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Autore: GiuliaComix    19/06/2013    6 recensioni
Serena Potter è la sorella di Harry, i due sono molto uniti sin dalla nascita, ma a causa di alcuni eventi futuri potrebbero separarsi: alcuni di questi eventi comprenderanno la domanda "chi è il vero padre di Serena?". Una storia emozionante e piena di sorprese!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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                                                          Brame Svelate

 

Era il 26 Dicembre, quasi tutti gli studenti si stavano godendo le meritate vacanze natalizie a casa coi propri cari oppure a scuola con i pochi amici rimasti. Tutti quanti erano contentissimi dei regali ricevuti, inclusi Harry e Serena: Harry, dopo aver fatto vedere a Ron il Mantello dell'Invisibilità, ogni tanto, per ammazzare il tempo, si divertiva a fargli degli agguati alle spalle, facendogli perdere 10 anni di vita; mentre Serena, innamoratasi letteralmente del suo libro, passava la maggior parte del tempo a leggerlo e ad assaporare ogni paragrafo di conoscenza sulle Creature Magiche, indossando, quasi sempre, la sua maglietta verde di flanella: infatti, da quando aveva ricevuto quest'ultima, stava più al caldo e si sentiva meno cagionevole di salute, insomma aveva molta più energia da spendere.
Severus Piton, come era ormai solito fare in quel particolare periodo, andò a trovare il Preside Albus Silente per fargli il quotidiano rapporto sulla giovane Serpeverde.

<< Oh, buon pomeriggio Severus ! Entra, accomodati pure.>> disse indicandogli in modo accogliente una poltrona.

<< Grazie, Albus >> disse uscendo dal caminetto.

<< Ti posso offrire qualcosa? Un dolcetto al limone, magari?>>

<< Non desiderio niente, ti ringrazio.>> disse con un gesto elegante di dissenso con la mano.

<< Allora, ragazzo mio, come hai passato questo Natale ? >>

<< Come al solito.>>

<< Rintanato sempre nel tuo studio, quindi?>>

<< Precisamente.>>

<< Però, dall'espressione compiaciuta che hai tenuto su tutto ieri non mi sembra che sia stato una Natale così noioso come ritieni che sia ogni anno.>> disse sorridendo in modo comprensivo.

<< Sì, in effetti è stato il Natale meno sgradevole da quando ne ho memoria.>>

<< Coraggio, Severus. Raccontami. Come ha reagito Serena ai doni che le hai mandato?>>

<< Direi che è stata piuttosto...soddisfatta.>>

<< Oh, molto bene! Cosa le hai regalato?>>

<< Non credo sia una cosa che ti riguardi, Albus.>>

<< Andiamo, Severus! Eri praticamente entrato in crisi perchè non sapevi cosa la sarebbe potuto piacere! E ora che hai fatto la prima Tombola con tua figlia, non vuoi dirmi con che genere di regali la stai pian piano conquistando?! Sei più cattivo di quanto pensassi.>> disse scherzosamente Silente mettendo su un piccolo broncio.

<< Molto divertente, Albus.>> rispose impassibile. Intanto Silente cercava di costringere Piton, con i sui occhi blu scintillanti, a fargli sputare il rospo.

<< Oddio Albus! Piantala di fare quella roba davanti a me!>> sbottò coprendosi gli occhi con una mano.

<< Ah, scusami ragazzo mio, ma è più forte di me.>> disse ridacchiando.

<< AAARGH! E va bene! Te lo dirò, basta che smetti di fare quella dannata smorfia!>>

<< Perfetto! Dai, spara: cosa le hai regalato?!>>

<< Un libro sulle Creature Magiche.>>

<< Oh splendido! davvero un'ottima scel...>>

<< E una maglietta di flanella.>> continuò interrompendolo << Te l'ho detto. Ora posso anche andarmene!>> ma Silente lo fermò per una spalla.

<< Cosa, cosa?! Addirittura due ! Dico.. DUE regali?!>> esclamò stupito Silente.

<< Be'? Cosa c'è di tanto sconvolgente in questo ?!>>

<< No, no, per carità Severus, non c'è nulla di sconvolgente! Solo che...mi hai davvero preso alla sprovvista, ecco tutto.>> disse ricomponendosi un attimo.

<< Se hai qualcosa da dire al riguardo, dilla chiaramente!>> sbottò acido.

<< Non ti innervosire così, figliolo. La mia era una reazione stupita, ma positiva.>>

<< E allora cosa c'è che non ti quadra?!>>

<< Be'..mi ha stupito molto il fatto che tu ti sia spinto addirittura fino a 2 regali per la bambina. Conoscendoti, secondo me uno per te era anche troppo!>> disse ridacchiando.

<< Allora è palesemente evidente che non mi conosci così bene come pensi!>> rispose a tono e anche un po' arrossito in volto.

<< Dimmi..come mai hai pensato proprio a quelle due particolari cose?>>

<< Ecco, avendo visto come letteralmente adora gli animali e come è riuscita a conquistare così in fretta la fiducia del tuo pennuto lì..>> indicò Fanny che se ne stava appollaiata tranquilla sul suo trespolo <<...ho pensato che il Manuale completo per lo studio e la cura della Creature Magiche fosse un buon articolo scolastico per poterla istruire a dovere sull'argomento..se mai volesse seguire quella materia al terzo anno.>> disse massaggiandosi la tempia.

<< Mmmh una scelta davvero ottima e sensata direi.>> disse Silente strofinandosi la lunga barba bianca.

