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Autore: vul95    18/06/2013    3 recensioni
1. Questione di posizione
2. Fuochi d'artificio e romanticismo da quattro soldi
3. Peperoncino
4. Bacio
5. Mal calcolato
6. Eh, ho freddo.
7. Inviti pomeridiani in casa di un pianista
8. Il caso autobus
9. Punte di gelosia
10. Abbandonare un compagno di squadra nel momento del (proprio) bisogno:
Incontrò di nuovo lo sguardo di Takuto. Lo vide mordersi le labbra e guardarsi nervoso attorno.
Sorrise e gli si avvicinò con tranquillità, mentre Zanakurou domandava il prezzo di questo o quell’altro accessorio, commentando con “questo sarebbe perfetto in scena!” o frasi del genere.
Kyousuke inclinò il capo verso il castano, vago -… Mi pare… molto preso.- ammiccò con il mento all’altro ragazzo, scrollando le spalle.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Aiuto

10/9- di attaccanti e registi

 

Il caso autobus

 

“Aiuto.”

La fermata dell’autobus era piena di studenti che parlottavano allegramente tra di loro, tutti contenti nonostante il brutto tempo che quel giorno il cielo auspicava.

“Aiuto.” Shindou si guardò attorno, deglutendo. Cosa avrebbe dovuto fare? Il 44, l’autobus che avrebbe dovuto portarlo a scuola, non era in vista, e lui stava aspettando da più di venti minuti. Tutti sembravano tranquillissimi, eppure a lui il solo pensiero di fare tardi a scuola metteva ansia.

“Aiuto.” Shindou Takuto, quattordici anni, era la prima volta che, costretto dagli eventi, doveva andare a scuola in autobus.

E non aveva idea di cosa fare.

In suo favore, c’è da dire che stava mostrando un certo contegno, nonostante fosse terrorizzato dalla nuova esperienza. E se si fosse scordato la cartella sull’autobus? E se invece lo avesse perso? Se si fosse distratto e quello fosse passato senza che lui se ne accorgesse? E se gli fosse mancata l’aria? E se fosse svenuto? Cosa sarebbe successo se non avessero fatto in tempo a portarlo in ospedale e fosse morto?

Takuto, calmati. E’ solo un autobus.” si rimproverò, e mentre lo pensava constatò, con un sospiro di sollievo, che il 44 stava arrivando, finalmente.

-… Senpai?- una voce familiare lo fece sobbalzare, e proprio mentre il mezzo arrivava ed apriva le porte, si accorse che dietro di lui un perplesso Tsurugi Kyousuke lo fissava divertito –Che cosa ci fai qui?- domandò -Il macchinone dove l’hai lasciato?-

Takuto si sentì avvampare dalla vergogna. Sperava che nessuno di quelli che conosceva lo vedesse, perché aveva paura di mostrare apertamente i suoi dubbi sui poco comodi mezzi pubblici e fare brutta figura ammettendo la sua ignoranza in materia, ma evidentemente quella non era giornata –Tsurugi!- balbettò, indietreggiando –Ha avuto problemi… Ma sono abituato, è già capitato…- gesticolò, mentendo, e si chiese per quale motivo il più piccolo fosse scoppiato a ridere, divertito.

Lo vide indicare un punto dietro le sue spalle –E’ arrivato, meglio salire.- disse solo, entrando senza paura dentro l’autobus. Shindou si voltò e contemplò il bus un paio di secondi, prima di sospirare ed entrare a sua volta.

Non l’avesse mai fatto.

Non fece nemmeno in tempo a mettere un piede che si ritrovò schiacciato, compresso, sogliolinizzato in mezzo ad una massa informe di ragazzi che premevano da tutte le parti. Sbiancò sensibilmente e cercò inutilmente un appiglio da qualche parte, e quando il veicolo partì fu sbalzato all’indietro assieme ad altri due poveri tizi. Grazie al cielo quella prigione era talmente piena che non c’era alcuna possibilità di cadere.

Una risatina lo fece voltare -La prima volta è sempre così.- Tsurugi, una mano alle labbra per trattenersi, se ne stava bello tranquillo in mezzo alla massa, l’altra mano in tasca, senza tenersi a nulla.

