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Autore: _Fux_    18/06/2013    2 recensioni
Harry è un ragazzo come tutti gli altri: la sua vita sono i suoi amici e la musica. Ha un sogno, bhè, più di uno a dire il vero. Vorrebbe essere un cantante famoso e visitare l'Italia. E' un sognatore, ma chissà che non capiti una svolta che faccia avverare i suoi desideri?
Chiara è una ragazza definita strana dai più, e questo le va bene...le piace essere così.
Niall a volte pensa di essere incompreso ma... troverà qualcuno che lo capirà?! leggere per sapere :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14) I’m Ben! No, you’re an idiot!

 
Pov Chiara
 
Mi giro e rigiro nel letto cercando un po’ di spazio fresco, senza però trovarlo.
Apro gli occhi stiracchiandomi e… Patatrac! Mi prende un bel crampo che parte dall’inizio della gamba e arriva fino al piede, arricciandomi le dita:”Dolooooooooooooooooreeeeeee!” urlo .
O almeno, vorrei urlarlo, ma lo mimo soltanto, perché sono le sette di mattina e se la sveglio a quest’ora anche di sabato Giada mi farà sentire per davvero dolore.
Mi alzo e provo a farmi passare il crampo e quando finalmente il maledetto se ne va mi reco in cucina per fare colazione.
Oggi è sabato…Domani non si va a scuolaaa!” non so perché mi metto a canticchiare questa canzone, forse perché oggi avrò finalmente la prima pausa da tutti gli impegni settimanali, e non vedevo davvero l’ora!
La mia amica ha promesso di accompagnarmi a fare l’ultima visita di controllo, e poi le ho proposto di andarci a fare una nuotatina; ormai è un “must” di ogni estate: durante questi tre mesi ci vediamo molto più spesso che in inverno, e così all’incirca tre anni fa abbiamo deciso di passare in maniera “positiva” un po’ di tempo, andando a farci un po’ di vasche, e non vedo nessun motivo per fare finire questa tradizione ora che siamo qui in Sardegna!
Va detto che io amo nuotare,lo faccio da quando avevo si e no tre anni e mezzo, perciò non è un sacrificio, anzi, il tutto è reso ancora più divertente dalle chiacchere a bordo piscina mentre riprendiamo un po’ il fiato!
Sveglio Giada perché si è fatta ora di uscire, e ci rechiamo all’ospedale dove –alleluia alleluia!!- i medici mi dicono che sono completamente fuori pericolo! E se non dovessi stare comunque attenta a non fare movimenti troppo avventati e bruschi mi metterei a ballare la macarena:
 
“Dale a tu cuerpo alegria Macarena
Que tu cuerpo es pa' darle alegria y cosa buena
Dale a tu cuerpo alegria Macarena
Hey Macarena!!”