<< Spero che le possa essere utile per il futuro.>>

<< Lo sarà di sicuro, ragazzo mio. Da quello che mi hanno detto gli altri insegnanti, Serena adora studiare, con moderazione ovviamente, ma ama ciò che sta imparando. Però ha qualche lacuna su Volo e Storia della Magia. Chissà perchè mi ricorda qualcuno che conosco molto bene!?>> disse facendo il finto pensieroso, guardando beffardo il povero Piton, il quale diventò un po' rosso in volto. Piton gli voltò le spalle seccato, incrociando le braccia attorno al mantello nero.

<< E che mi dici di Harry? Come se la cava?>>

<< Tsk! Quel Potter. Non ha un talento apprezzabile, studia il minimo indispensabile, la sua arroganza è come quella del padre e sembra godere della sua fama. La prima partita di Quiddicth ha praticamente detto tutto.>> sbottò gelido, facendo una smorfia di disprezzo ripensando agli eventi di quel giorno.

<< Dai, Severus. Cerca di non essere così rigido solo con lui. Capisco che ti dia fastidio solo per il fatto che sia il figlio della tua Lily e dell'odiato James Potter, ma non è colpa sua se è nato dalla loro unione.>> Severus rabbrividì a quel pensiero.

<< Possiamo cambiare discorso, per favore!?>> disse con tono disgustato massaggiandosi la fronte. Silente ridacchiò.

<< Allora, dimmi, come mai hai scelto la maglietta di flanella come secondo dono?>>

<< Di recente ho notato che si stava ammalando spesso e ho pensato di regalarle qualcosa di più pensate per coprirsi e stare meglio al caldo in giornate fredde come queste.>> Silente rimase intenerito da quel pensiero.

<< Non credo che la famiglia di Babbani a cui hai affidato quei due li abbiano trattati molto bene negli ultimi 11 anni.>>

<< Cosa te lo fa pensare?>>

<< Da quello che mi disse Serena quella volta che rifiutò il mio mantello " ...non sono abituata a ricevere così tante attenzioni da parte di qualcuno. Non lo sono mai stata ...". E anche il solo fatto che entrambi i ragazzini indossino, durante i week-end, gli stessi vestiti Babbani la dice lunga. >> disse in tono cupo e pensieroso. Anche Silente sì rabbuiò per un momento.

<< Be'..a questo potrai rimediare tu, no? >>

<< Forse. A suo tempo. >> disse serio << Allo sgorbio penseranno i Weasley! Pare che gli stia molto simpatico.>>

<< Sicuramente, ragazzo mio. Non ti vorrei affaticare troppo cercando di convincerti di dimostrarti più amichevole nei confronti di Harry.>>

<< Non ti azzardare nemmeno a pensarlo, Silente! Sto già rischiando abbastanza per quel moccioso ingrato.>> sbottò acido e rabbioso. Silente scosse la testa con aria rassegnata.

<< Che mi dici di Raptor?>>

<< Quello ha in mente qualcosa. Non mi convince affatto. Ha persino tentato di uccidere Potter. Ti ricordi, vero?>>

<< Sì. Ma io purtroppo ero dall'altra parte e non sono riuscito a vedere da dove provenisse la Fattura.>>

<< Appunto! Era Raptor a lanciare la maledizione! Se non fosse stato per quel ridicolo fuoco fatuo, sarebbe riuscito nel suo intento.>>

<< Fuoco fatuo?>>

<< Sì, proprio quello! Il mio mantello ha preso fuoco "per magia" all'improvviso e pare che nella confusione Raptor sia caduto all'indietro mettendo fine al suo contatto visivo col marmocchio.>> disse seccato.

<< Bene, molto bene.>>

<< Bene un corno! Vallo a dire il mio mantello!>> rispose Severus ironico. Silente non potè trattenere una risata.

<< Comunque, continua a sorvegliarlo. Temo che dietro al suo cambiamento ci sia lo zampino di Voldemort.>>

<< Sì, temo anch'io. Ti terrò aggiornato.>> disse voltandosi ed uscì dall'ufficio di Silente.

 

 

******

 

 

Finalmente arrivò la notte e sia Harry che Serena erano pronti per la missione.Era mezzanotte in punto, l'orario in cui avevano deciso di incontrarsi; Serena si alzò molto lentamente, senza far rumore per non svegliare Mary. Arrivò in Sala Comune e, davanti al suo cammino, vi trovò Bast, la sua gattina nera dagli occhi viola, che si sedette davanti a lei.

<< Meaow Meaow Meaow>> qualcosa evidentemente la innervosiva.

<< Ssshhh Bast zitta!>> la prese in braccio e la guardò dritto negli occhi.

<< Se non smetti di miagolare si sveglieranno tutti quanti! Stai tranquilla, tornerò presto.>> e le diede un bacino sul naso, mentre la micetta faceva le fusa non emettendo un miagolio. La riposò a terra e si incamminò verso l'ingresso. Il Dottor Jackyll stava dormendo sulla sua poltrona davanti al caminetto e Serena aprì la porta del quadro senza svegliarlo e si mise lì davanti ad aspettare suo fratello.
All'improvviso sentì dei passi, ma non vide nessuno nel corridoio dei sotterranei: l'ambiente a quell'ora era spettrale e le armature medievali, che erano posizionate vicino alle pareti, voltavano la testa a destra e a sinistra, con una fascio di luce blu che fuoriusciva dalle fessure per gli occhi degli elmi perlustrando i corridoi per vedere se qualcuno si stava aggirando per la scuola oltre l'orario concesso.
I passi si fecero più vicini e più frequenti.

<< Harry...>> sussurrò <<...Harry sei tu?>> accanto a lei apparve Harry con indosso il Mantello dell'Invisibilità.

<< Ah eccoti! La prossima volta però fatti sentire un minimo con la voce! Non vorrei morire prematuramente d'infarto a 11 anni e ¾ se è possibile.>> disse portandosi un mano al petto.

