Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: LilyHome    19/06/2013    0 recensioni
Mia sorella.
Un nome un programma.
Quando l'odio si fonde con l'amore e il legame del sangue supera ogni rancore.
La propria perfetta vita frantumata da un fantasma del passato. Uno spettro seppellito in fondo al cuore. Perché ciò che scorre dentro le vene, ciò che pulsa nel petto è impossibile da ignorare. E una volta aperti gli armadi gli scheletri saltano fuori, sempre.
Mia Sorella è un racconto d'amore travisato e macchiato, un racconto che lascerà il segno.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sveglia trillò e quando Katie aprì gli occhi ebbe l’impressione di aver sognato tutto. Vide poi il corpo della gemella accanto e si affrettò a spegnere l’orologio che suonava sul comodino.
Sette e mezza.
Sgusciò fuori dal letto senza svegliarla, prese dei vestiti puliti e corse in bagno chiudendo la porta della camera da letto.
Si preparò in fretta e prendendo la tazza di caffè andò da Sam che si era appisolato sul divanoletto.
-Amore- Sussurrò toccandola appena –Sam, svegliati-
Il ragazzo strizzò gli occhi azzurri appannati dal sonno –Katie- Mugugnò con la voce impastata.
-Devi farmi un favore- Katie trattenne il respiro –Ho una riunione alle nove che durerà un ora, puoi rimanere qui con Maggy finché non torno?-
Sam si mise a sedere sul divanoletto –Scherzi?-
Katie lo pregò con lo sguardo –Non te lo chiederei se non fosse urgente, c’è qualcosa che non va e non voglio che rimanga sola. Ora sta dormendo ma se si sveglia e scopre che non c’è nessuno magari se ne va e..-
-Lasciale un biglietto-
-Sam!-
Il ragazzo chiuse le palpebre –Ti aspetto fino alle dieci e mezza, dico che ritardo di un ora in studio. Ma non fare tardi-
Katie lo baciò –Grazie-
 
Alla fine della riunione Katie chiuse il portatile e seguì Sue, il suo capo, con passo spedito.
-Avrei un favore da chiederti, Sue- Disse entrando nel suo ufficio –Ho bisogno di qualche giorno di permesso, ho problemi in famiglia-
Sue si trattenne dallo sputare il latte scremato sulla scrivania –Ora? Durante la campagna pubblicitaria più imputante dell’anno? Vuoi prenderti una vacanza?-
Katie si morse il labbro ansiosa –E’ un’emergenza. Lavorerò a casa e manderò tutto a Milly. Lei mi aiuterà dall’ufficio. Quasi non ti accorgerai della differenza. Farò tutto, ma devo stare a casa-
Sue si portò le mani alle tempie –E’ un fatto di vita o di morte?-
Katie annuì convinta. Di sicuro se non avesse fatto così sua madre l’avrebbe uccisa quindi, sì. Poteva considerarlo un fatto di vita o di morte.
-Bene allora. Ma mi aspetto la stessa efficienza nel tuo lavoro-
-Certo- Katie sorrise sollevata.
-Informa Milly. E ricordati che la riunione con i rappresentanti della Lancome è fissata per il prossimo mese. Non farmi pentire di averti dato fiducia.-
 
Katie corse su per le scale del suo palazzo.
-Scusa il ritardo!- Fece a Sam che si stava allacciando le scarpe laccate –Dov’è?- chiese poi allarmata vedendo che Maggy non era in giro.
-Dorme ancora- Disse dandole un bacio sulla tempia per poi uscire di corsa.
Dorme ancora? Maggy non ha mai dormito in vita sua fino alle dieci. Lei si è sempre svegliata all’alba e ha sempre fatto una corsa attorno al quartiere per poi buttarsi sotto la doccia per poi filare dritta a scuola.
Lei anche la domenica si svegliava prima dei galli! come poteva dormire ancora?
Tirò fuori il computer e si mise a lavorare sul divano, con la cornetta del telefono incastrata tra l’orecchio e la spalla a discutere con Milly se sarebbe stato meglio utilizzare il blu o il verde per la pubblicità delle caramelle gommose Swinny.
-Ti sei tinta i capelli-
Katie sussultò e si voltò verso la sorella che stava appoggiata al muro del salotto, liquidò Milly rapida e posò il cordless sul bracciolo del divano.
-Sono solo colpi di sole. Volevo provare qualcosa di diverso- riuscì a dire solo questo, con il cuore che le martellava nel petto.
