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Autore: Kristal Heart    19/06/2013    3 recensioni
«Ma... questa storia è vera?»
Questo è ciò che chiese Yoogeun.
Taemin, amorevolmente, gli rimboccò le coperte e gli diede una leggero bacetto sulla fronte.
«Ti è piaciuta?»
«Si, tanto! Mi piacerebbe che fosse vera!»
«Beh, non è detto che sia finta, sai?»
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Taemin
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Furry
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«Si tratta di una storia di tanti secoli fa, sulla Terra, vi era una famiglia perbene composta da madre, padre ed i due figli. I bambini erano piccoli, e giocavano beatamente, avevo pochi anni di differenza ma non sentiti, facevano le medesime cose, assumevano atteggiamenti identici. Se non fosse stato per la differenza fisica, per i genitori sarebbe stato veramente difficile distinguerli.

Questi due fratelli si volevano molto bene ma, con la crescita, qualcosa cambiava, in cosa, beh, nemmeno loro ne erano a conoscenza all'epoca. Avrebbero dovuto avere all'incirca sedici anni quando il più piccolo iniziò a vedere il fratello in maniera differente, fantasticando su di lui, immaginando la loro vita futura assieme. Un fratello non avrebbe mai dovuto farlo, no? Specialmente in una famiglia come la loro. No, si disse, smetterò di pensare a lui. Curioso di sapere cosa decise di fare? Per dimenticare, per non pensare, decide di trovarsi moglie. La donna più bella e ricca di quel mondo. Si sposò tre anni dopo con questa donna. Il fratello maggiore ne rimase sconvolto, non riusciva a pensare alla sua vita in famiglia senza il dolce e tenero fratellino perciò decise di prendere la stessa decisione: sposarsi. Andò in cerca di una donna il più somigliante possibile al suo adorato fratello e, dopo una lunga ricerca, fu in grado di trovarla, anche se sarebbe corretto dire che a trovarlo fu lei. Si sposò poco dopo.

Trascorsero diversi anni in questo modo, i loro genitori morirono. Un avvenimento che scosse i cuori dei due fratelli profondamente legati ai loro cari.

Passarono alcuni mesi nella casa in cui erano cresciuti, ma stavolta da soli. Fecero luce sui loro sentimenti e si scoprirono innamorati l'uno dell'altro, ma si promisero di non farne parola con nessuno e di non vedersi mai più, in merito a questo strinsero un patto: solo se uno dei due si fosse ammalato gravemente, allora l'altro sarebbe andato da lui e porgli l'ultimo saluto. Quella notte, però, si amarono follemente, si amarono come se “il giorno dopo” non sarebbe mai arrivato. Ma, per loro disgrazia, arrivò più fastidioso che mai. Si salutarono e mai più si videro.

Il fratello maggiore morì durante il viaggio di ritorno. Il fratello minore morì di crepacuore.

Sei dispiaciuto? Non dovresti. La storia continua, e racconta che le anime di questi due innamorati che non hanno potuto amarsi, vaghino di corpo in corpo in cerca della gemella, per ritrovarsi e fondersi in una sola in modo che possano riposare per l'eternità, finalmente insieme.»

 

«Ma... questa storia è vera?»

Questo è ciò che chiese Yoogeun.

Taemin, amorevolmente, gli rimboccò le coperte e gli diede un leggero bacetto sulla fronte.

«Ti è piaciuta?»

«Si, tanto! Mi piacerebbe che fosse vera!»

«Beh, non è detto che sia finta, sai?»

«Che bello!»

Taemin si diresse verso la porta e diede l'ultimo saluto al bambino a cui faceva da baby sitter ogni week-end.

 

In salotto vi trovò la madre, che lo salutò cordialmente e gli porse i soldi per la serata.

Salutò ed infine si avviò verso casa, a piedi. In modo da poter pensare chiaramente.

Ripensò a quella vecchia storia, non ci aveva mai creduto.

Ma dovette poi cambiare idea.

 

~

Gli raccontarono quella storia poco tempo fa. Per quanto fosse affascinante, gli parve assurda la parte finale, quella in cui si dice che le due anime vaghino di corpo in corpo. Qualcosa di impossibile, si disse.

