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Autore: bic    18/06/2013    3 recensioni
Ho deciso di creare una vera e propria storia a capitoli, perché dopo hands mi sono venute in mente idee da utilizzare prendendo spunto da altri "pezzi di corpo".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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HEARS
 
- Ragazzi! Ammainate le vele, gettate l’ancora, poi tutti sottocoperta, la tempesta sta peggiorando!
- Non sarebbe meglio che qualcuno rimanesse a tenere saldo il timone? – Zoro si era avvicinato a Nami cercando di superare lo scroscio della pioggia con la propria voce per farsi sentire dalla navigatrice.
- Con quello che sta arrivando conviene gettare l’ancora e aspettare che passi, per fortuna il fondale è basso perciò non dovrebbero esserci problemi. Aiuta Rufy e Sanji con l’ancora, io …
Un’ondata la investì in pieno mandandola a schiantarsi contro il parapetto, lo slancio di Zoro fu provvidenziale per evitarle di cadere fuori bordo: - Stai attenta!
- Brutto idiota, è proprio per questo che ho detto a tutti di andare sottocoperta. – Cercò di dargli un pugno in testa ma gemette di dolore: cozzando contro la balaustra aveva buttato la mano per evitare di sbattere col resto del corpo. Zoro senza stare a pensarci se la caricò in spalla e la portò nella cabina del medico.
- Chopper, dalle un’occhiata, ha sbattuto mentre dava gli ordini perché come al solito non mette in pratica ciò che comanda agli altri. Vado a vedere se hanno ancora bisogno di me, torno tra poco.
Il piccolo medico fece sedere Nami sul lettino ed osservò la strana angolazione presa dal braccio destro della navigatrice: non riusciva ad avvicinare il gomito al torace e la parte superiore della spalla sporgeva.
 - Nami, hai una spalla lussata, non è una cosa grave, ma è necessario rimetterla in sede e sarà una cosa piuttosto dolorosa, adesso ti preparo una medicina che ti aiuterà a sopportare il dolore, poi avrò bisogno di una mano, chi preferisci che chiami? Io avevo pensato a Zoro, ma non vorrei che fosse troppo difficile...
- No, lui va bene. – disse Nami stringendo i denti senza nemmeno lasciare che il medico riuscisse a concludere la frase e quindi senza rendersi conto che forse stesse tentando di dissuaderla dal coinvolgere lo spadaccino in una manovra in cui probabilmente avrebbe dovuto farla soffrire con le sue stesse mani.
Mentre le somministrava il farmaco cominciò a dirle: - Sai, è molto bello avere qualcuno di cui fidarsi ciecamente, nelle cui mani porre la propria vita senza pensarci due volte.
Nami annuì. Il piccolo medico continuò: - Però per due persone che hanno questo legame è molto difficile vedere la sofferenza dell’altro e quasi impossibile procurarla. Per la manovra che sto per fare è necessario il massimo della concentrazione e non so se Zoro riuscirà a mantenerla visto il vostro legame.
- Qua-quale legame?
- Voi mi considerate un bambino, però non lo sono, e capisco molto più di quanto voi pensiate. Se pensi che per Zoro non sia troppo doloroso vederti stare male chiederò aiuto a lui, altrimenti posso chiedere a Sanji.
Nami ripensò alla litigata di un paio di giorni prima, quando Zoro si era infuriato per la crema solare e rispose: - No, no, lasciamogli pure vedere un po’ di sofferenza, così magari diventa un po’ meno possessivo.
- Quindi è vero che siete innamorati? – domandò la piccola renna arrossendo.
 Nami sorrise, poi una smorfia di dolore le contrasse le labbra. Chopper le si sedette vicino aspettando che il calmante facesse effetto e che Zoro tornasse.
Quando lo spadaccino entrò, fradicio dalla testa ai piedi, non si premurò nemmeno di bussare.
