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Autore: Diana924    18/06/2013    1 recensioni
Cos'è successo tra la nascità di Juan e la missione a Firenze? Perchè Isabel e Manuél non si sono allontanati, o anche avvicinati? Missione nella corrotta Francia della Reggenza, tra Parigi e Versailles per le due spie spagnole, più il piccolo Juan e una parte del apssato di uno dei due che torna a galla
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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- Questa storia fa parte della serie 'Intrigo a....'
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Si sveglia la mattina e vede suo marito già vestito. << Dove vai? >> << Vado da Juan >> risponde lui, prima di baciarla, e lei si rimette a letto, sorridendo. Da un po’ di tempo suo marito e suo figlio sembrano andare d’accordo, e lei spera che duri,che Juan superi l’avversione che prova per Manuél.

***

E’ appena tornata dalla Messa, ogni volta che è incinta si reca alla messa della mattina, quando sente un dolore familiare. La prima cosa che fa è quella di gridare, ma se che in casa non c’è nessuno. Prova ad alzarsi, e in quel momento entrano Maria e le sue figlie.

<< Buon Dio! Blanca, aiutami >> dice Maria, correndo verso di lei ed aiutandola a rialzarsi. << Grazie Maria >> << De nada senora. Ora mettetevi a letto, e poi facciamo nascere questo bambino >>.

<< La mamma sta male? >> chiede Vitoria, sorpresa, mentre Blanca e Maria la fanno distendere sul letto. << Tranquilla tesoro, sto bene > >dice Isabel, abbracciando Vitoria, che la fissa confusa. << però ora è meglio se vai fuori >> le dice Blanca, non è la prima volta che aiuta sua madre, ma questa volta è diverso. Blanca non ha mai visto Maria così inquieta.    << Andate a chiamare il dottor Luis Ruiz, subito >> e Blanca e Vitoria escono, questa volta  deve essere davvero grave.

***

Manuél era tornato verso le undici, accompagnato da Francisco, che voleva vedere Juan e giocare con il piccolo Juliàn che rideva nella culla quando lo zio lo osservava.

Non appena entra vede Vitoria che sta seduta, zitta e immobile <<< Cosa c’è amore? >> << Padre, la mamma è malata >> rispose la bimba. << Malata? >> << Si, la mamma grida, e ha paura, tanta paura, è venuto anche il dottore >> disse la bimba, mentre Francisco le si avvicinava.

Poi sente Maria che arriva. << Don Manuél! Non entrate! >> << Maria, Maria, che succede? >> chiese, con un tono spaventato. << Donna Isabel ha un parto difficile e … >>  Maria non termina la frase che Manuél corre, da Isabel. Il dottor Ruiz lo vede e gli fa cenno di restare fuori, è meglio, poi vede Blanca che terrorizzata lo abbraccia e piange.    << Che succede? >> chiede lui, di solito era tutto diverso. << L’età, è più difficile per lei >> risponde sua figlia, fissandolo con astio, come se lo ritenesse colpevole.

***

E’ solo all’ora del vespro, dopo che anche Juan è venuto, preoccupato come non mai, che i rumori cessano. Manuél si libera del figliastro e corre dentro.

<< E’ un maschio >> dice Maria, tenendo in braccio il suo ultimogenito.

Prende il bambino in braccio tremando, e lo osserva, quel bambino, figlio suo e di Isabel, ricorda com’era stato felice quando sono nati gli altri, ma ora, dopo che Maria gli ha detto che Isabel sta bene si sente il cuore esplodere dalla felicità. << Che giorno è oggi? >> << San Joaquin >> risponde Juan, che ha abbracciato al madre, in ansia come lui.

<< Allora ecco il suo nome >> dice, e nel mentre Juan gli si è avvicinato, ma per la prima volta Manuél non legge negli occhi del figliastro odio o rancore solo ansia e una leggera felicità.

Poi dà il bimbo a Maria, che subito esce per farlo battezzare, seguita da Juan e Blanca, per andare da sua moglie.

Isabel sta dormendo, e lui si siede sul letto, e la osserva.

Non è più la donna che conobbe a vent’anni, eppure gli sembra ugualmente bella, anzi quasi più bella di allora.

Le prende il volto tra le mani e la osserva, sa che deve attendere il suo risveglio.

***

Isabel si è risvegliata verso le otto di sera, dopo due ore di sonno, e non appena ha aperto gli occhi ha visto Manuél che la osservava.

<< Ben svegliata amore mio >> << Il bambino? >> << Battezzato, in perfetta salute, si chiama Joaquin >> << Avresti dovuto consultarmi >> risponde, cercando di alzarsi, prima che lui la fermi e la faccia distendere di nuovo.

<< Voglio vederlo >> dice, mentre lui le dà un leggere bacio sulla guancia. << Più che giusto >> è la risposta di suo marito, che si dirige verso di lei, si era allontanato un secondo, per tornare reggendo il piccolo neonato, che sta dormendo.