<< Sì, scusa. Allora, sei pronta?>>

<< Sono nata pronta!>> così, una volta avvolti completamente dalla testa ai piedi dal mantello, i giovani Potter si avviarono verso la Biblioteca, eludendo con successo la sorveglianza delle armature da guardia.
Arrivati in Biblioteca, Harry e Serena iniziarono a cercare fra le varie sezioni.

<< Streghe e Maghi Famosi, Pozioni del Mondo Magico...dov'è questa Sezione Proibita?!>> sbottò impaziente Harry, che sorreggeva una lanterna per far luce.

<< Ecco, guarda..è laggiù.>> disse Serena che era impegnata a tenere su, insieme a suo fratello, il magico mantello. La Sezione Proibita era ricoperta da una tenda composta da catene d'argento. Harry e Serena entrarono e iniziarono a leggere i libri in ordine alfabetico, fino ad arrivare alla lettera F.

<< Fiamme degli Inferi, Fatture e Maledizioni Oscure, Flamel.....Nicolas Flamel !>> esclamò Serena. Così allungò una mano verso il libro dove aveva letto il nome dell'uomo, lo prese ed iniziò a sfogliarlo per cercare qualcosa inerente all'argomento.

<< Trovato niente?>>

<< No, ancora nulla.>> poi, aprendo una pagina, uscì un volto che cacciò un fortissimo urlo che faceva volare letteralmente i capelli all'indietro.

<< AAAAAAAAAARRRRRRRRRRGGGGGGGGGHHHHHHHHHHH !!!!!! >>

<< Chiudilo chiudilo! >> disse Harry ad alta voce e insieme chiusero a fatica il libro urlante. Serena si ritrovò con tutti i capelli scompigliati, sembrava quasi uno spaventapasseri, Harry cercò di soffocare una risata.

<< Non...osare..dire..una..parola.>> disse piano Serena in tono minaccioso. In quel momento i due fratelli sentirono qualcuno entrare nelle Biblioteca.

<< Chi c'è?!>> esclamò il custode Gazza. L'urlo del libro si fece notare più di quanto pensassero. Harry e Serena, dallo spavento, sussultarono e per errore fecero cadere a terra la lanterna, che si ruppe e si spense.

<< Oooops!>> disse Harry.

<< Scemo! Cosa hai combinato?! >>

<< Mi dispiace, non l'ho fatto a posta! >>

<< Non importa. Diamocela a gambe! >> così Serena ed Harry si ricoprirono col Mantello dell'Invisibilità ed uscirono piano dalla Biblioteca senza far rumore, cercando di non incrociare Gazza, che stava passando per tutte le sezioni per cogliere sul fatto l'intruso.

<< Dove sei?! Fatti vedere!>> grugniva. Intanto i due fratelli erano già usciti dalla Biblioteca e si stavano dirigendo, a passo veloce, verso le scalinate per tornare ai dormitori. Ma all'improvviso, si fermarono di colpo: il Professor Piton apparve da dietro un angolo del buio corridoio, sbattendo contro una parete il Professor Raptor, il quale sembrava parecchio spaventato. Harry e Serena tacquero e pian piano continuarono a muoversi verso la porta d'uscita, assistendo alla discussione tra i due professori.

<< S-S-Severus..i-io..>> balbettava tremolante Raptor.

<< Non ti conviene avermi come nemico, Raptor.>> disse minaccioso continuando a tenerlo stretto per il colletto contro il muro.

<< Non so..c-c-cosa vuoi d-dire..>>

<< Lo sai perfettamente.>> Serena rimase alquanto sconvolta da come sembrava così diverso il suo Capo Casa in quel momento e, dall'ansia, iniziò a respirare pesantemente. Piton si voltò piano verso il punto in cui si trovavano i due fratelli. Sembrava proprio che li stesse guardando dritto negli occhi anche se non li poteva vedere. Harry realizzò che Piton aveva sentito il respiro pesante di Serena e di scatto le tappò la bocca. Harry e Serena pian piano si allontanarono dalla sua portata, visto che aveva allungato una mano per sentire se c'era qualcuno. Avendo constatato che apparentemente non c'era nessuno, Piton si voltò di nuovo di scatto verso Raptor, il quale sobbalzò per lo spavento.

<< Faremo presto un'altra chiacchieratina. Così decideremo a chi devi la tua lealtà.>> disse minaccioso. In quel momento arrivò Gazza ad interrompere la conversazione.

<< Ah professori! Ho trovato questa nella Sezione Proibita...>> disse sollevando la lanterna rotta che aveva fatto cadere Harry <<...è ancora calda. Vuol dire che uno studente non è a letto!>> disse ghignando malignamente. Così Piton, seguito da Gazza e Raptor andarono a perlustrare i corridoi, mentre Serena ed Harry riuscirono ad entrare in tempo in una stanza vuota lì accanto, sfuggendo alle grinfie del custode e degli insegnanti.

<< Uff! C'è mancato davvero un pelo!>> sbuffò Harry togliendosi di dosso il mantello.

<< Sì, c'è andata bene..per questa volta.>> disse Serena con aria piuttosto sconvolta.

<< Hai visto? Che ti avevo detto?!>> disse Harry riferendosi a Piton.

<< Di sicuro era..diverso..dalle altre volte. Ma deve esserci il suo perchè sull'antagonismo che dimostra nei confronti di Raptor. Neanche a me ha mai convinto quel tizio.>> disse seria.

