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Autore: Someone_    18/06/2013    1 recensioni
Tratto dal Primo Capitolo:
''Sai Weasley,sei simpatico,dovremo parlare più spesso,noi due!''
E Fred,sorridendole:
''Quando vuoi...sai dove trovarmi.''
E si perse negli occhi di Hermione
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fred Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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‘Promemoria per me: mai svegliare prima del tempo Ginevra Molly Weasley.’ si maledisse Hermione, che solo pochi minuti prima aveva tentato di svegliare dolcemente (e, suo malgrado, ci era anche riuscita) la sua amichetta dalla chioma rossa, e ora si trovava felicemente rinchiusa nel piccolo bagno annesso al loro dormitorio.
‘Così impari a svegliare una giovane donzella che sta sognando di divorare un intero camion di Api Frizzole!’ erano state le soavi parole di Ginny.
La Granger aveva espresso il suo sonoro disappunto, trovando il tutto decisamente esagerato:
‘Sei peggio di Ron!’ le aveva urlato, esasperata.
Solo allora la rossa le aveva concesso il suo perdono, offesa nel profondo.
Hermione l’aveva consolata con un bacio sulla guancia e un sorriso furbetto disegnato sulle sue labbra sottili.
‘Che abbiamo la prima ora?’ chiese Harry, sedendosi accanto a loro per fare colazione. Ron, come al solito, stava mangiando delle deliziose ciambelle alla crema, mentre Ginny le squadrava bramosa.
Così toccò ad Hermione tirare fuori dalla pesante borsa l’orario con le loro lezioni. ‘ Trasfigurazione con i Corvonero.’ Rispose all’amico, prima di versarsi una generosa quantità di the nel bicchiere davanti a lei.
Harry aggrottò le sopracciglia: ‘Siete riuscite a dormire ieri sera? Io per niente.’ ‘Ginny non ha avuto problemi!’ sentenziò la riccia,  sorridendo all’amica che aveva appena rubato al fratello la ciambella più succulenta del piatto.
‘Giorno, gente!’ esclamarono Fred e George, sedendosi accanto ad Harry. ‘Fatto baldoria ieri sera?’ chiese quest’ultimo ai due ragazzi. Un sorriso malizioso apparve sulle labbra dei due gemelli: ‘Puoi scommetterci, Harry! I nostri fuoci di artificio sono stati l’animo della festa. Strano che non ne abbiate ancora sentito parlare’ ‘ A proposito,ma dove eravate tutti?’ chiese Fred, nell’atto di versarsi del thè. ‘Ehi, chi se l’è finito tutto?!’
Hermione sorrise furtiva, sorseggiando con goduria il suo bottino. Harry la squadrò per bene: il tutto era molto strano. Rispose poi al rosso: ‘Dovevo scrivere a Felpato, così sono salito nel dormitorio.’ ‘Io ho finito tutto il cibo e Dean mi ha vietato di avvicinarmi alla festa.’ Esclamò imbronciato Ron.
‘A beh, noi ci siamo divertiti un mondo, siamo stati in piedi fino ad ora!’ si pavoneggiò George, gonfiando il petto come un tacchino. Hermione sbuffò, beffarda: ‘Da quando non dormire significa essere fighi, mi domando..’ ‘O, ma allora sai parlare! Pensavo che Grattastinchi ti avesse mangiato la lingua nel sonno!’ esclamò scherzosamente Fred, sorridendole ed ignorando l’affermazione pungente della riccia. Tutti fecero finta di non accorgersi né di quel sorriso né del fatto che la Granger fosse arrossita.
‘Che abbiamo alla prima ora, fratello?’ chiese poi George al gemello. Questo buffò e smise di fissare Hermione. ‘Pozioni. E non ho neanche fatto i compiti! Piton mi ammazzerà!’ esclamò Fred, mettendosi teatralmente una mano fra la chioma rossa. ‘A meno che..’ sussurrò Ginny, lanciando un’occhiata eloquente ad Hermione, che stava rimettendo l’orario nella borsa. George ridacchiò beffardo, prima di alzarsi e lasciare una pacca sulla spalla del fratello. ‘Ci vediamo dopo!’
‘Bravo, abbandonami nel momento del bisogno!’ gli urlò Fred, prima di piantare i suoi occhioni azzurro cielo in quelli castani di Hermione. ‘Herm, mia cara, potresti …’
‘ Risparmiati le moine per qualche sciacquetta di Corvonero, ti prego. Non ho tempo da perdere per fare i compiti ad uno scapestrato come te, Frederick Weasley. E ora, se non ti dispiace, vado.’ Disse, alzandosi e dirigendosi verso l’aula di trasfigurazione.
