Le
parole che non ti ho detto
Dodicesimo
capitolo:
- E cosa ci
faceva lì?-
- Non lo so,
Zayn. Ero più preoccupato a portarlo via da quel parco che
ascoltare i suoi
discorsi deliranti.-
Liam si
agitò
nel sonno mormorando qualcosa di incomprensibile, sentì
qualcosa di freddo e
bagnato sulla sua fronte e tentò di aprire gli occhi.
- Sicuro che sia
tutto nella norma.. gli è salita la febbre e ..-
- Ho chiamato
mamma prima e mi ha detto che la febbre è il minimo dopo
tutto il freddo che ha
preso. Rilassati, vado a preparare qualcosa per la colazione nel caso
si
svegliasse e avesse fame.. immagino vuoi stare qui con lui, eh?-
Liam
strofinò il
viso contro il cuscino e il profumo di fresco e menta gli
entrò nelle narici,
sentì una risata, i passi di qualcuno allontanarsi e il
rumore di una porta che
si chiudeva.
- Liam?-
Mugugnò
lasciandosi toccare la guancia dalle mani delicate del ragazzo,
allungò quasi
il collo per poter stare più vicino a quella freschezza
piacevole.
- Liam, sei
sveglio?-
Annuì
tenendo
comunque gli occhi chiusi, era troppo stanco per aprirli, e
appoggiò una mano
sotto al cuscino sdraiandosi su un fianco.
- Stai meglio?-
Annuì di
nuovo
sentendo l’altro borbottare qualcosa su un fazzoletto bagnato
che era già
asciutto.
- Stanotte mi
hai spaventato..- sentì ancora la mano tra i suoi capelli e
sorrise.
-..continuavi a tremare e poi ti è salita la febbre..
fortuna c’era Harry.. non
avrei saputo cosa fare e.. Liam?- fece un verso invitandolo a
continuare,
sentiva la gola secca e sicuramente non sarebbe riuscito a dire una
parola
senza tossire.
- Perché
l’hai
fatto?- lo sentì domandare con un filo di voce, scosse la
testa e aprì piano
gli occhi abituandosi alla luce.
- Insomma, so
che le cose con tuo padre non vanno per niente bene ma spingersi fino a
quel
punto..-
La mattina Zayn
aveva gli occhi ancora più luminosi, un nocciola che
sembrava quasi giallo. E
Liam non poteva seguire il suo discorso se quegli occhi erano puntati
nei suoi
e lo fissavano con quella traccia di preoccupazione data dalle
sopracciglia corrugate.
-.. come
l’altra
volta. Mi intrometto sempre in discorsi che non mi riguardano affatto.
Non
voglio obbligarti a rispondermi voglio solo cercare di capirti un
po’ di più.
Sei così misterioso.. ci sono momenti in cui credo di
conoscerti alla perfezione,
strano visto che ci siamo praticamente appena conosciuti, e poi fai
qualcosa di
così assurdo che..- seguì il movimento della mano
tra quei capelli neri e restò
imbambolato per qualche secondo a fissare la mandibola su cui risaltava
un
accenno di barba.
Zayn Malik la
mattina era particolarmente irresistibile.
Ed era accanto a
lui, seduto nel letto accanto a lui, e Liam era nel letto di Zayn.
Liam era nel
letto di Zayn, con Zayn, nella stanza di Zayn.
Zayn. Zayn.
Zayn.
Non sapeva se
stava per morire d’infarto, il cuore batteva troppo
forte, o se stava per gridare dalla felicità, aveva dovuto
mordersi le labbra per trattenere il sorriso.
Era nello stesso
letto con Zayn! Tutto quello che aveva sempre e solo sognato poteva
realizzarsi
con un solo..
- Mi stai
ascoltando?-
Riportò
lo
sguardo sul viso del moro, non sapeva né come né
perché ma stava fissando da
chissà quanto tempo l’elastico dei pantaloni della
tuta che il ragazzo stava
indossando.
- Vuoi dirmi che
ho fatto un discorso di mezz’ora parlando praticamente da
solo?- domandò non
riuscendo a nascondere la nota divertita nella voce, soprattutto quando
Liam lo
guardò con i suoi occhi marroni incassando la testa nel
collo.
