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Autore: Kokky    02/01/2008    2 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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16 – S.S.E.V.

 

Sofia arrivò alla villa bianca. Si guardò attorno preoccupata, pronta ad un attacco improvviso. Mosse incerta un passo e poi un altro, ma non accadde nulla. Vide Rupert e Ryan avvicinarsi volando.

« Ciao Sofi! Sei in ritardo! Andiamo, su! » disse Ryan prendendole la mano.

« Non oggi Ryan, non oggi. » gli rispose, mesta, pronta ad andare al patibolo.

« Mmm... okay, soltanto stavolta, Sofia. » disse Rupert, come se lei fosse di loro proprietà.

Si allontanarono scontenti di aver perso un compagno di giochi, ma felici di poter giocare volando, cosa impossibile con Sofia, visto che era un normale essere umano.

Sofi li seguì con lo sguardo e poi si girò verso la villa. Lui era lì.

I capelli d’oro sciolti scivolavano sulle spalle larghe, indossava una maglia blu come i suoi occhi, la pelle diafana risaltava con quel colore, il viso perfetto era increspato da un sorriso ammaliatore.

« Ciao. » disse lui con aria falsamente indifferente.

« Ciao... » rispose lei, decisamente preoccupata e confusa.

« Ti stavo aspettando. » l’informò lui semplicemente.

« Sono venuta apposta per te, Adam. » gli ribatté lei.

Lui le sorrise beffardo.

Sofia lo squadrò truce.

 

 

« Buongiorno, professore! »

« Ehilà, Logan! » rispose Arthur, sorridente.

Il giovane, dai capelli scuri e corti, si sedette di fronte alla scrivania del professore. Si tolse il cappello azzurro e lo poggiò sulle ginocchia.

« Allora, a cosa devo la tua visita? » chiese Arthur curioso. « Di sicuro non sei qui per darmi una buona notizia. » affermò amaro.

« Infatti, professore... » allungò la mano sul piatto di biscotti al cioccolato sulla scrivania. « In tutta la penisola ci sono stati attacchi di vampiri a positivi... era da un bel po’ che non attaccavano, dovevano aver fame. »

« Mmm... » sussurrò il professore « Capisco... dobbiamo aspettarci degli attacchi anche qui, giusto? »

« Sì... dovrete stare attenti e aumentare la vigilanza. » ordinò il soldato, calmo.

« Sì, certo, Logan. » gli rispose Arthur mentre prendeva un biscotto.

« Bene! » disse il giovane compiaciuto.

« Ci manderete degli aiuti, Logan? » chiese Arthur con gli occhi scuri pieni di una luce insolita. Il professore sapeva essere autoritario quanto infantile.

« Come al solito, professore. » rispose il giovane sergente dalla divisa azzurra.

« Perfetto. » Arthur si portò alla bocca l'ennesimo biscotto.

 

I positivi hanno due scelte.

Possono rimanere tranquilli in una delle ville dove sono collocati o possono affinare le loro capacità e lavorare con l'esercito. Nessuna delle due è veramente allettante, ma lavorando nell'esercito si può incontrare altra gente e viaggiare. Anche per questo ci sono ancora dei positivi... molti si sono uniti ai negativi nel corso dei secoli.

I positivi in un esercito sono utilissimi, poiché hanno capacità molto speciali e servono moltissimo in caso di guerre. Lo spionaggio è una delle loro principali attività... possono spiare molto più facilmente e non farsi mai scoprire. In più fanno parte della Squadra Speciale per Eliminare i Vampiri (S.S.E.V.), visto le loro abilità speciali e la forza superiore.

Così l’esercito aiuta sempre le ville in difficoltà, poiché sono spesso aiutati dai positivi. In questo modo ricambiano il favore.

 

 

“E ora che ce l’ho di fronte, cosa faccio?” Pensò preoccupata Sofia. “Che sciocca sono stata...”