inizio a canticchiare la famosa canzone per la felicità, ma smetto subito notando le occhiate storte che mi lanciano i passanti.
Andiamo subito al palazzetto comunale dello sport, e dopo esserci messe in costume corriamo fino al trampolino e “Splaaaashh!” adorato refrigerio! Inizio a fare su e giù, trovandomi in quello che credo sia il mio elemento naturale, e arrivata a trenta vasche propongo alla mia amica di uscire, perché dopo un’inverno passato da nullafacente o quasi, facendo solo un po’ di hip-hop, il fiato inizia già a mancarmi!
Dopo una breve doccia e un’ancora più rapida asciugatura di capelli (che a dire la verità lasciamo mezzi molli, perché con questo caldo usare il phon è come sottoporsi di propria volontà ad una tortura cinese) Giada e io decidiamo di andare a fare una colazione posticipata con una bella brioche in un bar, perché si sa, dopo avere fatto attività fisica si sente il bisogno di nutrirsi!
Iniziamo a fare un giro per la città così ne approfitto per fare un po’ di foto con la macchina data in adozione ai partecipanti del corso, che purtroppo però dovrò restituire al termine di questa esperienza: passanti, turisti, venditori ambulanti, bambini che giocano a calcio, e ancora gabbiani, un gatto che fa le fusa ad un cagnolino, e bellissimo, bellissimo mare di questo posto incantevole, la mia fedele amica fotografica raccoglie sprazzi di tutti questi momenti, che spero riuscirò a trasportare con le stesse sensazioni ed emozioni anche sulla carta.
Devo essere stata parecchio tempo a scattare in silenzio perché ad un certo punto Giada esplode scocciata:”Allora? Hai intenzione di parlare anche un po’ o vuoi continuare tutto il giorno con quel tuo marchingegno?” . Storco la bocca, ma so che ha ragione: “Scuuuusaaa amicaa! E’ solo che quando fotografo mi isolo nel mio mondo e…” Ma la mia amica non mi fa nemmeno finire di parlare:” mi isolo nel mio mondo e non sento più nulla di ciò che mi circonda, nemmeno lo scorrere del tempo e bla bla blaaa lo so, lo so, ti succede anche quando disegni e quando provi a suonare la chitarra o semplicemente quando ti perdi nei tuoi pensieri, che però non so quali sono, perché non me li vuoi mai raccontare, perciò sono sicura che siano parecchio perversi!!” la lascio sfogare, ma arrivata alle sue ultime parole non riesco proprio a trattenermi :”Pensieri perversi ahahahahhaha” ridiamo insieme come due stupide, infischiandocene della gente che passa e ci guarda male, perché la nostra amicizia è anche questo, un po’ di stupidità, o meglio, di spensieratezza ogni tanto ci vuole!
Poi ci riprendiamo e lei ricomincia a parlare:”Come punizione…Ora mi accompagnerai in giro per la città a fare shopping!!” urla con gli occhi che sembrano esserle diventati a forma di vestiti; non faccio in tempo a dirle che quella non è una penitenza quando aggiunge :”Perché, ovviamente, ci servirà qualcosa di bello da mettere per quando usciremo questa sera e tu mi offrirai la pizza per cena e un drink!”. Uhm, ok, Giada ha colpito nel segno ancora una volta! Questa ci si avvicina ad una punizione, non sono proprio un animo festaiolo, e inoltre uno di quei drink costa come oro! “Ok, però tu fai un mese di lavaggio piatti e di stiraggio!” provo a contrattaccare, e stranamente, lei accetta, bhè, buon per me!
Il resto del pomeriggio passa velocemente, la “ricattatrice” trova un top e dei pantaloncini che sono di suo gusto, e decide di abbinarli con un paio di tacchi che si è portata da casa, mentre io trovo un vestito abbastanza carino, lungo fino al ginocchio, verde smeraldo (ve l’ho già detto che amo il verde?), piuttosto semplice e decido di indossarlo con dei sandali neri con delle piccole borchie lungo la caviglia,rigorosamente bassi, visto che su quei trampoli mi sembra di camminare come un dinosauro!
Giusto un filo di mascara nero e di burro cacao rosa chiaro e mi ritengo pronta, non amo truccarmi pesantemente, anche perché non ne sono capace.
Guardo la mia coinquilina, e glielo devo proprio dire :”Giada, sei una stragnocca, così mi fai sfigurare!” e con un suo “ Ma piantala!” divertito ci avviamo verso la pizzeria più vicina, dove pago la prima parte del mio pegno.
Dopo avere mangiato la nostra pizza –che però non ha proprio niente a che vedere con quella che mi prepara mia mamma!- ci dirigiamo verso il “Blue Angel” che sembra essere il pub/discoteca più famoso del posto.
Appena entrate però capisco subito che non mi piace come luogo: musica rimbombante senza nessun ritmo, ma soprattutto gentaccia brutta ovunque.
Proprio un tipo di questa categoria si avvicina a me e a Giada insieme ad un suo compagno e inizia subito a vomitare parole rivoltanti: “I’m Ben, troiottola! Ci facciamo un giro sul miglior ottovolante di tutta la Sardegna?” e intanto gira e rigira il bacino, forse per fare vedere un “pacco” di cui non mi sembra nemmeno che si possa vantare e gli rispondo a tono: “uhm, forse volevi dire “I’m a stupid idiot!” sarebbe stato sicuramente più azzeccato. Inoltre, chiamare troiottola qualcuna non la farà diventare tale, perciò penso che tu rimarrai sempre senza speranze, di sicuro con me, per lo meno! E ora smamma!” avevo paura che avrebbe fatto storie, invece per fortuna se ne va subito, così mi avvicino al bancone e compro il drink promesso alla mia amica, e poi ci tuffiamo in pista per ballare un po’.
Non so quanto tempo è passato, ma ad un certo punto mi sento strattonare per un braccio e qualcuno mi trascina di forza e malamente in un angolo buio. Alzo lo sguardo, e avrei dovuto scommetterci: l’idiota in questione è “Ben” –che nome del cazzo- e insieme a lui c’è il suo fido compagno che sta riservando a Giada il mio stesso trattamento. Sono preoccupata, lo devo ammettere, perché in questa confusione potrebbe benissimo stuprarmi e picchiarmi a sangue senza che nessuno se ne accorga. Inizia a parlare, il maledetto:”Ehi, ora la mia troiottola andrà a scuola di buone maniere, si?!” e inizia a palparmi con le sue viscide mani e a tirarmi giù le spalline del vestito per lasciare baci umidicci con la cosa più rivoltante che io abbia mai visto in vita mia: la sua bocca.
Cerco di difendermi e di respingerlo, ma lui è forte, molto più di me e i miei calci e i miei pugni sembrano solo carezze sui suoi muscolacci, se nonché improvvisamente mi sento liberata da quel fardello, che vedo precipitare al suolo tenendosi una mano sul naso sanguinante e una sui “gioielli” mentre frigna come un cretino.
Alzo lo sguardo molto più che riconoscente verso il mio salvatore, ma non faccio in tempo a capire chi sia, perché dai miei occhi iniziano a sgorgare lacrime su lacrime,sento il mio salvatore abbracciarmi, ha braccia forti e muscolose, e mi  detesto, perché sto facendo la figura della cretina. Io odio piangere, e se proprio devo farlo, preferisco che sia in privato.
 