- Chopper, hai capito come sistemarle il braccio? – domandò senza fermarsi ed avvicinandosi a Nami con sguardo preoccupato.
- Certo, ho bisogno del tuo aiuto, però non devi distrarti e non guardare Nami in faccia perché le procurerai dolore, le ho già dato un antidolorifico, ma un po’ di male lo sentirà lo stesso. Te la senti?
Zoro annuì.  La guardò in faccia e poi annuì di nuovo.
- Bene Nami, sdraiati sul lettino e tu Zoro mettiti in piedi tenendo il braccio con una mano e metti il piede sotto la sua ascella. Io mi posiziono dietro la testa di Nami, quando ti dirò: ORA tira il braccio e contemporaneamente tieni fermo il piede, io farò rientrare in sede l’omero. Hai capito?
- Sì, non sono un idiota.
Chopper si sistemò dietro la testa di Nami: - ORA!
Zoro tirò, Nami urlò e Chopper fece scivolare l’osso al suo posto, il tutto non durò che pochi secondi, ma al sentire l’urlo di Nami le orecchie di Zoro cominciarono a fischiare, i suoi denti scricchiolarono perché serrati troppo strettamente e percepì un senso di nausea come se dovesse vomitare l’anima.
Chopper legò il braccio di Nami al collo e ingiunse: - Per quindici giorni nessuno sforzo con questo braccio altrimenti dovremo ripetere la manovra e, anche se credo che tu lo sopporteresti non credo che lui ce la farebbe.
Solo a quel punto Nami sollevò lo sguardo su Zoro e si rese conto che aveva gli occhi strizzati con minuscole gocce di sudore che gli imperlavano la fronte. Con la mano sana gli accarezzò la guancia: - Ehi, è tutto a posto, guardami.
Zoro si schiarì la voce: - Stai più attenta mocciosa, non mi va di farti da infermiere.
- Vieni qua buzzurro, dammi una mano a scendere. Grazie Chopper – disse poi rivolgendosi al suo nakama morbidoso.
- Tranquilla Nami, è il mio lavoro, ma mi raccomando, nessuno sforzo – rispose Chopper poi, arrossendo aggiunse: - Mi raccomando Zoro, non deve affaticarsi, capito?
- Ma cosa c’entro io? E’ a lei che devi fare le raccomandazioni!
- No, è .. che … Ehm … bisognerebbe evitare qualunque tipo di sforzo … - riprese la renna facendosi sempre più rossa.
A questo punto Nami intervenne facendosi più rossa in viso del medico che ormai balbettava: - Chopper, ti assicuro che non mi affaticherò nemmeno in quel senso, senza contare che siamo ancora piuttosto lontani da quel particolare tipo di sforzi.
- Ah sì? Oh, beh, meglio, allora mi sono preoccupato troppo. Torna a farti dare un’occhiata dopodomani.  
Zoro aiutò Nami a scendere dal lettino e poi le tenne aperta la porta mentre usciva dall’infermeria.
- Nami, mi spieghi di cosa diavolo parlava Chopper con tutti quei discorsi sul non farti sforzare?  
- Credo che Chopper sia molto più maturo di quanto tutti noi riusciamo a renderci conto.
- E con questo? Sei tu quella che non deve sforzare il braccio, perciò niente disegni e niente raccolta di mandarini, siamo intesi? Se vuoi quelli posso raccoglierteli io.
- Credo che Chopper non si riferisse né alle carte nautiche né alla raccolta dei frutti.
- Scusa, ma allora a cosa si riferiva e perché insisteva tanto con me?
Nami si mise la mano sana sul volto e la lasciò strisciare verso il basso come per eliminare un’immagine negativa, poi fece fermare Zoro: - Avvicinati che te lo dico nell’orecchio.
Non appena ebbe udito il sussurro della navigatrice il ragazzo sussultò: - COSA? Lui era convinto che tu… che io … che noi?