*

 

 

 

17 – Compromesso

 

Sofia guardò il vampiro determinata. Ormai aveva preso una decisione.

« Adam... chiacchieriamo un po’, ti va? » chiese lei.

Lui la guardò sospettoso, ma poi acconsentì con un cenno. Sofia si avviò verso il fianco destro della villa.

« Adam, tu perché sei qui? » domandò la ragazza.

Lui non le rispose. Sofia si voltò verso di lui e vide i suo occhi blu socchiusi in una morsa di ferro, la bocca contratta in una smorfia.

Comprese che non era disposto a parlarne, così cambiò argomento.

« Io non dirò quello che so su di te. » affermò, semplice e dritta fino alla questione.

« Eh? » disse allibito.

« Hai capito bene... però voglio una cosa in cambio... » continuò Sofia.

« Qualunque cosa, dolcezza... » a quanto pare era tornato normale, sfacciato e impertinente come al solito.

Sofia lo fulminò con lo sguardo per un attimo, poi riprese a parlare « Vedi... io non dirò nulla se tu non berrai il sangue... di questa villa. »

Sapeva che era egoistico, ma non avrebbe sopportato vedere degli amici morti per mano di Adam.

Lui sembrò pensarci per un po’.

« Okay... anche perché in quel modo mi farei scoprire. » disse, parlando più con sé stesso.

« Allora... non sei qui solo per succhiare sangue. » azzardò lei deducendolo dalle sue parole.

Lui la fissò per un attimo feroce, poi si dileguò.

“E mi lascia qui tipo una scema?”

Sbuffando, ma dentro felice, Sofia si incamminò verso la casa di Ginger.

 

 

« Allora, ci rivediamo fra qualche giorno, professore. »

Logan si era rimesso il cappello azzurro in testa. Si tolse le briciole di biscotto dalla divisa.

« A presto, Logan. » gli disse Arthur, salutandolo.

Il sergente uscì dalla villa bianca con passo svelto.

Sofia lo notò, mentre stava salutando la guardia all'entrata. “Un soldato! Questa cosa non mi sembra di buon auspicio...” pensò lei.

Logan salutò i due alzando la visiera del cappello. La guardia e Sofia ricambiarono.

Lui si trattenne a chiacchierare con la guardia, così Sofi se ne andò, percorse il vialetto di ciottoli bianchi e ritornò da Ginger.

« Gingerucciaaaaaaa bella!!! » esclamò vedendola.

« Ehi, Sofi che hai? Sembra quasi come se non ci vedessimo da moltissimo tempo... va tutto bene? » disse l’altra, iniziandole a toccarle la fronte per misurare la febbre.

« Sono solo felice di vederti, Ginger! » rispose la ragazza, spostandogli la mano con leggerezza.

« Ma se abitiamo pure insieme... » ribatté la signora, però poi l’abbracciò forte, felice dei sentimenti di Sofia. « Non sei di certo andata all'inferno e poi tornata indenne! »

Ginger non sapeva che quella mattina aveva rischiato di perdere la sua Sofia per mano di un abitante della villa, proprio per questo non poté capire.

*

18 – 5

 

I giorni passarono in fretta per Sofia, fra Ryan e Rupert e Ginger che aveva bisogno di aiuto per la casa. In pratica non ebbe un attimo di pace.

L’estate si avvicinava sempre di più, portando con sé la calura.

Sofia era in maglietta a maniche corte, pronta a battere gli acari del tappeto. Ginger la raggiunse.

« Sofi... alla villa sono arrivati dei soldati! » disse con l’aria da comare stampata in volto.

Sofia le sorrise. « Chissà perché sono qui in questa località sperduta... » rispose la ragazza.

« Arthur mi ha detto... » iniziò la bruna « che ci sono stati molti attacchi in questa zona, è preoccupato. In più l’altro giorno un sergente è venuto a fargli visita... a quanto pare vogliono difendere la nostra villa. »

Sofia annuì pensierosa. “E così gli attacchi dei “superiori” sono ricominciati...”

