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Autore: oned_love    18/06/2013    30 recensioni
Mi prese per mano e si avvicinò al mio orecchio.
"Scusami piccola, non volevo offenderti..."
Davvero si stava scusando o stavo sognando?
"... ma sei veramente scopabile"
Lo spinsi via e cercai di liberarmi dalla sua presa. Io che pensavo che in realtà fosse gentile.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Lo vidi entrare, tutto intorno a me diventava sempre più buio. La paura regnava e io, per la prima volta, non sapevo cosa fare.

Sentì una suoneria di qualche cellulare , Luke lo estrasse dal suo pantalone e incomincio' a parlare, girando per la stanza. I miei occhi erano incatenati a quelli di Harry, che mi guardava con espressione dura.

Non ho fatto niente a tua figlia, dammi i soldi e non gli farò un cazzo di niente” sentì esclamare Luke.

Sapevo che dall'altra parte del telefono c'era mio padre, questo voleva dire che davvero aveva problemi con la droga.

Una volta staccata la telefonata, mi guardò dritta negli occhi.

Il tuo paparino sta arrivando, spero che lui abbia i soldi o vi ucciderò entrambi” fece in un sussurro, vicino al mio viso.

Uscì dalla stanza, seguito da Harry.

Dentro di me, saltavo dalla gioia, non vedevo l'ora di uscire da questa casa. Ma avevo paura sul come affrontare questo problema con mio padre, io l'avrei sicuramente aiutato, ma mi sentivo come una sconosciuta per lui.

Non avevamo mai avuto un legame forte, ma con la mia depressione dovuta alla morte di mia madre, avevamo promesso di essere forti e di contare sempre sull'altro.

Mi sbagliavo, lui non si confidava con me come io facevo con lui.

 

Alzandomi da terra, sentì un rumore di un motore familiare dalla finestra leggermente aperta.

Notai mio padre scendere dalla macchina, subito avvicinato da Luke. Li vidi parlare e poi, mio padre, estrasse del denaro che diede frettolosamente al mio rapitore.

La porta si aprì di scatto, trovando davanti Niall che mi fece cenno di uscire.

E' così, è un addio.” iniziò, mentre scendevamo le scale.

Il più piacevole, spero di non vedervi più” esclamai, iniziando a velocizzare il passo.

Passando per la cucina, notai Harry seduto su una sedia che fumava. Quel ragazzo era strano e speravo di non vederlo mai più.

Aprì la porta, e incominciai a correre verso mio padre che mi avvolse nelle sue braccia.

Tesoro, andiamo!” sussurro in modo stanco.

Gli feci cenno di si con la testa ed entrai in macchina.

Quando partimmo, mi rigirai per vedere Luke entrare in macchina e Harry sulla soglia della porta.

Tutto era così strano, che non sapevo nemmeno spiegare a me stessa come mi sentivo in quel momento.

Non ho mai avuto un carattere forte e deciso, sono sempre stata molto influenzabile e sensibile e tutto questo mi aveva colpito, ne ero sicura.

In macchina mio padre non parlava, non accennava a darmi delle spiegazioni e aveva il diritto di farlo.

Non dovresti dirmi qualcosa?” gli domandai, guardando fuori dalla finestra.

Un giorno , forse” rispose, girando la testa per guardarmi , per poi, ritornare a guardare la strada buoi dinanzi a noi.

Ma ti senti? Sono stata rapita da dei spacciatori e non vuoi ammettere che tu ti droghi. Devi farti aiutare” sussurrai incominciando a singhiozzare.

Mi farò aiutare se ti puo' far felice” disse, mettendo una mano sulla mia guancia.

Non lo devi far per me, ma per te.” esclamai, asciugandomi le lacrime che scendevano.

 

Quando arrivammo a casa, mi precipitai in doccia. L'acqua mi scorreva veloce , ogni volta che toccavo una mia parte del corpo mi sentivo sporca, come se non fossi me stessa.

Avevo dei lividi sulle gambe, non ricordo di essere caduta, ma li avevo.

Non volevo più pensare al rapimento, volevo dimenticarmi di tutto.

Quando uscì dalla doccia, misi l' accappatoio e mi ricordai di Louis.

Presi il mio pc che era sulla scrivania e mi collegai a facebook, trovandolo in linea.

-Sono viva- digitai.

-oddio Hally, sai che mi hai fatto preoccupare?- lessi tutto velocemente, era l'unico su cui potevo contare.

-scusa- gli scrissi, tremando dal freddo.

-non devi scusarti, ora vado a dormire. Domani ci vediamo a scuola?- mi chiese.

Non sapevo se andare a scuola, ma forse mi avrebbe fatto bene se volevo davvero dimenticare tutto.

-Si, a domani boo bear- lo salutai per poi spegnere il pc.

Entrai nel letto e mi avvolsi nelle coperte, felice di star a casa.

 

*

La sveglia del mio cellulare incominciò a suonare la canzone 'stay' di Rihanna. Aprì leggermente gli occhi, facendo mente locale su quello che era accaduto poche ore prima.

Sorrisi debolmente al fatto che, ora, mi trovavo a casa.

