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Autore: avalonne    18/06/2013    0 recensioni
Molly Wealey è la figlia di Percy, ma è anche molto di più: è una ragazza che sa bene cosa vuole e cosa non vuole dalla vita. Molly Weasley non crede nell'amore, in fin dei conti per una coppia felice ci sono tanti altri che soffrono, mentre lei vuole vivere i suoi anni di scuola tranquilla, in compagnia dei suoi amici e dei suoi cugini.
Ma l’amore è anche quello per uno zio a cui chiedere consiglio, per un migliore amico con cui condividere ogni cosa, anche il primo bacio, per un cugino per cui rischiare la vita …
Perché la vita a Hogwarts può sembrare semplice, ma non sempre è così e il passato può tornare dall’ombra, portando con sé pericoli e questioni ancora in sospeso.
Storia partecipante al Contest: "Una nuova Generazione bistrattata: adesso è il tuo turno" indetto da Elizha.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysander Scamandro, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Ed eccoci giunti finalmente all'ultimo capitolo, dopo un poco d azione dello scorso questo è più introspettivo, una sorta di epilogo, per i lettori e per Molly!
Fatemi sapere se la storia vi è piaciuta!




Capitolo 4: Segreti e frutti della passione

 
Quella mattina Steeval era sceso tranquillamente in Sala Grande, senza presagire cosa sarebbe accaduto da lì a pochi momenti. Prima c’era stato l’inquietante annuncio del Mangiamorte, poi, con orrore, aveva visto James Potter scendere in Sala Grande seguito dal professor Paciock e urlare che doveva immediatamente trovare suo padre perché Molly era andata a salvare Fred. I minuti che si erano susseguiti erano sembrati eterni. Quando, quasi un’ora dopo, aveva visto Molly entrare sana e salva in Sala Grande, si era reso conto di essere rimasto in tensione tutto il tempo e quando lei si era allontanata da sola l’aveva seguita, ignorando la sua fidanzata che lo chiamava a gran voce.
Ora erano uno di fronte all’altra in un corridoio deserto e nessuno dei due sembrava deciso a rompere il silenzio che si era venuto a creare.
- Tu sei fuori di testa! - Disse infine Marcus - Potevi morire.
- Lo so. - Rispose semplicemente Molly.
- Potevate morire entrambi! Dovevi lasciar fare quel lavoro agli Auror!
- Gli Auror sarebbero arrivati troppo tardi. - Replicò lei con voce stanca. Non capiva perché Steeval se la prendesse tanto. - Non potevo permettere che Freddie morisse, zio George non si sarebbe mai ripreso.
- E ai tuoi genitori non hai pensato? A Lucy? Ai tuoi amici? Cosa sarebbe accaduto a loro se fossi morta tu? - Marcus stava urlando.
- Ragioni così solo perché non sei legato a Fred! Se fossi andata là per salvare Rebecca suppongo che non avresti fatto tutte queste storie! - Steeval fece per replicare, ma Molly non glielo permise. - Tu non sai cosa avrebbe voluto dire per la mia famiglia perdere Freddie! Tu non sai nulla, nessuno lo sa! - Anche Molly stava gridando.
- Spiegamelo allora. - Il mago aveva abbassato il tono di voce e la guardava serio. Anche Molly si calmò e all’improvviso ebbe voglia di sfogarsi, di raccontare tutto quello che provava e che non aveva mai confessato a nessuno. Cominciò dall’inizio, da quando suo padre aveva abbandonato la propria famiglia in cerca di gloria e di riscatto; raccontò della morte di suo zio Fred, di come fosse rimasta un’ombra su tutti i Weasley. Alla fine confessò il ricordo più doloroso: l’aver sentito suo zio dire a suo padre che sarebbe dovuto morire lui, invece che Fred. Finalmente aveva capito tanti silenzi di Percy, il suo dolore e il suo senso di colpa che lei, come figlia, si era sentita di doversi caricare sulle spalle. Per quel motivo, una volta saputo che Freddie era in pericolo, era corsa a salvarlo, pur sapendo che cosa rischiava: in quel modo sentiva di aver ripagato il debito di suo padre.
- Sei una sciocca. - Le disse alla fine Marcus, ma con dolcezza, mentre le accarezzava i capelli. - Tuo zio non pensava quelle parole, tu e tuo padre dovevate saperlo.
- Ora lo so, ma per tanto tempo mi sono tenuta dentro questo senso di colpa ed esso è cresciuto sempre di più, fin quasi a soffocarmi.
