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Autore: Haley_V    19/06/2013    2 recensioni
Gwen ha quasi 18 anni, e vive a Doncaster. La sua è una vita più che normale, ha delle amiche, frequenta la scuola, e il suo sogno è di evadere alla ricerca di posti nuovi. Come quasi tutte quelle della sua età, ha un'autostima che le arriva alle dita dei piedi; crede che il vero amore per lei abbia preso le ferie, e che la scuola lo faccia apposta a non finire più. Tra amori, amicizie, segreti, bugie, litigi, e lacrime, Gwen imparerà che crescere non è facile come credeva pochi anni prima, e che per trovare il proprio posto nel mondo la strada da fare è ancora molto lunga.
Genere: Demenziale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3
 
 
 
(Pov Gwen)

 
-         Secondo te perché andava così di fretta? – chiesi, dopo un po’ che stavamo camminando dopo la fermata del bus.
-         Non lo so, ma… per me ho ragione.
-         Cioè?
-         Beh Gwen, ma è ovvio, Jenny si è fidanzata e non vuole dircelo!
-         Maddai, mi sembra strano! Voglio dire, non credo…
-         E allora perché fa tanto la misteriosa secondo te, eh?
-         Ma non lo so, secondo me esageri. Magari ha solo conosciuto uno e non è ancora sicura della cosa per potercene parlare!
-         Bah ….
-         Ti fai troppe seghe mentale Sam.
-         Non è vero!
-         Invece si …..
Le risposi di ramando con un sorrisetto soddisfatto. Mi guardò stranita, e facendo un gesto con la mano come per zittirmi, prese il cellulare dalla tasca.

-         Ecco, vedi?! Parlando di idioti, perché quell’ermafrodito non mi chiama?
-         E io cosa ne so! Forse ha da fare… - risposi, facendo spallucce.
-         Certo, magari con un’altra! Ah, ma se lo becco a tradirmi lo eviro con le mie mani!
-         Sam ….
-         Poi lo strozzo con le sue stesse palle, e poi vediamo se impara a non farsi sentire!
-         Sam …..
-         Giuro che se non lo fa tra dieci minuti esatti lo aspetto sotto casa e gli do fuoco! Anzi no, non mi faccio sentire più, così vediamo cosa mi dice!
-         Samantha!
-         Eh! cosa, cosa c’è?
-         Stai delirando.
-         Assolutamente no!
-         Parlando di seghe mentali…..
-         Io non mi faccio seghe mentali!
-         No, eh? Mai pensato ad un telefono scarico, batteria morta, o magari l’ha dimenticato a casa, o ha messo il silenzioso, oppure …
-         Oppure è un’imbecille!
-         O santo dio! Ho ragione io, deliri.
-         Ooh …. Ho fame!

Sbattei la mano contro la fronte, esasperata, e sorridendo continuammo a camminare, finchè non ci bloccammo a causa di alcuni tuoni che avevano rimbombato nel cielo ormai grigio sopra di noi.

-         Oh, fantastico!  - esclamò Sam aprendo istericamente lo zaino – ora si è pure messo a piovere! Chissà se ho portato l’ombrello ….
-         Fortunatamente ce l’ho io. Almeno non siamo lontane da …
-         Oh, eccolo! – esclamò sollevata  - l’ho trovato!

Le nostre case distavano poco l’una dall’alta, precisamente, dalla scuola, arrivavamo prima davanti alla sua e poi alla mia. Una volta giunti alla prima tappa, quella di Sam, ci fermammo a parlare. Notando qualcuno poggiato al muretto del marciapiede di fronte a noi, sorrisi divertita e toccando lievemente la spalla della mia amica che era intenta a spiegarmi la bellezza di un video musicale visto la sera prima, con un cenno del capo le indicai la persona dietro di lei ed esclamai:

-         Se sei ancora decisa ad attuare il tuo piano di vendetta, credo sia arrivato il tuo momento!

Senza capire, Sam si girò, e scoperta la persona misteriosa, sorrise involontariamente, a metà tra il sorpreso e …. Il sadico. Fu per quello che dovetti trattenere una risata, nel vedere come, guardandomi un’ultima volta, aveva iniziato a camminare altezzosa verso di lui, come per fare il ruolo dell’ “offesa”. Sapevo fosse tutta una farsa, quando era con me faceva la parte della fidanzata vendicativa, ma quando se lo ritrovava davanti non ricordava più nemmeno perché era così pronta sul piede di guerra. Feci qualche passo indietro, e dopo circa 5 minuti tornò da me mentre lui, salutando entrambe con la mano, era andato via.

-         Tutto a posto? – chiesi tranquilla.
-         Si …. Era tutto carino e gentile…
-         E quindi….?
-         Resta un imbecille. – affermò decisa. Soffocai una risata e risposi – non sembrava lo disprezzassi tanto mentre te lo mangiavi con gli occhi, sai? Eri così presa da quello che diceva… - dovevo davvero meritarmi il cazzotto sul braccio che mi diede in quell’istante, perché la mia imitazione di lei versione “innamorata” era davvero divertente. Risi a crepapelle, e quando finalmente mi fui ripresa, con un sorriso ironico sulle labbra disse  - hai finito?

-         Dai, non farla lunga! Lo sai che ti voglio tanto bene … - dissi, facendo gli occhi dolci.
-         Oh, ecco un’altra imbecille! Ti conviene andare a casa ruffiana, prima di rientrare anche tu tra le mie vittime!
-         No no no, ti scongiuro! Non ci tengo ad entrare nella tua lista nera! – esclamai, fingendomi terrorizzata. Scoppiammo entrambe a ridere;

-         Comunque, non trovi che stia benissimo con la camicia?