-Volevo sapere dov’era il bagno, non mi ricordo-
-Oh, certo. Puoi usare quello della mia stanza. Aspetta, ti prendo qualche asciugamano pulito-
-Come vuoi-
Le prese dall’armadietto una coppia di salviette appaiate e gliele porse –Il bagno l’hai fatto ieri, ma se vuoi rifarlo non c’è problema. O se magari preferisci la doccia è nell’altro…-
-Avrei solo bisogno di un assorbente-
Katie annuì e insieme agli asciugamani le prese il tampone ed uno spazzolino da denti nuovo.
Poi le sorrise e uscì.
Aprì la serranda della camera e rifece il letto. Prese i vestiti con cui era arrivata Maggy e li mise in lavatrice, erano sudici, non le avrebbe fatto indossare quella roba.
In Maggy c’era qualcosa che non quadrava. Era troppo silenziosa, sembrava depressa.
O forse in quattro anni e mezzo era diventata così.
Aprì l’armadio e prese una tuta con la felpa abbinata un paio di slip puliti e un reggiseno.
Li posò sul materasso e uscì.
Era quasi l’una. Si mise ai fornelli per cucinare qualcosa di commestibile.
Servì i bastoncini di pesce su due piatti e andò a controllare la sorella.
Con sollievo notò che aveva indossato i suoi vestiti. Conoscendola magari li avrebbe snobbati dicendo che erano cuciti da bambini cinesi malnutriti.
Era accucciata sul letto con il viso affondato sul cuscino. Katie andò a prendere il piatto con il pesce e lo poggiò sul comodino.
-Mags- Disse accarezzandole la testa –Mags mangia un poco, ti prego-
-No- Gemette lei –Non ci riesco-
Stava piangendo. Maggy stava piangendo.
-Lo so che di qualunque cosa si tratti non ne vuoi parlare…-
-Infatti- Disse lei tagliente.
Katie inghiottì –Ma morire di fame non ti farà stare meglio. Fallo per tutti i bambini dell’Africa che ucciderebbero per avere quello che ti sto offrendo io ora-
Se quella era sua sorella di certo avrebbe abboccato.
-Do giusto un morso- Si voltò e Katie non poté non essere sorpresa.
Stava piangendo. Piangeva, veramente.
Aveva il viso rigato da dei lacrimoni enormi, che le rotolavano lungo gli zigomi. Katie era agghiacciata, non sapeva come comportarsi. Sbatté le palpebre un paio di volte e decise di non fare nulla, di comportarsi come se niente fosse.
Maggy si fece imboccare per due forchettate e poi scosse la testa, come aveva fatto la sera prima.
-Un po’ d’acqua-
Katie ubbidì e l’aiutò a bere.
-Mags- incominciò a dire quando la ragazza affondò di nuovo il viso tra i cuscini –Io devo dirlo a mamma e papà-
-No, Cath. Sono venuta da te per non dire nulla a loro - Fece Maggy asciugandosi gli occhi con il dorso delle mani –Non farmi questo-
-Ma non posso fare questo neanche a loro. Gli dirò che stai bene e che sei viva. Che non devono preoccuparsi e che non devono azzardarsi a venire qua, okay?-
-Come vuoi-
Katie sospirò. Sua sorella non stava bene, chiunque fosse diventata in quattro anni e mezzo non stava bene lo stesso.
-Portami la mia borsa e poi lasciami dormire- Disse accovacciandosi su sé stessa.
Katie andò in salotto e prese la sacca di tela ed una trapunta. Allungò la borsa alla sorella e la coprì con il plaid.
Si concedette un altro paio d’ore di lavoro sodo tra un bastoncino di pesce ed un bicchiere di vino. Voleva distrarsi da come avrebbe dovuto raccontare ai suoi che Maggy era tornata.
Squillò il telefono.
-Ciao Sam-
-Come va?- Rispose lui.
-Dorme, ancora- Versò un altro po’ di vino nel bicchiere e lo bevve in un solo sorso.
-Non ti ha detto nulla?-
-No, tra un poco chiamerò i miei. Non posso mantenere questo segreto-
-Ho capito-La sua voce era dolce –Non preoccuparti, supereremo anche questa-
-Come è stato ieri sera? Non mi hai detto nulla- Virò bruscamente l’argomento e spense il computer. Era stanca. Si fiondò sul divano con in mano in bicchiere e accanto la bottiglia.
-Io e Jon siamo andati in birreria, dopo ci hanno raggiunto Gregory e Robert. È stato forte. Una serata senza donne-
-Devo crederti?- Chiese abbandonando la testa all’indietro sullo schienale.
-No-
Katie rise e solo per un attimo tutta la tensione parve sparire –Non dirmi che siete andati in un strip club- Disse trattenendosi dal ridere.
- Oh sì!- Rise anche Sam –E Robert era così sbronzo che si è messo a ballare con il palo, ho fatto il video. Poi te lo faccio vedere-
-Ti prego, alcune cose devono rimanere tra uomini- Disse ridendo.