<< Sorella, non puoi negare la realtà. Piton non è quello che ti sembra che sia. Smettila di vivere nell'illusione e comincia a vedere le cose per quello che sono veramente!>> Serena distolse lo sguardo ma non rispose e andò vicino alla porta a fare il “palo” per vedere se arrivava qualcuno – No. Io..non voglio pensarci. Ci deve essere una valida ragione per tutto questo - pensò fra sé e sé preoccupata.
Intanto Harry, dando un'occhiata in giro dentro alla stanza, si imbattè in uno strano specchio: era molto grande, con la parte superiore coperta per metà da un panno violaceo e con un pezzo di vetro dello specchio rotto. Sembrava proprio uno specchio antico, dalle rifiniture in legno intagliato artisticamente con gran accuratezza. All'improvviso, da quello specchio, iniziarono ad apparire due figure umane alquanto familiari.

<< Serena! Serena, presto, vieni subito qui !>> gridò Harry alla sorella. Serena corse subito verso di lui.

<< Sssshhh sta zitto! Cosa strilli?! Vuoi farci scoprire!? Cosa c'è di così urgente?!>> sbottò acida con i livelli di ansia al massimo.

<< Guarda, guarda!>>

<< Cosa devo guardare?>>

<< Là dentro! Ci sono mamma e papà!>> Serena guardò con attenzione.

<< Non c'è niente!>>

<< Come non c'è niente?>> Harry si voltò verso lo specchio e vide che in effetti non vi era apparso nulla.

<< Ma...erano lì fino a un secondo fa! Io..non capisco.>> disse toccando lo specchio. Serena intanto iniziò ad analizzare lo strano oggetto girandogli intorno e osservandolo dal basso in alto.

<< Ehi..c'è un'iscrizione sulla sommità: “ Emarb eutel amosi vout linon ortsom “ ma che dia....?>>

<< Non ha alcun senso!>> esclamò Harry.

<< Aspetta, ho capito! Si legge al contrario: “ mostro non il tuo viso ma le tue Brame “ noo...è... lo Specchio delle Brame, come quello della strega nella favola di Biancaneve!>> disse Serena. Harry la guardò stupito.

<< Ma se questo coso mostra le nostre brame, perchè adesso non sta mostrando niente?>> Serena abbassò lo sguardo e si strofinò il mento pensierosa. Poi capì.

<< Forse ci sono! Adesso mi tolgo dal campo visivo dello Specchio. Credo che funzioni con una persona alla volta.>> così Serena si spostò.

<< Ecco..vedi niente?>>

<< Aspetta un attimo....sì! Ci sono un uomo con gli occhiali come i miei e una donna dai capelli rossi. Sono mamma e papà e mi stanno salutando sorridenti!>>

<< Davvero?!>> chiese entusiasta Serena. Harry annuì felice.

<< Dai ora tocca a te, sorellina. Vieni a conoscere i nostri genitori.>> disse invitandola dolcemente a sostituirlo.

<< Tecnicamente li conosco già, ma avendo avuto quasi solo 2 anni, ovviamente non possiedo ricordi nitidi di loro essendo stata così piccola e....>> Harry, esasperato dai suoi atteggiamenti da sapientona, la afferrò per la mano e la mise davanti allo specchio.

<< Ma sta zitta un po' e goditi il momento!>> Harry si spostò dall'altra parte, lasciando da sola Serena davanti allo specchio.

<< Allora, che ne dici? Sono belli vero?>>

<< La mamma è davvero bellissima. Mi sta accarezzando i capelli...>> disse portandosi una mano alla testa, come se sua madre fosse proprio lì accanto a lei <<...e mi sorride.>> disse con gli occhi lucidi.

<< E papa'?!>>

<< Papà....non c'è!>> disse stupita.

<< Come sarebbe a dire non c'è?! Non è possibile, guarda meglio!>>

<< Accidenti Harry, ti dico che non c'è! A-aspetta..sta apparendo qualcun' altro vicino alla mamma.>> Serena iniziò a strizzare gli occhi per capire meglio chi stesse apparendo: era una figura maschile alta, con indosso un lungo mantello nero; aveva un'aria alquanto familiare. Gradualmente, l'immagine si fece più nitida. Serena sgranò gli occhi incredula.

<< O-oh... mio.... Dio...>> disse cadendo a terra all'indietro dallo shock, tremando come una foglia, sempre con gli occhi sgranati.

<< Cosa c'è?! Chi c'è accanto alla mamma?! Chi vedi?!>> chiese preoccupato Harry inginocchiandosi davanti alla sorella, prendendola per le spalle.

<< ..P-P-Piton .. >> disse con voce tremolante indicando lo specchio. Harry non poteva credere alle sue orecchie.

<< Piton?! PITON ?!! Perchè diavolo sto coso ti sta mostrando quello là?!>> Serena non rispose e continuò a fissare quell'immagine riflessa nel vetro.

<< Che cosa stanno facendo?>> chiese Harry.

<< Non lo so..cioè...la mamma gli ha posato la mano sul braccio e lo sta guardando. Lui si sta....chinando verso di me, con un sorriso che non avevo mai visto prima d'ora sul suo volto. Mi prende la mano, adesso si sta chinando anche la mamma.>>

<< Forse vogliono che ti alzi.>> disse Harry. Serena gli diede ascolto e cominciò ad alzarsi.

<< Sembra che mi stiano aiutando ad alzarmi e adesso mi stanno cingendo le spalle tutti e due.>> continuò a raccontare sbalordita.

<< Ma perchè questo affare ti sta mostrando Piton?! Per caso hai qualche brama nei suoi confronti?!>> Serena si voltò di scatto verso Harry indignata.