Questa volta la mia risata fu ancora più forte di prima; mentre lo aveva detto, le si erano illuminati gli occhi, e il suo viso aveva assunto un’aria trasognata, il che rese la mia imitazione precedente ancora più fedele e veritiera. Mi guardò ridendo, dopo aver assunto in viso un colore vicino al fucsia, cercando di assumere un’espressione infuriata, e correndo via da lei per evitare l’ennesimo pugno, corsi in fretta verso casa mia. Dopo aver superato la strada dove abitava, giusto per infierire ancora un po’, le inviai un messaggio:

A: Sam
Smack Smack :*
 
Da: Sam
Lo vedi che ho ragione a dire che sei idiota? xx

Ricominciando a ridere, le inviai un cuore in risposa e tornai a casa.

 
 
(POV Sam)


 
Sospirai, mettendo il cellulare in borsa, e rientrai a casa. I miei non c’erano, entrambi a lavoro, così mi preparai a pranzare di nuovo da sola. Mentre davo da mangiare al mio cane, ad un tratto sentii dei colpi provenire dalla finestra; incuriosita mi avvicinai e capii che la fonte di quei colpi erano dei sassolini; riconobbi colui che li stava lanciando, e sorridendo, la aprii.
 
-         Non sai che nel terzo millennio hanno inventato metodi meno drastici per comunicare? Tipo, che ne so, gli sms ……
-         Così è molto più romantico!
-         Ah davvero? Non ti facevo tipo da Romeo e Giulietta…..
-         Quante cose non sai ancora di me, mia madamigella
-         Buono a sapersi … - risposi, ridacchiando. Rise con me, e una volta finito, si inginocchiò con le braccia alzate verso di me.
-         Quale luce vedo lassù, provenire da quella finestra …..
-         Harry, siamo in pieno giorno.
-         Non rovinarmi il momento, su!
-         Ma ….
-         Oh quale luce vedo lassù, provenire da quella finestra? – ripetè, marcando le parole. Scossi la testa ridacchiando, e in segno di resa lo accontentai:
-         Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo ….
-         Più convinta, andiamo! – esclamò – mettici più patos!
-         Patos? Fammi capire, sei venuto a stupirmi con un gesto romantico o a darmi lezioni di teatro?

Sorrise – Eddai, fammi contento!

Mi sorrise supplichevole, ed io non seppi resistere a quelle fossette che vedevo ogni volta che lo faceva. E il gran bastardo sapeva fossero uno dei miei punti deboli (ahimè, non l’unico), e ovviamente ne approfittava.

-         Oh, Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo….

Mettendoci tutta me stessa, aspettai una sua risposta, che non arrivò. Guardai giù, giusto per essere sicura che fosse ancora in se, e lo trovai ancora in ginocchio, perso nei suoi pensieri.

-         Ehm …. Romeo? Ci sei?
-         È che…. Non ricordo il resto delle battute.
-         Oh santo Dio …. – mormorai iniziando a ridere – ma sei serio?
-         Si! 
-         E tu mi avresti fatto tutta questa scena senza nemmeno sapere come continuare?
-         Ho sempre sognato sentirtelo dire, volevo vedere come veniva!  - esclamò semplicemente, facendo spallucce. Mi arresi, sorridendo, e gli feci cenno di aspettarmi. Mi infilai la prima cosa decente trovata nell’armadio e scesi di corsa di sotto, dove il mio Romeo mi stava ancora aspettando, esattamente dove lo avevo lasciato. Gli sorrisi, andandogli in contro. Lui fece lo stesso, e una volta vicina gli saltai letteralmente al collo, baciandolo. Ricambiò con piacere, e dopo un lungo bacio, mi staccai, sorridendogli.

-         Sai, prima non ti avevo salutato a dovere.
-         Tranquilla, hai rimediato. – mi rispose sorridendo a sua volta. Stavolta fu lui a darmi il secondo bacio, anche questo mi sembrò interminabile, ma sempre troppo breve per finire subito.
 
 
-         Cosa facevi prima che arrivassi? – mi chiese, mentre eravamo accoccolati su un panchina nel cortile.
-         Nulla, stavo per pranzare..
-         I tuoi ci sono?
-         No, sono sola…
-         Perfetto allora! Nemmeno io ho pranzato, sai? – e detto questo, si alzò, sorridendo contento.
-         Quindi?
-         Che ne dici di venire con me? Voglio fare una piccola pazzia.
 
































Eccomi, yeeeeee :D 
Non so cosa mi abbia spinto a scrivere questo capitolo all'una di notte, so solo che, miracolosamente, sono le 2:48 e lo sto pubblicando :) è un miracolo! D:
Comunque, sono perfettamente consapevole che con questa ff mi stia scavando la fossa da sola, ma non potete immaginare quanto mi sia divertita a scrivere questo capitolo! Probabilmente non vivrò a sufficienza per riuscire a scrivere il prossimo, ma questa è un'altra faccenda :'D (lol)
Spero l'abbiate letto con piacere, e che vi sia piaciuto o per lo meno vi abbia incuriosito. Se vi va, lasciate una piccola recensione, mi farebbe felice! 
Vi saluto, me ne vado a nanna! 
Adios! xx
Haley (:
  
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