Takuto si chiese come facesse. Rimase in silenzio per qualche secondo a guardarlo, e poi comprese cosa gli avesse detto –N-Non è la prima volta!- sbottò, sviando lo sguardo. Lo imbarazzava da morire ammettere che non gli fosse mai capitato di prendere un mezzo di trasporto pubblico. Era così per molte cose, per le quali, grazie al suo status sociale, era decisamente agevolato, anche se si perdeva tanto altro. L’occhiata eloquente del suo kohai lo fece irritare –Bhè, se proprio lo vuoi sapere, quando avevo tre anni ci sono salito con mia nonna, su un autobus, va bene?- borbottò, sconfitto, e la risata di cuore di Kyousuke lo offese nel profondo –Cosa ti ridi, sto dicendo la verità!- fece per allargare le braccia, ma uno scossone gli fece perdere l’equilibrio ed andò a sbattere contro una ragazza, che gli lanciò uno strano sguardo malizioso. Inconsciamente il castano si avvicinò al suo compagno di squadra, spaventato. Inutile tentare di mantenere la sua copertura, ormai l’aveva scoperto: -Questo coso è asfittico.- si lamentò.

Kyousuke annuì.

-E scomodo.- continuò.

L’altro alzò le spalle.

-E lento.- piagnucolò.

Il più piccolo sbuffò.

-E— non riuscì completare la frase che l’ennesimo scossone lo scaraventò a spiaccicarsi il naso contro il petto del suo kouhai. Mugolò sofferente.

Avvampò quando la mano di Kyousuke si poggiò sul suo capo e gliel’accarezzò piano –Si, sono asfittici, scomodi e lenti. Però a me piacciono gli autobus.- poggiò il mento sulla testa di Shindou, che stava soffocando dall’imbarazzo –Oggi particolarmente.- ghignò.

Takuto si agitò un po’, e dopo un po’ che erano così (e dopo essersi accorto che nessuno stava badando a loro), pizzicò un fianco all’altro –Lo sai che cosa.-

-Mh?-

-Sei inopportuno.- altro pizzico.

Kyousuke borbottò qualcosa per il dolore, senza rispondere.

-Però è adorabile.- terzo pizzico. Kyousuke arrossì –Che cosa.- e poi si fece sfuggire un “ahia”.

-Anche mia nonna mi tenne così, a suo tempo.- ci fu una pausa –Tsurugi, sei un bravo nonno.- lo prese in giro, dandogli un ultimo pizzico. Quello grugnì qualcosa, e per vendetta spinse ancora di più il capo del senpai sul proprio petto, con tutta l’intenzione di soffocarlo –Sei un idiota, senpai.-

Shindou rise e non protestò. In fondo si stava bene. E poi non c’era più spazio per staccarsi.

Rimasero così, in silenzio.

Kyousuke lasciò andare Takuto solo quando l’autobus arrivò alla loro fermata. Fecero la strada fino a scuola assieme e poi si salutarono.

E da quel giorno la limousine di Shindou si ruppe spesso.

 

*

 

THIS MAKES SENSE.
Salve a tutti sono tornata MUAHAHAHAH <3 si, ok, cioè, questa shot ce l’ho nella cartella da mesi, ma ormai si sarà capito che sono davvero pigra e- mi mancavano questi due, davvero. Io- li amo tanto, e- mi mancavano un sacco. Tantotanto. *piange*

Allora, se nel capitolo corso (se qualcuno ha ricordi vaghi visto che è di mesi fa-*cade*) è Tsurugi che diciamo comincia ad avere un legame “più stretto” con Shindou e viene invitato a casa sua eccetera, in questo è Shindou che “entra”, per così dire, nel mondo di Tsurugi. La trovo una cosa molto carina, insomma, loro che piano piano vengono a contatto l’uno con l’altro.

Non so come funzionino gli autobus in Giappone, se ci sono poi *le riesce difficile immaginarsi il Giappone con gli autobus-*, se vengono distinti con numeri, lettere o altro, e probabilmente Tsurugi e Shindou a scuola ci arrivano a piedi, ma questi sono futili dettagli (vediamola come un AU dove vanno a scuola in autobus-). Ed il 44 è il numero dell’autobus che prendo io per andare a scuola, nonché la somma dei numeri di maglia delle mie due OTP del GO °7° *dondola*

Detto ciò, mi dileguo, e spero che la shot vi sia piaciuta <3

Anche io vorrei rimanere appiccicata al ragazzo che mi piace sull’autobus, mentre si muore di caldo e lui mi accarezza i capelli PLS è così romantico-- *rotola*

Ringrazio tutti coloro che seguono questa raccolta nonostante la mia lentezza. Davvero grazie mille- *porge meringhe (?)*

Alla prossima shot <3

 

Greta.

  
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