Pov Harry

I can’t be no superman,
but for you I’ll be a super human.
I, I wanna save your heart tonight…
 

Sono ormai due ore che faccio avanti e indietro dalla finestra della mia camera a quella della sala e viceversa, sbirciando dai vetri, ma il risultato rimane sempre lo stesso: vetri chiusi, tapparelle abbassate da una parte e tende tirate dall’altra.
Probabilmente è uscita, magari con un giovane infermiere conosciuto durante la visita di ieri…
Se ascolto i miei pensieri sono consapevole di sembrare quasi malato, ma c’è qualcosa in quella ragazza che mi spinge a cercarla, a proteggerla… C’è qualcosa che mi fa sentire che vorrei farla mia ma so che con tutta probabilità ciò non capiterà mai.
E che scatole Harry! Smettila di pensare cose deprimenti! E smettila anche di fare avanti e indietro, finirai per consumare il pavimento, e poi ci tocca pure pagare i danni!” è Liam che per una volta perde le staffe, ma non capisco proprio perché, visto che non ho ancora detto una parola. Sto giusto per farglielo notare quando lui mi precede:”Sei come un libro aperto per me, dovresti saperlo, te lo leggo in faccia ciò che pensi specialmente in momenti depressi come questo! Su con la vita, amico! Probabilmente è solo una dormigliona come il nostro amico Zayn nella stanza di là, o magari è uscita con una sua amica per fare un giro, che ne sai?”. Anchel’amatore delle maglie a righe interviene :“Si, anche Kevin pensa la stessa cosa… come?” fa  poi Louis avvicinando l’orecchio al suo piccione di plastica“Ah, ho capito. Kevin dice che dovresti uscire con noi ragazzi per fare un giro perché ultimamente ti stai trascurando troppo e stai trascurando anche noi” conclude addentando una carota .
Non posso fare a meno di sorridere pensando al fatto che Lou è il più grande tra di noi, ma che è anche il più “piccolo”e quello matto del gruppo. Annuisco, hanno ragione, cambiare aria mi farà bene poi insinuo, un po’ perfido:”Di’, Louis, ma te lo sai che se uno mangia troppe carote gli diventa la pelle tendente all’arancione?!” il mio amico sputacchia e afferma che:”Le mie amiche carote non mi farebbero mai nulla di male! Ora chiedi scusa!” e poi mi salta sulle spalle per farmi obbedire pesa parecchio, perciò dopo un paio di minuti di “lotta” mi trovo ad urlare:”Peeeerdoono! Pieeetàà! Chiedo scusa, signore, pardon, signorine carote, non era mia intenzione offendervi o accusarvi di nulla!” cosa che mi fa finalmente liberare dal peso del mio amico. Nel frattempo anche Zayn si è svegliato a causa del nostro baccano, e Liam è andato a chiamare Niall, perciò decidiamo di uscire tutti insieme per fare una gita “fuori porta” in un piccolo paese vicino alla città dove ci troviamo… peccato che ci perdiamo a metà strada in aperta campagna, sotto un sole cocente che ci fa sudare nemmeno fossimo nel deserto del Sahara, e riusciamo a trovare la “retta via” solo parecchie ore dopo, perciò inizia una vera e propria guerra per accaparrarsi il primo turno di doccia. Lotta che vince Niall, incredibile come quel ragazzo sia sempre  pieno di energie! Io sono comunque fortunato, posso entrare in bagno solo per secondo, così ho tutto il tempo per prepararmi all’uscita serale a cui mi hanno costretto i miei amici, e mentre mi pettino i capelli davanti allo specchio ancora con l’asciugamano addosso, non posso fare a meno di sorridere perché mi sento un po’ più “Harry” di quanto non mi sentissi stamattina.
 