-Torno alle sette, magari me la presenti-
-Magari- Disse Katie sentendo sulla lingua una punta d’amarezza.
-A dopo ragazzina-
-A dopo-
La vita del giorno prima le sembrava così lontana, così facile e deliziosa.
Prese il telecomando e accese la tv. La spense subito dopo.
Via il dente via il dolore.
Avverrò di nuovo il telefono e digitò il numero di casa a Bath.
-Pronto?-
-Ciao mamma, sono io-
-Tesoro!- Salutò la madre –Ho appena parlato con la signora Bennard, la nostra vicina, te la ricordi?-
-Sì ricordo, andavamo a fare i biscotti di natale con lei la vigilia-
-Sì proprio lei sì! Comunque mi stava dicendo che suo figlio si sposerà ad aprile e ci invita al matrimonio, te lo ricordi il Bill?-
-Sì, ricordo anche lui- Katie si strofinò una mano sul viso, l’ansia che le avviluppava lo stomaco le faceva quasi male.
-Che bambino bruttino che era! E guardalo ora, per la miseria. Un bel bocconcino. La fidanzata, mi ha detto la signora Bennard…-
-Mamma, senti ti devo dire una cosa- Meglio stroncarlo sul nascere il suo monologo –Una cosa seria-
-Ah!- strillò la madre –Lo sapevo! Sam ti ha chiesto di sposarlo ieri sera! Walter! Te l’avevo detto vecchio diavolo, si sono fidanzati ufficialmente!-
-Mamma placati- Fece Katie avvilita  –Sam non c’entra nulla-
-Walter, falso allarme- Disse un po’ delusa la madre allontanando la cornetta e chiamando il marito –E di che si tratta, tesoro? Oddio! Forse ho capito, attendi un attimo che mi allontano da tuo padre- Katie la sentì trafficare al telefono –Eccomi, sono in cucina. Non sarai mica incinta?- Domandò allarmata.
-Mamma..-
-Non me lo dire! Oddio senza essere sposati poi! A tuo padre verrà l’esaurimento, ma dimmi da quanto lo sai?-
-Mamma non sono incinta. Sam non mi ha chiesto di sposarlo e no non ci siamo lasciati-
-Allora non capisco- Disse la madre riflettendo –A lavoro tutto a posto, sei ancora nel campo delle pubblicità?-
-Hai finito con i tentativi?-
-Si, tesoro. Perdonami. Dimmi tutto-
Katie fece un respiro –Mamma, non so bene come dirtelo quindi te lo dico e basta. Maggy è qui da me, è arriva ieri sera-
Dall’altro lato della cornetta ci fu un silenzio assordante. Attese qualche minuto il tempo che la madre digerisse la notizia, o perlomeno la assimilasse.
La sentì respirare affannosamente e poi ci fu uno stridio di qualcosa. Probabilmente si stava sedendo sullo sgabello della cucina.
-Mamma?- Domandò –Stai bene?-
Sentì la donna  ispirare nella cornetta –Sì- Riuscì a dire con la foce affaticata –E come sta?-
Katie esitò un attimo –Non lo so- ammise –Fisicamente sta bene, è solo molto magra ma vivendo nei paesi del terzo mondo per anni non mi aspettavo di meglio. Il punto è che credo sia successo qualcosa. Da quando è arrivata non fa che dormire e piangere. Non so che fare, non voleva neanche che ti chiamassi ma..-
La madre riprese il controllo di sé con un po’ di fatica –Le hai misurato la febbre?-
-Sì, ha trentasette e mezzo-
-Meglio di quello che mi aspettavo. Se non vuole parlare non chiedere, sai com’è fatta. Lasciala dormire fino a domani mattina poi la svegli con la forza e le fai mangiare almeno una scodella di cereali, una scodella intera. Capito Katie? Chiamami tu quando sai che non ti sente e riguardo a domenica, ci vediamo qui. Se non vuole venire, lasciala a casa tua-
-Ma se se ne andasse?-
-Non è tornata perché gli mancava la famiglia, Katie. È tornata perché ha bisogno della famiglia. Ed è venuta da te perché ha bisogno di te. Non se ne andrà-
-Okay mamma, vado a farmi una doccia. Lo dici tu a papà?-
-Sì tesoro, ci penso io. Ah, Katie?-
-Dimmi-
-Se ti capita di accennare l’argomento. Dille che le voglio bene, come sempre-
Katie sorrise, sent’ gli occhi pizzicarle un pochino -Lo farò-
Riagganciò il telefono e si buttò sotto il getto gelato della doccia.
Apparecchiò per due in sala da pranzo e  mise una porzione di spaghetti su un altro piatto nella speranza che Maggy si svegliasse.