<< Ma certo che no! Che cavolo vai a pensare?! Pervertito!>>

<< Ma allora..perchè?>>

<< Non lo so. Piton è il mio Capo Casa, ed è anche il mio insegnate preferito...>> Harry mise un broncio disgustato – Mpf..che gusti che hai!- pensò <<...mi ha aiutata quando ne avevo bisogno, ma a parte questo..non so che altro dirti. Io gli voglio bene. Come uno studente può provare simpatia per un determinato insegnante o per un amico.>>

<< Ecco! Forse questo specchio mostra le persone a cui vogliamo bene in un particolare modo. E tu ti senti legata a Piton in un certo senso.>>

<< Sì..diciamo così. Lo vedo come un amico a cui devo dare del lei.>> Harry ridacchiò.

<< Ma non capisco perchè non appaia anche nostro padre.>> disse Serena con tono triste.

<< Non so proprio cosa dirti, Serena.>>

All'improvviso sentirono dei passi fuori dalla porta. Forse era Gazza che stava perlustrando un'altra volta il corridoio.

<< Forza. Torniamocene in dormitorio.>> disse Serena.

Prima di rinfilarsi sotto al mantello, Serena diede un ultimo sguardo a quella strana immagine di sua madre e Piton. Erano stranamente belli insieme: lei stava salutando Serena dolcemente, mentre teneva stretto un braccio di Piton, e quest'ultimo incrociò le braccia e guardò intensamente Serena.
Arrivati davanti al quadro del Dottor Jackyll, che stava continuando a dormire beato sulla sua poltrona, Harry e Serena si tolsero il mantello.

<< Bene. E tu sei arrivata.>> Harry notò che Serena aveva un'espressione molto depressa.

<< Ehi, ehi, sorellina. Non ti dare pensiero per quella cosa di prima. Vedrai che non è niente. Almeno abbiamo conosciuto mamma e papà.>>

<< Tu hai conosciuto mamma e papà...io, al momento, solo mamma.>>

<< Be' papà è..come posso dire..la mia versione più grande con gli occhiali!>>

<< Eheheh proprio due gocce d'acqua.>> Serena ridacchiò.

<< Oh, finalmente un sorriso! Senti ..se vuoi, per farti stare tranquilla, appena ne ho l'occasione potrei andare da Silente a chiedergli che cosa mostra veramente quello specchio e raccontargli della tua visione.>>

<< Va bene, non mi dispiacerebbe.>>

<< Ok allora. Ehi! Domani è il tuo compleanno! Tanti auguri!>> disse abbracciandola.

<< Già. 12 anni. Oh santa miseria, mi sento così vecchia!>> Harry e Serena si misero a ridere un po' forte, tanto da far un po' muovere il Dottor Jackyll dalla sua poltrona, quindi si misero le mani davanti alla bocca per contenersi.

<< Buona notte allora, sorellina.>>

<< Buona notte, fratellino.>> così Harry si rimise sotto al mantello e si incamminò verso la sua Sala Comune e Serena rientrò nella sua, salì verso il dormitorio e si gettò letteralmente sul letto sfinita – Perchè c'eri tu al posto di mio padre? - pensò fra sé e sé chiudendo gli occhi avvolti da un leggero velo di malinconia. E, poco dopo, si addormentò.

 

 

******

 

 

Erano le 8.30 di mattina del 27 dicembre 1991, ed era un giorno molto speciale: era il compleanno di una giovane Serpeverde.

<< Tanti auguri a te! Tanti auguri a te!>> iniziò a cantare Mary saltando freneticamente sul letto di Serena, la quale, dall' “ attacco improvviso” sussultò e cadde dal letto di testa, lasciando le gambe per aria.

<< Ma sei matta?!>> sbottò Serena.

<< Ooops, scusa! Volevo solo farti gli auguri di buon compleanno!>> disse Mary tirando su l'amica capovolta.

<< Ehehe grazie. Sono solo un anno più vecchia.>>

<< Accidenti che entusiasmo.>>

<< Lo considero solo un giorno normale come un altro.>>

<< Non hai mai festeggiato il tuo compleanno?!>> Serena scosse la testa << Cavolo..mi dispiace tanto.>>

<< Tranquilla, Mary. Tanto Harry ed io ci siamo abituati.>> disse spensierata mettendo su un finto sorriso consolatore.

<< Dai, andiamo a fare colazione.>> disse Serena e Mary la seguì senza aggiungere un'altra parola sull'argomento. Era evidente che a Serena non piaceva discutere di questa faccenda.
Arrivati in Sala Grande, i pochi studenti rimasti a scuola per le vacanze natalizie, si misero seduti ai propri posti a mangiare. Poco dopo, come quasi ogni mattina, arrivarono i gufi postali con in bocca pacchetti e lettere di ogni genere.

<< Oh.. posta in arrivo!>> esclamò Mary guardando il suo Barbagianni planare sopra di lei con un pacchetto nel becco. Mary lo scartò avidamente e vi tirò fuori l'oggetto spedito.

<< Ah! Mio padre mi ha inviato una lettera e un nuovo set di penne d'oca! Io le consumo molto velocemente..ahaha!>> Serena ridacchiò anche se non stava prestando molta attenzione all'amica. Anche gli altri studenti ricevettero lettere e pacchetti, mentre Harry e Serena nulla.

<< Uff...tanti auguri a me.>> sbuffò annoiata Serena mentre giocherellava con le uova strapazzate. Poi, da dietro, arrivò Harry con in mano un cupcake con sopra glassa rosa e canditi colorati con una candelina a forma di 12 accesa.

<< TANTI AUGURI SORELLINA!>> esclamò festoso posando davanti a Serena il cupcake di compleanno.

<< Oh..ma.. Harry! Grazie! Non dovevi!>> disse abbracciandolo commossa.

<< Di nulla. Oggi è il tuo giorno speciale e meritavi una cosina speciale per l'occasione!>>

<< Grazie ancora!>>

<< Dai cantiamo Buon Compleanno alla nostra Serena!>> esclamò Ron da dietro le spalle di Harry.