___---___---___---___---___ Qualche ora più tardi___---___---___---___---___
 
Eccoci finalmente pronti per uscire, tirati come se dovessimo comparire sul red carpet  o giù di lì.
Va bene, forse esagero, ma è giusto per farvi capire con quale attenzione i miei compagni ed io abbiamo deciso che cosa indossare, visto che si sa, gli italiani sono famosi anche per il loro senso dello stile, e noi non vorremmo sfigurare!
Per prima cosa facciamo una sosta da quello che qui definiscono “kebabbaro”, e subito dopo me ne pento, perché inizio a sentire un enorme bisogno di lavarmi i denti, che mitigo masticando un chewing-gum.
Arriviamo in breve tempo alla nostra destinazione : un pub/discoteca che è stato suggerito a Zayn da un suo compagno di corso che il ciuffo-biondo ha definito “Very cool!” uhm, speriamo!
Ma circa dopo un venti minuti posso dire di volere dirgliene quattro a questo tipo “very cool” perché il posto non è niente di che, anzi, fa proprio schifo! Sto per dire ai ragazzi che vorrei cercare un altro posto dove andare quando mi blocco prima illuminandomi e subito dopo scurendomi in volto, perché ho visto Chiara…che però parlava un ragazzo e pure piuttosto carino, biondo, con dei gran muscoli,  ma poco dopo la vedo fare un gesto del tipo “Sciò!” (questo me lo ha spiegato Simone, un ragazzo che ho conosciuto a fotografia, veramente simpy!). Uhm… Che si tratti di un ex ragazzo o di qualcosa di simile?
La vedo essere trascinata dalla sua coinquilina sulla pista da ballo, e la guardo un po’ in disparte, osservando il sorriso che le si forma mentre balla e scherza con la sua amica.
Poi però arriva Louis che mi vuole presentare due tipe che ha conosciuto in questo momento, due vere oche giulive, se devo dirla tutta, e scappiamo da loro non appena si rifugiano in bagno per “ritoccarsi il make-up!”. Guardo un po’ male Lou, perché per colpa sua mi sono dovuto sorbire per una buona ora due tizie insopportabili che nemmeno conosco, e lui si scusa, dicendo che gli si erano appiccicate addosso come delle cozze, e desiderava solo aiuto, invece aveva invischiato anche me ! Sorrido alzando le spalle, non importa.
Poi mi rigiro verso la pista e la ritrovo ancora lì, a ballare. Faccio per andarle in contro, quando vedo il tipo di prima arrivare e prenderla malamente per un braccio, mentre un suo amico fa lo stesso con l’altra ragazza, portandole sempre più lontano dalla mia vista.
Mi affretto a inseguirli, chiedendo anche l’aiuto degli altri, ma li perdo di vista per un secondo di troppo, si sono defilati “Porca troia!” urlo, sperando che nessuno mi abbia capito, un po’ a causa della confusione, e un po’ perché l’ho detto in una lingua straniera.
Passa ancora qualche minuto e finalmente il mio sguardo si sofferma su una chioma riccioluta; Chiara è contro un muro, con il tipo che le sta davanti; a prima vista potrebbero anche sembrare due semplici fidanzati, ma ad un occhio più attento, si sarebbe notato il disgusto nello sguardo della ragazza mentre quello che dovrebbe essere chiamato “uomo” ma che sicuramente non si stava comportando come tale la palpava e baciava ovunque .
Inizio a vederci rosso: le sue mani prepotenti sul suo fragile corpo, le sue labbra prominenti sul suo esile collo, le braccia muscolose che le impediscono di muoversi, e la disperazione con la quale lei lotta con tanta tenacia, scalciando e tirando pugni, o, almeno, provandoci.
Corro e li raggiungo senza difficoltà, poi strattono quel coglione –quando ci vuole, ci vuole- in modo da staccarlo da quel maledetto muro che la tiene prigioniera e gli tiro prima una ginocchiata negli “zebedei” e poi mentre si abbassa per il dolore un bel pugno sul naso e continuo a calciare e a calciare anche quando è a terra, in preda alla rabbia, fino a che non mi tirano indietro Liam e Louis, ma non ce n’è più bisogno, perché luiormai è incapace di muoversi e non le può più fare niente e inoltre incontro il suo sguardo disperato, che sembra vedere senza guardare, poco prima che lei scoppi in un pianto liberatorio. Vederla stare così male mi fa solamente venire voglia di fare provare altrettanto dolore a colui che glielo ha procurato, o in alternativa di abbracciarla, ed è ciò che faccio perché è ciò che in questo momento lei necessità di più. Così stringo le mie braccia delicatamente attorno a lei, continuando ad accarezzarle la schiena.
Noto che anche l’altro tipo, l’amico del coglione è a terra, steso dal buon Nialler, che è andato in soccorso della coinquilina, che è stata molto più fortunata della ragazza che stringo tra le mie braccia, perché ha “solo” dovuto subire delle intimidazioni.
Restiamo per tutto il resto del tempo con le due ragazze e io continuo a tenerle un braccio sulla schiena in maniera protettiva, non posso farne a meno.
E’ ancora molto scossa, ovviamente, e ogni tanto le trema ancora la schiena a causa dei singhiozzi che sta cercando –in modo quasi eroico- di soffocare.
Vuoi andare a casa?” le chiedo premuroso, quando mi accorgo che probabilmente vorrebbe stare ovunque tranne che lì, e lei mi risponde solo con cenno di assenso, forse non ce la fa ancora a parlare.
Arriviamo davanti alla sua porta,e  solo ora la guardo bene per la prima volta in tutta la sera, ed è ancora più carina del solito, nonostante le guance umide di lacrime e gli occhi leggermente rossi di pianto.
La saluto e lei sta per entrare in casa quando si gira e mi abbraccia ringraziandomi. Si stacca immediatamente e prende a torcersi le mani e a mordicchiarsi il labbro, guardando il pavimento.
Harry?” inizia. “Dimmi tutto” le rispondo dolcemente. “Potresti rimanere con me finchè non arriva Giada? Io…Io ho paura di rimanere da sola, ora. Per favore?”.
Ovviamente non me lo faccio ripetere due volte, così entriamo insieme e dopo che si è messa il pigiama in bagno l’accompagno in camera, e la faccio stendere sul letto.
Poi la vedo spostarsi di lato per farmi un po’ di spazio, così mi metto vicino a lei e le accarezzo la schiena finchè non si addormenta, esausta.
La guardo dormire per un po’ – non saprei dire quanto- , infine mi addormento anche io, contento di saperla al sicuro. 