Isabel allunga le braccia, e lui glielo dà, e li osserva, mentre lei si slaccia la vestaglia per farlo mangiare.

E da quando è nata Blanca che non vuole balie in giro per casa, perché conosce suo marito, e forse in cuor suo sa che la potrebbe tradire, come lei ha fatto a Berlino sei anni prima.

Prima o poi dovrebbe dirglielo, dirgli che gli è stata infedele, ma già si immagina come finirebbe, con lui furioso e lei in lacrime, e non vuole che accada.

Ha pianto anche due anni fa, quando ha saputo che Donatienne era morto di tubercolosi, circondato da un’aura di santità. Il suo Donatienne, il suo amante, il suo prete, il suo adorato Donatienne.

Non ha pianto quando due settimane prima GianGastone de’Medici è morto e Giuliano Dami è scomparso nel nulla dall’oggi al domani.  Giuliano, il suo primo amore, il padre di Blanca, l’uomo che ha ingannato più di tutti e l’unico a cui abbia raccontato la verità, o almeno una parte di essa.

<< Stai bene? >> << Certamente >> risponde lei, mentre Maria, che è entrata di soppianto prende il bambino e lo porta nell’altra stanza. << Dovresti mangiare >> << Non oggi >> << Va, ti staranno aspettando, poi potrai tornare da me >> << E tu? >> << Mi riposerò ancora un po’ >> è la risposta di sua moglie, mentre lui lascia la stanza, dopo averle dato un bacio sulla guancia.

***

La cena prosegue velocemente, ma per Manuél Volcos il tempo sembra essersi fermato a quando ha lasciato sua moglie a letto.

Quasi non si accorge che Juan ha  invitato sua moglie e il figlio. Se ne rende conto solo quando sente il piccolo Juliàn piangere e invece suo figlio, Joaquin, dorme beato, mentre Vitoria lo osserva, stranamente silenziosa quel giorno.

Successivamente, dopo aver finito si congeda da tutti, e corre da sua moglie. Deve vederla, deve baciarla, deve averla di nuovo tra le sue braccia.

Isabel sta dormendo, e lui vorrebbe restare a contemplarla per ore, ma lo ha sentito e si è svegliata.

Le si avvicina e la bacia, è così bella la sua Isabel. Lei gli risponde, e lui lascia libere le sue mani, dopo tutti quei mesi in cui poteva solo baciarla, ora può fare di più.

Lentamente accarezza il corpo, e non sentendola lamentarsi prosegue, facendo vagare le sua mani sul corpo di Isabel, sempre più in giù, godendo dei gemiti e degli ansiti che sua moglie cerca di trattenere, invano.

<< No >> disse lei, mentre lui, che era ormai finito sopra di lei stava per spogliarsi, mentre lei si era ormai liberata della vestaglia, che giocava a terra, rimanendo completamente nuda.

<< Perché no? >> le chiese lui, mentre per farle coraggio, ma dubitava che in quello sua moglie non fosse coraggiosa, le baciava lentamente il collo, avvertendo la sua pelle, la sua bella pelle che reagiva al contatto.

<< Sono stanca amore mio, e non me la sento, non oggi, rispose, dandogli un bacio sulla bocca che lo lasciò senza fiato.

<< Vuoi che mi occupi di te, e del tuo piacere insoddisfatto? >> chiede, mentre lui l’abbracciava. << non fa niente, ormai mi devo essere abituato >> è la risposta di Manuél, mentre le bacia i capelli, quei bei capelli, che la rendono così misteriosa ed esotica.

<< Sai una cosa? >> << Cosa? >> << Oggi ho avuto paura, paura di perderti, di perdere nostro figlio, di perderli tutti, di perdere Juan >> << Non avresti dovuto, so che sei forte >> << Ma saperlo non aiuta >>

<< Inoltre sei la nonna più bella che io conosca >> lei sorride e poi mette il broncio, odia che lui le ricordi che ormai il suo Juan, suo figlio, è diventato padre e lei di conseguenza nonna.

<< Ti ho detto di non chiamarmi nonna, mi fa sentire vecchia >> << Allora lo siamo entrambi, o io, ancora giovane e forte, sono sposato con una vecchia! >> << Una vecchia che ami >> << Hai avvisato Ivan? >> << Di cosa? >> << Di Juliàn >> << E’ da Venezia che non vedo Ivan >> è una semplice risposta la sua.

<< Ti amo, Manuél Volcos, ma tu mi ami? >> << Certamente >> << Fino alla morte? >> è la domanda, mentre lei chiude gli occhi. << Anche oltre se tu vorrai così >> dice lui, avvicinandosi a lei.

<< Prometti >> dice lei, mentre si sta per addormentare.

<< Te lo prometto amore mio >> è la risposta di lui, che si addormenta al suo fianco, abbracciandola e baciandole la schiena prima di sprofondare nei sogni.

Fino alla morte e anche oltre. Lo ha promesso a sua moglie, alla sua Isabel, e lui mantiene sempre le promesse che le fa, e sarà così anche per quella. Per lei, per Isabel.

   
 
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