Quando Sam tornò a casa Katie era distesa sul divano a lavorare per la nuova pubblicità delle caramelle.
-Ehi- La salutò –Come va?-
-Male- Disse chiudendo il monitor e portando il piatto da portata a tavola.
-Ottimo. A me hanno dato quella causa per il tribunale, andrò dal giudice-
Katie sorrise –Sono contenta, davvero. E quel tuo collega pazzo?-
-Starà buono per un bel po’- Prese un forchettata di spaghetti – Tua sorella, ci sono novità?-
Katie arrotolò un po’ di pasta con la forchetta senza incrociare lo sguardo di Sam –Dorme, ancora. Ma ho chiamato mia madre. Era scossa, ma lei sa come fare. Seguirò i suoi consigli-
Sam si pulì la bocca e si avvicinò a lei sopra il tavolo –Lo vuoi il mio di consiglio- disse con aria birichina.
Lei sorrise –Sono tutta orecchi-
-Dammi un bacio-
Katie afferrò il suo tovagliolo e glielo lanciò contro –Non è un consiglio, questo! È una specie di ordine!-
Sam buttò indietro la testa –Perché non dormi con me stanotte?- Disse facendole l’occhiolino.
-Sul divano da una piazza e mezzo? No, grazie- Declinò lei –Preferisco stare nel nostro letto, bella comoda-
-Non tentarmi- La ammonì lui –Potrei infilarmi tra le lenzuola, tra due bellissime ragazze. Se ci fai caso potrei avere non solo una di te, ma il doppio di te!-
Lei scosse la testa ridendo –A parte l’aspetto io e mia sorella non siamo mai state uguali-
-Non mi hai mai parlato di lei, non troppo almeno-
Katie alzò le spalle –Io e Maggy siamo sempre state diverse. Lei era solare, spumeggiante e molto spesso invadente. Amava chiacchierare e farsi gli affari altrui. Adoravamo farci i dispetti a vicenda ed eravamo spesso e volentieri in competizione-
-Del genere?-
-Non so... Non lo facevamo per prenderci le attenzioni dei genitori. Meno ficcassero il naso nelle nostre vite meglio era. Però ci stuzzicavamo a vicenda, sempre. Ad esempio, lei era vegetariana ed io le ficcavo di nascosto il prosciutto nel panino del pranzo. Allora lei è uscita col ragazzo che mi piaceva ed io sono andata a letto con il suo-
-Wow- Fece Sam sbalordito –Non conoscevo il lato di te così perfido-
-Già- Disse Katie –Lo riesce a tirare fuori solo Maggy. Al liceo c’è stata la competizione per la borsa di studio. A chi ne ricevesse una migliore. La cosa più strana è che andavamo a due licei diversi! I miei non sapevano più che pesci prendere. Al collage è andato meglio. Ognuno per conto suo. Lei medicina e io economia. È stato il mio periodo preferito. Io e Maggy non siamo mai state amiche, quindi se ci telefonavamo era per questioni come regali di natale oppure il neurologo di papà. Alla fine dell’università io a Londra e lei medico nel terzo mondo. Viaggiava di continuo e mandava lettere. A volte giungevano a volte no. Poi sono arrivarono sempre più di rado. Fino a non esserci più. E contattare un medico volontario ad Haiti durante il terremoto non era proprio facile-
Sam le prese una mano e la strinse.
-E’ scomparsa dalla nostra vita per quattro anni e mezzo. E ieri sera è ritornata in scena mezza nuda,con una sacca di tela e col volto gonfio d lacrime- La voce era diventata stridula ed arrabbiata.
-Katie…-
-No!- Katie si alzò di colpo dalla sedia  –Una sacca di tela, ti rendi conto? Dopo quattro anni e mezzo hai solo una sacca di tela?- Lacrime di rabbia iniziarono a rigarle le guancie –E se cerco di essere gentile mi rifila un ‘come vuoi’ sdegnato e passivo. Come se mi stesse facendo un favore! Un fottutissimo favore!-
Katie prese un respiro profondo e si asciugò gli occhi –Non devo avere un crollo di nervi. Non posso permettere che Maggy condizioni la mia vita. Farò da brava sorella ma non lascerò che mi distrugga tutto quello per cui ho vissuto fino ad ora, questo no-
Sam si alzò e la abbracciò –dovremmo cercare di vederla dalla sua ottica. Se lei non è il tipo di dormire per giorni e piangere, e chiedere aiuto a te soprattutto. Allora il suo problema è serio. Facciamo una cosa- disse allontanandola quanto basta per asciugarle le ultime lacrime dal viso –Tu fai la brava sorella con Maggy. Ed io farò il bravo fidanzato con Katie-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: LilyHome