Fred la fissò mentre si allontanava, basito. Poi si alzò di scatto e seguì la chioma ribelle per i corridoi della scuola.
‘Hermione, fermati, dai. Voglio parlare!’ ‘Non parlerei con te neanche se fossi l’ultimo uomo sulla faccia della terra.’ ‘Hai appena fatto una battuta o sbaglio?’
La Granger si fermò di scatto e lo guardò negli occhi: ‘Muoviti, ho lezione.’
Fred le sorrise: ‘Sei carina quando ti arrabbi.’
Non. Arrossire. Non Farlo.
‘Senti, scusa per prima.  Non volevo essere sgarbato, mi dispiace se ti sei offesa. Facciamo pace?’ continuò lui, offrendole la mano destra. La riccia la fissò senza dire una parola;la sua espressione divenne meno dura, ma non ricambiò né la stretta né il sorriso del ragazzo.
‘Io .. devo andare.’ Sussurrò, ed inciampando superò il rosso, sommergendolo del suo profumo alle rose.
Fred si voltò anche lui, per guardarla. Doveva farsi perdonare. Ma come?
**
Lee Jordan aveva sempre detestato i sotterranei dove si tenevano le lezioni del professor Piton.
 Tutte le aule lì giù erano prive di finestre e umide, tanto che anche a giugno un brivido percorreva le schiene degli studenti della scuola.
Ma la cosa peggiore era che lì non potevi neanche guardare il cielo, sfuggendo per qualche secondo dall’apatica faccia del professore e alle sue lezionibarratraumapermanente.
Ma, nonostante le notevoli ed evidenti difficoltà, Lee si sforzava di stare attento: non era particolarmente brillante, non certo ai livelli di Draco, figuriamoci a quelli della Granger. Ma Piton non aveva mai dovuto riprenderlo, cosa che invece capitava spesso con il professor Ruf.
Per quanto riguardava i gemelli, si sforzavano anche loro di dare nell’occhio il meno possibile,per esempio limitando le continue chiacchiere ‘stile commari di paese incallite’, come le aveva definite più volte Ginny.
Ma quel giorno Fred non ne voleva proprio sapere di stare attento: continuava a rigirarsi la piuma d’oca fra le dita bianche e lunghe, fissando il foglio vuoto davanti a lui.
Sorrise: ‘Se Hermione fosse qui questo foglio sarebbe pieno di appunti.’ si ritrovò a pensare.
Quasi intuendo i suoi pensieri, George decise di rompere il noioso silenzio:
‘Come è andata con Hermione?’
Il rosso alzò le spalle: ‘Penso si sia offesa,ma
non capisco perché.’
‘Forse pensa che le parli solo quanti ti servono i compiti o cose del genere.’ Bisbigliò allora George, con tono di chi la sa lunga.
Fred aggrottò le sopracciglia: ‘Beh, non ho mai avuto occasioni per parlarle d’altro, ma se capitassero lo farei volentieri … Insomma, come lo farei con Ginny.’ Borbottò, imbarazzato.
George sorrise: ‘Intendi agire seriamente e farti perdonare?’
‘Sì, qualcosa del genere..’
‘Signor Weasley.’
Gelo.
Fred si ritrovò l’untuosa faccia di Piton ad un palmo dal naso. ‘Non solo non ha svolto i compiti assegnati, ma si permette anche di discorrere con suo fratello durante le mie lezioni.’ Disse, oltremodo annoiato.
‘Forse se lei familiarizzasse un po’ con un mistico elemento chiamatosi shampoo, non avrei tanti problemi a seguire le sue lezioni, professore.’
L’intera classe ammutolì. Lee, dal suo banco, sbarrò gli occhi: Pazzo! Vuole morire giovane!
Fred, dal canto suo, mantenne lo sguardo fisso negli occhi  del professore senza il minimo imbarazzo.
Poi, annoiatosi del suo silenzio, raccolse libri e pergamena e uscì dall’aula, sbattendo anche la porta.
George lo seguì con lo sguardo mentre si allontanava, allibito.
Oh, questa gliela doveva spiegare. E anche bene.




*Spazietto figo* (?)
Verde come gli occhi di Gred e Forge *-*
Mi scuso per il ritardo, sto traslocando e non ho molto tempo :(
La buona notizia è che ho trovato un pc tutto per meeee :3
Spero vi piaccia il capitolo, aspetto le vostre recensioni!
Baci,
Someone_
P.S: ringrazio tutti quelli che hanno recensito fino ad ora <3
  
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