- Per dir
cos’hai fatto di me non ho parole.- citò Zayn
sottovoce, lo sguardo assorto
sulla ciocca di capelli marroni che stava spostando dalla fronte calda.
- C-Come? Cosa?-
strabuzzò gli occhi riportando la sua attenzione su quello
che, per la febbre o
per altro, aveva le guance rosse ed era estremamente adorabile sdraiato
nel suo
letto con quegli occhi che lo fissavano sperduti.
- Nulla, solo
una frase che mi è venuta in mente.- tentò di
sviare il discorso ricordandosi
benissimo la reazione che aveva avuto qualche ora prima su
quell’argomento. -
Ogni tanto capita a noi lettori incalliti.. ti vengono in mente
all’improvviso
frasi di libri che hai letto e non riesci a stare zitto e devi per
forza..-
- Mi ricordo..
una volta durante l’ora di letteratura eri in un mondo tutto
tuo e quando la
professoressa ti ha fatto una domanda hai ripetuto una frase che hai
detto
continuava a girarti per la mente..- continuò a fissarlo
mentre l’altro
sorrideva tranquillamente. -.. era qualcosa come:
‘Ciò che non abbiamo osato..-
- .. abbiamo
certamente perduto’.- concluse insieme a lui con
un’espressione sempre più
incredula.
- E, se non
ricordo male, è una frase di Oscar Wilde dal libro
‘divagazioni sulla felicità’
o qualcosa di simile..-
Zayn
annuì, la
bocca leggermente aperta mentre un fiume di domande lo trascinava nella
corrente.
- Lo stavi
leggendo durante l’ora di pranzo, forse per questo ce
l’avevi ancora in
mente..- il moro continuò ad annuire non sapendo cosa dire.
Erano passati anni,
anni!, come faceva Liam a ricordarsi tutti quei particolari?
- Bel testo,
comunque. Mi piace molto la parte in cui dice che tutti gli uomini
incontrano
la fortuna ma non tutti sanno riconoscerla, siamo troppo impegnati a
guardare
da altre parti. Con nostalgia al passato o tutti rivolti al futuro.-
- Liam..-
tentò
di chiamarlo quando riuscì a ricollegare il cervello alla
lingua.
- Ed è
vero, no?
Siamo sempre così impegnati a pensare a quanto faccia schifo
la nostra vita che
non ci accorgiamo delle opportunità che ci vengono messe
davanti..-
- Liam, posso
chiederti una..-
-..e i
più
grandi artisti ci hanno sempre insegnato che si deve cogliere
l’attimo. Carpe
diem, no?-
- L-Liam?-
balbettò quando incrociò gli occhi marroni del
ragazzo, erano ancora più scuri
e sembravano gridare qualcosa che non riusciva a capire. Che voleva
capire, ma
non poteva.
- Posso restare
qui ancora un po’?-
- Certo..
sì..
tutto il tempo che vuoi.. finché non ti riprendi.. non posso
lasciarti uscire
al freddo con la febbre.- iniziò a straparlare agitando le
mani mentre le
labbra di Liam si piegavano in un sorriso intenerito che lo faceva
sciogliere e
perdere nel discorso ancora di più.
- Grazie, Zayn.-
arrossì sotto allo sguardo sincero dell'altro - Grazie di
avermi ospitato a
casa tua e tutto il resto. Grazie davvero.-
- N-non potevo
lasciarti..eri completamente ghiacciato e..- fece un respiro
riprendendo in
mano ogni cosa e disse - Nessun disturbo, Liam.-
Gli sorrise di
nuovo facendolo arrossire e lo vide picchiettare la mano sul materasso.
-
Sdraiati pure, scommetto che stanotte non hai dormito per colpa mia.-
- Oh, no!
No..non è che..va bene.- si arrese nel momento stesso in cui
incrociò quegli
occhi marroni che gli chiedevano solo di non abbandonarlo.
Si sdraiò
fissando il soffitto bianco, mille e più pensieri per la
testa. Sospirò e
guardò di sfuggita il castano che accanto a lui canticchiava
con gli occhi
chiusi.