Aveva appena iniziato a studiare per l'imminente compito di inglese, materia in cui di certo non spiccava. Si era ripromesso di superare quel test, anche perché so lo avesse fatto, sua madre lo avrebbe premiato, e lui desiderava tantissimo quel nuovo modello di console!

Si stava impegnando, lo stava veramente facendo e, forse, stava anche imparando qualcosa. Ma sentì un rumore in casa, ma non ci fece caso, pensando che fosse uno dei suoi genitori.

Poi fece mente locale: i suoi genitori erano in viaggio, lui era solo in casa.

Rabbrividì e si alzo immediatamente dalla sedia. Si munì di un paio di penne (così avrebbe potuto colpire negli occhi il malintenzionato, una grande idea, no?) e scese lentamente le scale che portavano al piano inferiore. Sporse il viso ma non vide nessuno.

Camminò verso la cucina, ma lì non vi era anima viva, quindi si spostò verso il salone, dove vide la TV accesa. Si rassicurò, pensando che quel rumore non era nient'altro che il televisore. Lo spense e fece come risalire di sopra, quando sentì uno strano lamento provenire dal sottoscala.

Il cuore cominciò a battere forte in petto. Aveva paura.

E se fosse un ladro?, pensò, e se invece fosse uno stupratore?, ma eliminò queste ipotesi. Se fosse stato un ladro avrebbe rubato, no? Eppure tutto era lì al suo posto. E se fosse stato uno stupratore, beh, di certo non avrebbe abusato di lui. Ma poi pensò... E se fosse un serial killer? A quel punto si spaventò più di quanto già non fosse ed era sul punto di piangere quando improvvisamente vide un ombra avvicinarsi a lui.

«Ti prego, non farmi del male! Non rapirmi, non violentarmi, non uccidermi! Te ne prego!»

Ma l'unica risposta che ricevette furono singhiozzi e due braccia che si allacciavano attorno alla sua vita.

Lo stava abbracciando.

«Mi sei mancato, fratellino!»

 

Rimase scioccato. Al che si staccò da quell'abbraccio ed accese la luce; vide finalmente in volto quell'ombra.

 

Non ne ebbe paura. Per nulla. Anzi, ne rimase piuttosto imbarazzato. Il perché?

Quella lì era la sua cotta segreta.

 

«M-Minho?! C-Che diamine ci fai qui?»

«Mio Dolce fratellino, quanto mi sei mancato. Quanto... Ti ho cercato per tutti questi secoli! Ho creduto di poterti più vedere, stavo impazzendo! Ma... Finalmente sei qui, finalmente fra le mie braccia!»

 

«M-Ma che vai blaterando? Aaah, Minho! Studiare troppo ti fa male! Vai a casa e riposati, ti farà certamente bene. Su, su.»

«Cosa? Ora che ti ho trovato, non ti lascerò andare facilmente, nemmeno per sogno.»

«Minho, davvero, tu non stai molto bene con la testa. Fidati del parere di un esperto in materia.»

«Voglio restare per sempre al tuo fianco, amore mio.»

 

Spalancò gli occhi. Che Minho si fosse drogato? Che lo stesse prendendo in giro? Che sapesse della sua cotta e che ora voglia solo farlo soffrire?

Lo mandò al diavolo e lo cacciò fuori di casa.

Gli salirono le lacrime agli occhi e pianse per tutta la sera, a terra, vicino l'uscio.

 

~

Lui ci credeva in quella storia, perché quella sera conobbe il “fratello maggiore”.

 

 

Angolo dell'autrice

Bene, parlando di questa introduzione alla storia, beh... Che dire? Mi è stata ispirata, Mika_Smile potrà capirmi, giusto?

Non ne vado orgogliosa, mi sento come indegna di scrivere una storia con tematiche simili, è un fardello. Ma spero di poter dare il mio meglio! Lo devo.

Cercherò di scrivere il prima possibile il primo capitolo!
Grazie a tutti coloro che hanno letto fin quaggiù. Grazie, davvero.

   
 
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