<< No ragazzi! Non è necessario per favore!>> disse Serena agitando le braccia per evitare il conseguente imbarazzo che sarebbe arrivato durante il numero di quei matti.

<< Troppo tardi.... TANTI AUGURI A TE! TANTI AUGURI A TE!... >> iniziarono a cantare in coro Mary, Ron ed Harry.

<< Oh santo cielo...scusateli!>> disse Serena imbarazzata agli altri ragazzi che si voltarono sentendo il coretto.

<<...TANTI AUGURI A SERENAAAA! TANTI AUGURI A TEEEEEEEEEEE! WOOOOOOHHHHOOOOOOO ! >> e tutti quanti in Sala Grande esplosero in un fragoroso applauso di compleanno, anche i pochi insegnati che stavano facendo colazione tranquillamente si aggregarono all'applauso, soprattutto Silente; Piton quella mattina era assente. Serena era diventata rossa come un peperone per l'imbarazzo di essere stata così al centro dell'attenzione.

<< Aahahahhah ok ragazzi, adesso può bastare. Grazie a tutti!>>

<< Dai..spegni la candelina ed esprimi una desiderio!>>

<< Mi dispiace, ma credo più a queste cose.>>

<< Non fare la scorfana! Lasciati andare almeno al tuo compleanno! Esprimi questo cappero di desiderio!>> esclamò Ron.

<< Ah..e va bene.>> Serena chiuse gli occhi e poi soffiò sulla candelina. In quel momento, uno splendido Gufo Reale nero con due enormi occhi dorati volò sopra le teste degli studenti radunati attorno a Serena e atterrò proprio davanti a quest'ultima e le posò in mano un piccolo pacchettino blu con un nastro bianco.

<< Miseriaccia! Il tuo desiderio si è avverato alla velocità della luce!>> esclamò Ron.

<< E chi ti dice che abbia espresso il desiderio di ricevere un altro regalo?!>> sbottò ironica.

<< Pura intuizione.>> rispose lui.

Serena era stupita: erano troppi 3 regali solo per lei! Cosa aveva fatto per meritarseli? Non che la cosa le dispiacesse, ma non ci era affatto abituata a questo genere di trattamento. Serena, per ringraziarlo, cercò di dargli un buffetto, ma il gufo nero si scostò e volò subito via.

<< Uh-uh! Hai un ammiratore segreto!>> esclamò Mary mettendole un braccio attorno alle spalle.

<< A quanto pare.>> rispose Serena.

<< Dai che aspetti? Aprilo!>> disse Ron. Serena iniziò a scartare avidamente il pacchettino, senza sgualcirlo troppo. Aprì e vi trovò un elastico verde per capelli con, come decorazione, un bellissimo giglio bianco, fatto di un particolare materiale magico, quasi simile alla plastica Babbana, che non permetteva al fiore di rovinarsi o di rompersi man mano che l'elastico sarebbe stato usato.

<< Accidenti...è...stupendo!>> esclamò felice Serena.

<< Guarda, c'è un biglietto. Leggilo!>> disse Mary.

<< “ Questo elastico magico può trasformarsi in qualsiasi altro ornamento da capelli che desideri. Basta dire ad alta voce il nome del tipo di ornamento che vorresti e all'istante muterà nella forma richiesta. E' un oggetto molto speciale, abbine cura.
Buon Compleanno.“
>>

<< Io mi chiedo chi sia il mittente. E' un messaggio di auguri troppo strano per essere di Silente.>> disse Harry.

<< Prima o poi lo scopriremo, Harry. Adesso..l'importante è il pensiero che questa persona ha avuto per me durante questo giorno. Se non sbaglio è il primo regalo di Compleanno di tutta la mia vita ed è un dono splendido! Mi serviva proprio un elastico per legare il mio folto bulbo ahahah!>> tutti gli altri risero. Serena si legò i capelli col suo nuovo elastico e ne uscì fuori una bellissima coda di cavallo nera, con solo i due ciuffi lunghi sulla fronte rimasti fuori.

<< Oh! Stai molto bene con i capelli legati! Non che coi capelli sciolti tu stia male, per carità, però raccolti ti risaltano il viso!>> disse entusiasta Mary che di acconciature se ne intendeva.

<< Quel giglio bianco poi è proprio un tocco artistico!>> disse Ron.

<< Chissà perchè proprio il giglio?>> si domandò Harry. Ci pensò su anche Serena, poi entrambi capirono e si guardarono.

<< La mamma!>>

<< La mamma!>> dissero insieme allo stesso tempo.

<< Vostra madre?>> chiese Mary.

<< Sì, si chiamava Lily Evans. E Lily vuol dire giglio. Forse questo elastico è appartenuto a lei.>> disse Harry.

<< Prima o poi il mittente salterà fuori. E se non salterà fuori da solo, lo troverò io!>>

<< Perchè ci tieni tanto a scoprire il mittente?>> chiese stupidamente Ron. Harry, Serena e Mary lo guardarono storto.

<< Ma che razza di domanda è, Ron! E' ovvio che ci tenga a scoprire chi è! Gli devo stampare un gigantesco bacio sulla guancia per ringraziarlo!>> tutti quanti risero di gusto.

<< Cavolo...queste vacanze stanno passando più velocemente di un tornado!>> sbottò insofferente Ron.

<< Ecco! Voi altri a che punto siete con i compiti?>> chiese Mary.

<< Neanche a metà.>> rispose depresso Ron.

<< Già..anch'io.>> disse a malincuore Harry <<..e voi due invece?>>

<< A me mancano solo 3 materie da fare: Incantesimi, Difesa Contro le Arti Oscure e quella palla di Storia della Magia.>> disse Serena sbattendo sul tavolo la testa al solo pensiero dell'ultima materia elencata.