 

 

Logan osservò i suoi uomini.

“Sono pochi e giovani... ma preparati e forti.”

« Bene, ragazzi, qui è dove staremo per i prossimi mesi. » disse indicando la villa. Ci furono commenti d’apprezzamento. « Avremo a disposizione delle camere al piano terra da usare come base. Una stanza per dormire... anzi due, c’è Elisabeth, e poi una stanza per le riunioni. Mi sembra un buon alloggio... che ne dite di andare a posare i bagagli? »

Il gruppo annuì.

Entrati nella villa, i 5 ragazzi si sistemarono.

Nella camera più grande c’erano due letti a castello, per i maschi, e due armadi. Francis, ragazzo dai capelli biondi e ricci e di media statura, si buttò sul suo letto per riposare. Jack come al solito non si lamentò di nulla e, in qualche modo, riuscì a piazzare i suoi 190 centimetri nel letto di sopra. Daniel prese l’altro letto in basso; aveva i capelli quasi rasati, castani, ed era molto muscoloso. Logan rassegnato si prese l’ultimo letto. Tacitamente erano tutti d’accordo a riposare un po’.

Intanto nell’altra stanza Elisabeth caratterizzava la camera con quadretti, libri, foto... fischiettava una melodia dolce, aveva i capelli rossicci e ricci, gli occhi verdi come quelli del fratello Francis, le lentiggini sul viso. Anche se era alta solo un metro e sessanta, si faceva subito notare per il suo taglio sbarazzino e il carattere allegro.

“Non ho voglia di dormire come quei pelandroni” pensò osservando i quattro compagni. “Mi farò un giretto!”

Decise di andare nel bosco circostante.

 

Sofia stava giocando con Rupert e Ryan.

« Ti prendo! » urlò contro Ryan. Peccato che era molto più veloce di lei.

« Uffa! » sbraitò esasperata Sofi, dopo averlo rincorso per almeno 10 minuti. Il gemello gli fece una linguaccia.

Sofia stava per dargli un bel cazzotto quando qualcuno si rivolse al terzetto.

« Posso giocare anch’io? »

I due gemelli e Sofi osservarono la ragazza dai capelli rossi e l'aria simpatica.

« Okay... » le rispose la più grande, incuriosita.

I gemelli sbuffarono, scontenti di aver un nuovo fastidio fra i piedi.

Sofia li squadrò sussurrando: « A volte siete davvero antipatici... e avete solo 8 anni! »

« Ok, ok ci giochiamo. » sibilarono i due.

Rupert fissò Elisabeth per un attimo, poi le disse: « Prova a prendermi! » e fece un sorrisetto sbieco.

Incominciò a correre velocemente, impossibile da raggiungere per un essere umano, ma Elisabeth lo afferrò per il collo della maglietta quasi subito.

« Preso. » gli disse sorridendo.

« Wow, come sei veloce! » rispose il bambino sinceramente sbalordito.

Ryan trattenne a stento un'espressione stupita, coprendola con uno sguardo indifferente mal riuscito. « Come ti chiami? » gli chiese il primo.

“È la prima volta che li vedo interessati a qualcuno che non sia io!” pensò Sofia, compiaciuta fra sé e sé.

« Il mio nome è Elisabeth, piacere! »

*

 




Ciao a tutti!^^ Oltre al 19 ho finito con i cap già scritti... quindi ci vorrà più tempo per postare, sorry ^^"

rispondo alle recensioni:

Serenade:Sono contentissima quando Sofia paice!E' bello vedere che un proprio pg ha successo *_* Adam è curioso sese xD,non si sa ancora molto di lui... Grazie mille per i complimenti! Un bacio!

Owariani yume:Grazie mille!!*__*la prima recensione *__*(rimane nel cuore xD)un bacio!!

   
 
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