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Autore: Sammi_    18/06/2013    5 recensioni
-Ma perché non capisci?!- Erano questi i pensieri di Sakura mentre guardava Sasuke negli occhi.
-Perché non riesci a comprendere che io per te andrei ovunque?! Ti aiuterei, ti starei accanto!-
Sakura si avvicinò a Sasuke e poggió le mani sul suo petto, la distanza tra loro diminuiva sempre più, quegli attimi Sakura li avrebbe ricordati per sempre nel profondo del suo cuore finché finalmente, dopo tanto tempo passato ad immaginare quel momento, le loro labbra si sfiorarono. Tutto prese fuoco.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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CAPITOLO 3

 

 
Sakura stava camminando per le strade di konoha tranquillamente,
salutava la gente passare come se non se ne fosse mai andata  
quando ad un tratto si sentì un urlo proveniente da dietro la sua schiena.
Si girò in fretta per controllare la situazione ma nessuno
sembrava essersi accorto di nulla, era tutto normale.
I suoi occhi caddero sulle sue mani e rimase sconcertata.
Erano rosse e appiccicose, sangue ma non il suo.
A terra magicamente erano apparsi centinaia di cadaveri tra
cui quelli dei suoi amici: Ino, Hinata, Kiba, Shino, Neji, Shikamaru,
Ten Ten, Rock Lee, choji e persino il maestro Kakashi. No, non era possibile!
Non sarebbe mai riuscita ad uccidere tutte quelle persone
e soprattutto il suo maestro anzi vecchio maestro, ora non lo era più.
Spaventata si guardò attorno ma il villaggio era stato
raso al suolo e lei era la responsabile.
Una bambina la guardava e si rese conto che era lei
quando era piccola e le diceva “Assassina” Sakura guardava
se stessa terrorizzata
“No, non sono stata io” cercava di convincersi.
Altri bambini si materializzarono davanti a lei continuandole
a dire tutti la stessa cosa “Assassina” i bambini in poco tempo però si trasformarono in mostri con occhi rossi.  
Lei si mise a correre più velocemente possibile per raggiungere il pezzo di fiume più vicino per scappare da quei mutanti e per ripulirsi.
Continuava a sfregare le mani e le braccia insudiciate ma queste non si pulivano erano come marchiate e le lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi verdi.
I singhiozzi non si fermavano sfregava, sfregava senza successo anzi il sangue si propagava per il resto del suo corpo e lei iniziò a tremare.
–Sakura devi essere forte, coraggio! Non ti riconosco- alzò gli occhi
al cielo e anche questo si era fatto grigio segno che stava per piovere, strano.
Stava per tuffarsi direttamente nel fiume ma un tonfo la fece sobbalzare allora rialzò gli occhi e si pietrificò. Naruto era steso a terra a fianco a lei sanguinante, non respirava. Sakura corse immediatamente da lui e fece per toccarlo alzando il braccio ma una mano glielo afferrò velocemente Sakura guardò in
alto per capire chi fosse la persona che la stava trattenendo e
vedendo gli occhi rossi dell’Uchiha emise un urlo che mozzò l’aria.
 