- E allora? Cosa c’è di strano? Siamo grandi, siamo sani, è una cosa perfettamente normale! – La voce di Nami era salita di un’ottava. – non dirmi che non ci hai mai pensato!
- Cosa penso di fare e cosa faccio in realtà sono cose ben diverse.- Zoro stava perdendo la pazienza e quella di Nami era già volata via da un po’.
- Ecco perché è toccato a me farmi avanti, se aspettavo te potevo disegnare dieci carte del mondo prima che ti decidessi.
- Come facevo a sapere che ti piacevo se mi tratti sempre come uno schiavo o, nel migliore dei casi, come una guardia del corpo?
- Ma brutto idiota che non sei altro, c’è qualcun altro su questa nave che tratto nello stesso modo in cui tratto te? Non ti è mai venuto nemmeno un dubbio piccolo piccolo?
- No, strega, di solito quando una persona si innamora cerca di essere più dolce e gentile con colui o colei di cui è innamorato.
 - Ma sentilo, ha parlato mister dolcezza.
- Senti mocciosa, io reagisco alle provocazioni, sono fatto così, ma … aspetta un secondo, quindi Chopper ha fatto tutti quei discorsi perché pensava che stessimo insieme?
Per Nami fu una doccia fredda, ma come, dopo tutto quello che era successo nell’ultima settimana lui aveva ancora dei dubbi?
- Perché? Non è così?
- Sì, No, Non lo so, non ne abbiamo parlato, cioè …
- Zoro, io non bacio tutti come ho baciato te e non pensavo che fosse necessario esplicitare questa cosa.
- Quindi cos’è questa cosa?
- Direi che è una relazione?
- Mmmh, sì e dobbiamo renderla pubblica?
Nemmeno a Nami l’idea di dire a tutti i nakama che lei e Zoro stavano insieme piaceva molto.
- Non mi piace mentire, lasciamo che se ne accorgano da soli, d’altra parte se c’è arrivato Chopper non vedo quanto tempo ci potrebbero impiegare Sanji e Usop, riguardo a Rufy, credo che lui sarà l’ultimo ad arrivarci.  
- Senti, non prenderla male, ma cosa ne dici se quando vuoi passare un po’ di tempo insieme me lo fai capire in qualche modo? Non mi piace che gli altri vedano che mi sfiori, mi sento a disagio, non so come comportarmi, perché vorrei saltarti addosso, ma la presenza degli altri.. ecco .. mi intimidisce. – Sembrava quasi un bambino che non sapeva come ripetere la lezione alla maestra anche se aveva studiato tutto il giorno. Nami gli accarezzò il lobo a cui erano appesi i tre orecchini.
- Zoro, lo sai che se sei imbarazzato ti vengono le guance e le punte delle orecchie rosse? Facciamo così, quando avremo voglia di stare vicini basterà che ci sfioriamo le orecchie e dopo dieci minuti ci incontreremo in palestra, è difficile che lì qualcuno ti disturbi, no?
Zoro annuì, poi le aprì la porta che portava in cucina e finalmente si sedettero a mangiare con tutti i loro compagni. Nami osservò Robin, stava per farle un cenno quando vide la sua attenzione concentrata su qualcosa, o meglio, su qualcuno.
Pazzesco, ero così concentrata su me stessa da non essermene accorta. Oh, oneesan, mi devi un sacco di spiegazioni …
 
 

Post scriptum (nel vero senso della parola è esattamente ciò che c’è dopo quello che fin’ora ho scritto)
Innanzitutto un grazie a chi ha deciso di seguire questa storia: IseNara, michiru93, missnina91, Zomi 
A michiru93, Demon Heart ekiko90 che hanno deciso di recensire i capitoli di questa strana storia che sto buttando giù di getto immaginando un certo plot quando parto per rendermi conto a fine capitolo di essere finita in tutt’altro posto.
Spero tanto che la storia continui a piacervi e se avete suggerimenti sono sempre ben accetti. Baci
bic

  
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