- Quindi..- si
schiarì la voce e seguì il movimento delle sue
stesse mani contro al copriletto
pesante. -..andavamo a scuola insieme, eh?-
Tra tutto quello
che voleva chiedere gli era sfuggita dalle labbra la più
stupida.
-
Ehm..sì..mi
son dimenticato di accennartelo?-
Zayn
annuì
decidendo per il suo bene di non guardare il ragazzo accanto a lui.
Harry stava
cercando tra gli armadietti della cucina dello sciroppo
d’acero da mettere
sulle frittelle. Zayn aveva una cucina piccola ma le cose sembravano
sparirgli
da sotto il naso. Sentì una musichetta e la seguì
trovandosi in sala, veniva
dal cappotto di Liam. Dopo un momento d'indecisione cercò
nelle tasche e tirò
fuori un cellulare che aveva smesso di squillare ma aveva almeno venti
chiamate
nell'ultima ora. Tolse il blocco tasti ed aprì il registro
delle chiamate
perse, dopo avrebbe pensato a tutti i messaggi. Riprese a squillare
così
all'improvviso che per sbaglio, cliccando un tasto, rispose.
-
SEI UN IDIOTA!- fissò il telefono nelle
sue mani stupito di poter sentire la voce dell'interlocutore da quella
distanza.
- DOVE
SEI, LIAM? TI PREGO DIMMELO CHE VENGO
AD UCCIDERTI!-
Harry non
riuscì
a trattenersi e scoppiò a ridere portandosi il cellulare
all'orecchio.
- Ora
ti metti anche a ridere? Cazzo, Liam!
Tua mamma mi ha chiamato disperata stamattina perché ha
visto che non eri
rientrato. E ho iniziato a chiamarti ma non rispondevi!-
Effettivamente
potevano chiamare casa di Liam per avvisare i genitori,
pensò Harry. Ma erano
così presi dal cercare di fare qualcosa per fermare il
tremare incessante di
Liam che era sfuggito dalla mente di entrambi.
- Tu
non sai come mi hai fatto preoccupare! E
poi ieri sera potevi dirmelo che era successo tutto quel casino con tuo
padre!
Non ti avrei urlato dietro come ho fatto e..- lo
sentì deglutire e avvicinò
di più il telefono all’orecchio per poter
ascoltare meglio.
- ..
Liam mi dispiace davvero.. Lo sai che
tutte quelle cose le ho dette preso dalla foga e.. e nemmeno tuo
padre.. sai
che non lo pensa davvero nemmeno lui..-
Harry
restò in
silenzio tentando di capire da solo cosa poteva aver detto di
così terribile da
spingere il figlio a morire congelato.
- Liam?
Puoi dirmi qualcosa? Qualsiasi cosa.
Dimmi che sono un idiota, che non vuoi più avermi come
amico, che sono uno
stronzo. Ma dimmi qualcosa.-
- Ecco..-
- Tu
non sei Liam..-
Il riccio scosse
la testa aggiungendo un - Risposta esatta.. Louis, immagino.-
- Chi
sei e cos’hai fatto a Liam?-
Ridacchiò
al tono
improvvisamente protettivo che aveva assunto e sentendo
l’altro iniziare ad
irritarsi rispose - Io? Proprio niente.. Liam sta dormendo nel letto
di..-
- CHE
CAZZO HAI FATTO A LIAM?- fu
costretto ad allontanare il cellulare dal suo orecchio quando
l’altro gridò
ancora. - Ieri poteva essere disperato,
te lo concedo, ma non si scopa gli sconosciuti! È il mio
migliore amico e,
giuro, se gli hai fatto qualcosa ti ucciderò con le mie
stesse mani!-
- Lo
terrò a
mente.- scherzò non riuscendo a trattenersi, quel tipo
strambo lo faceva
divertire con i suoi sbalzi d’umore. - Vorrei passarti Liam
per farti dire
direttamente da lui che non ho, in alcun modo, approfittato del suo
corpo ma
ora è nel letto di Zayn e starà sicuramente
dormendo visto che ieri sera..-
- ZAYN?
