Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MillyMalfoy    03/01/2008    2 recensioni
Ispirato al film "Sweet November". Se Harry si fosse dimenticato del vero significato della vita? Se fra tutti solo Draco fosse in grado di insegnarglielo?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry passò l’ultimo portone che lo divideva dalla sala d’aspetto dal San Mugo. Un enorme orologio scandiva il tempo inesorabile. Le ultime ore della sua giornata erano state assurde, tragiche e spaventosamente reali. Per pochi minuti aveva perso la coscienza. Per poi riprendersi con una sensazione spiacevole, come di qualcosa di dimenticato che però bisogna risolvere. Lo stomaco a rovescio, era corso in bagno, dove aveva vomitato, fino all’esaurimento delle forze. Troppo alcool, o troppi pugni, o solamente troppi sensi di colpi. Era rimasto sdraiato con la schiena appoggiata al freddo pavimento a riflettere su le parole di Draco, su quelle di Charlie. Ora si trovava in ospedale, spaventato, terrorizzato, ma doveva vedere il biondo ragazzo, doveva sapere che stava bene, che non era nulla di grave, che un piccolo taglio sulla fronte sarebbe stata l’unica grossa conseguenza dell’incidente. Era corso lungo quei interminabili corridoi, per rallentare il passo, fino proprio a bloccarsi all’ingresso della sala d’aspetto. Gremita di gente, di visi conosciuti da una vita, e da qualcuno che la sua coscienza riconosceva, ma a cui la sua mente non sapeva dare un nome. I Weasley al completo, seduti con i volti pallidi dalla preoccupazione. Hermione abbracciata a Bill. Qualcosa in quella scena lo disturbò. Si avvicinò, così, alla sua più cara amica per dire: “Hermione”. Lei alzò lo sguardo pieno di lacrime inespresse. “Harry, sei anche tu qui?” disse la giovane ragazza prima di alzarsi in piedi e abbracciarlo. Questo scambio di battute richiamò l’attenzione di qualcuno dei presenti. Neville seduto dall’altra parte della stanza li raggiunse. “Harry” posò una mano sulla spalla dell’amico, per poi batterla leggermente sulla schiena. “Cosa ci fate voi due qui fuori? Non dovreste essere dentro con lui? Non dovreste essere lì, insieme a lui? Cosa è successo? Come sta?” “Calmati Harry, ti prego siediti” lo interruppe Hermione il cui volto era contratto in una smorfia di dolore: “Siediti” ripeté Neville. Harry obbedì come se non avesse più il controllo del suo corpo, della sua volontà. “Draco ha avuto un incidente in macchina. Vicino al Ministero. Lo hanno subito soccorso, ma la macchina … la macchina era, insomma le sue condizioni sono molto, molto gravi, lì dentro ci sono i migliori Mediwizard di questo paese, e Draco sta ricevendo le migliori cure possibili, ma non possono fare miracoli Harry. Non possiamo fare altro che aspettare …” spiegò calma e lucida Hermione prima di gettarsi tra le braccia di Bill, disperata, i suoi singhiozzi erano l’unico rumore che riempivano la bianca sala d’aspetto. Harry non aveva davvero capito le parole di Hermione, o meglio non poteva crederle. Draco era lì davanti a lui che gli diceva di volerlo aiutare, era di fianco a lui che lo guardava giocare con un delizioso cucciolo di cane, era di nuovo di fronte a lui, che parlava di magia e storia, era tra le sue braccia, avvinghiato a lui, era le sue labbra, era le sue mani, era il battito del suo cuore. Una cristallina goccia d’acqua si formò sulle sue ciglia prima di scivolare lungo il solco del suo naso, per raggiungere la sua bocca, e lì riposare in pace. Una, due, tre … infinite espressioni di dolore e rimpianto. Ron accortosi dell’arrivo dell’amico si avvicinò a lui. Harry gli si gettò addosso, avvolgendolo in un abbraccio. “Ce la farà, io lo so Harry, fidati di lui” continuava a ripetere Ron cullando il moro ragazzo. “Grazie” sussurrò gentilmente Harry. Charlie entrò dalla porta della sala d’aspetto con in mano il borsone che Harry riconobbe immediatamente. Lo posò a terra vicino ai suoi genitori e a voce alta disse: “Lui cosa ci fa qui? Lo sapete tutti che è solo colpa sua se Draco si trova qui? Siete ancora disposti a proteggerlo?”. “Taci” gli intimò Pansy. “Non è colpa di nessuno, è stato un incidente!” ribatté Neville. “Lo avete sentito tutti alla festa in suo onore, avete tutti visto Draco scappare con le lacrime agli occhi” concluse Charlie, prima di sedersi, stringersi la testa fra le mani e abbassare lo sguardo. Le lacrime erano evidenti, come lo erano i suoi sforzi per contenerle. Harry era troppo spaventato per poter dire qualsiasi cosa, troppo frastornato per affrontare tutte quelle persone, tutta quella gente che era lì per Draco. Che amavano e riempivano, quotidianamente, la vita del biondo ragazzo. Ora il suo angelo giaceva su un bianco letto fra la vita e la morte e lui avrebbe solo voluto poter stringergli la mano, baciarla, dirgli quanto lo amava, almeno una volta, almeno per l’ultima volta.

Harry si liberò dalle braccia di Ron, lentamente per alzarsi e si dirigersi verso un angolo della sala dove sedevano le due persone di cui non conosceva l’identità. Pansy era al loro fianco. “Harry” disse la ragazza dai lunghi capelli “Harry” ripeté attirando questa volta l’attenzione del ragazzo d’oro. “Vorrei presentarti due persone: Chaz …” “Lo zio di San Francisco” ripeté Harry come in trance, come se solo ora i visi di quelle persone prendessero posto in tutte le foto che aveva visto, in tutti i racconti di Draco, in tutte le sue memorie più piacevoli. Un senso di colpa che mai prima d’ora lo aveva investito lo colpì improvvisamente, a tradimento. “Tu sei Novembre” continuò indicando l’uomo più giovane. “Nelson” concluse Pansy che prima era stata interrotta. “Tu sei?” chiese Chaz. “Tu sei Novembre” rispose Nelson con lo sguardo fisso in quello di Harry. Il quale avrebbe voluto alzarsi, saltare in piedi uniti sulla sedia, gridare a tutti le sue scuse, spiegare a tutti quanto il suo cuore fosse lacerato, quanto fosse stato stupido, stolto, cieco, e al contempo quanto fosse innamorato, e quanto avrebbe voluto poter donare la sua stessa vita pur di avere in cambio un solo momento con il suo angelo, ma l’attenzione di tutti fu richiamata dall’ingresso di un Mediwizard.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MillyMalfoy