Sakura si risvegliò con il cuore in gola da quell’incubo che l’aveva tormentata nel sonno. Per quanto aveva dormito? Ora si sentiva molto meglio, fresca e riposata anche se un po’ inquieta a causa dell’incubo.
Si alzò dal letto ed andò verso la cucina.
Aveva bisogno di distrarsi per non pensare al sogno appena fatto.
Dire che era affamata era un eufemismo, avrebbe potuto mangiare di tutto e non sarebbe stata sazia per una settimana.
Entrata in cucina vide che non c’era nessuno.
Che fossero tutti andati a dormire? Avrebbe tanto voluto sapere che ore erano e per quanto sarebbe dovuta rimanere ad aspettare l’arrivo di Sasuke.
Iniziò a frugare in alcuni cassetti e trovò qualcosa da mettere sotto i denti.
Mangiò lentamente assaporando ogni boccone.
Cibo, finalmente sentiva l’energia scorrerle in tutto il corpo.
Era rigenerante. Avrebbe tanto voluto andare nel negozio vicino casa e comprare tutti gli ingredienti per cucinare del buon Ramen o semplicemente andare a mangiare nel solito ristorante con Naruto, purtroppo non era possibile.
Finito di cenare ripose tutto al proprio posto e riordinò la cucina.
Non sapeva che fare per passare il tempo, iniziò a girare per il nascondiglio in cerca di chissà cosa.
Quel covo era tutto uguale, non sapeva come sarebbe riuscita a ritrovare la strada per tornare in cucina o in camera di Sasuke, ma era troppo curiosa di visitare il tipo di luogo in cui l’Uchiha viveva.
Quel luogo era tetro e oscuro.
Sakura camminava nel buio e le immagini del suo incubo
le ritornarono per un attimo in mente lei aveva tradito il suo villaggio,
ancora non poteva crederci, se n’era veramente andata,
un’altra immagine le venne in mente, quegli occhi rossi le
facevano davvero paura, le vennero i brividi così scosse la testa e non ci pensò più. Iniziava a sentire freddo, si stava forse avvicinando all’uscita?
Si strinse nei vestiti di Sasuke, respirò profondamente l’odore
che emanavano e proseguì dritto senza pensare.
Dopo alcuni secondi si ritrovò fuori dal covo e un vento gelido
la travolse così iniziò a battere i denti.
Aveva la pelle d’oca ma non voleva tornare dentro, dopo aver passato due giorni d’inferno aveva bisogno di respirare e smaltire le idee, d’altronde tra poco avrebbe dovuto affrontare un Uchiha, doveva ritrovare il coraggio e la forza.
L’aria fresca l’avrebbe aiutata. Stava per poggiarsi ad un albero quando un kunai all’improvviso le sfiorò i capelli.
Non aveva sentito nessuno arrivare.
Si spostò velocemente e cercò di correre per entrare nel nascondiglio, se fossero stati i ninja del villaggio della foglia combattere non sarebbe servito a niente.
Una figura le sbarrò la strada. Al buio non vedeva bene la faccia della persona che aveva davanti ma poi parlò “Sakura…” quella voce l’avrebbe riconosciuta ovunque! Sasuke era lì davanti ai suoi occhi in carne ed ossa e la guardava incredulo.
Lei si sentì mancare e per poco le gambe non le cedettero.
Era sotto shock, la gola secca bruciava e le mancava saliva, dire che era nervosa non rendeva abbastanza l’idea.
Tentava di parlare ma le uscivano dei sussurri incomprensibili e riconoscendo il suo viso che le era mancato così tanto le lacrime sgorgarono senza che lei potesse fermarle. Sakura poteva anche essere forte ma di fronte a lui non poteva niente.
Era inerme. Non era preparata per questo.
Non pensava che avrebbe reagito così.
–Sakura coraggio!- La Sakura interna si fece risentire così si riprese e cercò di mettere insieme una frase sensata. “S-Sa-Sasu-ke io…” non disse più niente. Non ce la fece e lo abbracciò senza pensarci. Lui era immobile e non reagiva.
Gli stava bagnando i vestiti con le lacrime ma non le importava anzi lo strinse più forte. Successe in un minuto, Sakura era senza parole, due braccia la stavano stringendo e lei, rendendosi conto che Sasuke stava contraccambiando per davvero l’abbraccio, si mise a singhiozzare aggrappandosi alle sue spalle sempre più avidamente. Allora era vero quello che tutti dicevano, quando sei vicino alla persona che ami senti veramente le farfalle volare nello stomaco.
Era una sensazione nuova e bella, infinitamente bella.  
“Sakura mi sei mancata così tanto io…” Sasuke non finì la frase perché gli era andata va la voce.
Sakura era incredula, Sasuke era cambiato davvero tanto! Lo ricordava più arrogante e distaccato, adesso invece era magnifico sentirlo così vicino, erano come connessi. Non sapeva che la lontananza facesse questi effetti. Non poteva minimamente pensare che lui potesse uccidere qualcuno.
 La rosa disse: “Sasuke allora sei ancora tu!” Fu un errore .
Lui si irrigidì all’istante, come se si fosse appena ridestato, si scrollò Sakura di dosso così  malamente che quasi finì a terra.
La rosa strabuzzò gli occhi sbigottita, Sasuke, facendola indietreggiare, la intrappolò tra un albero e il suo corpo.
Gli occhi dell’Uchiha erano talmente freddi e spaventosi che iniziò a tremare.
“Che diavolo ci fai qui, Sakura Haruno?” disse con voce tagliente.
La ragazza si accigliò e lo guardò stranita chiedendosi che gli fosse preso un attimo prima era dolce e stare tra le sue braccia l’aveva sollevata e  poi era diventato freddo e insensibile. Sakura per poco aveva creduto che sarebbe stato facile aiutare il suo amato, ora si rendeva conto, non era così.
“PARLA! Sei qui per spiarmi per caso? Cosa ci facevi qui fuori? Sei contenta di avere trovato il mio nascondiglio? Tra poco non lo sarai più” la sua voce era differente, distante e terrorizzante.  
La prese per il collo tanto da alzarla da terra, Sakura non respirava più.
Ossigeno, aveva bisogno di respirare così iniziò a dibattersi inutilmente perché lui la stringeva contro quell’odioso albero.
Sentiva caldo e le forze le venivano via via meno, in poco tempo tutto divenne nero ma prima di perdere conoscenza sentì che qualcuno, probabilmente il colpevole del suo stato attuale, la stava trasportando all’interno del covo tenendola in braccio.
 



Spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto!
Il prossimo sarà pubblicato martedì 25-06-2013
Fatemi sapere cosa ne pensate :)
Alla prossima
Sammi_



   
 
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