ZAYN MALIK?-
- Immagino di
non doverti chiedere spiegazioni del perché conosci il mio migliore amico..-
- Non
ti conviene chiedere.. quindi tu sei
ricci belli?-
- Ricci belli?-
- Ricci
belli, bei ricci. Un piccolo nomignolo
che ho dovuto darti per evitare di continuare a chiamarti quell’Harry
Styles che è sempre con il mio Zayn. -
- Geloso il tuo
amico, eh?-
- E
quella era la versione leggera..ti
risparmio le altre.-
- Molto gentile
da parte tua.- continuò con un sorriso tornando in cucina,
non aveva ancora
fatto le frittelle e se Zayn non mangiava la mattina diventava
irritante. Erano
quelle cose che sapeva dopo averci passato insieme tutta la vita.
- Senti, Louis..- calcò sul suo nome
cercando di
attirare completamente la sua attenzione. -.. tu sei il migliore amico
di Liam,
io di Zayn. Sappiamo entrambi tutto, no? Potremmo far qualcosa per
quei..-
- Tanto
hanno già risolto, no? Liam ha passato
la notte lì da Zayn. Avranno già chiarito.-
- Ha passato la
notte qui con almeno quaranta di febbre perché ha avuto la
brillante idea di
stare fuori al freddo per non so quante ore. - spiegò
velocemente aprendo il
frigorifero prendendo poi le uova.
- Quindi noi due
potremmo..-
- Posso
parlare con Liam?- sentì domandare
con un filo di voce dall’altra parte del telefono.
- Te l’ho
detto,
ora starà dormendo. Stanotte non ha smesso un attimo di
tremare.. e anche Zayn
non è messo proprio bene. Non voglio disturbarli ma..-
- Quando
si sveglia puoi dirgli che ho
chiamato?- continuò l’altro con un tono
completamente diverso dall’inizio
della conversazione, sembrava quasi spento.
- Certo, appena
si sveglia..-
- E
che gli voglio bene e niente di quello che
gli ho detto lo penso davvero.-
Harry
annuì,
stava per rispondere qualcos’altro quando lo interruppe
ancora il suo
interlocutore. - Ora devo andare,
ricordati di dirlo a Liam. - annuì ancora - m’inventerò io una scusa con i
suoi.. è stato un piacere aver parlato
con bei ricci.-
- Piacere tutto
mio, Louis.-
Ed il sorriso
sulle sue labbra non lo lasciò nemmeno quando
bruciò, per la prima volta in
vita sua, le frittelle.
Angolo
Shine:
…. DODICI
RECENSIONI ALL’ULTIMO CAPITOLO?
Mi vien da
piangere. Ma quante siete? çmç
Che poi questa
storia non mi sarei mai decisa a pubblicarla se Silvia non avesse
insistito
tanto.. e .. non so cosa dire. Mi fate emozionare :’)
Tornando al
capitolo c’è un piccolo passo avanti (per il bene
dell’umanità) e Liam si frega
con le parole e gli fa capire di conoscerlo dalle superiori.
Poiiiiiiii la
telefonata <3
Vi giuro, mi
diverto troppo a scrivere le telefonate, non si nota.
E avete un
microscopico Larry e l’ultima-ultima-ultima frase ha bisogno
di una
spiegazione.
Non so quante di
voi hanno visto “Sabrina” (non vita da strega)
quello con Audrey Hepburn, quando
la spediscono a Parigi alla scuola di cucina c’è
una frase che dice un vecchio
barone e mi piaceva l’idea di riprenderla.
Ed era qualcosa
come: “Quando sei innamorata bruci le cose, se invece il tuo
amore fa soffrire
ti dimentichi di accendere il forno”
E quindi
è un
modo per farvi capire che Harry è come se si fosse
già “innamorato” di Louis,
no?
Vi prego ditemi
che avete capito la mia idea malsana .-.
Null’altro
da aggiungere,
grazie (grazie grazie grazie grazie grazie) a tutti quelli che leggono
e
recensiscono.
Io adoro tutte
le vostre recensioni <3