- Perché non lo hai mai detto a nessuno? Le cose tenute nascoste si ingigantiscono, sai? Se ne avessi parlato con qualcuno ti avrebbe fatto capire che non solo non era colpa di tuo padre, ma che tu non c’entravi nulla. Fa male tenere i segreti, dovresti fidarti maggiormente delle persone.
Molly annuì. Poteva sembrare aperta e solare, ma c’erano parti di sé che non aveva mai fatto scoprire a nessuno.
- Raccontami un segreto. - Le disse Marcus. - Dimmi qualcosa che nessuno sa di Molly Weasley! Consideralo un esercizio.
E Molly lo fece e gli disse il primo segreto che le venne in mente. Solo dopo, analizzando la situazione razionalmente, capì che probabilmente avrebbe voluto raccontarglielo molto tempo prima.
- Una volta ho creduto di essere incinta.
- Davvero? - Le sopracciglia di Marcus si arcuarono. - Quando?
- La scorsa estate, la sera della vittoria dei Cannoni di Chudley.
- La sera della vittoria dei Cannoni? Ma noi … - Domandò Steeval incredulo. Si ricordava quella serata. Lui e Molly erano andati a vedere la partita grazie allo zio della ragazza, che aveva comprato una marea di biglietti. Era un evento epico: i Cannoni erano miracolosamente arrivati in finale e avevano disputato una partita combattutissima, arrivando a vincere con un vantaggio di soli venti punti. Per festeggiare i due ragazzi avevano fatto il giro di tutti i bar e alla fine avevano fatto l’amore in un boschetto, non troppo lontano da dove avevano le tende.
- Esattamente. - Disse Molly, fugando ogni suo dubbio. - Quella sera eravamo completamente ubriachi e non riuscivo a ricordare se avessimo eseguito correttamente l’incantesimo contraccettivo[1]. Ho avuto un ritardo di due settimane.
Marcus non sapeva cosa dire, non aveva sospettato nulla. - Non ne hai parlato con nessuno?
- Sono arrivata molto vicina a confidarmi con mia zia Hermione. Non ero sicura di essere in grado di preparare correttamente una pozione per controllare se fossi incinta o meno, perciò avevo pensato di chiederle di accompagnarmi in una farmacia babbana. Alla fine, però, mi sono tornate, quindi non c’è stato bisogno. Sarà stato lo stress. - Concluse con semplicità.
- Cosa avresti fatto, in caso contrario?
- Non lo so. Ci ho pensato parecchio, ma credo che alla fine l’avrei tenuto. In fin dei conti ero già maggiorenne. A mio padre sarebbe preso un infarto, ma alla fine lo avrebbe  accettato. Se fosse stata una femmina avevo già scelto il nome: Maracuja.
- Maracuja? - Chiese Marcus con un sorriso.
- Esatto. Significa “Frutto della passione”. Lo trovavo indicato, inoltre Maracuja Weasley suona bene!
Il mago si accigliò leggermente: - Perché Maracuja Weasley? Non sarebbe dovuto essere Maracuja Steeval?
Molly si irrigidì: - Non ti avrei mai obbligato a riconoscerlo.
- Che vuol dire obbligato? Certo che lo avrei riconosciuto, cosa credi? - Marcus si era infervorato, ma si accorse di aver parlato sinceramente. L’idea che Rebecca potesse rimanere incinta lo aveva sempre atterrito, mentre l’ipotesi di lui e Molly genitori lo faceva sorridere. - Non sarebbe stato facile, ma secondo me ce la saremmo cavata alla grande.
La strega finalmente sorrise, ma decise di cambiare argomento: non era ancora pronta a affrontare certi temi, soprattutto con il ragazzo di cui era ancora innamorata. - Tocca a te adesso. - Gli disse. - Raccontami un tuo segreto.
- Non ho segreti. - Rispose lui tranquillo - Ma c’è una cosa che volevo dirti da prima: anche se ci fosse stata Rebecca in pericolo, non avrei mai voluto che tu rischiassi la tua vita per lei. La verità è che quando ho saputo che eri in pericolo sarei voluto correre da te a salvarti!
- Non puoi dirmi queste cose se non le pensi! - esclamò Molly allontanandosi come scottata.
- È la verità. - Replicò semplicemente.
- E Rebecca?
- In quel momento Rebecca non esisteva, esistevi solo tu.
- Credo che abbiamo entrambi bisogno di un attimo di tempo. - Disse la strega, continuando ad allontanarsi.
- Credo anch’io. - Mormorò a voce così bassa che Molly non era neppure sicura di aver capito bene. Il ragazzo stava seriamente mettendo in discussione i suoi sentimenti.
 