<< Ah! Io li ho quasi finiti tutti!>> disse altezzosa Mary.

<< Secchiona!>> sbottò Ron.

<< Ehi..bada a come parli Weasley.>> lo zittì Mary. Lei era comunque una Serpeverde e ci godeva ad incutere timore nei Grifondoro più deboli di carattere. Ron serrò la bocca all'istante. Mary era dotata di uno sguardo laser quando voleva fulminare all'istante le persone.

<< Dai ragazzi. Non iniziate eh! Mary, visto che hai quasi finito tutto, non è che mi daresti una mano con Storia della Magia? Io non ci capisco un sacro santo tubo!>> chiese implorante Serena.

<< Ma certo Ser! Ci metteremo all'opera in questi giorni, così te lo caverai dai piedi subito.>> Serena annuì energicamente.

Così tutti quanti si misero sotto a finire i compiti rimasti, così non sarebbero arrivati all'ultimo giorno senza fiato per consegnarli tutti quanti in tempo.

 

 

******

 

Era la mattina, alquanto piovosa, del 5 Gennaio e molti studenti ritornarono a scuola in anticipo per divertirsi un po' coi loro amici prima che fossero ricominciate le lezioni. Anche Hermione fece ritorno quel giorno, non per divertirsi, ma per continuare ad indagare sul famoso Nicolas Flamel: durante le settimane precedenti Harry le scrisse che, anche se avevano setacciato la Sezione Proibita, non avevano trovato nulla che parlasse di lui. Quella mattina, Harry, Ron e Serena si trovavano in Biblioteca a finire gli ultimi compiti per le vacanze; intanto, dall'angolo di una delle sezioni lì vicino, sbucò fuori Hermione con un enorme libro in mano.

<< Vi ho fatto cercare nella sezione sbagliata! Come ho potuto essere così stupida!?>> disse sbattendo forte il librone sul tavolo facendo sussultare tutti quanti.

<< L'ho trovato settimane fa, stavo cercando una lettura leggera.>>

<< Quello...sarebbe leggero?!>> esclamò Ron. Hermione gli lanciò un'occhiataccia, mentre stava sfogliando le pagine.

<< Ecco, trovato!>> disse puntando il dito su di un paragrafo dove parlava di alcuni famosi Alchimisti << Nicolas Flamel è stato l'unico ad aver fabbricato la Pietra Filosofale!>>

<< La cosa?>>

<< La cosa?>> dissero insieme Harry e Ron, mentre per Serena questo nome non sembrava sconosciuto.

<< Uffa..ma voi non leggete mai?!>> sbottò Hermione.

<< Pietra Filosofale...dove cavolo l'ho già sentita? Ah sì! Nel libro di Pozioni: c'era un paragrafo dove parlava di alcune sostanza che potevano trasformare dei comuni oggetti in minerali preziosi. C'era scritto che la Pietra Filosofale, se lavorata a dovere, poteva trasformare qualsiasi metallo in puro oro e da essa si poteva anche distillare l'Elisir di Lunga Vita!>>

<< Oh, finalmente una persona che parla la mia lingua!>> esclamò felice Hermione.

<< Che ti aspettavi, tesoro?!>> disse scherzosamente Serena facendo ridacchiare Hermione.

<< Quindi vuoi dire...?>> disse Harry.

<< Ecco a cosa sta facendo la guardia Fuffi, ecco a cosa mira Piton...la Pietra Filosofale!>> esclamò decisa Hermione, lasciando perplessi i tre amici.

<< A proposito di Piton...io dovrei un attimo andare da lui a chiedergli una cosa riguardante un esercizio che non ho ben afferrato.>> disse Serena alzandosi dal tavolo e rimettendo a posto i libri nello zaino.

<< Ehi, mi raccomando, stai attenta.>> disse preoccupata Hermione.

<< Tranquilla, io lo conosco bene...a differenza di voi altri.>> disse gelida << Lui sta proteggendo la suddetta Pietra e riuscirò a trovare il modo di dimostrarvelo!>> disse andandosene veloce dalla Biblioteca.

<< Ha una grande tenacia per le cause perse, glie ne do atto.>> disse Ron sarcastico.

Arrivata davanti all'ufficio del Professor Piton, prima che potesse bussare per chiedere il permesso di entrare, Serena sentì delle voci provenire dall'interno della stanza, la cui porta non era del tutto chiusa. Presa dalla curiosità, si avvicinò alla porta e si accovacciò a terra, cercando di sbirciare dentro per vedere con chi parlava il suo Capo Casa. Era il Preside Silente.

<< Allora, dimmi, ragazzo mio. Perchè mi hai convocato così urgentemente?>>
-Eheheh...ragazzo mio ! - pensò Serena ridacchiando a bassa voce per non farsi scoprire.

<< Avevo ragione, Silente! E' stato quell'infame di Raptor!>> Silente lo ascoltò incuriosito e anche Serena.

<< Gli sono stato addosso tutto il tempo durante questi ultimi giorni e l'ho colto in flagrante mentre cercava di entrare dentro la botola, oltre che assistere ad alcune conversazioni “strane” con se stesso!>>

<< Conversazioni strane con se stesso hai detto...>> disse pensieroso << Molto bene, Severus. Ottimo lavoro. Allora informerò subito gli altri insegnanti di cambiare ed intensificare gli Incantesimi di Sbarramento.>>

-Sì! Lo sapevo che non c'entrava nulla! - pensò felicissima Serena stringendo il pungo della vittoria al fianco – Chissà che faccia faranno gli altri quando glie lo racconterò?! Ihihihi ..-

<< Ma non credo che sia proprio lui l'artefice di tutto ciò, Albus.>> Serena tese ancora di più l'orecchio.

