseriaccia! Non è mica colpa mia se mi scuotevi come un battipanni!”
Hermione scrollò la testa alzando gli occhi al cielo poi riprese il racconto: “Fatto sta che per poco non svegliavamo mezza Casa.”
Ron la interruppe: “Per poco, per poco. Infatti non è successo!”
Hermione lo riguardò nuovamente male: “Comunque siamo scesi e siamo rimasti qui in ansia ad aspettarvi per due ore! Due ore!”
“Avevate litigato e avevamo paura che tipo vi scannavate a vicenda!” insistette il Rosso.
Hermione gli rifilò uno scappellotto per farlo zittire ma non ne volle sapere e maliziosamente, guardando le loro mani intrecciate, disse: “Ma a quanto pare non è più così!”
I due ragazzi si guardarono le mani quasi si fossero accorti al momento di quel contatto e subito le liberarono, rossi in viso.
“Oh, ma la smetti, idiota insensibile?” quasi gli urlò contro.
“Guardate che son le quattro di notte” le fece notare cortesemente Ginny con un sorriso stentato.
Hermione, ancora stupita dalla mancanza di tatto dell’amico, continuò a guardarlo in cagnesco.
Ginny ormai ci si era abituata e non capiva come Hermione potesse avere ancora delle speranze in quel senso: suo fratello era un caso irrecuperabile.
“State bene?” chiese di nuovo rivolta a loro.
I due replicarono all’unisono: “Benissimo, grazie!”
I due loro amici risero.
“Va bene allora, l’importante è che siete vivi… noi andiamo a letto!” e trascinò via il caro vecchio Ron-Ron su per le scale.
Harry mimò con la bocca un “Grazie” ai due i quali sorrisero e scomparvero su per le scale. Uno da una parte, l’altra dall’altra.
Finalmente si ritrovarono soli.
“Grazie Harry, non smetterò mai di dirtelo, è stato il miglior Turgwood’s Day della mia vita” gli disse.
Lui sorrise guardandola con una dolcezza infinita negli occhi: “Sei troppo Ginny per me, davvero”
Lei arrossì fino alla punta dei capelli, già rossi di loro. Harry stava diventando particolarmente eloquente in fatto di ‘dichiarazioni d’amore’… troppo.
Lui le si avvicinò e le prese il viso con le mani delicatamente, quasi fosse di porcellana, e la guardò dritta negli occhi e si avvicinò alle sue labbra.
Si baciarono lentamente, languidamente, senza fretta.
Se lo gustarono fino all’ultimo, quel loro ultimo bacio della giornata.
Finalmente, dopo un po', si staccarono: “A domani, Gin”
Lei fece segno di sì con la testa incapace di dire qualunque cosa e si avviarono nei rispettivi dormitori.
Quando Ginny fu arrivata in camera trovò Hermione nella penombra accanto alla porta del bagno semiaperta da cui usciva un leggero fascio di luce e le fece segno di entrare con lei.
Appena l’amica le chiuse dietro la porta iniziò l'interrogatorio: “Allora, tutto risolto con Harry?”
“Si” e ripensò ai loro momenti. I loro primi momenti veri di intimità. Prima si erano solo frequentati, si erano baciati ma niente di più. Ora invece stava diventando una cosa seria, una cosa da fidanzati, anche se ufficialmente non lo erano.
Si erano già detti molte cose quella sera… tempo al tempo.
“Quindi che avete fatto?” chiese l’amica incapace di trattenere la curiosità.
La rimproverò: “E meno male che dici che Ron è indiscreto!”
“Eddai! Sono la tua migliore amica o no?”
“Siamo stati da soli nel Bagno dei Prefetti.”
“Wow!” esclamò la ragazza più grande.
“Già!... Ora se non ti dispiace ho sonno" tanto per troncare il discorso lì.
“Si, certo, Ginny! Ah, volevo dirti che mi dispiace per ieri… io… cercavo solo di proteggere Harry… e anche te…”
Le sorrise: “Tranquilla, mi ha detto tutto, non ce l’ho con te!”
“Sono perdonata?”
“Ma certo!” e si abbracciarono.
“Ti voglio bene, Hermione.”
“Anch’io, piccola Weasley.”
Quando si lasciarono, uscirono dal bagno in punta di piedi e si accoccolarono nei rispettivi letti.
Si sussurrarono un veloce "buona notte" e il silenzio piombò finalmente sulla stanza.
Gin, distesa sul letto, finalmente ebbe tempo per ripensare lucidamente a quanto era avvenuto in quel Bagno che fino al giorno prima aveva sentito nominare solo di sfuggita.
Harry era stato dolcissimo a farle quella sorpresa.
Inoltre si era rivelato essere molto discreto nei suoi confronti, non forzandola a far niente di quello che non gli dimostrasse con il corpo.
Era convinta ci avrebbe provato subito ma non lo aveva fatto. Aveva rispettato la sua volontà.
Anche se... a pensarci bene se lui avesse insistito un po’ di più non le sarebbe affatto dispiaciuto…
Avvampò a quel pensiero così insolito per lei e benedì l’oscurità che la circondava.
 
 
Spazio autrice. Dopo tre capitoli un po’ così, diciamo "di introduzione", finalmente arriviamo ad uno che è importantissimo nell’intera storia.
Non vedevo l’ora di scriverlo e sono molto soddisfatta di come mi è riuscito!
La trama che ho imbastito mi piace molto e credo di aver reso abbastanza bene i sentimenti dei due protagonisti.
Lo so che ad un certo punto vi aspettavate bollenti scene di sesso da far invidia ai migliori film porno ma Harry ha deciso di tenere il Grillo dentro i pantaloni per stavolta (ok, lo so, è pessima questa, potete pure inveirmi per questo nelle recensioni).
Ringrazio tutti coloro che seguono la storia, che l'hanno messa in preferiti/ricordate o che semplicemente la leggono. Grazie davvero. Siete stupendi.
Arrivederci al prossimo capitolo (che devo ancora completamente ideare quindi ci vorrà un po’, sappiatelo),
FranciscaMalfoy
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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