Marcus Steeval lasciò Rebecca Smith due giorni dopo. Molly non poté assistere alla scena perché Madama Chips aveva insistito che, dopo aver subito uno shock emotivo così forte, dovesse passare del tempo in Infermeria; fortunatamente c’era Fred a farle compagnia e tutti gli altri Weasley e Potter si davano il cambio per assistere i due cugini. Quel pomeriggio Lucy entrò baldanzosa esclamando: - Indovina!
- Cosa? - Disse Molly.
- La McGranitt si è sciolta la crocchia? - Chiese Fred.
- Non esageriamo! Steeval e la Smith si sono lasciati. - Lucy non lasciò il tempo alla sorella di replicare che continuò a raccontare. - È successo oggi a pranzo, credo che Steeval volesse un po’ di privacy, si è avvicinato al tavolo dei Tassorosso per parlare con Rebecca, ma la Smith deve aver intuito l’argomento e ha fatto una scenata in grande stile. Non ti dico gli insulti che ha lanciato al povero Marcus! Alla fine se l’è presa anche con te.
- Con me? - Domandò Molly stupita.
- Già. Credo che ti abbia dato della donna scarlatta.
Fred ridacchiò per il termine usato da Lucy, poi tornò serio: - Appena esco di qui gliela faccio pagare! Nessuno può insultare mia cugina impunemente.
- Oh non ti preoccupare, - disse Lucy con un luccichio divertito negli occhi - era a metà della sua invettiva quando il suo piatto di purè è magicamente atterrato sulla sua testa!
I tre cugini scoppiarono a ridere immaginando la scena.
- A chi deve mandare dei fiori Molly? - Chiese Fred.
- Chiunque sia stato, è stato molto bravo a non farsi scoprire, ma in molti giurano di aver visto Dominique con una bacchetta in mano a pochi posti di distanza! - E Lucy fece l’occhiolino agli altri due, poi tornò seria. - Molly, credo che dovresti dirgli quello che provi.
- Direi che è palese quello che provo. - Borbottò la sorella.
- Molly, cara, sarà anche un Corvonero, ma resta pur sempre un uomo! Non è colpa sua se è stupido!
- Ehi! - Protestò Fred.
Le due streghe scoppiarono nuovamente a ridere e Molly pensò che era davvero troppo tempo che non era così felice.
 
Era nuovamente estate alla Tana e Harry era seduto all’ombra di un ciliegio con un bicchiere di succo di zucca gelato in mano. Molly gli si avvicinò e l’uomo ebbe l’impressione di aver già vissuto quella scena.
- Ciao zio Harry, posso farti una domanda?
- Mi sconvolgerà? - Chiese Harry con un sorriso.
Molly alzò le spalle e si sedette accanto allo zio.
- Come hai capito che zia Ginny era quella giusta?
Harry sorrise: - Non lo so. Forse avrei rischiato la mia stessa vita per lei!
- Uomini, - borbottò Molly - il mio ragazzo ha detto la stessa cosa, ma almeno tu l’hai fatto davvero per zia Ginny, ti sei gettato nella tana di un Basilisco!
- Beh, al tempo non ero ancora innamorato di lei, per me era solo la sorellina di zio Ron! - Ridacchiò il mago. - Il tuo ragazzo, hai detto? Lysander?
Fu il turno di Molly di ridere: - No, Lysander sta ancora aspettando la sua anima gemella. Si chiama Marcus Steeval. Era un mio compagno di Casa. In realtà non so perché mi piace, è un ragazzo normale, carino, ma non bellissimo, simpatico e intelligente, ma non un genio. Eppure me ne sono innamorata, non è sciocca come cosa?
- Mi sembra di sentir parlare zia Hermione quando era da poco fidanzata con zio Ron! Neppure lei riusciva a capire perché si fosse innamorata di lui, non è qualcosa di spiegabile razionalmente.
- No, decisamente no. - Accondiscese Molly.
- E così hai cambiato idea sull’amore? - Chiese ancora Harry a sua nipote.
- No. - Rispose lei. - Sono ancora convinta che l’amore generi infelicità. Io sono stata male quando Marcus si è fidanzato con Rebecca Smith, la sua ex, - spiegò allo zio - e lei è sicuramente stata male quando lui l’ha lasciata. Il fatto è che non ho scelto io di innamorarmi di Marcus, è successo e basta e ora sono felice. Non so se durerà, ma ho deciso di godermi il momento.
- È giusto così, - le disse Harry sorridendo - e alla fine andrà tutto bene e come dice sempre nonna Molly se non va bene…
- ... non è la fine[2]! - Concluse la ragazza.
Era finalmente in pace con se stessa, con suo padre e con lo zio George, Freddie stava bene e lei era fidanzata con Marcus. Fine o non fine, Molly era felice e questo era l’importante.
 
 
 
 



[1] Non so se esista davvero un incantesimo contraccettivo, io ho supposto che i maghi avessero inventato un incantesimo per evitare le gravidanze indesiderate.
[2] Questa frase in realtà Molly non l’ha mai pronunciata nei libri, ma la vedevo adatta a lei.
  
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