Mi alzai, filando subito vicino l'armadio per mettere la divisa scolastica.

La mia scuola era una di quelle private per i ragazzini , figli di papa'. Non che io lo fossi, ma mia madre voleva il meglio per me è mi scrisse in una delle scuole più acclamate in Inghilterra.

Scesi in cucina, trovando mio padre ai fornelli, cosa che mi fece sorridere.

Buongiorno..” sussurrai , abbracciandolo da dietro.

Giorno, tesoro. Ti ho preparato qualcosa da mangiare” disse, servendomi la colazione sul tavolo.

Lo guardai e lo sorrisi, mi aveva preparato le crepes , le adoravo.

Grazie papi” esclamai tra un boccone e l'altro.

Di niente piccola, ora corro a lavoro.. ci vediamo stasera” disse, salutandomi con un bacio sulla testa.

Fini' la mia colazione da sola, poi senti' un clacson e corsi via, andando incontro alla macchina di Louis.

Lo vidi uscire e prendermi in braccio, facendomi volteggiare in aria.

Mi sei mancata” esclamò, baciandomi la guancia.

Anche tu, però ora corriamo a scuola” gli feci il cenno dell'orologio ed eravamo in chiaro ritardo, come sempre.

Entrammo in macchina velocemente e sapevo che saremo arrivati velocemente in istituto, visto che louis era spericolato in strada.

Infatti sfrecciò furtivamente per le strade, arrivando in una manciata di minuti nel parcheggio della scuola.

Vado in classe, ci vediamo all'uscita” esclamò il mio amico allontanandosi.

Gli sorrisi e mi avviai in classe per subirmi le cinque ora più noiose della mia vita.

 

*

Le ore passarono velocemente, forse perché non ero concentrata alla lezione, ma ad altro.

Ora mi trovavo a casa di Louis, spaparanzata con lui accanto sul suo letto a sfogliare qualche foto dell'anno scorso.

Adoravo andare a casa sua, le sue sorelle erano dolcissime e sua madre mi trattava come una figlia e con tutto cio', mi sentivo in famiglia, come se non avessi mai perso una mamma.

Lou, mi mancano i tuoi capelloni” esclamai, lanciandogli la fotografia in faccia.

Ero orribile..” ripose ridendo.

Nah, sei sempre favoloso” dissi, sfogliando le altre foto.

Cosa farei senza di te?” mi chiese, guardandomi negli occhi.

Avresti una fidanzata,ad esempio” risposi, sincera.

Molte ragazze non si avvicinavano a Lou perché pensavano che io fossi la sua ragazza, per quante volte ho negato questo, tutti pensavano che io e lui facessimo sesso sfrenato anche rimanendo solo amici, quindi nessuna si avvicinava.

Non ne cerco a momento..” si lascio' dire,chiudendo gli occhi.

Lo imitai , trovando ben preso il sonno.

 

*

 

Quando mi svegliai, trovai Louis dormire come un bambino e decisi di non svegliarlo, mi avrebbe fatto bene una passeggiata.

Erano le 21:00, mio padre non tornava mai con quell'ora quindi feci tutto con calma, salutando la famiglia tomlinson che come sempre, mi chiese di rimanere lì a mangiare, ma rifiutai per poter star con mio padre.

Il bello del mio paesino e che, essendo piccolo, si viveva nella tranquillità. Non sentivo nemmeno il rumore delle macchine sfrecciare sul suolo della strada, sentivo solo dei versi di qualche uccello notturno.

Il lontananza vidi la mia casa, e quando entrai in cortile notai che non c'era ancora la macchina di mio padre, come sospettavo.

Inserì la chiave nella serratura ed entrai. Avevo una strana sensazione ma sapevo che era dovuta a quella brutta esperienza.

Accesi tutte le luci e andai in cucina ,avvicinandomi al frigo, notai un bigliettino.

Sono tornato per pranzo, evidentemente sei da Louis. Non cucinare per stasera, porto le pizze x” lessi velocemente e sorrisi. Adoravo la pizza.

Feci le scale a due a due per andare nella mia stanza, aprendo finalmente la porta della camera.

Quello che vidi non mi piacque per niente, volevo urlare ma la visione che mi trovavo davanti mi blocco' sul momento.

Harry era davanti a me,con gli occhi gonfi, segno di aver pianto e con i vestiti stracciati e del sangue che usciva dall'addome in modo frequente.

Mi avvicinai e feci solo in tempo per sentire un “Aiutami” che poi,  svenne tra le braccia.

_____
Lo so, faccio schifo per il ritardo della pubblicazione di questo capitolo, ma ho avuto dei seri problemi personali.
so' anche che non vi piacerà questo capitolo, non mi entusiasma nemmeno a me ma l'ho postato lo stesso.
mi farebbe piacere se mi lasciaste una recensione, come sempre. Ogni volta che leggo quello che mi scrivete, la mia autostima cresce come non mai.
Vorrei ringraziare,  inoltre,  le persone che hanno recensito, messo nei preferiti, ricordati e seguiti. I love u.
se volete, ci sono anche su twitter @credoinloro avverto anche lì quando sto per pubblicare.
Un bacio, Anna. xx

 

 

 

 

  
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