Buongiorn...No, buonaser...Ok, dai, ciao a tuttiiii!!
Taratatatataaaaa
Eccomi di nuovo qua yayayaaah
Se per caso ve lo state chiedendo, no, non sono sotto effetto di droghe, sono proprio così al naturale, lol
Una cosa che volevo dirvi, è che vi adoooro tutte: a partire da quelle poche che hanno recensito i primi capitoli, che per me significano tanto:)
Un ringraziamento speciale va alle persone che hanno messo tra i preferiti/seguiti questa "cosa" [vi ringrazio solo ora, scusaaatee T.T Sono pessima!]
-chia_1D 
-DiDi Directioner
-_kia_directioner_
- louis1Dlove
-
AmmHazzaHarry ( a proposito, adoro il tuo nome *.* ahah)
- Giady_
-watch over_me  
E per finiiire ultime, ma non meno importanti (anzi!!) un amazing thank you a tutte voi lettrici che avete letto in silenzio questa storia, regalandomi un po' del vostro tempo :))
Quando ho postato il capitolo la scorsa volta mi sono messa a rileggere da word la storia e mi sono accorta che...Cavolo, sembra quasi che io la odi a sta poveraccia, con tutte quelle che le faccio passare, tra investimenti, inciampamenti (?) e robacce varie ahah
Ora vado per davvero,
spero che il calore di questo abbraccio che vi lancio possa raggiungervi (Oh, Josh, quanto sono poetica oggi!!)
A presto,
ChiaramentePazza
_Fux_

Lo so, avevo detto che non rompevo più, l'ultimissimissima cosa, se ne avete voglia...
-I WANNA BE A GUITARIST:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1883735&i=1 
-SINGLE BY CONTRACT :http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1917191&i=1 

   
 
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