<< Raptor mi da l'impressione di essere più....una pedina, manovrato da dietro le quinte da qualcun altro di ben più scaltro e intelligente. Tu sai di chi parlo, vero?>>

<< Sì, Severus. Tu pensi che il grande burattinaio sia Voldemort.>>

<< Esattamente.>>

<< Lo penso anch'io. In qualche modo si deve essere impossessato della mente e della volontà di Raptor.>>

<< Quell'imbecille ha sempre avuto un carattere debole. Alla prima difficoltà passa subito dalla parte della “squadra apparentemente vincente” per avere salva quella sua insignificante vita!>>

<< Mi duole ammetterlo, ma in questo caso hai ragione.>>

<< Io ho sempre ragione. Cosa credi?!>> sbottò acido. Silente ridacchiò.

- Sì professore...lei ha sempre ragione! Chi non la sa meglio di me? - pensò Serena con sguardo ricolmo di ammirazione nei confronti del suo Capo Casa.

<< Cambiando discorso, Severus, come se la sta passando Serena in questi giorni?>>

- Ha detto...il mio nome?! - tese ancora di più l'orecchio per capire cosa c'entrasse lei in quel discorso.

<< Pare che si stia rilassando un po' di più rispetto ai giorni precedenti. Ha quasi finito tutti i compiti che gli altri insegnati e il sottoscritto le hanno assegnato. Direi che un po' di riposo se lo merita.>> disse compiaciuto.

<< Sì, davvero. Ho visto che adesso non fa altro che legarsi i capelli con l'elastico magico che le hai regalato!>> Serena, da dietro la porta, sgranò gli occhi esterrefatta – Che cosa? Piton...mi ha...inviato l'elastico per capelli col giglio?! Ma allora......anche tutti gli altri erano da parte sua ! - pensò.

<< Sì. In effetti ho pensato che le sarebbe stato utile, con tutti quei capelli che si ritrova. E poi...volevo che potesse avere qualche ricordo....di sua madre.>>

- Mia madre...come fa a conoscere mia madre?! -

<< Sei stato davvero premuroso, Severus. Mi ricordo perfettamente quando lo regalasti a Lily. Straripava di felicità e di amore per te.>> Severus si rabbuiò.

<< Già. E' stato bellissimo... finchè è durato.>> disse con voce profondamente triste.

- Piton e mia madre...insieme?! Lo Specchio..... - pensò piuttosto confusa e sconvolta.

<< Severus...abbi fede. Ora hai un'altra persona a cui puoi riaprire il tuo cuore: una dolcissima bambina della tua Casa, desiderosa di una nuova famiglia, visto che quella in cui lei e Harry hanno vissuto fino adesso non deve essere stata il massimo. Serena può essere la tua ancora di salvezza dalla profondità dell'oblio in cui sei sprofondato, figliolo. Come lo è stata Lily in passato.>> disse Silente con voce talmente dolce che avrebbe potuto intenerire persino un Troll. Serena continuò ad ascoltare attentamente la conversazione, col cuore che le batteva forte in petto ad velocità impressionante; sembrava che le stesse per uscire fuori.

<< Albus, Serena soffrirebbe. Io... non posso farle questo. Non posso essere il padre che vorrebbe..o che meriterebbe.>> Serena perse un battito, iniziò a sudare freddo e tremava

No no no...ci deve essere un malinteso, non può essere!- scuotendo la testa, sorridendo nervosamente, poi si rabbuiò improvvisamente – Però, Harry nello Specchio vide mamma e papà. “ Non mostro il tuo viso ma le tue Brame “. Anch'io pensavo a mamma e papà in quel momento, ma io vidi solo mamma......e......Piton – poi realizzò con suo grande shock – Ma....allora..... io....sono.... -

<< Di sicuro Potter era adattissimo per delle sciocchezze del genere. Io invece....sono solo in grado di distruggere tutto ciò a cui tento di avvicinarmi.>>

Serena, intanto, con occhi sgranati e persi nel vuoto, col cuore in gola e le gambe che le tremavano incessantemente, si alzò da terra e si posò con la schiena per qualche secondo contro il muro a testa china.

<< Non dire così, Severus. A quanto vedo, stai tentando, e anche con grande successo devo dire, di avvicinarti a Serena, e gli splendidi doni che le hai mandato ne sono una prova schiacciante. Lei ne è rimasta estremamente felice quando le sono apparsi davanti agli occhi. Le hai donato uno dei giorni più felici della sua vita per quanto ne so. Tu, con queste piccole cose, le stai...creando..una nuova vita, Severus, non mi pare affatto che glie la stia distruggendo.>> disse Silente posandogli una mano sulla spalla. Severus, con le braccia incrociate e la testa china, guardò intensamente Silente.
Poi, Serena, se ne andò via, camminando in modo barcollante, senza seguire una meta precisa; era talmente shockata e confusa che non si rese nemmeno conto che delle lacrime le stavano rigando le guance.

<< Io..non sono un padre, Silente. Non ne sono degno né meritevole. E sai benissimo perchè.>>

<< Per quanto la mia parola possa valere rispetto ad altre, io, in questa stanza, vedo solo un uomo veramente degno e meritevole di questa splendida seconda opportunità. A prescindere dai terribili errori che ha commesso in passato.>> Silente, dicendo così, entrò dentro il camino dell'ufficio del giovane professore e se ne andò, seguito dalla fiammata verde della Metropolvere e dallo sguardo di un Severus Piton alquanto pensieroso e preoccupato da quella discussione appena terminata.

- Serena... -

 

 

 

 

Angolo Autrice:

e anche questo capitolo è finito! In che modo reagirà Serena a questa notiziona nel prossimo chapter ?! Be' ...vedremo.
Alla prossima bella gente!
Baci xxx

  
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